L'ho adorata.
Adoro la caratterizzazione di Diana/Artemide, la descrizione che ne fai di una ragazza che è esattamente come vuole essere. La descrizione del rapporto con Apollo, speciale, insoddisfatto, e speciale perché insoddisfatto.
In poche righe, sei riuscita a trasmettere il senso di possessività, di appartenenza, non solo da parte di Apollo, che è qui il punto di vista della narrazione, ma anche da parte della stessa Diana attraverso gli occhi di lui - il fatto stesso che gli lasci prendersi certe libertà denota un grado di confidenza fortissimo.
Mi sono piaciuti i richiami al mito, l'alloro, la notte, il bosco. E Apollo è come un sole inghiottito dalla notte, una preda persa.
Per quanto riguarda lo stile, l'unico appunto che posso farti è l'uso di "il dentro della sua bocca" - personalmente, avrei sostituito con "l'interno", che mi pare più elegante. Ma per il resto è evocativa, brillante.
Mi ha fatto partire tanta ship. ç_ç Niente, alla prossima. Punto questa raccolta come un segugio. |