Recensioni per
Lei dorme nei tuoi ricordi
di Ayumu Ena

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
23/01/16, ore 20:48

{Uno sguardo vale più di mille parole}
Terza classificata e vincitrice del premio: Premio IC.
Lei dorme nei tuoi ricordi di Ayumu
 
Grammatica: 9.80/10
Dunque, cosa posso dire? Spero mi perdonerai se spenderò poche, pochissime, parole per questo primo criterio di valutazione, ma non vorrei tediarti con inutili e noiosissimi discorsi. Possiedi delle ottime e solide basi grammaticali, la punteggiatura è stata usata con criterio e con saggezza, la sintassi è perfetta e… ho solo due piccolissime imprecisioni, se così vogliamo chiamarle, da segnalarti.
• Passi un'ora in cui continui a cambiare canale, soffermandoti su qualche programma di tanto in tanto, così annoiato e stanco spegni quella scatola di plastica, appoggi il telecomando sul divano e sospiri, quasi sbuffando. → Personalmente aggiungerei due virgole a racchiudere annoiato e stanco in modo da porre in rilievo lo stato d’animo del ragazzo. (– 0.05x2)
• Corri sulla terrazza e quasi cadi a terra per aver urtato il divano con il bacino, ma riesci a ritrovare l'equilibro e quando l'aria autunnale ti punge la pelle è crudele la realtà che dipinge le vie della metropoli. → Personalmente aggiungerei due virgole a racchiude quando l’aria autunnale ti punge la pelle, in questo modo la crudeltà della realtà rimane più impressa. (– 0.05x2)
 
Lessico e Stile: 5/5
Mi piace il tuo stile e, se me lo permetti, in questa One shot l’ho trovato diverso. Non ho avuto modo di leggere le tue ultime pubblicazioni sul sito, quindi, molto probabilmente, ti sto ripetendo qualcosa che altri commentatori ti hanno già detto, ma l’ho trovato diverso, come se avesse un qualcosa – che non riesco ancora a definire chiaramente – in più.
L’elemento che più mi ha colpita è stato il ritmo insito all’interno del testo, capace non solo di scandire la lettura, ma capace anche di essere percepito nel silenzio della mia cameretta. Esso cambia in continuazione: inizialmente è più tranquillo e sereno, infatti stai descrivendo la visione che Shade ha di Rein, successivamente, in perfetta simbiosi con il protagonista, diventa un po’ pesante [non credo che questo sia il termine esatto] facendoci percepire la noia, infine, in pochi secondi cambia. Cambia completamente; si fa più pressante, quasi fastidioso, in concomitanza con gli spari, le urla di coloro che sono in strada e di coloro che vogliono aiutare le persone a loro care e/o quelle che non conoscono. Dopo questo momento che pare durare un’infinità di tempo, tutto torna normale, o quasi. Il ritmo si fa più soffice, quasi volatile, ma si percepisce chiaramente il dolore che esso sta gridando.
Il lessico a mio parere è stato ben usato: non ho riscontrato termini ripetuti che avrebbero potuto essere sostituiti da altri sinonimi e ho trovato questa tua scelta di adoperare vocaboli di facile comprendonio, senza andare in cerca di scelta lessicali più raffinate se vogliamo, perfetta.
Ho però un piccolo appunto da farti, non che sia un errore, ma a parere strettamente personale, trovo che la seguente frase stoni un pochino:
• Per qualche secondo, forse anche per un paio di minuti, le tue iridi prendono il colore acqua-marina che ha sempre caratterizzato quelle di lei.
Personalmente avrei sostituito la parte sottolineata con le sue, ma come ho già detto non si tratta di un errore, altrimenti lo avrei segnalato nel parametro precedente.
In realtà, ora che ci penso, gli appunti che dovevo farti erano due, gomen.
• Rimani incantato da tanta bellezza che quasi ti dimentichi di sbattere le palpebre poiché rischi di non vivere a pieno quel momento.
Ecco, nella frase che hai appena letto, volevo riportare la tua attenzione su “a pieno”. No, non fissarmi terrorizzata, non è un errore! Sinceramente, all’inizio non avevo fatto molto caso al vocabolo che hai utilizzato, ma ad una seconda lettura mi è saltato all’occhio. In effetti, come già detto, la forma dell’avverbio non è errata, tuttavia noi siamo più abituati a vederla nella forma univoca appieno; non so se sia stata una tua scelta oppure ti sia semplicemente partita la spaziatura, ma l’ho trovato un modo particolare per “ricordarci” che la grammatica italiana è ricca di particolarità.
 
