Recensioni per
Something's Changed
di Priska Nicoly

Questa storia ha ottenuto 29 recensioni.
Positive : 29
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
[Precedente] 1 2 [Prossimo]
Nuovo recensore
27/12/22, ore 18:43

Triste e stupenda. Avrei voluto che finisse diversamente, perché sono una romantica di natura, ma non importa! Scrivi molto bene e sei in grado di entrare nella sfera emotiva dei due protagonisti in maniera eccellente. Pur essendo scritta in terza persona, mi sono immedesimarsi totalmente nei panni di lei. Che dire, bellissima ♡

Recensore Junior
14/01/14, ore 10:52

Beh, arriverò pure con ritardo clamoroso, ma volevo ugualmente lasciare due righe per questa storia (confermo, si legge tutta d'un fiato e mi ha tenuta sveglia fino alla 2 di notte xD). Devo dire che é davvero ben scritta, forse non perfettissima per quanto riguarda alcune espressioni e la loro plausibilità circa l'epoca in cui la storia é ambientata, ma a mio avviso forse é anche meglio perché ne rende più scorrevole la lettura. Detto ciò, aggiungo che hai pienamente colto lo spirito del Colonnello (ho trovato la scena dello schiacciamento del piede una vera chicca) e descrivi benissimo le sfere emotive dei personaggi (mi riferisco soprattutto all'amore della protagonista per la natura e ciò che prova nei confronti del Colonnello). Inutile dire che mi hai talmente coinvolta, che nell'ora più buia di Danille, ne condividevo pensieri e sofferenze. Ho apprezzato molto anche tutto ciò che nella storia è legeto al vaso che il defunto padre le aveva regalato (lo denifisco un dettaglio inserito ad arte nella storia). Sei rimasta molto IC anche nel finale, che però, devo ammetterlo, mi ha lasciata con un macigno sullo stomaco xD Speravo in un finale allegro e una catarsi più lenta dei personaggi nel loro avvicinamento, ma in complesso ritengo la storia davvero notevole e ti faccio tanti complimenti per la scrittura (grammatica e stile), la trama e l'IC (per quanto riguarda il Colonnello). Molto brava ;)

Recensore Junior
24/07/12, ore 11:45

Beh, lascia col mogone, è vero, ma è il genere di storie che ti rimane dentro   :)
Bella storia davvero, niente affatto lenta, anzi! 

Nuovo recensore
17/05/12, ore 01:31

OOOOOH MIOOOOO DIIIIIOOOOOOOOOOOOOOOOOOO! Ho letto questa storia tutta in una sera e... TI UCCIDO!!! Come hai potuto farla finire così???????? ç_ç fino all'ultimo continuavo a ripetermi che lui avrebbe girato il cavallo e che sarebbe rimasto con lei!!! Che fine terribileeeeeeeeeeeeeeeeeee!!!!! Mi hai spezzato il cuoreeeeeeeeee ç_ç ad ogni modo... questa storia è F A V O L O S A! Scritta benissimo, e davvero, davvero bellissima! Mi ha appassionata tantissimo ma non posso farci niente, sono una fan dei lieto fine quindi questo finale mi ha davvero lasciata di stucco!! E poi il figlio di lei... l'ha chiamato William!! Oh mio diooooo ç_ç *muore. Davvero tanti complimenti, ti lascio con un abbraccio ma anche un pugnetto sul naso per la fine terribile.
Cri :)

Recensore Junior
07/02/12, ore 01:41

Wow! Non ho parole...
L'ho letta tutta in usa sera, attaccata allo schermo del PC. Devo veramente farti i miei complimenti! Questa storia mi ha veramente toccata, alla fine anche commossa. Vorrei scrivere una recensione lunghissima su quanto mi sia piaciuta la tua storia, ma non riesco neanche a respirare. Ho un'angoscia terribile addosso:) Brava, brava e brava!:)

