Recensioni per
Evenstar
di leila91

Questa storia ha ottenuto 13 recensioni.
Positive : 13
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
07/06/21, ore 11:53
Cap. 1:

Cara la mia luce!
È lunedì, è già quasi mezzogiorno, ma io volevo assolutamente ritagliarmi un momento per recensire questa storia struggente e molto lirica, che si accosta ai miei recenti rewatch. Il mare io credo possa portare delle riflessioni struggenti come quelle che fa Earendil sul passato che non può ritornare, sul presente che non ha saputo cogliere, sul rimpianto che qualsiasi esistenza, anche se straordinaria, porta con sé. Il richiamo del mare era troppo forte e l’eternità provoca indubbiamente, alla fine, un senso di stanchezza del mondo, un desiderio di andarsene e abbandonare ogni cosa – o scoprirne di nuove, eppure, al tempo stesso, credo che in una vita che si protrae per ere ci sia spazio per il rimpianto per i figli abbandonati, lontani, in un mondo che Earendil stesso ha lasciato perché non ritenuto degno di starci, per una memoria che vacilla poiché non il protagonista non ricorda i suoi figli che lo appellano come padre.

Ho adorato che l’amata venga rievocata per mezzo del solo pronome. A mio parere si tratta di un espediente che rende ancora più forte un legame tanto profondo da far abbandonare a Earendil ogni cosa per seguirla. Poi, certo, il suo destino era sul mare, sulle acque, ma questo bisogno di navigare lascia spazio al rimpianto per ciò che ci siamo lasciati indietro – e Earendil è un personaggio assolutamente affascinante da trattare in tale senso, anche solo per il fascino riflesso che esercitano i suoi figli, Elrond ed Elros, personalità di estremo spicco che non possono non avere ereditato dal genitore una parte del loro assoluto carisma.

Il tempo è una delle componenti del testo che mi sono balzate di più agli occhi: parlando di un personaggio che vive una vita lunghissima, la concezione del tempo risulta assolutamente differente da quella nostra, tanto che le sue vicende sono perdute nel tempo e vengono custodite solamente dagli Elfi, la cui longevità permette che vengano mantenute le storie delle ere passate. Ma qui, hai preferito concentrarti sull’aspetto privato dell’esistenza di Earendil, sul suo ruolo di marito e di padre che se n’è andato, in entrambi i casi, e sul tempo che scorre senza tornare indietro, irrecuperabile e perduto. Insomma, una storia bellissima ♥
Shilyss

Recensore Master
23/01/18, ore 17:43
Cap. 1:

Bonjour u.u
Okay, non so da quanto tempo è che mi ripromettevo di leggere questa tua storia su Earendil, ma finalmente ci sono riuscita! E diamine, mi è piaciuta tantissimo!
Ho amato come puntualizzi che le leggende hanno ammantato la figura di Earendil, rendendolo in tutto e per tutto simile all'astro che è diventato (freddo, distante...), ma in realtà qui troviamo che di pensieri e rimpianti ne ha da vendere, e l'idea mi garba assai.
Insomma, non mi dispiace come personaggio, ma non posso a meno di sentirmi un po' risentita nei suoi riguardi per come se ne andava tanto a spasso per il mare mentre a casa sua avrebbe avuto un bel po' di doveri da svolgere. E sono felice che tu abbia più volte ribadito questa cosa nel corso di quest'introspezione (ho amato particolarmente quando dici che una barca è diventata la sua sposa, le onde e i flutti i suoi figli).
I pensieri che rivolge ad Elrond ed Elros, comunque, sono veramente struggenti, colmi di rimorso, soprattutto nel suo sentire di aver perso il diritto di definirsi un padre... Inutile dirlo, io sono poi andata in brodo di giuggiole nel leggere Ed essi hanno imparato a chiamare padre un altro, al tuo posto (sono debole per qualsiasi accenno a quella bellissima famigliola disfunzionale), ma comunque *cerca di darsi un contegno* anche l'immagine di Earendil che osserva i suoi figli dormire mi è piaciuta parecchio.
Mi hanno toccato molto anche i pensieri che rivolge ad Elwing... Penso si avverta davvero che Earendil sa di non essere stato esattamente un marito modello, e anche l'amore sincero che nonostante tutto nutre per la sua sposa, forse soprattutto nel fatto che abbia scelto tutto questo per lei e in come lei sia l'unica a conoscere in rimpianto che lo assale ogni giorno. In effetti, immagino che anche Elwing non sia proprio priva di rimpianti per quanto riguarda i loro bambini :(
Per il resto, mi è piaciuto moltissimo come il non poter disfare ciò che si è fatto, il non poter tornare indietro nel tempo, sia un po' un tema ricorrente... ma mi piace che ciononostante, il testo si chiuda su una nota un po' più speranzosa, un po' più luminosa. Perché sì, il passato è andato, forse sprecato, e non si può cambiare, ma c'è ancora un futuo per i suoi figli, un buon futuro, un futuro che Earendil ha contribuito a creare. E mi piace come ci sia di nuovo questo... ehm, non so come dire, accostamento?... alla stella che lui è diventato, ma stavolta gli aggettivi non esprimono più freddezza e lontananza. No, tutto il contrario, il futuro di Elrond ed Elros è luminoso e certo. :')
Ti faccio tanti, tanti complimenti!

