Recensioni per
Morte
di alessandroago_94

Questa storia ha ottenuto 14 recensioni.
Positive : 14
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
10/07/21, ore 23:51
Cap. 1:

Wow, questa è terribile!
Vedo che non ti fai mai problemi a scrivere quello che senti e questo secondo me è ottimo, fai molto bene a non trattenerti né a preoccuparti di quello che la gente potrebbe pensare.
Scrivere è liberatorio, no?
Certo mi dispiace per questo personaggio che, anche se non è uno stinco di santo e ha compiuto molte azioni malvagie, adesso è in fin di vita e non potrà più rivedere la sua famiglia, che finirà in disgrazia.
Anche quello del soldato è un mestiere e lui lo faceva per mantenere la propria famiglia.

Triste vedere che desideri farla finita perché sta soffrendo troppo, ma che poi al momento opportuno non voglia andarsene...
Mamma mia che cosa deve essere pregare che uno ti ammazzi perché vuoi farla finita.
Gli altri tanto lo guardano come se fosse già morto, non gli importa che lui non lo sia ancora. Non sanno cosa stia provando e non gli importa.

Chissà quanti altri ne avranno visto, infatti.
Se fai il soldato o lo sciacallo sei abituato a certe cose.

Ehm, no, scusa: mi fai una cosa così e concludi con la faccina sorridente?
Sei sadico, ahahah!

Alla prossima!

Recensore Master
14/03/20, ore 22:31
Cap. 1:

Splendido.
Fino alla fine brama la morte, la cerca, la invoca. Ma nessuno osa concedergliela.
E infine, proprio quando il pensiero torna alle persone più importanti per lui, proprio quando la voglia di vivere si fa di nuovo strada prepotente, eccolo, Thanatos, che viene a prenderlo.
Straordinario.
Complimenti.

Recensore Master
17/05/19, ore 13:14
Cap. 1:

Buon pomeriggio Ale, rieccomi a leggere un altro testo scritto in modo fantastico! *-*
Praticamente è perfetto, hai descritto tutto senza dimenticarti di niente.
Questo soldato rimasto gravemente ferito durante la battaglia, desidera con tutto se stesso che le sue sofferenze raggiungano una fine con la morte. Quasi si dispera quando prima l'ex compagno di battaglia e poi il giovane ladro, sebbene abbiano l'intenzione di ucciderlo, vengono interrotti da altri.
Quando però si rende conto che la morte lo sta lentamente raggiungendo e portandolo via con sé, vuole tornare indietro e rimanere ancora in vita per rivedere i suoi cari. Purtroppo niente di ciò è possibile e, suo malgrado, si arrende all'oblio.
Complimenti, come ho già detto, hai una capacità e talento nel descrivere scene, sensazioni ed emozioni simili. Sei davvero bravissimo, anzi di più! :3
A presto!

Recensore Master
04/10/17, ore 09:27
Cap. 1:

La cosa che più fa rabbia leggendo questa storia è che più di una persona avrebbe voluto dare a questo soldato il colpo di grazia per pietà di lui ed è stato fermato, se provo a mettermi nei suoi panni penso che c'è più crudeltà nel prolungare la sofferenza di chi è spacciato in quel modo.
Qualche anno fa vidi un western in cui uno veniva colpito al ventre e mentre cadeva a terra diceva "AH! Mi hanno colpito al fegato, morirò entro un'ora." E io esclamai, "wow, poi dicono che nessuno sa il momento in cui morirà." Sarebbe stato onorevole e misericordioso finirlo subito, quanto bisogna essere bastardi per far soffrire qualcuno in quel modo per un'ora?

Posso comprendere il secondo ragazzo che voleva aiutarlo ma alla fine aveva rinunciato, perché era giovane, insicuro, non era convinto di fare il meglio per quel soldato altrimenti non avrebbe esitato e poi, giunti a quel punto, al soldato restavano pochi respiri, come diceva il padre quell'uomo era praticamente già un cadavere, era inutile anche porre fine alle sue sofferenze.
Ma quando è l'altro soldato ad avvicinarsi per finirlo, lo fa perché in quanto soldato si rende conto della situazione, "sa" di fargli un favore e lui in quel momento aveva ancora davanti a sé lunghi momenti di sofferenza, quindi è davvero imperdonabile che si lasci convincere a lasciarlo perdere. Un vero soldato, capace di empatia per i suoi compagni - come dimostra il tentativo di questo di aiutarlo a morire in fretta - non potrebbe fregarsene senza essere tormentato a vita da questo rimpianto, e considerato che la battaglia era stata vinta avrebbe il doppio dei rimpianti. E non è assolutamente scusabile!
Però questo racconto offre diversi spunti di riflessione riguardo ai tanti tipi di umanità, di correttezza e di pietà.