Recensore Veterano
25/01/11, ore 23:37

quando ho cominciato a leggere questa storia non pensavo mai che sarei arrivata alla fine con un groppo in gola quasi da farmi piangere.. questo perchè hai saputo scrivere benissimo una storia non facile :) complimenti

Recensore Master
07/01/11, ore 01:35

XXI. “In qualche modo, nonostante tutto quello che lui le aveva fatto, lei era riuscita a vedere nel suo animo del buono. Non sapeva come ciò fosse possibile, ma era così. E quel giorno, ciò che lei aveva pensato aveva trovato conferma. Lui era stato gentile, persino premuroso” – Sì, ma fino a quando continuerà la calma? “Senza indugiare oltre, Danielle si mise addosso la leggera camicia da notte, quindi tornò nella camera di Tavington, lottando contro la voce che le gridava di tornare nella sua stanza” – In effetti, soltanto una pazza psicotica tornerebbe in quella camera.
XXII. “Un sorriso piegò le labbra di Tavington. Guardandolo, Danielle si ricordò improvvisamente di quanto lo avesse trovato affascinante, quando lo aveva visto per la prima volta. Solo in seguito si era accorta a sue spese quanto pericoloso potesse essere quel fascino. Ma ora non lo sembrava più: Tavington era bello, non c’erano altre sfaccettature. Il suo sorriso, nelle rare ma felici occasioni in cui si estendeva agli occhi, la faceva sentire in qualche modo persa” – Per essere bello, è bello, senza dubbio. È solo un sadico torturatore, ma è bello. Bella consolazione.
XXIII. “Eppure Danielle camminava nei corridoi senza guardarsi alle spalle” – A volte la mente delle persone reagisce in modo strano ai traumi. Spero che il periodo di orrori possa essere finito, per Danielle. “Tra loro doveva ancora succedere qualcosa, di bello o di brutto che fosse. Ma Danielle non aveva idea di cosa sarebbe successo, sapeva solo che le cose non sarebbero rimaste tanto incerte. Ora doveva solo attendere: che lui tornasse come era prima, o che lui si scusasse definitivamente, qualcosa doveva succedere. Danielle ne era sicura” – Se è per questo, ne siamo tutti sicuri. Chissà che cosa succederà…
XXIV. “Danielle notò con la coda dell’occhio che Bordon li guardava in modo strano. Evidentemente, aveva notato una certa freddezza tra i due che alla loro partenza non c’era. Ma quando il colonnello gli rivolse una domanda sul viaggio, il maggiore distolse lo sguardo da lei e cominciò a parlare” – E bravo il maggiore Bordon, che come al solito fiuta subito quello che non va.
XXV. “Alla fine, l’unico che rimase a pranzo fu Bordon” – E la cosa non mi piace, nel senso che sono sicura che ne approfitterà per interrogare Danielle su quanto accaduto durante l’assenza sua e di Wilkins. “Danielle abbassò lo sguardo e vide che i segni bluastri sui suoi polsi, coperti dalla stoffa del vestito, erano stati esposi quando aveva steso il braccio verso di lui” - *esulta per la prontezza di riflessi del maggiore Bordon nel prendere Danielle per il braccio* “Volete che vi aiuti a scappare?” – Se avesse rivolto una domanda del genere a me, avrei colto l’occasione al volo, ma solo se sicura al cento per cento di essere scortata solo ed unicamente per lui per l’intera durata del viaggio.