Recensore Master
29/12/15, ore 08:14
Cap. 1:

Questa breve introspezione è veramente bellissima. Pochi si fermano a considerare Earendil, eppure nella canzone che canta Bilbo a Gran Burrone quel "mai il marinaio si potrà riposare" apre un mondo di struggenti ricordi, proprio come hai fatto tu in questa storia, dove Earendil a volte rimpiange quello che è stato, ma è consapevole che c'è sempre un prezzo da pagare per la salvezza di coloro che amiamo, e lo paghiamo volentieri. E' un tema ricorrente questo in Tolkien e mi piace molto che tu l'abbia sottolineato. Veramente brava!

Recensore Junior
08/12/15, ore 23:31
Cap. 1:

Io ho un rapporto negativo con Earendil, o meglio con la visione che il fandom sembra generalmente avere di lui, ma devo dire che questo tuo brano mi ha permesso di riappacificarmi, almeno in parte, con la sua figura. Perché all'interno di una cornice in cui nessuna parola è affidata al caso (e io amo quando un testo trasuda una riflessione lessicale e poetica) non emerge semplicemente e, oserei dire, superficialmente il famigerato eroe-stella, lontano anni luce da coloro che lo scrutano e invocano il suo nome. Certo, il "contesto di beatitudine" che lo avvolge non viene meno, ma è sviscerato: cade il velo, per così dire, mostrando le forme che celava. Così abbiamo Earendil e basta. Earendil che come uomo (o Elda o entrambi) non ha archiviato alcun successo, alcuna vittoria; non è stato un buon marito (e anzi lo si potrebbe quasi definire un adultero), non è stato un buon padre, o meglio non è stato affatto un padre, e a mio avviso non è stato neppure una buona guida per il proprio popolo (che ha abbandonato assieme con moglie e figli). Quindi, riallacciandomi a ciò che ho scritto all'inizio, mi sono riappacificata con la sua figura, poiché qui viene alla luce per ciò che davvero rappresenta: il fallimento di un "uomo" ma un fallimento veicolo di eroismo. Un eroismo freddo, lontano, altero, come quello di una stella che veleggia nell'oscurità, l'eroismo di cui la Terra di Mezzo aveva bisogno per sconfiggere le passioni di Morgoth (e l'eredità delle passioni di Feanaro).
"Prigioniero di Vingilot", non credo si possa trovare termine migliore per definire Earendil, che ora si crogiola in un'ironica speranza: può osservare dormire i suoi figli o coloro che avrebbero potuto essere i suoi figli? E che, invece, sono divenuti i figli di chi è stato espressione di quelle stesse passioni che Earendil ha vinto?
Perdona questo mio volo pindarico, ma sappi che se la tua storia mi ha spinta a metterne uno per iscritto addirittura su Earendil è perché mi ha davvero toccata.
Poi, ribadisco, amo quest'armonia di parole, questa tua seconda persona singolare, elegante nella sua semplicità.
I miei più sentiti complimenti.

Recensore Veterano
23/11/15, ore 02:24
Cap. 1:

Ciao Benni!
Questa storia è meravigliosa, sul serio.
E’ esattamente il tipo di storia su Earendil che non vedevo l’ora di leggere!