Caratterizzazione dei personaggi: 10/10
Punteggio pieno più che meritato e non c’è da sorprendersi.
Innanzitutto, dal momento che la storia è un’AU ho pensato di procedere in questo modo: valutare prima i loro caratteri come personaggi del Pianeta Wonder e, successivamente, trasportarli nel contesto che mi hai proposto, tenendo conto della situazione in cui si trovavano.
Shade l’ho trovato molto affine non solo al ragazzo della prima serie animata, ma anche al ragazzo del Manga. Per certi versi, poi, ho riscontrato qualche somiglianza con il ragazzo [rapito dagli alieni – gomen, non sono riuscita a trattenermi! *si mangia le unghie*] della seconda stagione animata, mi riferisco allo sguardo amorevole che ha rivolto a Rein, non solo quando l’ha vista scendere i gradini, ma anche quando l’ha vista scomparire nel ristorante insieme alla gemella.
Ho trovato molto realistiche le sue espressioni e le sue azioni: come possiamo ricordarci, nell’Anime, lo vediamo piangere quando, in quel caso, Fine mostra gli occhi vitrei, privi della lucentezza che ha sempre caratterizzato le sue iridi, quindi, considerando che in questa storia Rein è morta, il suo volerle stare accanto sino alla fine, l’imprimersi ogni suo dettaglio nella mente, l’avvolgerla con le sue braccia e non lasciarla più andare via, il suo scostarsi dall’ambiente circostante lo rappresentano nella sua totale essenza.
Dall’altra parte abbiamo Rein, che per quel poco che ci è stata mostrata all’interno di questa fanfiction, mi è parsa in linea con il suo personaggio. L’ho trovata più matura rispetto all’Anime, ma considerando che nel Manga è più grande e leggermente diversa dalla trasposizione animata, direi che è una via di mezzo tra le due.
Avendo dato spazio anche a Moon Maria, ho deciso di valutare anche lei; d’altronde ha un ruolo abbastanza importante all’interno della vicenda, no? L’ho trovata molto ben caratterizzata, l’hai mostrata per la madre che è: dolce, amorevole e timorosa di perdere un altro membro della sua famiglia.
Un ottimo lavoro!
 
