Recensione premio dal contest “Neo Superheroes vs Badass Villains”
Wow! L'idea alla base di questo racconto è davvero divertente, l'ambientazione tratteggiata quel tanto che basta – il resto è superfluo, anche perché si tratta di un racconto scritto per un contest incentrato sul trash, quindi non servono tanti voli pindarici.
Idea assolutamente promossa. La coppia di fratelli, il fatto che Grace se la goda al pensiero dei dolcetti e l'impostazione generale mi ricordano moltissimo Hansel&Gretel: Cacciatori di Streghe, un film a cui non avrei dato due centesimi e che invece è eccezionale – per quel che è, insomma, un ottimo spara-spara denso di azione e buona grafica. Non è il primo racconto che leggo che riprende questo film, ma quando questo genere di storie è gestito bene, e condito con dettagli leggermente diversi, l'effetto è comunque assicurato.
Ho apprezzato molto la dicotomia fra Grace e Hank, emergono alla perfezione con le loro differenze e riesci a rendere di primo piano l'affetto che li lega, pur senza perdere di vista la situazione cruda, dalla quale forse non usciranno. Mi dispiace, invece, che risalti poco la strega, che decidi di salvare alla fine, ma che non gode di una caratterizzazione profonda a sufficienza da riscuotere la simpatia del lettore. Peccato, perché speravo si sarebbe fatta sentire in modo più forte!
Riguardo all'ambientazione, non ho capito alla perfezione se siamo davanti a un fantasy con elementi moderni, o direttamente a uno urban, anche se tutto mi sembra suggerire questa seconda opzione – forse sono stata una lettrice disattenta e tu lo avevi specificato in modo palese?
Sempre efficace e d'effetto il mix armi, magia, mostri, streghe contro umani: capito di cosa si trattava, mi aspettavo esattamente quello che ho trovato. A parte per una cosa: lo splatter e il gore. Me ne aspettavo in quantità maggiore, sia dell'uno che dell'altro. Eri partita bene, con i mocciosi creepy, con questo tono cadente dato a tutti i mostri, ma secondo me questi dettagli non sono stati valorizzati come avrebbero potuto. Cioè, accenni l'atmosfera, ma non la esalti. La stessa cosa per quanto riguarda lo splatter: c'è poco sangue, soprattutto per essere un trash. Mi manca, insomma, la classica scena di qualcuno che scivola su un'enorme pozza di sangue nero proveniente da... da dove?
Soprattutto questa seconda carenza (soggettiva, probabilmente: io sono per gli estremi, perché trovo che in narrativa siano quelli che fanno più scena) forse è stata dovuta alla quantità di spazio speso per il combattimento. Bello, interessante capire come esattamente si cavano dalla brutta situazione, ma in racconti dallo scheletro essenziale, è necessaria una scrittura che sia il più asciutta e veloce possibile. Il combattimento minuziosamente descritto è, ormai, relegato al fantasy, non a racconti con queste tinte. Speravo quindi in botte, botte, botte e ancora botte, ma più rapide e snelle.
Riguardo allo stile, ti consiglio di puntare sulla fluidità e sulla semplicità: quello che di tuo ho letto è sempre sintetico, pulito. Se lo appesantisci con dettagli eccessivi, e non stai attenta alle ripetizioni... perdi l'effetto!
Inoltre, attenzione alla punteggiatura! Al di là di quella che introduce il dialogo (devo averne parlato nella recensione a Memories o a Hey Sister – Hey Brother), prova a rileggere a voce alta per capire dove vanno le virgole. Sono importantissime: danno ritmo alla narrazione. E anche se è vero che sono prima di tutto un'arte, piuttosto che una regola ferrea (soprattutto in narrativa), è anche vero che ogni autore dovrebbe riuscire, in qualche modo, a costruirsi delle regole coerenti (con quelle ufficiali e con il genere) da seguire per ritmare i propri scritti.
Detto questo, ti segnalo qualche refuso/consiglio. I principali, non tutto, ma se ti interessa possiamo mandarti il documento che abbiamo usato per leggere, dove c'è segnato tutto il resto.
- Tolse dalla fondina che teneva legata alla vita una pistola dalla canna lunga e stretta e la caricò di proiettili d'argento.
° … la canna lunga e stretta, e la caricò … [Quando hai due “e” di fila, soprattutto se una unisce due aggettivi, è lecito mettere la virgola prima della congiunzione che introduce l'azione. Inoltre, aiuta la lettura.]