Ho amato ogni singola riflessione e ogni singola immagine con cui hai raccontato questa storia!
E non pensare assolutamente che questa tua resa di Earendil sia OOC, perché per me è assolutamente e meravigliosamente IC!
Sei riuscita a raccontare tutta la storia di Earendil, tutta, e lo hai fatto cogliendo tantissime sfaccettature del suo carattere!


Ma la cosa più bella in assoluto è come sei riuscita a intrecciare la magia, il momento di estrema meraviglia e speranza che porta Earendil, con ciò che è diventata la sua storia e la sua immagine dopo anni, dopo secoli.

“Perché ha forse pensieri una Stella?”
Questa frase mi ha veramente colpita, mi si è veramente impressa a fuoco nella mente, perché è il centro di ciò che mi sono chiesta spesso e su cui si riflette sempre troppo poco!
Earendil è diventato un elfo, la sua sposa anche, tutti gli altri elfi, essendo come lui destinati a vivere fino alla fine di Arda, ricorderanno la sua storia e la racconteranno in maniera di sicuro più concreta ai figli che nasceranno in seguito.
Ma gli uomini non hanno mai avuto né mai avranno occasione di vedere in maniera concreta cos’è diventato Earendil, possono solo ricordare la sua storia.
Una storia talmente particolare e unica per sua stessa natura che non può che diventare una leggenda.
Earendil per gli elfi è ancora un elfo, ma per gli uomini è diventato e sempre resterà una stella, in tutto e per tutto, circondato, come tutte le altre stelle, da un’infinità di miti e leggende.

E ogni leggenda che si rispetti viene raccontata e riraccontata, interpretata e reinterpretata, generazione dopo generazione.
E alla fine a mantenerla in vita c’è solo quella stella luminosa che appare al tramonto e al mattino, che però, appunto, è solo una stella.

Il fatto che una volta fosse un uomo, che avesse una moglie e dei figli, e che uno dei suoi figli sia rimasto tra gli uomini e sia diventato uno dei loro più grandi re, mentre l’altro è considerato uno dei più saggi sia tra gli elfi che tra gli uomini, sono diventate informazioni vaghe, misteriose, a cui alcuni credono e altri no.

Davvero, mi è parso quasi di vedere i decenni che passavano e gli uomini che raccontavano decine di volte questa storia, chi credendoci fermamente, chi ridendoci su…
Non ti ringrazierò mai abbastanza per aver posto l’attenzione su questo particolare, Benni, perché è meraviglioso!

E a rendere questo dettaglio ancora più vivido c’è il POV di Earendil.
Earendil è felice di poter portare ancora luce alla Terra di Mezzo e ai suoi abitanti, ma vedersi sempre più dimenticato, guardato sempre più come qualcosa di lontano, di distante, una luce irraggiungibile che è solo una luce, non è più una persona con dei sentimenti, gli fa male.
Perché lui non ha dimenticato, e non dimenticherà nemmeno dopo altri chissà quanti millenni, ma coloro che lo osservano non lo guarderanno mai più come facevano un tempo e come fanno ancora gli elfi.
Eppure anche gli elfi, quando lo guardano sorgere e lo salutano, probabilmente ricordano, o preferiscono ricordare, più spesso il momento in cui la sua luce è comparsa per la prima volta e ha riacceso la speranza che sembrava perduta per sempre, e nemmeno loro pensano spesso a lui come persona.

E tu hai descritto tutto questo con delicatezza, ma senza sconti.
Perché la speranza che porta Earendil è importante, ma ha avuto un suo prezzo, ed è stato alto.
Earendil ha scelto volontariamente di accollarsi il compito di trovare Valinor e tentare di portare quella richiesta d’aiuto che in tanti avevano tentato di portare prima di lui. Eppure per poter portare quella estrema richiesta ha sacrificato tutto, e solo quando è stato troppo tardi si è accorto che aveva cominciato a pagare quel prezzo molto prima di raggiungere realmente le sponde di Aman.
E’ bastato mettersi in viaggio la prima volta, lasciando a terra la sua famiglia e trascurandola, e abbandonando il popolo di cui era signore.
Sono scelte che alla luce degli eventi che Earendil è riuscito a mettere in moto vengono dimenticate, ma sono scelte che hanno lasciato la loro scia di sofferenza, che non si può cancellare, che ha colpito duramente Elwing e i suoi figli e che ha finito per raggiungere anche Earendil. (eppure ogni volta che leggo quanto spesso e con quanta brama salpava sempre più spesso con Wingiloth mi si stringe più il cuore per chi resta che per lui che se ne va)

E forse è proprio la consapevolezza di tutto questo che, ogni volta, riapre le vecchie ferite, rese più dolorose dal fatto che quel viaggio, per quanto duro, doveva essere l’ultimo, e invece si è rivelato l’inizio di una serie di viaggi infiniti, che se all’inizio portavano più luce, per Earendil hanno finito per avere tutt’altro sapore.