Titolo: 5/5
Lei dorme nei tuoi ricordi.
Un titolo, se memorabile, può assumere significati diversi ed importanti a seconda del contesto in cui viene letto. Ecco, la tua intestazione rientra esattamente in questa categoria. Inizialmente, quando non avevo ancora letto le caratteristiche della storia – quali: avvertimenti, generi e note – e, parlando in generale, il corpo del testo in sé, l’avevo trovato piuttosto romantico e mi aveva trasmesso una sensazione di serenità. Tuttavia, non lo nego, mi è sorto spontaneo domandarmi se questa tranquillità sarebbe durata anche durante la lettura o se, invece, non preannunciasse, utilizzando un’espressione comune: la quiete prima della tempesta.
Una volta letto il corpo dell’elaborato, sono riuscita a mitigare i miei dubbi e mi sono soffermata ancora una volta sul titolo, volendolo analizzare nei minimi dettagli.
Esso, oltre a trasmettere delle emozioni – elemento che ricerco sempre nelle testate e che, a parere strettamente personale, le rende veramente uniche – è impregnato di due stati d’animo differenti: da una parte percepiamo la serenità intesa in senso strettamente romantico e dall’altra parte, quasi come se voltassimo la faccia di una medaglia, avvertiamo il dolore. Il dolore di una perdita avvenuta in una maniera del tutto inaspettata; il dolore di un amante a cui viene strappata la sua felicità, la persona che riempie le sue giornate con i suoi sguardi ed i suoi sorrisi; il dolore di un cuore che si ferma, incurante di svolgere la propria attività; il dolore che come dei piccoli aghi affilati s’introduce prepotentemente nel cervello, impedendogli di pensare lucidamente; il dolore che ti porta a correre in mezzo alla strada per accertarti che sia tutto vero, che non si tratti semplicemente di un incubo; il dolore di una flebile speranza; il dolore che t’impedisce di respirare; il dolore che pian piano raggiunge ogni cellula del tuo corpo, inducendoti a svegliarti, a guardare in faccia la realtà; il dolore che t’induce a pensare che la ragazza riversa a terra stia solo dormendo; un dolore che ti accompagnerà per sempre e che, per quanto ci proverai, non riuscirai mai a dimenticare; un dolore che t’impone di osservare ancora una volta la ragazza nella speranza che ella apra gli occhi, ma è tutto inutile. Ormai lei, Rein, dorme nei tuoi ricordi, ai quali ti aggrapperai per andare avanti ed in qualche modo superare quella perdita, eppure, Shade, continuerai ad illuderti, sebbene percepirai chiaramente il dolore.
Un titolo che tocca nel profondo le persone che semplicemente lo scorgeranno e, spero, che questo le indurrà ad entrare a leggere la vicenda. Un’intestazione semplice e delicata, ma allo stesso tempo estremamente riflessiva dal punto di vista emotivo, fattore che invoglia un possibile lettore a porsi dei quesiti che troveranno una risposta, abbastanza esaustiva, una volta entrato all’interno della situazione da te narrata, permettendogli tuttavia di avere una libertà interpretativa.
 
Introspezione: 4.98/5
Dunque, l’introspezione era alla base di questo Contest insieme allo sguardo. E tu, mia cara Ayumu, sei riuscita a rispettare entrambi gli elementi fondamentali.
Hai creato una sorta di connubio tra la parte introspettiva, che viene percepita chiaramente all’interno del testo, ed il tema degli sguardi.
Partiamo dagli sguardi, ti va?
Dunque, lo sguardo, a differenza di ciò che pensi, è presente all’interno di tutto il corpo del testo: è vero, nel momento inziale ed in quello conclusivo il tema è presente in maniera più rilevante, ma anche durante la parte intermedia, quella che unisce la tranquillità al dolore, si può percepire chiaramente uno sguardo – e dei sensi – attento a ciò che sta succedendo.
Ho trovato veramente significativo l’ultimo scambio di sguardi, unidirezionale, tra i due ragazzi. Gli occhi vitrei di Rein mi hanno fatta rabbrividire e le iride lucide di Shade sono state la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
Ho trovato che fosse sempre il cobalto a cercare il contatto visivo, diretto ed indiretto, con la turchese e ho adorato il momento in cui gli occhi di quest’ultimo si tingono del colore verde-acqua; non l’ho trovato solo molto significativo e figurativo, ma ho anche pensato “ecco, questo è lo scambio di sguardi che cercavo”.
Dal punto di vista sentimentale, sei riuscita a farmi arrivare perfettamente l’amore che il ragazzo nutre nei confronti della fanciulla, ma in maniera particolare sei riuscita a catalizzarmi su tutto il tormento che prova Shade non sapendo cosa potrebbe essere successo alla sua Rein. Anche il momento finale, quello in cui non vuole staccarsi dalla ragazza, l’ho trovato carico d’introspezione dovuta al dolore ed all’amore. Ecco, probabilmente ho preferito proprio quest’ultima parte dal punto di vista dell’esternazione dei sentimenti.
Sono masochista? Può darsi.
 
