Recensioni per
Se guardo gli occhi tuoi...
di MorriganNik

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
30/12/17, ore 20:55

Quando ho letto il titolo della storia mi ha incuriosito e mi sono catapultata nella lettura pensando che mi sarebbe piaciuta moltissimo infatti è stato così.
Sei stata bravissima e spero che scrivi altre storie ^.^ , evviva la coppia Kei e Hikari !!
Ciao da Sarettastore

Recensore Master
23/01/16, ore 21:34

{Uno sguardo vale più di mille parole}
Quindicesima classificata
Se guardo gli occhi tuoi… di Sasha_98_
 
Grammatica: 5.78/10
Dunque, cosa posso dire? Sicuramente possiedi delle solide basi grammaticali, tuttavia ho notato che alcuni errori si ripetono più volte all’interno del brano, molti dei quali a distanza di poche righe. In alcuni casi hai coniugato il verbo al passato senza che ve ne fosse necessità. Uh, dal punto di vista grammaticale, hai… come posso dire… abusato del cognome di Kei, in questi casi è sempre meglio trovare un sinonimo. Ed ora, per evitare di dilungarmi troppo, ti lascio alle imprecisioni che ho riscontrato.
• Corro in bagno per lavarmi la faccia e i denti, una pettinata veloce alla mia chioma di capelli neri, indosso la divisa della S•A e, quando sono sicura di aver preso tutto, corro giù dalle scale e gridando un sonoro 'Ciao, io vado!' esco di casa per dirigermi alla Hakusenkan. → Non è scorretto usare l’accento quando si coniuga il verbo dare, tuttavia, per la prima persona singolare dell’indicativo presente del verbo dare, è consigliato – e più corretto – adoperare il do senza accento, dato che è impossibile confonderlo con la nota musicale. Nella seconda parte della frase [e, quando sono sicura di aver preso tutto, corro giù dalle scale e…], invece, hai adoperato una congiunzione “e” di troppo che distoglie l’attenzione del lettore, o perlomeno è ciò che è successo a me, dall’azione. In questo caso ti consiglio di eliminare la seconda congiunzione “e” e coniugare il verbo uscire al gerundio presente [uscendo]; la frase quindi diverrebbe: […] e, quando sono sicura di aver preso tutto, corro giù dalle scale gridando un sonoro ‘Ciao, io vado!’ uscendo di casa per dirigermi alla Hakusenkan. (– 0.25; – 0.05)
• Mia mamma stava cercando di dirmi qualcosa ma sono già in ritardo di mio, non posso perdere altro tempo... → Aggiungi una virgola prima di ma, sostituisci la virgola dopo mio con un punto e virgola, ed utilizza il punto fermo, invece dei tre puntini di sospensione, per concludere il periodo. (– 0.05x3)
• << Credevi di essere in ritardo?>> dice una voce alle mie spalle, una voce che avrei preferito non sentire << Lasciati dire una cosa: oggi è domenica, numero due.>> → In questo caso si ha la ripetizione del termine “voce”, ti consiglio di modificare la frase nel seguente modo: […] dice una voce, che avrei preferito non sentire, alle mie spalle. […] (– 0.10)
• Ogni volta che lo dice, mi sembra di ricevere una mattonata di 3 quintali sulla testa. → In questo caso ritengo che la virgola sia superflua. Inoltre, all’interno della frase non puoi scrivere tre come cifra numerica a meno che non si tratti di matematica applicata, per esempio: il prezzo di una cioccolata calda [€ 1.80], quindi è consigliabile che tu lo trascriva letteralmente a parole, altrimenti sembra quasi che noi quando parliamo invece di dire un numero a parole, lo trascriviamo [sotto forma di simbolo] sulla sabbia con un bastoncino di legno. (– 0.05; – 0.30)
• << Takishima... Quante volte te lo devo ripetere?>> dico mentre le mie sopracciglia sono in preda ad un tic nervoso << Non chiamarmi NUMERO- aspetta... perché sei in divisa?>> quando mi sono girata, Takishima era vestito con la divisa della S•A, eppure mi ha detto che oggi è domenica. → Aggiungi un punto dopo nervoso e togli la virgola dopo girata; risulta superflua. (– 0.05x2)