La prima e più profonda ferita sono i figli che non ha mai conosciuto.
Anche io non sopporto più questi mariti innamorati del mare che prendono e partono, dispiacendosi un po’ per la moglie e pensando sempre troppo tardi ai figli che crescono, e sentire Earendil rimproverarsi mi ha ridestato in parte questa amarezza… Ma mi ha fatta anche star male, per Earendil e ancora di più per Elros ed Elrond: Elros suo padre non lo rivedrà più, e forse è troppo ottimista anche pensare che riuscirà a vederlo Elrond, perché anche se alla fine è partito per Valinor, Earendil sosta nella terra beata per così poco……
Una parte di me ha sempre sperato che Earendil abbia fatto una capatina in vicinanza durante la Guerra d’Ira, anche solo per salutare da lontano, ma temo che anche questo sia mio eccessivo ottimismo….
Comunque sia, la possibilità di fare da padre ai suoi figli Earendil l'ha persa per sempre, e poter portare un po' più di luce anche a loro è una magra, magrissima consolazione.
Forse la speranza di poter regalare loro un futuro migliore all'inizio gli sembrava una giusta motivazione per lasciarli soli, ma temo gli sia bastato poco per rendersi conto che il tempo non si sarebbe fermato né sarebbe tornato indietro... .
Alla luce di tutto questo, non mi stupisce che Earendil abbia finito per chiamare punizione il privilegio che gli era stato concesso!
Ha distrutto il presente per quella speranza futura, ed è costretto a confrontarsi con questo suo errore ogni giorno, all'inizio di ogni viaggio.

Molto particolare poi il modo in cui descrivi la figura di Elwing: è il centro dei pensieri di Earendil, la sua sposa, colei che gli ha portato il Silmaril e per cui ha scelto la stirpe degli elfi, eppure, in questo particolare momento di amarezza, il pensiero di lei diventa sollievo ma anche catena, perché se non avesse seguito lei, Earendil si sarebbe mai trovato obbligato a percorrere i cieli ogni notte, su quella nave che, come la sposa, è un’alleata ma anche una prigione?

Meraviglioso questo accostamento tra Elwing e Wingiloth: sono le due spose di Earendil, le sole che gli sono rimaste, coloro su cui ha sempre contato ma a cui anche finisce per dare la colpa nei momenti di debolezza.

Hai mostrato un Earendil che si sta lasciando logorare da quel costante viaggio, e che non riesce più a vedere l’utilità di quel costante vagare tra le stelle, sempre uguale, un viaggio che lo tiene lontano da tutti.

Tutte le sue speranze e tutti i motivi per cui era partito ora gli sembrano capovolti, l’importanza di quel viaggio è diventata la sua inutilità, la speranza disperazione, la nave che lo ha portato ovunque una prigione, la famiglia che voleva proteggere troppo lontana, gli uomini che voleva guidare a mala pena lo guardano.

La conclusione è una speranza, si, un aggrapparsi al fatto che almeno da lassù potrà sempre vedere i suoi bambini dormire sereni e potrà sempre illuminare le loro strade, ma è una speranza un po dolceamara… Perché la notte successiva inizierà un altro viaggio, e c’è sempre il rischio che ricominci tutto d’accapo.


Davvero tantissimi complimenti, Benni, è un racconto meraviglioso, che mi ha veramente colpita tantissimo e che mi ha davvero commossa!
Lo hai scritto in maniera stupenda, con attenzione e con grandissima sensibilità, e tocca veramente tantissimi elementi particolarissimi della storia e di quelli che potevano essere i pensieri di Earendil, e e in più lo fa in un momento davvero molto molto particolare.
Complimenti davvero!

Spero davvero che scriverai altre storie come questa, sul serio!