Originalità: 10/10
Qui bisogna proprio dirlo: non ho mai letto una storia che trattasse di un tema del genere all’interno del fandom che hai scelto. È vero, però, che vicende del genere non accadono tutti i giorni, fortunatamente mi viene da dire, e non dovrebbero mai accadere.
L’originalità non sta tanto nell’avere preso un evento accaduto pochi giorni fa trasformandolo in una fanfiction, quanto nell’averlo usato per farci riflettere. Inoltre, ad essere sinceri, una cosa del genere sarebbe anche potuta accadere nel Mondo di Twin Princess: il Cristallo Nero non è forse il nemico del Bene rappresentato dalle gemelle e dal potere di Prominence? Anche questo oscuro potere ha portato sofferenza e dolore all’interno dei singoli regni, quindi, sempre che la mia analisi non sia errata e tu sia riuscita a seguire questo mio tentativo di spiegazione, ho voluto vedere questo brano come una sorta di trascrizione dal Pianeta Wonder ai giorni nostri. Voglio dire, senza usare tutti quei tecnicismi scientifici che a me piacciono tanto, ma che potrebbero essere classificati come “deformazione professionale”; è come se al posto degli attentatori ci fossero i sottoposti del Cristallo Nero ed il potere di Prominence, in questo caso, non fosse riuscito ad intervenire – e sì, ti sto rimandando ad uno dei primi episodi, più precisamente quello in cui gli scrigni solari delle gemelle si sono scaricati.
 
Gradimento personale: 10/10
In questi ultimi giorni ho pianto fin troppo e, ahimè!, questo mio malessere dovuto a questioni prettamente sentimentali non mi ha abbandonata nemmeno durante questo momento, motivo per cui ho deciso che valuterò l’introspezione in un altro momento.
La prima domanda che mi viene in mente, dopo la mia inutile premessa, è: quante lacrime possediamo? Se è vero che sono limitate, vorrei capire il motivo per cui le mie paiono illimitate.
E vorrei anche capire se tutte le morse che ho provato in questi ultimi giorni non mi causeranno qualche problema cardiaco: sei stata fin troppo brava a trattare un tema così importante e, sinceramente, per non essere accusata di peccare d’ipocrisia, ho preferito pensare che il luogo in cui si è svolto questo tragico episodio fosse Wonder. Strano, vero? Eppure è una sorta di meccanismo di difesa contro la crudeltà degli uomini. Ovviamente, per motivi che mi auspico siano chiari, non entro in merito alla vicenda e, se tu ne volessi parlare, sai dove trovarmi.
Come avrai capito da queste mie poche righe senza senso, ho pianto, ma nel vero senso della parola: hai presente il bruciore agli occhi, l’umidità che permea le gote, i brividi di freddo che ti colgono, il continuo tirare su con il naso? Ecco.
E ho anche avvertito il mio muscolo cardiaco venire stretto abbastanza ferreamente: come se venisse ingabbiato da alcuni arbusti spinosi – hai presente la sigla di Lady Oscar quando compaiono i rami con le spine? Ecco.
Sei riuscita a trasmettermi tantissime emozioni differenti e questo mi ha fatto apprezzare ancora di più questa storia. Ho adorato l’inizio con tutta la sua tranquillità e ho adorato come sei riuscita a scuotere, progressivamente, la scena. Sei partita da uno Shade annoiato, successivamente hai inserito degli spari ed in un batter d’occhio tutti sono andati nel panico. Ho apprezzato molto la veridicità delle azioni: probabilmente se tu non avessi inserito che il ragazzo era andato a sbattere contro qualche mobile, ti avrei penalizzata un po’. In un momento di paura come quello, ma anche quando si ha fretta perché si è in ritardo per andare a scuola, questi piccoli e dolorosi imprevisti accadono ed è giusto dare loro un certo rilievo, anche minimo, all’interno del contesto in cui vengono inseriti.
Sono rimasta veramente colpita, come ogni volta, da come sei riuscita a descrivere la scena di maggiore tensione: il ragazzo che si alza velocemente, la madre che lo abbraccia impedendogli di uscire in mezzo a tutto quel putiferio, il cobalto che si dimena ed infine il silenzio. Sei passata da alcuni attimi che si sono susseguiti in modo molto rapido, riuscendo a delinearli chiaramente, facendomi percepire perfettamente tutta l’apprensione provata, quasi anche io fossi lì, fino a giungere ad un momento di stasi. Un momento di totale silenzio, un silenzio anormale: doloroso, riflessivo e carico di paura.
Ho apprezzato tantissimo questa One shot e non vedo l’ora di passare a leggere tutte quelle che non ho ancora avuto il piacere di assaporare!
 
