Eccomi tornata! Ammetto che ho letto qualche altra tua storia finchè non sono arrivata a questa... |
Una bellissima atmosfera anche qui! |
Ancora una volta, un capitolo meraviglioso. |
Che pazienza, 'ste donne! |
Ma perché, cos'ho detto nell'altra recensione di cosí ambiguo? |
Come hai descritto il Mikado, me lo hai fatto odiare molto di piú di quanto io giá lo sopporti. |
Ciao Giulia, |
Una sola parola: |
Come per i primi approcci tra Bulma e Vegeta, non c’è fanwriter che si rispetti che non abbia avuto voglia di misurarsi con questo saiyan dolorante e bastonato, alle prese con i fantasmi del passato e con le ombre di un futuro incerto. |
Ciao. Ho letto tutto d'un fiato. Mi piace molto il TUO Vegeta, la tua interpretazione dei suoi drammi interiori, lo hai dipinto in modo inquietantemente reale, mi sembrava di vedere la sua tensione, il suo tormento scavarmi dentro. Per non fartela tanto lunga, lo hai reso perfettamente. E' così che Vegeta dev'essere. La sua depressione è stata descritta con un tocco sensibile veramente azzeccato, simile a quello visibile dagli occhi di Bulma. Lei, secondo me, lo vede proprio così. E lo ama così. Ti faccio i complimenti. Un'unica critica: trovo lo stile un pochino pesante. Le frasi sono perfette grammaticalmente e suggerisci delle immagini bellissime ed è proprio questo il problema, sembra una poesia. Per una drabble andrebbe benissimo, perché alla fine verrebbe richiesta un'attenzione alta per poche righe, ma per un componimento di questa lunghezza affatica. Non offenderti, anche io tendo a scrivere in questo modo quindi ti capisco benissimo. Un saluto e un abbraccio, scrivi ancora. |
Wow! La storia è scritta benissimo ma più ancora dei contenuti o della forma devo dirti che quella frase finale mi ha colpita davvero molto. È un finale di quelli che non trovi spesso. Ora devo per forza andare avanti o impazzirò!! Davvero bellissima. |
''davanti a lei ora s'ergeva l'uomo meno umano esistesse nell'intero universo...''. Così umano che una cena troppo speziata puó provocare malessere anche al suo stomaco di saiyan, aggiungerei. Tuttavia, c'è ben poco per cui fare umorismo in questo racconto. Vegeta é alle prese con il tribunale della propria coscienza, di fronte all'ampia vetrata della CC. Tra i giurati figura anche Bulma ''...che non aveva mai smesso di adorare lui e tutto ciò che di meraviglioso e di orribile aveva portato assieme alla sua presenza...''. La giuria non raggiunge un verdetto, non di colpevolezza e neppure di innocenza. Vegeta si colloca a metà strada tra le due scelte, e tra la sua stanza e quella di Bulma, non é un caso che egli si ritrovi adi entrare in quella del bambino. Grande introspezione in un susseguirsi di immagini suggestive, sicché il processo diventa ''una medeglia in caduta libera...'', ed il corridoio desolato della CC un ''museo chiuso per ferie''. I miei piú sinceri complimenti. |
Hai aggiornato presto. Mi piace moltissimo come scrivi, il tuo stile è così profondo, mi piace molto. |
Mi piace molto come scrivi, riesci a descrivere bene i sentimenti di entrambi! |
Complimenti mi piace molto questa piccola storia, è scritta molto bene, hai fatto intendere bene sia lo stato d'animo di vegeta che quello di Bulma. |