Con un imbarazzante ritardo, mi trovo a recensire la tua storia. Ce l'avevo tra le seguite, eppure ho abbandonato molte delle storie che tenevo d'occhio, dimenticando di lasciare una mia recensione che mi sento in dovere di lasciare quando mi piace uno scritto, quantomeno per remunerare la fatica dello scrittore che ha dato realtà ad un meritevole lavoro.
Recupero subito, anche se brevemente, intanto ringraziandoti per avermi comunque citata, visto che probabilmente il titolo del mio racconto breve che avrai letto ha in qualche modo "ispirato" la tua scelta di usare determinate parole ("l'altro se stesso", lavoro che tra l'altro ho revisionato di recente se avrai voglia di leggerlo), e mi complimento per questo lavoro ben scritto, curato sotto molteplici aspetti come anche la scelta di dar voce ad altri personaggi con dei flashback, e pregno della giusta quantità di sentimento.
Mi piace molto la cura dell'introspezione, perchè secondo me da più concretezza ai personaggi e al racconto che ogni scrittore delinea con la propria fantasia dando la propria impronta ai dialoghi e alle scelte narrative.
Un lavoro molto piacevole da leggere! A risentirci!

P.
 
(Recensione modificata il 11/05/2017 - 08:53 am)

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- 1 recensioni
Recensione premio per aver partecipato al contest "Multifandom: Naruto & Dragon Ball]- La Musa Ispiratrice " di Nede

Ciao, Overlook ^^
Eccomi qui alla pen'ultima recensione!
Posso dirti che tu descrivi Vegeta e Bulma meglio dello stesso Akira Toryama, perché i loro pensieri, le loro paure, i dialoghi sono perfettamente IC.
Tutti conosciamo gli incubi del principe dei saiyan, il suo tristissimo passato e tutto ciò che ha dovuto subire e sopportare quindi ho trovato perfettamente plausibile ogni gesto che Vegeta ha fatto.
Ho trovato il tutto davvero commovente in alcuni punti [ anche se DB, non mi piace più. Sei riuscita a farmi diventare gli occhi lucidi] e tanto di capello chapou! sei davvero una meravigliosa autrice.
Davvero tantissimi complimenti ;)
Un bacio :*






Nede




Ps: Perdonami se, forse, le mie recensioni sono piccole e brevi, ma per me è difficile trovare le parole quando qualcosa mi piace sul serio; sembra una cosa strana, eppure è così.
 

Non si possono amare Bulma e Vegeta, né ci si può definire fanwriter senza provare ad affrontare, in forma scritta, gli incubi di Vegeta, il passato di “violentato” e “violentatore”, le fughe dalla Capsule Corp., anche solo quotidiane, l’evoluzione del suo rapporto con Bulma.
Una notte più turbolenta delle altre diventa l’occasione, in questo racconto, per fare un resoconto della vita di Vegeta sulla Terra - fino all’annuncio di Goku di un nuovo torneo di arti marziali - articolato secondo i punti di vista dei due protagonisti, distanti l’uno dall’altra eppure sempre vicini.
La fanwriter che ama Bulma e Vegeta ha il bisogno primario di fare i conti con queste storie più introspettive, dare un’interpretazione personale, nero su bianco, su quando e come quei due abbiano incominciato ad amarsi.
Raramente individuerà un momento preciso perché è pressappoco così che il loro sentimento è andato consolidandosi:

“I risvegli seguenti erano comunque silenziosi, ma sempre meno tesi. Certo, Bulma non sempre si svegliava con Vegeta ancora accanto, né lui stesso era onorato della presenza di lei sino all'alba, presa com'era dalle assordanti grida di quel moccioso, spadroneggiante in qualche stanza più avanti. Però ci si stavano abituando, tutti e due…”.

Il suo punto di vista, quando è altamente elaborato come in questo caso, non può far altro che ottenere il beneplacito del lettore, che finalmente riesce meglio ad immaginare ciò che dall’autore originale è stato appena accennato.
In questa ff non ho riscontrato qualcosa di veramente originale, nel senso che, essendo molto introspettiva, non trova sbocco in qualche episodio particolare del loro vissuto, ma si distingue sicuramente per lo stile e la maturità dell’autrice.
In verità, filano così lisci i suoi ragionamenti, così appropriate le parole scelte e messe in bocca ai due protagonisti, che io non posso fare altro che asserire - con tanto di inchino e dal mio altrettanto personalissimo punto di vista - che le loro vicende, i dialoghi, i flashback non potevano andare diversamente da come sono state raccontati.
Di più. L’immedesimazione con questa autrice è tale che ho avuto l’impressione, assai appagante, di leggere nei miei stessi pensieri, e che, per forma e contenuti, non mi sarei potuta esprimere diversamente e meglio.
(Recensione modificata il 11/08/2015 - 09:13 am)

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Ciao, la tua storia mi è piaciuta veramente tanto, un po' perché parla di un argomento che mi ha sempre affascinato ma anche perché è scritta veramente bene.
Mi piace il tuo modo di scrivere fluido, senza errori e scorrevo, brava/o.
Il finale di questa storia l'ho trovato molto carino, come i pensieri di Vegeta e mi piace come hai usato il corsivo nei pensieri e nelle parole chiave.
Finisco facendoti i miei complimenti, a presto vane12

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Clamor, omen. Pianto, presagio. Presagio del pianto. Ancora prima di scoprire chi fosse l'autore avevo giá deciso che avrei letto questa storia, perché aveva qualcosa in più, perché il titolo me lo ha detto subito che meritava davvero. Ed é stata così.
Non avevo mai letto storie che trattassero del Vegeta subito antecedente a Majin Bu, specialmente storie di questo tipo. Ne sono rimasta ammaliata. La prima parte, la descrizione del piccolo Vegeta, della sua infanzia strappata via, della violenza sul suo corpo, mi hanno colpito in modo particolare, sia per la descrizione precisa, cruda ma pur sempre (sembra controverso dirlo) delicata e di un livello superiore, sia per la profonditá celata dietro alle tue parole, allo spettro dell'infanzia di un bambino divenuto adulto troppo in fretta. Le riflessioni di Bulma, il ripercorrere tutta la storia con Vegeta in flash back disallineati, ma anche il candore e la sofferenza celata di Trunks, i controversi pensieri e le lotte interiori di Vegeta, ogni cosa mi ha colpito in questa storia. Poi, con la citazione a Mulan, mi hai letteralmente conquistato. La storia si chiama pianto, presagio, ma leggendola ho pensato per un attimo che poteva anche essere letta diversamente. Presagio del pianto. Tutta la storia é stato un presagio di ció che sarebbe avvenuto a breve con Majin Bu, che é stato un cammino pieno di perdite e costellato di lacrime, di pianti disperati. Il presagio di un pianto, dunque. Probabilmente ho detto un'enorme stupidaggine ma non so, io perlomeno l'ho interpretata così.
Ancora tantissimi complimenti, anche se mi rendo conto che da me non possono portare chissá quale giovamento o gratificazione. :) Bravissima, di nuovo un'opera sublime, lavoro eccezionale.
Alla prossima!
Con affetto,
Letizia

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