Recensioni per
Il dubbio di Lisia
di Saerith

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
22/07/16, ore 10:54

Wow che breve e intenso spaccato di emozioni e ambiente! Questa è la dimostrazione che servono papiri per esprimere un semplice e diretto sentimento: quando esso si presenta, va assecondato. E non c'è ragione che tenga.

Recensore Veterano
05/01/16, ore 19:04

Ciao Saerith,
trovo difficoltà ad esprimere ciò che questo pezzo evoca.
Storia, mitologia, filosofia, amore, carnalità. Il tutto, legato dal filo conduttore della parola più volte ripetuta da Lisia, desiderio.
Un pezzo davvero splendido, sia per il ritmo narrativo, serrato ma sempre delicato, sia per le immagini sfumate e quasi acquerellate che le tue parole evocano.
Lisia, il più grande oratore del suo tempo, s'interroga sul significato di desiderio. Credo che il giurista intenda desiderio in tutte le sue umane manifestazioni, desiderio di successo, desiderio di possedere, desiderio carnale. Quest'ultimo, è proprio quello che gli si presenta di fronte agli occhi sotto le sembianze di una sacerdotessa di Atena.
Splendida la descrizione del suo tormento, di quel desiderio che gli è penetrato sotto la pelle. Esso scorre inarginabile nel suo sangue, senza dargli pace, fino a che non riesca a sublimare quel desiderio possedendo colei che lo ha generato.
Alcune perle poetiche che vorrei citare sono:
"I capelli ramati che ricadevano come riccioli di fuoco sulle morbide spalle." Il rosso rame, i riccioli di fuoco, sono immagini che evocano passione. Come anche "la lava che gli scorreva dentro".
"I capelli bagnati dall’acqua marina ricadevano sul peplo che inumidito, lasciava poco spazio all’immaginazione." Dopo l'immagine del rosso, del fuoco e della lava, ci proponi l'acqua, trasparente e fresca, che inumidisce il corpo della sacerdotessa.
Due descrizioni molto sensuali, opposte, ma entrambe parlano di desiderio, prima rosso e caldo, poi trasparente e freddo (sotto la trasparenza del vestito inumidito, Lisia intravede il corpo di lei).
Il sipario narrativo si chiude con una frase splendida, quasi una dissolvenza cinematografica, con il fuoco sacro che si estingue e il peplo che cade a terra, con movimenti talmente sinuosi e lievi da potercelo immaginare, mentre si avvolge su se stesso. L'ho vissuta come una metafora dei due corpi che stanno per unirsi, quello maschile e quello femminile, avvolti tra loro.
I miei complimenti più sentiti, uno dei pezzi più belli che ho letto sinora su efp.
gratia

Recensore Master
04/03/09, ore 22:00

Mi è piaciuta moltissimo questa storia, tra l'altro scritta benissimo, vedevo le immagini mentre leggevo, il tempio, la sacerdotessa. Sentivo il turbamento del protagonista di fronte alla bellezza della donna che gli appare come una dea e la sua lotta alla ragione che inevitabilmente soccombe alla passione. Sinceri, complimenti.

Recensore Junior
24/02/09, ore 01:54

Ciao Saretta!!!Un' altra indimenticabile storia...che bella questa one shot sull' antica Grecia, non sapevo scrivessi così bene , padrona anche di un linguaggio ormai non più usato!Ti faccio i miei complimenti, la scena di Lisia devastato dalla bellezza della sacerdotessa del Tempio di Athena è stupenda. L' ambientazione mi ha davvero fatto immedesimare nell' antica Grecia. Che meraviglia!!!Avranno anche profanato un luogo sacro, (ricordiamo in oltre che a quei tempi era una cosa a dir poco oltraggiosa) ma sono due normalissimi innamorati, anche se lei veste un ruolo sacro e lui sfoggia meravigliosamente il suo ruolo di oratore. Bella davvero, diretta e concisa e poi io adoro l' antica Grecia (come quella descritta da Winckelmann). Leggere queste poche righe mi ha davvero fatto venire in mente la stessa atmosfera che veniva a crearsi nella mia mente quando sfogliavo il mio libro di storia dell' arte...che brava che sei davvero (anche se breve), mi è piaciuta davvero molto!La scena del peplo che cade a terra e si avvolge su se stesso, poi. Splendida ambientazione!!Continua così, bacio...