Totale: 54.78/55

Recensore Veterano
21/11/15, ore 19:28

Hai rispettato i temi e quello delle iridi magnetiche che precisano i sentimenti e l'idea prima e del dopo, ha evidenziato i sentimenti del protagonista in modo emozionante tant'è vero che ho ancora gli occhi appannati.
Ti ringrazio per aver precisato cosa intendeva la madre di Shade, ad esempio credevo che intendesse Rein ma non riesco a capire cosa è successo nel frangente in cui Shade corre incontro a Rein vedendola viva, probabilmente non è una cosa essenziale per il racconto ma questo dubbio continua ad assillarmi: cosa è successo dopo? Le sparano perché l'hanno vista in piedi o è semplicemente morta lentamente? In poche parole che cosa è successo?
Kiss and Kisses
Shoujo

Recensore Veterano
21/11/15, ore 17:33

Ma salve, Ayu!

È passato davvero tanto tempo dalla tua pubblicazione in sezione; mi mancava leggere qualcosa di tuo qui, onestamente. Però sei tornata, e con che brano!
Te l'ho già detto ma te lo ripeto lo stesso: adoro questa one-shot dalla prima all'ultima parola.
Hai saputo narrare e fare tuo non solo un evento di questa portata, ma anche un argomento così complesso che, personalmente, un pochino mette a disagio. Probabilmente è il fatto che sia successo così vicino a noi, o forse perché io per prima non saprei come trattarlo... Ma tu lo hai fatto con così tanta delicatezza e malinconia che è praticamente perfetto. Davvero, i miei complimenti.
Vorrei farti una correzioni piccola piccola prima di inondarti di feels, un errorino di battitura che probabilmente ti è sfuggito:
» Rimani incantato da tanta bellezza che quasi ti dimentichi di sbattere le palpebre poiché rischi di non vivere a pieno quel momento.
Ad ogni modo, questi 5 mesi di assenza secondo me non solo hanno contribuito a farti tornare in sezione, ma hanno permesso al tuo stile di modificarsi. A questo proposito trovo che sia più poetico, forse in combinazione con l'uso del tempo presente – succede anche a me, a onor del vero – e penso che nonostante la rabbia e la tristezza che fanno da base questa storia sia proprio una perla.
Già da quando si menziona il ristorante, la scheggia dal sapore amaro che fa nascere in Shade un cupo presentimento di morte, si può intuire che qualcosa sconvolgerà quella serata apparentemente tranquilla. Ed è proprio quando si menzionano le due 'strade', per così dire, intraprese quella sera – "[...] chi è al sicuro nelle case, e dice addio a chi il destino ha riservato la sua ultima notte." – che tutto diventa improvvisamente chiaro e reale. Ancora me lo chiedo, io, come persone del genere possano definirsi esseri umani. Com'è che si dice? "I see humans, but no humanity." Già.
Il prompt 'sguardo', poi, è usato benissimo, in modo superbo: forma un cerchio che collega eventi separati da un lasso di tempo brevissimo ma che per la loro gravità riescono a creare un vuoto ben più grande e doloroso.
Ora, non mi sento di andare avanti con i commenti. Sarebbe come parlare a qualcuno che ha davvero perso una persona cara nell'attentato... E poi non saprei cosa dire. Dopotutto questi sono personaggi immaginari, finché succede a loro non c'è nulla da temere. Non si piange, non ci si spezza il cuore... Per questo la mia recensione termina qui.
Non vedo l'ora di leggere qualcos'altro di tuo, senpai. Mi erano mancati i tuoi brani! A presto,

Tsu.

P.S. Questa storia finisce subito tra le ricordate, sappilo. ♥
(Recensione modificata il 21/11/2015 - 05:35 pm)