• << Hikari, Kei, cosa ci fate qui a scuola di domenica mattina?>> Tadashi era sbucato da non so dove, anche lui vestito con la divisa. → Discordanza verbale. Hikari sta parlando in prima persona utilizzando l’indicativo presente, quindi Tadashi è [non era]. (– 0.40)
• Beh, non che la cosa sembrare strana essendo il figlio della preside. → Discordanza verbale. Beh, non che la cosa sembri strana, dato che è il figlio della preside. (– 0.40)
• Il problema ora era un altro: siamo a dicembre inoltrato e sono solo in divisa. → Il problema ora è un altro […]. (– 0.40)
Già già! dice, o meglio scrive, Megumi sulla sua lavagna regalatagli da Yahiro durante il loro appuntamento. → Inserisci una virgola dopo il primo già. (– 0.05)
• << Beh, non statevene lì al freddo. Entrate! Akira sta preparando i suoi biscotti>> non me lo faccio ripetere due volte: corro dentro la scuola! → In questo caso sarebbe meglio separare le due frasi. Dopo il dialogo, inserisci un punto fermo. (– 0.05)
• << TAKISHIMA! Ti propongo una sfida!>> dico entrando nella serra: era preso dalla lettura di un libro, mentre gli altri chiaccheravano tranquillamente, con qualche risata di Jun di tanto in tanto. → […] è preso dalla lettura […], mentre gli altri chiacchierano […]. (– 0.40x2)
• << Ah>> dice sospirando << e va bene. Se vinco io, mi devo dare un bacio>>. → Aggiungi delle virgole a racchiudere “dice sospirando”. Credo tu volessi dire “mi devi dare un bacio”. (– 0.05x2; – 0.07)
• << Che c'è? Sei diventata tutta rossa. Hai paura di perdere, numero due?>> quanto odio quel nomigliolo... → Nomignolo. Ritengo che, in questo caso, sarebbe meglio concludere la frase con un punto fermo, invece dei tre puntini di sospensione. (– 0.07; – 0.05)
• << Perché dobbiamo guardarci neglio occhi? Non possiamo fare... qualcos'altro?>> → Negli. (– 0.07)
• << No. Quando cominciamo?>> ora si che si comincia a ragionare. Chiamo Jun per fare da albitro e la sfida inizia. → Ora sì che si comincia a ragionare. Chiamo Jun per fare da arbitro […]. (– 0.15; – 0.07)
• Entrambi ci concentriamo sugli occhi dell'altro: non credo di aver mai notato quanto siano belli gli occhi di Takishima, quel nocciola simile al colore dei capelli. → Ripetizione. Sostituisci il secondo “occhi” con iridi. (– 0.10)
• Aspetta, cosa vado a pensare? Sento il cuore che inizia a battermi forte. → In questo caso non è necessario unire la particella pronominale “mi” al verbo battere. Si capisce chiaramente che si tratta del cuore di Hikari. (– 0.07)
• Mi devo concentrare sulla sfida ma sento il volto andare a fuoco, così come quello di Takishima. → Aggiungi una virgola prima di “ma”. (– 0.05)
• Questa sensazione che provo sin da quando eravamo bambini, il nostro rapporto rapporto che è sempre stato contrastato dalla mia voglia di batterti, pian piano è diventato qualcosa di più grande. → Hai ripetuto il termine rapporto. (– 0.10)
• I nostri volti si avvicinano sempre di più e il mio cuore accellera i suoi battiti. → Accelera. (– 0.07)
• Takishima si stacca da me. → Al posto di usare il cognome del ragazzo, prova ad utilizzare un sinonimo: ragazzo, coetaneo, diciasettenne, etc. (– 0.10)
• << Ma cosa avete capito? Ho solo preso il mio premio della sfida. Hikari ha distolto lonsguardo per una frazione di secondo quando è arrossita, quindi o vinto la sfida>>. → Lo sguardo. (– 0.07)
• << Quindi, ho vinto ancora io numero due>> dice Takishima e una mattonata mi cade in pieno sulla testa. → La virgola risulta superflua. (– 0.05)
• L'inizio del rapporto tra me e Takishima segna la fine della nostra rivalità. Forse, questo è l'unico inizio che mi può piacere. → Invece di adoperare il punto fermo, ti consiglio di unire le due frasi per formare un unico periodo legato dalla congiunzione e: […] rivalità e, forse, questo è […]. (– 0.05x2)
 