XXVI. “Bordon sembrava aver perso l’usuale appetito, e sorseggiava la minestra con il capo chino sulla tovaglia; Tavington era silenzioso come sempre, e sembrava immerso nei suoi pensieri; e Wilkins, chiaramente ignaro del motivo di tanto silenzio, guardava confuso gli altri due commensali, probabilmente domandosi cosa c’era che non andava, ma comunque evitando di chiederlo direttamente” – Wow, decisamente una bella atmosfera familiare.
XXVII. “Danielle si accorse di tremare, e non aveva bisogno di sforzarsi per capire il perché di tanta agitazione: sin da piccola infatti, i temporali l’avevano irrazionalmente terrorizzata, con i loro boati, gli scoppi e i lampi istantanei e imprevedibili, che la svegliavano e la perseguitavano persino nei suoi incubi” – Forse il temporale è la sola cosa in grado di terrorizzarla più di Tavington. “Tavington grugnì qualcosa e girò la testa verso di lei. Strinse gli occhi, evidentemente cercando di metterla a fuoco, e quando l’ebbe riconosciuta la sorpresa e la confusione gli fecero aggrottare la fronte” – Non sono così sicura che rifugiarsi dal colonnello sia una mossa così astuta.
XXVIII. “Il mattino seguente si presentò più soleggiato e allegro per tutti gli abitanti di Rowland Hall, come se la bufera della notte prima avesse soffiato via ogni rancore” – Speriamo. “Detto questo si alzò in piedi e corse via dalla cucina, lasciando Bordon solo e perplesso” – Appunto.
XXIX. “Quando ti guardo, ora, l’ultima cosa che vorrei è farti del male” – E’ la scusa più vecchia del mondo.
XXX. “Tavington sorrise tra sé a quelle parole. Continuò a stringerla, finché il vento non si placò, i fiori intorno a loro si chiusero e la luce del sole sparì del tutto all’orizzonte, lasciando posto alla sera” – Nulla lo porterà indietro, vero?
XXXI. “Venne il turno di Bordon, che si tolse il caschetto e si grattò il capo, un po’ imbarazzato” – Adoro la completa mancanza di etichetta di quest’uomo.
Il finale è qualcosa di straziante. È difficile non avvertire un groppo in gola, nel leggere del modo in cui Danielle chiede di morire. Lei, che tante volte ha chiesto di morire, ha posto fine alla sua vita così come ha vissuto: pensando a William Tavington. Ottimo capitolo, ottimo finale, in realtà. Più in generale, casomai ancora non mi fosse capitato di dirlo, ottima storia.
Ottima è la grammatica, ottimo è lo stile, ottimo è il modo in cui hai dato voce ai pensieri di Danielle, che hai saputo trasformare da ragazzina ingenua e indifesa a donna forte e coraggiosa, capace di guardare il mondo con occhi diversi. Ottimo il modo in cui hai resto IC il colonnello Tavington, il maggiore Bordon e il capitano Wilkins. Non mi pento di aver letto questa ff, assolutamente.
Alla prossima storia, sperando che ci sia,
Pocahontas_Effie

