Writ,
ricordi quando ho detto che avevo un interesse per qualche tua storia? Ecco, questa era una di loro.
E non so neppure da dove iniziare a dirti quanto mi sia piaciuta. Mi mancano le parole e temo sarà una recensione un po' a braccio - di questo mi scuso - ma vale la pena tentare.
La cosa che più mi ha colpita - positivamente colpita - è che in questa storia io non vedo James e Lily, ma vedo due persone. Se ci pensi, è una distinzione importantissima. Vedo due persone che agiscono e vivono ed esistono. Non solo carta e inchiostro virtuali, ma esseri con un loro libero arbitrio, che decidono e amano e, ancora, esistono. Spero di averti fatto capire quello che intendo, perché per me è fondamentale che tu lo capisca. E credimi, raramente mi è capitato di fare complimenti di questo genere. Ho letto tanto e quasi tutto era piatto, virtuale. Qui dentro, io ho trovato spessore, ho trovato un cuore che batte.
Ad aiutare, sicuramente, lo stile. C'è questa cosa, di te, che è veramente pazzesca, a pensarci: sei un camaleonte. Un camaleonte dello stile. Sei capace di mimetizzare il tuo modo di approntare una storia al personaggio e al contesto e questa, credimi, è un'enorme capacità. Un punto di forza che, se ben sfruttato, ti porterebbe perfino a scrivere di centomila coppie, farlo in centomila maniere diverse e centomila volte bene. E penso stia proprio in questo la potenza delle tue storie: non c'è traccia di quello che in sceneggiatura viene chiamato plot D, della mano dell'autore di cui il lettore/spettatore si accorge. Non c'è un marionettista con i suoi burattini; c'è solo un enorme panneggio e uno spettacolo che va da sé (non riesco a trovare altri modi visivi per esprimermi, chiedo scusa). Delizioso davvero.
E se devo entrare nel merito della storia, ti dico solo che ho apprezzato e condiviso pienamente le scelte che hai fatto fare a James, nonché le riflessioni che hai intessuto per lui. Io la penso come te: è prematuro e superficiale parlare di un James, che ne so, dodicenne innamorato di Lily. Magari innamorato di qualcosa di Lily, ma non di lei. Innamorato del suo riflesso e non della sua sostanza. Come hai detto, una persona bisogna conoscerla per potersene innamorare, ma innamorare davvero. E io penso che il tuo James abbia espresso egregiamente quello che trovo un pensiero molto corretto. E lo stesso vale per Lily - abbiamo letto la narrazione dalla prospettiva di James, se se avessimo potuto farlo da quella di Lily, non mi avrebbe sorpresa se avessimo trovato dei tratti di pensiero comuni.
Concludo citandoti alcune delle frasi che maggiormente mi hanno colpita - allegando i miei più sinceri complimenti.
"Se prima poteva dire di amare Lily per l’idea che aveva di lei, per il suo modo di vederla, di spiarla, di raccogliere i suoi gesti più minuti, ora può dire con cognizione di causa di amarla per ciò che è."
"cose del genere, non diciamoci cazzate, non rendono adulti, rendono vecchi e stanchi"
"potrebbe forse, sì, ma non lo farebbe mai, perché senza Lily lui non potrebbe più essere James."
Un'ottima lettura che vola immediatamente tra le ricordate, sissignore.
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