Recensore Master
18/05/17, ore 09:26
Cap. 1:

Ciao carissimo,
ti faccio una premessa: io ho un concetto della guerra e delle battaglie diverso rispetto al tuo, nondimeno ho apprezzato molto l'introspezione del tuo personaggio, il suo fare i conti con la vita e con il passato, con le scelte che ha fatto, con quello che sa di dover lasciare andandosene.
L'amarezza più grande, ti dirò, me l'ha data l'atteggiamento di quelli che erano perlomeno formalmente i commilitoni nei confronti del tuo protagonista: doveva essere un esercito proprio pessimo, se i camerati passavano senza nemmeno dare un'occhiata al tuo protagonista. L'essere militari insieme, il sopportare le stesse angherie, le stesse privazioni e gli stessi pericoli dovrebbe affratellare, non conferire indifferenza.
Che ci sta, comunque, che i soldati non siano prefiche: gente indurita, senza tanti fronzoli, abituata a morire e veder morire. Ma il nostro povero protagonista viene ignorato come uno straccio vecchio, lasciato a dissanguarsi ai piedi di un albero.
Potrebbe anche essere una metafora della condizione umana, se ci pensi: quando hai dei problemi, i suddetti sono tuoi. Non arriverà qualcun altro a farsene carico, perché ognuno ha già i propri. E quindi ci sta che scampati alla battaglia, forse solo felici di essere ancora vivi, i commilitoni del protagonista semplicemente lo ignorino, presi dalle loro cose, intenti a gustarsi ogni respiro e ogni raggio di luce. Quando scampi alla morte, anche il pensiero di andare a fare una corvè cucina può galvanizzarti, perché significa che la puoi ancora fare, perché sei vivo.
Chissà se le guerre dovrebbero esistere o no, è un quesito dalla difficile risposta. Quello che ti posso dire che hai fatto un mirabile lavoro di introspezione psicologica mostrandoci il susseguirsi dei pensieri dell'uomo condannato che vede la sua morte avanzare lentamente.
Molti complimenti e a presto!^^

Recensore Master
17/05/17, ore 14:27
Cap. 1:

Si direi che effettivamente è una storia triste e drammatica, ma devo aggiungere che è reale. Quante persone hanno dato la vita in guerra per la patria per la libertà dei propri simili per poi trovarsi soli, abbandonati, morenti senza nessuna pietà.
Storia direi perfetta e tu bravo nella descrizione facendoci vivere questa scena drammatica come essere lì presenti.
Un abbraccio
Francesco

Recensore Master
13/05/17, ore 18:54
Cap. 1:

Anche se è passato un po' di tempo da quando è stata scritta questa storia ho deciso di recensirla comunque perché mi è piaciuta molto. Sono un'amante dei racconti di guerra e ho decisamente apprezzato il tuo. Non è facile scrivere in prima persona, ma sei riuscito benissimo a narrare gli ultimi istanti di questo povero soldato abbandonato al suo destino. In questo caso la Morte diventa un dono che nessuno ha il coraggio (o la pietà) di dare al protagonista ormai condannato. Un evento drammatico veramente ben descritto, complimenti! :)

Star_Rover

Recensore Veterano
22/08/16, ore 12:54
Cap. 1:

La visione che offri, nella sua drammaticità, è suggestiva. Ti sei calato con tutto te stesso nei panni di un qualsiasi soldato in procinto di "stirare le gambe", e ne hai ricreato le sensazioni e i pensieri, creando una shot tanto particolare quanto bella.

Quindi nulla, se non complimenti :)

Frenz

Recensore Junior
05/06/16, ore 10:42
Cap. 1:

Ciao!
Racconto molto bello, e di grande impatto.
Sono rimasta colpita dalla tua modalitá di scrittura e dalla tua capacitá di esprimere le sensazioni del soldato moribondo.
É raro trovare persone che scrivono cosí bene.
Complimenti 😚
Anna

Recensore Master
06/05/16, ore 15:44
Cap. 1:

Questo racconto è incredibilmente drammatico e maliconico ma bello perchè evidenzia l'angoscia del protagonista che reclama a gran voce la morte dato che sa che a breve lascerà il mondo dei vivi e che è solo questione di pochi attimi.....Ma quando ciò avviene si libera dal peso del dolore.....Davvero molto toccante.....Ottimo lavoro !