Lessico e Stile: 4.40/5
Dunque, come ho già accennato nel parametro precedente, ho riscontrato qualche ripetizione che, in alcune occasioni, poteva essere evitata utilizzando dei sinonimi. Inoltre, ho notato che tendi a non inserire le virgole dopo le virgolette caporali [« »], o simili, e questo lede un po’ alla fluidità delle frasi in quanto il lettore è costretto ad interrompere la lettura per prendere fiato, prima di proseguire con il periodo. Ti consiglio di leggere ad alta voce le tue storie, in questo modo comprenderai meglio dove inserire il segno d’interpunzione.
Ho notato che alcune volte tendi ad interrompere le frasi, creando dei periodi più piccoli, i quali sono sempre ben accetti, tuttavia in alcune circostanze ledono all’introspezione che si nasconde dietro determinate parole. È vero che non bisogna abbondare con i periodi troppo lunghi, però in alcuni casi diviene necessario, e quasi d’obbligo, per una questione di maggiore introspezione e di sintonia tra lettore e personaggio immaginario. Altre volte, invece, tendi a non concludere il periodo, inserendo dei punti di sospensione che risultano superflui e poco adeguati al contesto.
Per quanto riguarda il lessico, l’ho trovato, in alcuni casi ripetitivo, in particolar modo quando parli degli occhi, hai ripetuto il vocabolo tantissime volte, anche a distanza di pochi termini, e questo è un elemento che salta subito agli occhi; ecco, ti consiglio, nuovamente, di rileggere la One shot. In altri casi hai inserito il verbo più il pronome possessivo ove non vi era bisogno di una maggiore specificazione: hai descritto tutta la vicenda in prima persona, quindi viene logico pensare che i battiti accelerati siano di Hikari, per esempio.
Per quanto riguarda lo stile, invece, oltre a ciò che ho detto in precedenza, ho trovato più per gusto personale che per altro – non ti ho tolto punti per questo –, poco piacevole vedere le frasi urlate da Hikari in maiuscolo, sarebbe bastato inserire un “urlo” dopo il discorso diretto, tuttavia questo elemento fa riferimento unicamente al proprio gusto personale.
Sono sicura che continuando a scrivere, e rileggendo più volte le tue creazioni, riuscirai a migliorare, perché il potenziale ce lo hai!
 
Caratterizzazione dei personaggi: 9.98/10
Cosa posso dire?
I personaggi mi sembrano proprio loro.
Da un lato abbiamo a che fare con una Hikari piuttosto sbadata, dedita alle sfide, impaurita quasi dallo perdere un’ulteriore volta nei confronti di Kai, colui che considera un amico e per il quale prova qualcosa.
Dall’altra abbiamo il ragazzo precedentemente nominato, calmo, riflessivo quanto basta, un po’ calcolatore, ma che quando si parla di Hikari: attenti a quello che si fa!
Li ho trovati ben caratterizzati, hai saputo cogliere le loro sfaccettature, in particolar modo la loro determinazione ed il loro animo combattivo, e grazie a queste sei riuscita a sviluppare al meglio l’idea che ti sei prefissata e che hai posto alla base di tutta la One shot.
Anche il bacio che Kei è riuscito a strappare alla ragazza, compagna di giochi, sfidante ed eterna numero due, fanciulla di cui è perdutamente innamorato, è sembrato essere uscito dal Manga, o dall’Anime, come preferisci. Da un lato sembra essere tutto calcolato, ma dall’altro risulta un gesto spontaneo: ecco, riuscire a combaciare entrambi questi due aspetti ha reso il protagonista maschile del brano ancora più IC di quanto non lo fosse già.
Hikari, invece, si è mostrata ingenua come al solito, ma chissà; magari anche lei voleva ottenere il tanto agognato bacio da questa sfida, oppure voleva semplicemente capire cosa pensava l’amico.
Ottimo lavoro!
 
