Avevo adocchiato questa flash fin da quando l'avevi scritta per l'event, e finalmente sono qua a recensirla.
Andromaca, dunque - la sfortunata Andromaca, che ha visto il suo mondo dorato crollare, le carni del marito a lei tanto caro straziate - ed infine, nella beffa reiterata del suo fato - è finita come bottino di guerra tra le braccia del figlio di colui che, più di tutti, è stato responsabile della sua caduta.
E' facile empatizzare con questa tragica figura, in questo pezzo - e infatti l'ho fatto, ho percepito la sua incredulità e al contempo la sua rassegnazione - colei che combatte gli uomini non ha più le forze per combattere neanche le sue paure, ormai in balia di forze soverchianti.
Ho *adorato* il tema del fuoco - della fiamma e della cenere - che pervade il pezzo: la fiamma nei capelli di Pirro, il fuoco dei suoi appetiti, che anneriscono e consumano - e il paragrafo finale è di una bellezza straziante.
Ottime, come sempre, le note, che impreziosiscono il brano, e vanno a colmare i piccoli spazi di non detto - ma non per questo meno importanti. Giusto perché sai che sono una pignolina, sulle note ("e se poi te ne penti?"), il riferimento al discorso di Ettore ad Andromaca l'avrei esplicitato nel testo, magari creando un piccolo flashback, così fai anche rivedere Ettore e il contrasto con la sua assenza sarebbe reso in modo ancora più pregnante. Quel discorso è così bello che farebbe un figurone nel testo, magari in una versione romanzata e condensata; è un peccato relegarlo in una noticina... (ok, si è capito che voglio rivedere Ettore? *fischietta*)
E ora, passo al secondo capitolo... (Recensione modificata il 19/11/2015 - 01:14 am) |