A presto!
Tyelemmaiwe

P. S. Scusami la recensione sconclusionata...!

Recensore Master
21/11/15, ore 15:19
Cap. 1:

Eccomi! Eccomi!
Finalmente approdo anche io a recensire.
                                                                                                                                                                                    
Allora... C'è da dire che non amo particolarmente il personaggio di 
Eärendil, insomma abbandonare la propria famiglia non è il massimo della carineria U.U
Che poi, Tolkien era una tipo pacifico, abitudinario che amava starsene seduto in poltrona, quindi cosa sono tutti questi personaggi che hanno il "male di stare fermi"?!? (Bah, scusa la divagazione :-P)

Mi piacciono davvero molto i tormenti interiori a cui hai voluto dar voce perché sono gli stessi che proverei io in quella situazione, che avrei voluto provasse lui e che DEVE provare perché, ACCIDENTI A LUI, non può passarla liscia come se niente fosse.
Perché c'ha la coscienza sporca e DEVE pagare U.U 

---> "
Lo avesti mai?
Per quanto ti sforzi, non riesci a ricordare quando sia stata l’ultima volta che qualcuno ti ha chiamato così.
Li hai persi ancor prima di iniziare a conoscerli, i tuoi figli.
Ed essi hanno imparato a chiamare padre un altro, al tuo posto."
Rispondo io: NO! Cattivo 
Eärendil!
Oddio ♥♥♥♥♥ Il riferimento a Maglor mi ha mandata letteralmente in brodo di giuggiole. Mamma Maglor ♥♥♥
                                                                                                                                                                                         
Quel "lei" è di un impatto spaventoso, davvero.
Ed è proprio lei l'unica ragione per cui "lo salvo", la scelta di continuare a vivere per lei nonostante il desiderio di trovare quella pace che il suo spirito brama da tempo. Anche, perché, scegliere di appartenere alla stirpe del padre, avrebbe significato condannare Elwing e separarsi definitivamente da lei, proprio ora che si sono ritrovati.
Il finale è bellissimo e mi ha fatto, quasi, sorridere, Dico quasi perché 
Eärendil l'ha fatta proprio grossa seppur in buona fede.
                                                                                                                                                                                          
                                                                                                                                                                                     
Che dire ancora? Felicissima di averti ritrovata nelle vaste lande, ancora poco popolate, del Silmarillion.
Un'introspezione da brividi con uno stile semplice e a dir poco impeccabile.
Complimenti, tesora.
Un bacio.
Ech

Recensore Veterano
13/11/15, ore 17:10
Cap. 1:

ed eccomi che arrivo <3 ok, so di non farmi viva da una vita, troppi impegni DDDDD: ma ti seguo sempre con grande interesse, diamine! spero di rimediare presto XD