Titolo: 4.40/5
Se guardo gli occhi tuoi…
«Nei quali poi si specchiano i miei puoi dirmi quel che vuoi. Sei magica così come sei, se chiudo gli occhi penso a te perciò vorrei saper se pensi a me. Perché sei tu la cosa più importante la più importante che per me adesso c'è. Rossana dai pensaci un po’ tuuu…»
Coff, coff, perdonami per questa uscita, ma non appena ho letto la tua testata, mi è tornata in mente la sigla di questo cartone animato che guardavo da piccola.
Dunque, tornando serie – questo vale unicamente per me –, ho trovato il titolo sì in linea con quanto descritto all’interno della storia che mi hai proposto, ma dall’altro lato l’ho trovato un po’ lontano dall’altro tema che tu hai voluto inserire: l’inizio e la fine. Più l’inizio di qualcosa, che la fine.
Purtroppo, ad eccezione della canzone che mi ricorda, non è uno di quei titoli che mi rimangono in mente e non è neanche scoccata quella scintilla che ricerco sempre. Se prendiamo la testata singolarmente, senza tenere conto del brano appena letto, non mi dice niente, mi pare quasi piatto: l’unica cosa che posso captare è che gli occhi dei protagonisti s’incroceranno, ma non mi invoglia a leggere la storia, che invece merita di essere letta.
Se invece prendiamo in considerazione anche il testo, tutto trova un senso, in particolar modo per quanto concerne la sfida e ciò che essa comporta.
In sostanza, hai scelto un buon titolo, ma sono sicura che un’altra testata avrebbe saputo rendere meglio i due temi che hai trattato.
 
Introspezione: 4/5
Dunque, il tema principale di questo Contest è il concetto del parlarsi senza usare le parole, ma solamente mediante gli occhi. Ecco, sebbene tu abbia, verso la fine, adoperato il tema degli occhi utilizzando la sfida, un piccolo espediente che i due ragazzi utilizzano spesso, per incrementare la fusione delle loro iridi, non sono riuscita ad entrare in totale sintonia con i personaggi, in particolar modo con Hikari, che è la protagonista assoluta della One shot che mi hai presentato.
Ho provato a leggere e rileggere il momento che ha rappresentato l’apice del gioco, barra sfida, l’attimo che ha portato al bacio, voluto da entrambi, tuttavia non sono riuscita a cogliere l’intensità dello sguardo di Kei, mi dispiace. Mi è sembrato che ci fosse una sorta di velo tra me e la scena, causato in parte dalla continua ripetizione della parola “occhi”, che in quel momento distraeva un po’ il lettore dalla scena.
Avrei voluto che ci fosse stata più introspezione per quanto riguarda le azioni, i sentimenti, i batticuori della ragazza, che in un certo senso mi sono arrivati un po’ ovattati.
Questo parametro, per una come me che ama l’introspezione, e vi vive all’interno, ti ha un po’ penalizzata, ma sono sicura che tu possa riuscire a migliorarti, perché come ti ho già detto, il potenziale ce lo hai, ora devi solo sfruttarlo al meglio.
 