Recensore Master
07/01/11, ore 01:35

XIII. “Erano passati solo tre giorni e lei si sentiva tuttora esposta al pericolo, nonostante tra lei e il colonnello ci fosse ancora una solida porta di legno chiusa a chiave” – Deve essere terribile, aver paura di girare per la propria casa. “Le sembrò di udire un impercettibile sospiro di sollievo al di là della porta. Probabilmente Bordon stava cominciando a preoccuparsi seriamente del suo silenzio, e la risposta di lei doveva aver annientato i suoi dubbi peggiori” – Siamo sicuri che il maggiore Bordon sia un uomo? Sembra fin troppo sensibile… scherzo. Stai creando un personaggio bellissimo, parlando di Danielle. E stai rendendo meraviglioso anche Bordon.
XIV. “Il semplice pensiero di prostitute nella casa di suo padre le faceva accapponare la pelle, e Danielle sapeva che averla avuta come certezza sarebbe stato troppo per lei” – Con un individuo come Tavington che gira per casa, c’è da aspettarsi questo e altro. “Sorridendo al pensiero di pasti completi e sostanziosi, Danielle afferrò il tozzo di pane e lo addentò, masticandolo con tenacia per vincere la sua durezza” – Solo io penso che non andrà tutto bene come Danielle spera?
XV. “Mentre saliva, con lentezza, al piano di sopra, le parve di sentire un rumore e si fermò, guardandosi intorno. I suoi occhi vagarono verso il portico, visibile solo per alcuni tratti attraverso le grandi finestre. Aveva sentito bene? Non c’erano stati dei… movimenti?” – Il colonnello William Tavington è un ottimo stratega, non mi stupirebbe se si fosse nascosto da qualche parte in casa per braccare Danielle e prendersi finalmente ciò che vuole.
XVI. “Era giunto il momento di tornare a lavorare per i tre uomini? Tavington si era forse calmato?” – Sì, tesoro. Credici. “Oppure, invece di tornare a fare loro da serva, avrebbe fatto meglio a prendere altro cibo dalla cucina e chiudersi in camera per i prossimi dieci giorni?” – Brava, questa sì che mi sembra una buona idea. “Un’ombra uscì dall’angolo, e in un attimo le saltò addosso” – Io l’avevo detto, che Tavington è un ottimo stratega, e che la ragazza capace di fregarlo deve ancora nascere. “Qualsiasi cosa lui le stesse per fare, sarebbe morta piuttosto che lasciarglielo fare in quella che era stata la camera di suo padre” – Credo proprio che sia troppo tardi. “Un acuto grido di dolore le uscì dalle labbra quando lo stivale ripiombò, violento e pesante, sul suo piede nudo” – Credo che questo spieghi a chi si ispirano gli amanti del sadomaso. “Era un uomo atletico e muscoloso, e Danielle notò quanto sembrasse piccolo, il suo piede, tra le sue mani. Sembrava il piede di un bambino” – La crudeltà di Tavington è qualcosa che riesce davvero difficile immaginare, ma il modo in cui scrivi riesce davvero a rendere l’idea. “Ciò che vi colse, invece, fu confusione, paura, afflizione. Non era uno sguardo che lo accusava, bensì lo pregava di non farle altro male. Tavington rimase interdetto per qualche secondo, ma si riprese subito” – Non sia mai detto che il colonnello Tavington provi una qualsiasi emozione umana. Hai descritto la scena della violenza in un modo davvero esauriente e scioccante, nel senso che è impossibile non rimanerne impressionati.
XVII. “Continuando a rimuginare spassionatamente e passivamente su tutti questi macabri pensieri, Danielle riuscì finalmente a cedere al sonno, conservando tuttavia nel cuore la segreta, flebile speranza che al suo risveglio avrebbe scoperto che quello che aveva appena vissuto non era stato altro che un terribile incubo” – Il dolore di Danielle è qualcosa che riesci a far emergere in maniera davvero chiara dalla pagina.
XVIII. “Tavington avanzò, e più i suoi occhi percorrevano quel corpo debole, denudato e abbandonato sul copriletto, più il suo desiderio diventava insaziabile” – Abbiamo avuto la conferma che aspettavamo: Tavington è completamente pazzo. “La figuretta sotto di lui sembrava ancora più piccola, schiacciata contro il materasso” – E nonostante tutto, continua a perpetrarle questa violenza. “E quella libertà, quella serenità, non avevano nulla a che vedere con gli orrori appena vissuti, o con quelli che, Danielle lo sapeva nel profondo del cuore, ancora la aspettavano” – Non so se potrò reggere ancora scene del genere. “Ora era un’anima persa, e nessuno l’avrebbe salvata dalle fiamme dell’inferno, nessuno…” – Danielle non ha bisogno di essere salvata dalle fiamme dell’Inferno, perché è una vittima. Semmai, ha bisogno di essere salvata dal suo aguzzino.
XIX. “Lui l’aveva rifatto, e ancora, e ancora. Ogni volta, passando sulle vecchie ferite lasciate in precedenza, non faceva che riaprirle e risvegliarle. E il dolore triplicava. […] Perse il conto delle volte in cui chiese perdono a suo padre” – E’ questo il brutto delle vittime: si convincono di essere nel torto e si sentono in dovere di chiedere perdono, di chiedere scusa per le ingiustizie e i soprusi che subiscono. E Danielle, purtroppo, non è da meno.
XX. “Quando Tavington aprì la porta della camera tenendo un vassoio carico di cibo nell’altra mano, trovò che Danielle stava piangendo. Non silenziosamente com’era abituato a vederla fare: stava letteralmente singhiozzando” – E’ questo che fa la gente comune quando viene torturata, brutto idiota. “Ma ora, guardandola, il desiderio non c’era. C’era solo qualcosa di più acre, che aveva più a che fare con il cuore che con il corpo, un sentimento più profondo che lo amareggiava… sì, non lo faceva felice, non lo elettrizzava… lo spegneva e basta” – Fosse la volta buona che si redime per tutti i suoi peccati… ma chissà come mai, non ci spero troppo.
Ottima grammatica e stile perfetto, come sempre.
Al prossimo capitolo,
Pocahontas_Effie