aaaah, Benni, ma io ti adoro! ultimamente Earendil mi sta tornando in mente sempre più spesso (e puoi indovinare perchè XDDDDDDDDDDDD) ma davvero, non avrei mai creduto che avresti scritto qualcosa su di lui! e che cosa poi! credo sia una delle tue storie più belle, non so, davvero, la malinconia che trasmettono queste righe è struggente ç______ç
allora, in realtà confesso di non essere tutta questa fan di Earendil, non dopo che il ciccio si è imboscato un Silmaril ;P e ok, so che c'era il destino del mondo in ballo, bla bla bla, ma non lo perdonerò mai per aver lasciato soli sua moglie e i miei piccolini ç_______ç questo, diciamo, intacca molto la mia empatia verso di lui, per non parlare del fatto che praticamente tutti lo considerano un eroe perfettissimo, e a me gli eroi perfettissimi stanno sui marons  (anche se non lo odio, in realtà, il mio odio lo conservo per la gentaglia tipo Thingol :P). e diamine, son d'accordo con quel che dici sul fatto che sia sempre meglio concentrarsi sui difetti e sulle debolezze degli eroi, e renderli meno distanti rispetto a noi ... e diamine, qui ci sei riuscita perfettamente! *^*
che sigh, davvero, non credevo avrei mai avuto tanta empatia nei confronti di Earendil che pensa ai suoi figli! mamma mia, è vero, i suoi figli chiameranno un altro "padre" al posto suo (ecco, ammetto di preferire un migliaio di volte l'altro, e di capirlo molto molto di più, ma non divaghiamo, ehm ehm) tanto più che quei bambini lui non li ha mai conosciuti davvero, e potrà solo vederli da lontano, senza mai poter davvero stargli vicino .. mamma mia, che cosa straziante ç______ç davvero, Benni, fai benissimo a mettere l'accento su queste cose, alle volte mi spiace aver poca empatia per i personaggi che non amo e tento di sforzarmi il più possibile, e mi ci vogliono storie come questa! <3
e oddio, Earendil che pensa ad Elwing, a come abbia rinunciato a ciò che voleva davvero, cioè morire come un qualsiasi uomo mortale (il che mi fa effetto, se penso a come spesso il professore metta l'accento sul vero costo della immortalità, e di come alla fine gli Eldar e i Valar invidieranno i mortali, e se si pensa che non è nemmeno ciò che Earendil desiderava, diventa una condanna tremenda) ma che rinunci a questo per amore di Elwing, solo ed esclusivamente per lei, che è l'unica cosa che gli rimane ... beh, diamine, mi fa stringere il cuore <3 
ammetto che quando ripensa alla sua vecchia vita e come abbia preferito il mare alla sua sposa mi ha riportato alla mente perchè lo voglio malmenare :P ma mi ha calmata il fatto che tu abbia descritto quella parte con immagini davvero vivide e potenti, che mi hanno colpita, mamma mia! *^* davvero splendido <3
e la fine è straziante, poi, di come Earendil ,che desiderava la libertà più di ogni altra cosa, si sia ritrovato prigioniero di quella che un tempo era il suo massimo simbolo di libertà, prigioniero di un destino a cui non aspirava per nulla, ma che ha scelto per amore. e quando ripensa ai suoi figli, che può guardarli dormire, anche se da lontano ... mamma mia, è una cosa incredibilmente dolce, davvero, non sai come mi sia sentita ç_____ç e mi fa venire ancor più voglia di indagare sulla questione! *^* (sì, è un po' che ci sto pensando, ma spero di non deludere nessuno! :/)
in definitiva, Benni, hai scritto una meraviglia, non posso fare a meno di ringraziarti e spero tu scriva altro sulla falsariga di questo! grazie, davvero, grazie mille! *^*
un bacio,

Feanoriel 

Recensore Master
13/11/15, ore 15:39
Cap. 1:

Ciao carissima! Come sempre mi inchino a chi scrive su personaggi del Silmarillion, e questa seppur piccola introspezione su Earendil mi è parsa molto poetica e malinconica. E chi lo sa che non abbia davvero dei rimpianti? Nessuno può stancarsi del mondo in cui vive, o almeno così la vedo io...
Kisses!
Ah, complimenti, ovviamente!
Eve

Recensore Veterano
13/11/15, ore 14:24
Cap. 1:

Scusami tanto... ma nel tempo libero frequenti dei corsi di approfondimento su Tolkien per caso?
No, perchè ogni volta resto sbalordita da quanto conosci bene i resti o.O e di contro mi sento sempre immensamente ignorante -.-
Ho il Silma che lampeggia ormai da secoli sulla libreria dicendomi "rileggimi, rileggimi razza di orchetta troglodita", ma io lo rimando sempre  ^^" un giorno di suiciderà dallo scaffale, me lo sento...
Ciemmecu, ignoranza mia a parte, il tuo racconto è ovviamente un capolavoro u.u Sei talmente poetica da far invidia mia cara!
Ed è molto bella l'introspezione personale che hai dato al personaggio in poche semplici righe. 
(non so se hai notato ma oltre all'elefante del ritardo ho anche la giraffa della monotonia che mi accoglie la mattina =D )
Quindi, ergo, sum (che sta per sommario) COMPLIMENTI! Davvero, sei sempre una meraviglia! 
"Osasti ciò nessuno ha mai osato" in questo pezzo hai solo omesso un che, ma non è niente di grave. Sono una rottura lo so u.u 

Con infinito affetto ti abbracciamo io, l'elefante, la giraffa e anche il mimmi!
Marta

Recensore Master
13/11/15, ore 11:52
Cap. 1:

E' una delle tue ff migliori! *-*
Le tue sul Silmarillion sembrano uscite dal libro stesso, lo sai. *-*
La storia di Earendil è una delle mie preferite perché rispecchia appieno lo spirito di sacrificio che si riscontra nelle opere di Tolkien in generale.

