Recensione per il contest degli oscars. |
Ok, qua il tutto è ancora più trisite e drammatico. Se fino adesso mi chiedevo chi era che lo aveva attaccato e forse ucciso, adesso mi chiedo come sia possibile che qualcuno parli in quel modo con la sua immaginazione, la sua mente. E' una cosa che rende tutto strano, ma allo stesso tempo sembra avere un senso. SUa figlia non si chiamava Mercy, chissà perché lui la ricordava così, forse ha cancellato quel ricordo. Poi inizialmente lui voleva abbracciare la moglie e la figlia, poi scopre che la figlia è morta, ed è come se vivesse per una seconda volta tutto quanto. |
Allora, che cosa dire di questa storia? |
Ciao, storia finita:). Storia molto carina; fino alla fine ti sei portati errori su apostrofi e accenti, ma sei sicuramente migliorato rispetto all'inizio. Verso la fine l'idea portante della storia mi ha ricordato un po' minority report e vanilla sky entrambi interpretati da Tom Cruise, diciamo un mix fra questi due bellissimi film, ma con un'idea nuova. Mi inquieta un po' l'idea che in un prossimo futuro si possa scavare nella mente umana e decidere se una persona è realmente pentita e se ci sono possibilità di reiterazione del reato... sono un genetista, ma penso che anche l'ambiente faccia la sua parte:) |
La stanza dei cuori. |
Eccomi qui :-) Allora ho letto il racconto tutto d'un fiato e quello che posso dire è che l'ho trovato un racconto molto interessante e intrigante sotto diversi punti di vista, oltre che scritto molto bene e abbastanza coinvolgente. Sono rimasta molto colpita dal fatto che al protagonista sia stata tolta la memoria in modo tale da fargli recuperare le emozioni e soprattutto la sua identità, il suo rapporto di conoscenza e di distacco con una bambina avatar di nome Mercy, la quale si comporta come una sorta di Virgilio virtuale capace di emozionarsi e di offendersi come un normale essere umano,ogni stanza che loro attraversano diventa il simbolo dei ricordi che a mano a mano si ricompongono e fanno capire all'uomo che cosa abbia dimenticato e chi sia lui veramente, mi ha incuriosito la scena della stanza dei balocchi in cui l'uomo è contento della macchinina della Ferrari e Mercy gli dice che la macchina è solo lo status symbol della ricchezza e la scena della stanza degli orrori, in cui si deve confrontare con la sua ancestrale paura delle bambole,paura che riuscirà a superare e a ottenere un ricordo in più, fino a quando il protagonista si accorgerà che Mercy non è altro che la rappresentazione mentale di sua figlia morta tanto tempo fa e che è tempo per lui di accettare la sua morte e di andare avanti con la sua vita, la storia di un uomo distrutto dalla morte della sua figlioletta e che si ritrova ad aggredire il suo fratello gemello, il quale gli afferma in maniera brutale e anche abbastanza diretta che non ha senso stare in bilico e che deve accettare la dura realtà. Con un epilogo che mi ha fatto pensare a una seconda figlia del protagonista, a una ragazza che ha avuto quella possibilità che non ha avuto la precedente e che ha fatto del battito del cuore la sua ragione di vita e il suo lavoro.Un racconto dove niente è come sembra e alcune volte per conoscere meglio se stessi è necessario vedere i ricordi con mano, vederli e intanto confrontarsi anche con quelli che ci fanno più paura. Bravo, i miei complimenti :-) |