Recensore Veterano
24/04/16, ore 09:44
Cap. 1:

Questa storia è davvero meravigliosa. Adoro il modo in cui hai trattato la morte, il modo in cui una cosa che tanto crea timore venga bramata ardentemente da un uomo in fin di vita. Un uomo coraggioso, un soldato valoroso. Mi ricorda tantissimo una storia che scrissi tempo fa su un quaderno stropicciato. La crudeltà della guerra che spazza via ogni cosa, il dolore di lasciare tutto. Hai parlato di questo soldato valoroso che a differenza dei più codardi sta morendo e ne sottolinei l' ingiustizia, assolutamente perfetto. E poi quest' uomo così coraggioso e temerario che trema spaventato dal dolore, rassegnato, che brama la morte come il più prezioso dei doni, che pensa alla sua famiglia. Ho amato ogni singola parola di questo brano e mi ha fatto tornare in mente una canzone di De Andrè, in particolare un pezzo "Chi diede la vita ebbe in cambio una croce".
Un bacione,
Elisa_Pintusiana_Snape

Recensore Master
12/12/15, ore 17:53
Cap. 1:

Ciao :)
Allora, mi è piaciuta. Sì, è drammatica ed anche introspettiva. Sinceramente trovo che sia difficile parlare della morte in prima persona, ma in una OS si può fare, e tu hai fatto bene!
Il soldato, di cui non si sa il nome attenzione, esangue e vicino alla morte la desidera con tutto il cuore. Resosi conto di quanto tutta la lealtà dimostrata verso il suo signore e il coraggio sul campo di battaglia non siano serviti a niente, perché nessuno pensa più a lui, e muore, solo. Solo. Solo. Deve essere orribile morire abbandonati, senza un mano amica che stringe la tua...
Le descrizioni mi sono piaciute molto, erano realistiche e, anche se crude, hanno reso la storia maggiormente apprezzabile :) I vari personaggi che sono comparsi sembravano tratti proprio da un libro storico, proprio realistici! Ed i sentimenti che si susseguono in questa mente delirante, sono quasi commoventi :) Ecco che si rende conto che la morte lo allontanerà da coloro che ama, ecco che tenta di aggrapparsi alla vita, mentre la sente scorrere via dalle sue membra...in fondo la paura della morte è paura di star lontano da chi si ama...
Complimenti! Una storia bella, drammatica, realistica e profonda.
A presto 😊

Nuovo recensore
27/11/15, ore 18:00
Cap. 1:

Estremamente interessate, forse anche perché apprezzo molto le tematiche drammatiche, esistenzialiste e un po' "mortifere". Ritengo opportuno glissare su alcuni particolari che andrebbero aggiustati, tipo alcune forme troppo reiterate, alcuni refusi (quelli, per qualche ragione, spesso sfuggono pure dopo la trentesima rilettura), l'utilizzo in alcuni punti del passato remoto al posto del presente...

La forma arriverà da sé, nel tempo, applicandosi, insistendo e apprendendo. La sostanza già c'è. Ed è quella, alla fin fine, che ha il maggior peso specifico. Bravo! (immaginalo detto alla francese)

Recensore Junior
24/11/15, ore 14:58
Cap. 1:

Ciao :)
Devo dire che è effettivamente molto drammatico e non credo possa piacere a molte persone...però a me personalmente piacciono le cose drammatiche quindi ho letto con piacere...
Il soldato riflette sulle cose che sono successe e sull'ingiustizia della vita, arrivando a capire che è stata tutta una grande presa in giro del destino...il punto centrale del racconto è il fatto che tutti i suoi compagni lo abbandonano e lui resta solo a soffrire, ignorato da tutti...non so se questo può avere a che fare con qualcosa nella vita reale ma c'è una similitudine con l'indifferenza delle persone nei confronti di qualcuno che soffre...
Tutto sommato non è male, anche se come ho detto difficilmente molte persone resteranno colpite perché è una cosa davvero tragica...
Ma comunque l'hai scritta molto bene e hai fatto bene a pubblicarla :)