La tristezza rassegnata di questo personaggio è stata toccante - quando l'ho letta ieri sera stavo morendo *^* -: la leggenda vuole che sia una figura quasi privilegiata, quasi un eletto dai Valar, però nessuno ha capito quanto sappia di prigionia, questa "condanna" mascherata da privilegio. Perché se ha conquistato ciò che aveva chiesto ai Valar, ha dovuto sacrificare molto dei ruoli che ricopriva in quanto uomo.
Solo la moglie è a conoscenza di ciò che realmente sente Earendil, di come la rinuncia ai figli sia stata dura al punto da rimpiangerla ogni giorno fino alla fine dei tempi. Chissà... forse è colpa dello stesso Earendil, o colpa dei Valar.
Però la consapevolezza che i figli stiano bene è di grande consolazione. *^*

Mamma mia, che poesia! :D
Nelle preferite, subito! *ç*

Recensore Master
12/11/15, ore 19:48
Cap. 1:

Ed eccomi qui, a recensire questo piccolo gioiello.
Questa storia è decisamente quel che avrei sempre voluto leggere su Earendil. Nessuna glorificazione, nessun canto fulgido a elogiare le gesta del celeste marinaio. Qui c'è tutta l'amarezza, il dolore, il rimpianto che le scelte di Earendil recano con sé.
No, decisamente non poteva passarla liscia, e io come sai son la prima a dirlo, per diverse ragioni.
In primo luogo la mia irriducibile feanorianità (o feanorianicità? O feanorianaggine? XD) e in secondo luogo non posso perdonargli l'aver abbandonato la giovanissima Elwing e i figli ancora bambini.
E' stranziante vederlo ora mentre solca i cieli a bordo di Wingiloth, il cuore gonfio di rimpianti. E pensare che la sua "navigazione" sarà eterna... Beh, provo una certa angoscia all'idea dell'eternità, perciò una parte di me prova empatia per Earendil, mentre l'altra dice: "te la sei cercata, cocco bello XD".
Sinceramente non so come tu possa pensare che questi non siano i pensieri di chi è stanco del mondo.. Earendil è carico di stanchezza, se ne avverte tutto il peso, e i rimpianti ne sono la prova.
Adoro come tu abbia saputo rimarcare l'importanza che Elwing riveste nella vita di Earendil, nonostante tutto il loro amore e il passo in cui lei gli dorme tra le braccia riesce a commuovermi ogni volta.
Per non parlare dei figli.... Dolcissimo il modo, sempre velato di rimpianto, in cui ora Earendil sa di poter vegliare sul loro sonno, perché non gli resta altro se non questo. E come già ti dicevo, sarebbe interessante esplorare i suoi pensieri alla morte di Elros, chissà che tu non mi abbia dato un'idea. O chissà che non sarai tu a lavorarci su, un giorno ;-).
La seconda persona poi è perfetta per questo racconto, e al solito l'hai saputa utilizzare con grande maestria.
Davvero Benni, credo che potrei andare avanti a sproloquiare per ore, ma devo andare a cena e poi credo di aver già vaneggiato fin troppo.
Ti faccio ancora mille complimenti, a presto!
Un forte abbraccio

Melianar

Recensore Master
12/11/15, ore 19:44
Cap. 1:

Infatti mi sembrava un poco strano (devo rileggermi il silmarilion, mi confondo sempre XD)
Comunque, ottima storia
Mi hai fatto sentire malinconico (In senso buono ovviamente)
Basta ho deciso
Raven! faremo una statua a Leila!
Raven: Non abbiamo ne soldi, ne pietre ne personale
Shruikan:.....
ALLORA USEREMO I CADAVERI DEGLI HATERS DI TOKIEN! (E un paio di quelli di Mlp XD)
Comunque, alla prossima

Il mio sangue è nero

Recensore Veterano
12/11/15, ore 19:41
Cap. 1:


Mannaggia a te, Earendil, più angst di tutte le stelle!

Benniiiiiii!
E così sei tornata sul Silma! So di avere molte tue storie arretrate, ma giacché mi hai presa al momento giusto e ho scritto la quantità di parole che dovevo scrivere oggi, eccomi presente! 
In orario, parteeeeeh haaaaard!

Earendil è un personaggio che trovo difficile da scrivere, sarà che è ammantato da quest’aura eroica che a me in genere sta sulle balle, sarà che ha passato più tempo in mare che con moglie e figli (no, non accetto la scusa “eh ma voleva salvare il mondoooo!!111!111!!!!” - NEIN!)
Anch’io avrei voluto sentirlo fare queste riflessioni, perché spero che le abbia fatte e spero che mentre è lì nel cielo a sbrilluccicare col Silmaril in fronte, abbia il cuore pieno di angst e rimpianti, perché è così che deve essere. Anche perché Elwing è comunque a casa senza di lui, tanto per cambiare. E così per l’eternità.