- Ci voleva troppo tempo, senza contare che le streghe avrebbero eretto una barriera non appena si fossero accorte della prima uccisione. Insomma, era brava, ma non così tanto.
° Ci sarebbe voluto …
- Dopo aver controllato che tutto fosse al posto giusto, poté proseguire. Un passo dietro l'altro, si avvicinava silenziosa come un felino a caccia. Più procedeva sulla stradina, più sentiva altri scricchiolii, e fu quasi sicura che si trattasse di Hank che cercava di attirare l'attenzione. Si sporse verso la finestra illuminata a sprazzi del granaio e vide suo fratello rinchiuso in una gabbia.
° Un passo dopo l'altro, si avvicinò silenziosa come un felino a caccia.
° Si sporse verso la finestra del granaio, illuminata a sprazzi, e vide suo fratello rinchiuso in una gabbia. [È un errore separare la specifica “del granaio” da “la finestra”, in quanto “illuminata a sprazzi” è una parte di frase che andrebbe incisa: se anche decidi di non farlo, comunque va dopo, per rendere la frase coerente.]
- Due li poteva reggere: con la sua pistola a canna lunga.
° sono confusa dalla scelta dei due punti. Questo segno di interpunzione introduce elenchi o spiegazioni. Mi sembra più azzeccata una virgola...
- A lei, invece, apparivano senza ombra di dubbio come esserini diabolici, venuti fuori chissà dove evocati per dare fastidio all'umanità
° … venuti fuori da chissà dove, evocati per dare fastidio all'umanità.
- Erano esserini idioti, piccoli, ma soprattutto idioti, non capivano spesso cosa stava succedendo.
° … idioti, spesso non capivano cosa stava [stesse] succedendo.
- Recuperò tutto il suo armamentario, caricò la sua arma, controllò la pistola che lanciava reti e notò con enorme soddisfazione che fosse carica.
° … che era carica.
- Doveva riuscire a muoversi senza prendere fiato o avrebbe rallentato; sarebbe poi scivolata davanti alla gabbia del fratello e gli avrebbe dato le armi; avrebbe mirato alla donna e le avrebbe sparato con la pistola, così da poterla immobilizzare e avrebbe anche sparato alla bestia grossa, in modo da rallentare i suoi movimenti mentre avrebbe recuperato le chiavi della gabbia. In tutto avrebbe dovuto metterci una quindicina di secondi.
° Nonostante la presenza dei due punti, la frase è piuttosto lunga, per questo la punteggiatura deve essere precisa (o ci si perde)
→ … avrebbe mirato alla donna e le avrebbe sparato con la pistola, così da poterla immobilizzare, e avrebbe anche sparato alla bestia grossa, in modo da rallentare i suoi movimenti mentre recuperava le chiavi della gabbia. [La virgola prima della congiunzione “e” èsempre motivo di controversia, ma in casi come questi, dove la costruzione è (AZIONE, SPECIFICA, E AZIONE, SPECIFICA), poiché la “e” congiungerebbe le due azioni, non solo è lecita e ammessa, ma anche caldamente consigliata!]
- La bestia magica aveva ripreso conoscenza e si stava dirigendo a passo lento verso la gabbia. Era enorme, marrone, puzzava di carogna e aveva un muso da cavallo che pareva stesse andando in putrefazione. Le braccia oblunghe toccavano a terra e gli ingobbivano la schiena, facendolo sembrare anche un gorilla, con mani possenti e gambe corte e muscolose. Era un qualcosa di obbrobrioso e stava andando a prendere suo fratello.
° … le ingobbivano la schiena, facendola sembrare anche un gorilla... [stai parlando della bestia, s.f.]
- Quel mostro aveva ancora la gabbia sulla testa, dando ogni tanto dei morsi alle sbarre inferiori cercando di mangiarsi Hank.
° ok, non so se questa spiegazione sarà chiara, comunque >___<''' se usi “dando” significa che dando morsi tiene sollevata la gabbia, mentre è il contrario: tiene sollevata la gabbia per darle dei morsi, quindi la forma corretta del verbo è “dava”
- Si scagliò contro la bestia inferocita mentre suo fratello le scalava la schiena, piantando dei piccoli pugnali lungo tutta la spina dorsale, o quello che il mostro aveva
° … ne scalava la schiena [altrimenti, “le”, sembra che stia scalando quella della sorella! :P]
- Il ragazzo fu il primo a capire cosa stava succedendo.
° … cosa stesse succedendo. |