Ciao ~ !
Questo capitolo mi è piaciuto particolarmente e forse è stata la narrazione più tranquilla e incentrata sulla psicologia interiore a renderlo interessante ai miei occhi. L’introspezione qui regna sovrana, e con molto piacere, questa volta mi divertirò a spulciare i complessi meccanismi che si sono instaurati tra i vari personaggi, il che mi riporta al titolo: “Verbindung”.
Dopo il capitolo precedente, il quale ha sconvolto definitivamente i rapporti già incrinati di loro, siamo partecipi di un crollo emotivo: la realizzazione di aver ceduto alla meschinità dell’uomo malvagio, per Sara, è stato un colpo troppo forte, il colpo definitivo che l'ha staccata in modo netto dal mondo utopistico dal quale riusciva a rifugiarsi quando circondata dal marciume, e il grido di orrore levatosi con l'agitarsi frenetico delle sue mani insanguinate, sono la manifestazione del realizzare la sua sconfitta sul piano fisico.
Inutile negarlo, ormai Rüdiger vuole solo il suo male nel tentativo di trasformare Sara in quello che non è, la sua vicinanza è dannosa: l’ha manipolata portando alla “morte” della sua morale. Certo non si può proclamare la fine di qualcosa di immateriale ma da ora in poi, Sara, non potrà pavimentare la “purezza” della sua giustizia, ormai imputata ad essere incoerente. Quindi adesso, il rosso punta a dare il “colpo di grazia”, per ora convinto di aver vinto ed ignaro che Sara non voglia arrendersi, o per meglio dire Reiner non lo desidera, infatti Sara non è in grado di decidere cosa sia meglio fare, da sola agirebbe d’impulso presa dalla foga del momento. Per cui il biondo arriva a salvare la situazione, come sua prassi del resto - che quando si ha a che fare con una ragazzina testarda è inevitabile -, mostrandosi calmo e in un certo senso calcolatore, sfoggiando sicurezza nelle sue parole tanto da scalfire la “stanza-mente” del rosso e spingerlo a fare un passo falso, il quale - posso sperarci - gli si rivolterá contro.
Lo “scontro” finisce, tutti ritornano a loro posto, tranne Sara, la quale si sente sporca ma soprattutto in crisi con sé stessa: ormai che l'euforia è svanita si ritrova spaesata, come un viandante che ha smarrito la via, e trova sicurezza nell'unica persona cui si è dimostrata tenerci davvero a lei e in grado di proteggerla quando necessario. Dunque si lascia finalmente andare, le sue emozioni risalgono come un fiume in piena - «Lo guardo, sorridendo commossa, mettendo a nudo le mie emozioni.» - e Reiner, sul piano metaforico, assume le sembianze di una lanterna che illumina il suo cammino, riuscendo a farle ritrovare la via smarrita dandole le attenzioni necessarie e mostrando la verità dietro alla falsità delle parole cariche di odio di chi voleva distruggerla psicologicamente. Ora più che mai il biondo è la sua ancora di salvezza; potrebbero essere gli avvenimenti accaduti di recente, ma Reiner ultimamente si è mostrato molto più “rilassato” e lascivo nel confessare le proprie emozioni, «Perché mi hai già conquistato, mein Liebling.», e questo ha aiutato Sara ad aprirsi con lui e a fidarsi completamente. Finalmente!
Ho trovato interessante vedere come la maturazione di Sara non si sia fermata ad una semplice constatazione della sua “morte spirituale” ma anche ad un'evoluzione del giudizio: il racconto citato da Reiner le avrebbe causato una reazione differente se lo avesse ascoltato un paio di capitoli precedenti, ora invece si limita a constatare l’ineluttabilitá della scelta fatta dal biondo, «[...] è lampante che non avrebbe potuto comportarsi altrimenti [...]», vuoi perché in questo momento lui è l'unica persona alla quale “appendersi” e non vuole rimanere da sola, vuoi perché sia effettivamente maturata, ma a me è piaciuto molto vedere la sua crescita personale, un po’ meno utopistica e più reale; non sarebbe durata a lungo la sua sanità mentale se avesse continuato a perseverare con i suoi ideali idilliaci. Rimane comunque una pacifista, come si è definita lei, ed è giusto che lo sia, ma in un contesto come quello descritto sarebbe stata la sua fine continuare, come effettivamente è successo a conti fatti e se non ci fosse stato Reiner, Rüdiger avrebbe avuto la strada spianata.
Grazie al cielo non è così, per cui il rosso gioca la carta della vendetta, costringendo Sara ad una scelta che sa non poter rifiutare. Con questa suspance finale ci lasci un po’ amareggiati ma anche rincuorati dal sapere che comunque Sara non sarà sola in questo gioco pericoloso architettato da Rüdiger, poiché alle sue spalle, Reiner ha tutta l'intenzione di vincere senza pensare ad un tornaconto personale, anche se all'inizio la si poteva pensare così. Ora il biondo Kommandant vuole solo proteggerla perché questo gioco, - diventato non solo circonciso alla realtà intima di Sara ma che si è esteso a coinvolgere persone innocenti -, lo vuole vincere assieme a lei come confessato da lui stesso nel capitolo precedente: «[...] lo faremo insieme, tu ed io.» e ancora più convinto lo afferma ora: «[...] non ti avrà mai.».
Concludo anche io approfittando dell'occasione per augurarti buone feste, se non ci sente in futuro.
Alla prossima,
~ Liz <3 |