Ciao QWERTY,
nell'attesa di una nuova storia e per ringraziarti delle recensioni ho deciso di farmi un giretto fra le storie che non ho ancora letto. Ho deciso di andare con ordine, iniziando da questa. Come sai gioco da tempo a Oblivion e vedere la sequenza iniziale trasformata in one-shot è un'esperienza che mi emoziona parecchio.
La scelta di mantenere i dialoghi presenti nel gioco, integrati con i pensieri che hai immaginato attraversassero la mente di Uriel in quei momenti l'ho gradita molto. Come sai non ho troppa simpatia per il nonnetto ma tu credo l'abbia reso al meglio, nella sua disperazione, nel suo dissidio interiore fra imperatore-padre, in quella sorta di mantra che si ripete continuamente per tutta la one-shot "Imperatore, non vecchio padre". Profonde e molto interessanti le tue riflessioni sul potere: come alla fine il potere politico sia di ben poco conto di fronte a una minaccia improvvisa mentre, e questa è una mia considerazione, vale molto di più un potere come quello che ha l'eroe (in questo caso "eroina") di Kvatch: la forza e il coraggio di opporsi alle avversità senza lasciare che queste ci schiaccino.
Ti faccio solo due appunti di poco conto, giusto sull'aderenza al lore originale: la moglie di Uriel non si sa effettivamente se sia morta poiché, da quel che so', si autoesiliò dopo il simulacro imperiale a opera di Jagar Tharn. Il secondo appunto riguarda il fatto che Uriel veda Martin con l'Amuleto dei Re indosso, tale evento penso non sia da considerarsi come una "visione" poichè Martin indosserà l'amuleto molto dopo la morte del padre e come l'Imperatore afferma "i miei sogni non vanno oltre il confine della morte".
Comunque alla fine queste non sono che piccole cazzate per puristi e io non lo sono, in barba a questi dettagli ti dico che la tua one-shot è molto bella e ben scritta. Hai saputo reinterpretare benissimo il personaggio e la sua storia :)
Alla prossima recensione :D
NuandaTSP |