Originalità: 10/10
Non potevo non darti il punteggio pieno; se solo lo avessi fatto, avresti dovuto – giustamente – contestare.
Hai utilizzato veramente un ottimo espediente per portare i ragazzi a specchiarsi nelle iridi del partner. Non mi sarebbe mai venuto in mente di adoperare il gioco come fosse una sfida, che poi, pensandoci, il gioco è già concepito come una sfida. Hai saputo sfruttare al meglio i tratti che caratterizzano i due adolescenti: combattivi e determinati a vincere. Sebbene Kei abbia mostrato diverse volte di sapere perdere per il bene, e la felicità, della ragazza che ama, sentimento ricambiato.
Ho trovato veramente originale l’evolversi della vicenda, e sebbene io fossi certa che il bacio ci sarebbe stato perché Kei avrebbe vinto – come sempre – sono rimasta sbalordita da come tu sia stata originale: fare combaciare le labbra dei due ragazzi senza vinti e vincitori. Sei stata geniale, lasciatelo dire!
 
Gradimento personale: 9.60/10
Dunque, la tua storia mi è piaciuta, però l’introspezione ha un po’ risentito – come spiegato nel criterio precedente –, motivo per cui non riesco ad assegnarti un punteggio più alto.
Essendo una grande amante dell’introspezione, mi sarei aspettata qualcosa di più nel momento di maggiore intensità inserito all’interno della storia. Ciononostante, il brano che mi hai proposto, mi è indubbiamente piaciuto.
Non solo sei riuscita a delineare benissimo i personaggi, ma hai anche saputo cogliere alcune loro sfaccettature, sfruttandole per sviluppare la tua idea, che – come già detto – è risultata molto originale. Sei riuscita a sbalordirmi attraverso il gesto che Kei ha compiuto, non me lo sarei mai aspettata da lui, e tutto questo lo hai fatto mantenendo la caratterizzazione del personaggio, senza andare a ridicolizzare il momento, rendendo il gesto banale.
Insomma, egli aveva preannunciato che se avesse vinto avrebbe riscosso le labbra dell’amica, della persona amata, ed è riuscito a farlo in un modo tutto suo, facendo sì che Hikari non perdesse, perché, insomma, me lo sto chiedendo pure io: quando ha distolto lo sguardo?
Mi è piaciuto anche il momento in cui lei si è svegliata, tutta preoccupata, e poi è corsa all’istituto, venendo a sapere, solo successivamente, che era domenica e che quindi era vacanza. Tutto questo però non spiega un piccolo ed irrilevante dettaglio: ma gli altri lo sapevano che era domenica, o se lo sono dimenticati pure loro? Insomma, sei riuscita a strapparmi più di un sorriso e di questo ti ringrazio.
Inoltre, come già detto, sono sicura che riuscirai a sviluppare il tuo potenziale, motivo per cui passerò senz’altro a dare un’occhiata sul tuo profilo, quando avrò un po’ di tempo a disposizione.
 
Totale: 48.16/55

Nuovo recensore
18/01/16, ore 22:47

Salve!

Devo ammettere che raramente lascio recensioni, di solito mi limito a leggere in silenzio e recensisco solo per fare la guasta feste.
La storia è bellissima, mi è piaciuta molto e devo ammettere che è una delle più carine del fandom, l'unica pecca è che presenta alcuni errori grammaticali abbastanza gravi. Penso che siano solo errori di distrazione quindi ti consiglio di rileggere più volte la storia prima di pubblicarla.

Il tuo stile mi piace, è molto semplice, ma nonostante tutto riesce a trasmettere delle emozioni al lettore, sei davvero brava. :3

Ti lascio questa recensione proprio perché penso che tu abbia delle buone qualità, quindi voglio aiutarti a migliorare e a prestare più attenzione.
Ti saluto, torno nel mio stato di "lettore nell'ombra".
(Recensione modificata il 18/01/2016 - 10:57 pm)

Recensore Veterano
02/12/15, ore 23:11

Non capisco perché nessuno abbia ancora recensito questo testo.
È scritto davvero bene, sai?
Mi è piaciuto molto e ho trovato i personaggi IC ^^
Cara Sasha (mia coetanea), complimenti.
A presto :D
Gabriella