Prima cosa: ho adorato che lui si ricordi che ha scelto l’immortalità per Elwing. Era giusto che abbia fatto scegliere a lei, è qualcosa che gli ha fatto guadagnare punti ai miei occhi rancorosi. Ha scelto quello che lui non avrebbe mai scelto, perché si sentiva Uomo e non Elfo e sono certa che l’immortalità gli stia stretta. Così come deve essergli stata stretta quando Elros ha compiuto la scelta che lui avrebbe voluto compiere e quando dalla sua nave deve averlo visto morire.
Però c’è comunque Elrond in giro e chissà se si sono rincontrati qualche volta, quando Elrond è arrivato a Valinor.
Ma sto divagando.

Ecco, il rimpianto perché i figli hanno chiamato qualcun altro padre (guardacaso uno dei figli del creatore di quella “roba” che hai in fronte! e non puoi nemmeno accusarli che ti hanno rubato qualcosa, perché quel che tu hai rubato a loro brilla per miglia :P) è un’altra cosa che mi ha lasciata molto soddisfatta. Perché è qualcosa che immagino abbia provato quando Elwing gli è piombata addosso con le notizie dell’attacco alle Bocche del Sirion ed entrambi hanno creduto i loro figli morti. 
Quindi la nota OOC sarebbe stata parecchio fuori luogo e non perché è una mia interpretazione del personaggio, ma perché questi rimpianti si sentono emergere dalle pagine del Silma, da tutti quei piccoli dettagli e accenni a cui zio To’ ci ha ben abituati. 

E ho adorato anche come si riferisca a Elwing come “lei”. L’unica lei possibile. Dopo che l’ha cornificata per anni col mare, vorrei aggiungere :P
Okay, ce la posso fare a non prendermela con Earendil ogni due per tre, lo giuro! Tu non sopporti la madre, io ho sentimenti contrastanti verso il figlio (odiarlo no, il mio odio va solo all’unico e inimitabile Turin).
Coff coff. 

Faccio che citarti i passi che mi hanno fatto urlare “sììì, è proprio così!”, così ho finito per farmi sentire da tutta la casa.

Per lei hai scelto tutto ciò. Per lei hai abbandonato per sempre la stirpe di tuo padre.
Yes, exactly. È il minimo che potessi fare, carissimo Earendil. Ci mancava solo che decidessi di essere mortale e lasciarti dietro Elwing definitivamente o, ancora peggio!, condannarla alla mortalità con te. Dubito che lei avrebbe sopportato molto bene la cosa, ho la sensazione che avere Luthien come nonna non le abbia reso troppo romantica la mortalità. L’avventura prima, forse sì, ma dubito che le battute finali possano esserle sembrate altrettanto romantiche. E poi rinunciare all’immortalità e quindi a una possibilità di rivedere i suoi figli sarebbe stato davvero deprimente.

Lei, l’unica che ti rimane ora, specchio di un passato che mai più tornerà.
Quando le preferisti il Mare, e una barca divenne la tua sposa. Le onde e i flutti i tuoi figli.
Il tuo cuore era inquieto, mendico di un’altra terra e di un’altra famiglia. Non seppe far tesoro di ciò che aveva di fronte.
Eeeee… ecco, anche questo mi dà molta soddisfazione, perché è giusto che ricordi cosa ha fatto :P E soprattutto di chi è il Silmaril che ha in fronte (*zittisce i Feanoriani e assume l’espressione da Eonwe* avete perso il diritto ai Silmaril quando avete fatto cazzate degne di vostro padre!) 

Concludo dicendo che vorrei tanto che le leggende ricordassero che marito e padre fosse, un po’ così sembra meno perfetto e dà una botta di coraggio a tutti coloro che dicono “eh ma non sono abbastanza perfetto per essere un EroeH", un po’ perché è giusto ricordare chi è intorno agli eroi e il prezzo che deve pagare per l’eroismo degli altri.
E poi anche gli eroi pagano, è sempre bello ricordarlo :)

Scusa per il delirio u__ù

A risentirci,

Kan