Recensore Master
07/01/11, ore 01:34
Cap. 3:

VI. “Danielle non aveva dimenticato che cosa era successo, il giorno del suo arrivo, nella sua camera” – Nessuna donna sana di mente lo dimenticherebbe mai, temo. “Ma dov’era finita la sua vestaglia?” – Non mi stupirei se l’avesse fatta sparire proprio il colonnello Tavington. “Dal suo portamento, Danielle notò con una certa preoccupazione che non doveva essere il primo che beveva quella notte” – Ma io mi chiedo: che diavolo è saltato in testa a Lord Cornwallis, quando ha deciso di infilare tre ufficiali nella casa di una povera ragazza sola? “Danielle capì dai suoi occhi che a quanto pareva la sua camicia da notte metteva in mostra più di quanto lei stessa sapesse” – Un classico, lasciamelo dire.
VII. Lo scambio di battute tra il maggiore e il capitano è davvero da ridere: mi mancavano i due ubriachi che si scambiano impressioni a caldo su come sia andata la serata. Comunque, la preoccupazione del maggiore Bordon è assolutamente IC: è proprio il tipo che ride e scherza, ma nei momenti difficili fa sentire la sua presenza.
VIII. “Non che si desse per vinto, ora, no di certo” – Certo che no, deve ancora nascere la ragazza capace di fregare il colonnello William Tavington. “Eppure si era fatto fregare da lei” – Eh già, piccolo particolare: lei lo ha già fregato.
IX. “Lui era un uomo, grande il doppio di lei e forte almeno il triplo, con alle spalle un lungo addestramento nei Dragoni: non c’erano dubbi, anche dal suo fisico atletico, che dovesse essere veloce nella corsa. […] Mai nella vita si era sentita tanto vulnerabile… non c’era nessuno che poteva proteggerla, nessuno. E lei, da cameriera che era diventata, godeva di ben pochi diritti” – Una presa di coscienza così lucida e immediata farebbe passare a molti la voglia di vivere. “E Wilkins… […] Da quello che aveva capito di lui, era un tipo che preferiva le situazioni tranquille, e non sembrava intenzionato ad essere gentile con lui quanto lo era il maggiore” – Stupido idiota senza spina dorsale e senza palle. Ok, mi sono sfogata.
X. “Non poté fare a meno di chiedersi quietamente cosa avesse di tanto… invitante” – E’ una donna. Credo sia sufficiente dire questo. “Danielle sentì la malinconia salirle la laringe, ma si impose di non scoppiare in lacrime” – Complimenti, stai creando davvero un bel personaggio: Danielle è estremamente fragile, ma allo stesso tempo abbastanza orgogliosa da non mostrare la propria sofferenza. “La confortava constatare che con lui fosse possibile instaurare anche conversazioni normali” – Stupisce anche me, ma da un uomo straordinario (nel bene e nel male) come il colonnello William Tavington ci si può aspettare questo e molto altro ancora. Come la minaccia finale, ad esempio.
XI. “Danielle ringraziò il cielo e fece per chiudere la porta della sua camera definitivamente, poi però le venne da pensare che il maggiore si sarebbe senza dubbio chiesto dove fosse finita, e una conversazione attraverso il legno della porta non era esattamente quello che voleva” – Domanda stupida: dove li vendono gli uomini della risma del maggiore Bordon? Perché ne vorrei una mezza dozzina. Almeno. “Come poteva esistere un uomo tanto crudele da prendersela con una ragazzina di sedici anni che non gli aveva mai fatto nulla, ma anzi, lo ospitava in casa sua nonostante avesse paura di lui?” – Può esistere, purtroppo. E si chiama William Tavington.
XII. “Ehm… signore… per caso… mmm… è successo… oh… qualcosa la scorsa notte?” – Bordon è la personificazione della chiarezza e della risolutezza, non c’è che dire.
Anche questo capitolo è bellissimo. Lo stile e la grammatica sono perfetti, e davvero non c’è nulla da criticare in senso negativo.
Al prossimo capitolo, sapendo che non mi deluderà.
Pocahontas_Effie

