Premesso che sono cresciuta guardando Il Re Leone, - che oggi evito di vedere perché l'ultima volta ho pianto come non mai comprendendo in toto ciò che da bambina potevo soltanto intuire o immaginare - non ho potuto davvero fare a meno di fiondarmi sulla tua storia leggendone l'introduzione.
Inoltre amo gli esperimenti, perciò hai tutto il mio appoggio in tal senso! Per quel che vale, insomma... Come avrai capito, la tua storia mi entusiasma moltissimo.
Al momento mi riesce difficile non vedere Mufasa come un leone e Rafiki come un mandrillo, ma sono certa che pian piano mi abituerò alle loro nuove vesti di esseri umani. Mi piace che tu abbia ripreso e richiamato le caratteristiche peculiari dei personaggi Disney attribuendoli alla rispettiva versione umana. È il minimo che si possa fare se si vuole affrontare una storia come la tua, ma non è davvero così scontato. E soprattutto non è per niente scontato riuscire nell'intento, cosa che a te non è mancato di fare: perciò davvero complimenti!
Nella primissima parte, quando descrivi il castello mi hai ricordato da morire Minas Tirith (sì, scusami, amo Il Signore degli Anelli e Tolkien, perciò mi capita di ritrovarli ovunque) e questo mi è piaciuto davvero tanto. Inoltre, leggendo, ho avuto la netta sensazione di vedere le terre sconfinate di cui si parla nel cartone animato.
È fantastico. È soltanto un prologo ma è fantastico!
Non vedo davvero l'ora di poter leggere il resto di questa promettente storia che, ovviamente, finisce a priori tra le mie preferite.
A presto! |