Recensore Master
07/01/11, ore 01:33
Cap. 2:

Come promesso, eccomi alle recensioni. Ho notato che ti piacciono gli Evanescence, e questo non può che farmi piacere: condivido la stessa passione ^^ Comunque sia, credo che recensirò seguendo la divisione adottata da te, ovvero in diverse parti.
I. Parliamo di Danielle Rowland. In “Tavington’s Reputation”, il mio personaggio preferito era sicuramente Karen, per quanto io nutra un amore sconfinato nei confronti del colonnello Tavington. Hai la grande capacità di creare personaggi femminili complessi, dalle mille sfaccettature, credibili e ben lontani dall’essere Mary Sue. Danielle sembra una ragazza molto forte, nonostante l’insicurezza che dimostra e la sua più che evidente timidezza.
II. Parliamo dei tre ufficiali; il maggiore Mark Bordon non si smentisce mai, è sempre il più galante; il capitano James Wilkins non mi dice nulla di particolare, nemmeno nel film. Ma il colonnello Tavington… oh, lui è così meravigliosamente IC in questa parte della storia! Trovo molto carino che Bordon si scomodi a scusare il comportamento villano del colonnello, nemmeno fosse responsabile lui stesso delle azioni di Tavington.
III. Mi sembra di vedere la scena: Tavington che alza un sopracciglio e ordina a Danielle, più serva, ormai, che ospite, a preparargli un bagno caldo. “Non si era accorta di quanto apparisse affascinante e pericoloso” – beh, per questa volta, ho deciso di perdonarla. “E voi dove dormite, Miss Rowland?” – è in queste piccole cose, che si capisce quando un personaggio è IC. Il tuo Tavington, indubbiamente, lo è.
IV. “Il maggiore o il capitano non erano male” – ecco perché io mi accontenterei di Bordon. “Solo allora Danielle capì che sarebbe dovuta salire di sopra a chiamare il colonnello molto prima: una serva l’avrebbe fatto, e lei in quel momento non era niente di più” – questa frase mi ha procurato seri problemi ai condotti lacrimali: è così vera, eppure così triste, che non ho potuto fare a meno di commuovermi. “Vorrà dire che dovrò uscire senza alcun asciugamano” – SI’! Cioè, no, potrebbe prendere freddo, meglio che rimanga nella tinozza… entro io se vuole. ^^ “Sobbalzò, sentendo le forti braccia di lui cingerle la vita” – Sarà dura spiegare a Bordon e Wilkins perché abbia il retro del vestito completamente fradicio… ma qualcosa mi dice che loro non le chiederanno nulla. “Suo padre non le aveva mai detto cosa fare in caso che un uomo mezzo nudo le baciasse il collo” – questo, in effetti, potrebbe costituire un problema.
V. “Non si sarebbe sorpresa affatto se avesse scoperto che lui faceva apposta a lasciare la sua stanza nel disordine più totale” – è esattamente il genere di cose che potrebbe fare Tavington, quindi ancora complimenti per averlo reso così incredibilmente IC. “Era tutto, di lui, che la spingeva a fissarlo” – Tavington ha indubbiamente il suo fascino, e Danielle non può non averlo notato.
Comunque, il migliore tra i tre ufficiali resta sempre Bordon.
Un’ottima grammatica e un ottimo stile fanno di questa ff una storia che si legge molto volentieri, e dalla quale non ci si può staccare nemmeno per un minuto.
Al prossimo capitolo, e ancora complimenti,
Pocahontas_Effie

Recensore Master
07/01/11, ore 01:32
Cap. 1:

“Perché alcune cose, per quanto possano essere brevi, ti cambiano la vita per sempre” – Quanto è vero. È già la seconda storia scritta da te che mi ritrovo a leggere (l’altra era “Tavington’s Reputation”, che, tra parentesi, mi dispiace non vedere più aggiornata), e so per certo che non mi deluderà.
Al prossimo capitolo,
Pocahontas_Effie

Recensore Veterano
13/02/10, ore 17:37

Incollo anche qui la recensione che ti avevo inviato via mail^^
Ciao Priska, sono Himechan una lettrice di Efp, e ci tenevo molto a lasciarti un commento ad una delle tue storie che ho appena finito di leggere. Ho trovato “Something’s changed” per un puro caso: l’altro giorno riguardavo per l’ennesima volta in tv “Il Patriota” uno dei film più emozionanti che abbia mai visto, e così mi sono messa alla “ricerca” di qualche fic che parlasse di questo film. E così ho trovato te e le tue meravigliose storie. Premesso che amo i personaggi oscuri e tormentati, e premesso che amo alla follia William Tavington, quando ho scoperto che scrivevi su di lui non ho resistito e mi sono messa a leggere. Finora ho letto solamente “Something’s changed” e ho cominciato a scorrere le prime righe di “Where I Belong” ma posso dirti che la tua storia mi ha letteralmente rapito dalle prime righe??? Hai uno stile di composizione veramente splendido, accurato, elegante, poetico, che cattura immediatamente. E poi lui… Mio Dio LUI!!! Il colonnello è qualcosa di superbo: hai saputo interiorizzare in maniera profonda i sentimenti contrastanti di quest uomo. Un uomo oscuro, angosciato e angosciante, violento eppure gentile, brutale ma delicato, silenzioso eppure eloquente, bellissimo e dannato, odioso e irresitibile… e potrei continuare all’infinito con le sue mille contraddizioni! Un uomo ricco di sfaccettature, un uomo che fa del possesso e della bramosia quasi una religione, ma che allo stesso tempo è tormentato e schiacciato da un senso di colpa che poi gli lascia addosso un continuo senso di vuoto e di profonda frustrazione. Sai qual è la frase che mi ha colpito al cuore e che penso racchiuda più di tutte il personaggio di Tav? Il male lo comandava, non lo possedeva.
Ecco con queste parole a mio parere c’è tutto il senso di quest uomo solo, disperatamente, e frustrato, e costretto dalle circostanze ad assumere determinati atteggiamenti. Non è malvagio, semplicemente è oppresso. E Danielle, con la sua ingenuità, e il saper leggere probabilmente con gli occhi puri dell’infanzia, ha visto quella parte di lui, quella parte che è uscita fuori brutalmente eppure in maniera schiacciante e veritiera durante la violenza. Sarebbe semplicistico liquidare Tav come un personaggio negativo, violento, sadico (anche se in certi momenti ho pensato seriamente che lo fosse XD), ma il bello di lui, o meglio ciò che lo rende affascinante, e a mio modo di vedere unico, è proprio questa sua ambiguità, queste sue continue sfaccettature, questi repentini cambi di umore e di atteggiamenti. Ecco posso dirti che il momento che ho adorato di più di tutta la storia è stato quando Danielle si rifugia tra le sue braccia durante il temporale, trovando sicurezza nel suo aguzzino (tipico atteggiamento da sindrome di Stoccolma direi) che in quel momento vede quasi come figura paterna e ultimo baluardo contro la propria solitudine, e la reazione di lui, dapprima sorpresa, poi confusa, poi incredibilmente gentile e rispettosa. Così diverso dal Tav della violenza, eppure così simile ( mi soffermerei su quel gesto delicato e inaspettato nella sua goffaggine di controllarle se le dita del piede di lei non erano rotti, dopo che lui stesso glielo aveva schiacciato con piacevole sadismo, e che secondo me rappresenta proprio l’essenza di quest uomo, agghiacciante, tremendo, dalla bellezza altera e terribilmente sexxxxxxxy, ma anche incredibilmente delicato e garbato). E poi le scene erotiche sono descritte in maniera superba: violento, a tratti eccitante e pieno di dolore il primo incontro, incredibilmente passionale, pieno di rimpianto (perché Lui sapeva, il meraviglioso bastardo, di dover andarsene per sempre!!! Quanto l’ho odiato!!!), struggente l’amplesso durante la pioggia…
Devo confessarti che in finale mi è scesa una lacrima. Forse per la tensione di tutta la storia che ho letto d’un fiato, forse per il finale amaro, struggente e inaspettato, forse per quell’ultima citazione degli Evanescence (a proposito, ho trovato ogni frase delle canzoni azzeccatissima e commovente), ma questa storia mi ha colpita dritta al cuore, e credimi non sono facile nei gusti, e soprattutto capita molto raramente che una storia mi emozioni tanto, e soprattutto mi faccia sproloquiare così tanto XD Potere di William!!! Lui può anche questo!!! XD
Comunque ho visto che hai qualche altra storia su di lui in particolare per cui non vedo l’ora di leggerle!!! Ho notato che l’altra tua fic “Tavington’s reputation” non è finita. Lo so sono una rompipalle ma l’hai interrotta definitivamente?? Perché non vorrei cominciare a leggerla e poi rimanere sul più bello!!!
Bhe dopo questo papiro probabilmente penserai che sono semplicemente folle, ma ti giuro che non faccio sempre così…anzi a dir la verità quasi mai XD Diciamo che la lunghezza delle mie riflessioni è direttamente proporzionale a quanto mi ha colpito una storia… Per cui fai tu :D
Bhe ora ti saluto!! Se ti va dopo che avrò letto le altre storie ti farò sapere ancora cosa ne penso, e viste le premesse credo che potrò solo aspettarmi cose belle!!!
Un saluto e alla prossima!!!! Brava, brava e ancora brava!!!
Viva il colonnello dagli occhi cerulei!!
Hime

Recensore Master
22/12/09, ore 16:56

Ciao la tua storia è stata davvero emozionante.Complimenti.Baci Dublino

Nuovo recensore
10/08/09, ore 13:13

Ciao, ho iniziato a leggere questa fanfiction e...beh, non sono riuscita a smetttere finchè l'ho finita! =) è una storia bellissima, e tu hai molto talento. complimenti,davvero.

Nuovo recensore
08/03/09, ore 14:57
Cap. 1:

WOW...hai espresso molto bene le loro emozioni.... e anche il fatto che Travington non l'ami ma provi solo affetto per lei mi sembra una cosa molto reale.....con tutto quello che è successo! e poi il finale....è stato un colpo al cuore! in poche righe ci vieni a dire che: lui muore, hanno un figlio, e muoiono entrambi! è stato sconvolgente! BRAVISSIMA! Smack

[Precedente] 1 2 [Prossimo]