Le si avvicina a passi lenti, il bagliore delle candele che gli scivola addosso e lo fa sembrare una creatura spettrale, di carne e ombra – Cerbero tricefalo, emerso dagli Inferi.
Ed eccomi arrivata anche alla seconda parte di questo dittico. Definirlo dittico è estremamente azzeccato, perché leggere questo pezzo è stato come veder esplodere la pentola a pressione del precedente.
Stilisticamente, non sto a ripetere quanto già detto, perché valido anche qui. ^^
A livello di caratterizzazione, Commodo e Lucilla sono ancora loro. Qui, il focus si sposta su Lucilla, sulla realtà che bruscamente le si è rivelata, strappando via ogni velo che si è calata sugli occhi nel corso degli anni. Ho trovato fisicamente doloroso, leggere questo pezzo. La violenza psicologica che Commodo infligge alla sorella è descritta in maniera perfetta - perfettamente straziante, perché davvero Lucilla pare cadere dalle nuvole, rendersi conto solo in questo momento di dove la pazzia e la disperazione abbiano condotto il suo amato fratello - che sembra sopraffatto dall'Imperatore con cui condivide il corpo, quasi ci fossero due Commodi.
Interessante che Lucilla li sdoppi, quasi ancorata all'idea che, in Commodo, ci sia ancora qualcosa da salvare. Si dice che avrebbe dovuto avvelenarlo, ma, di fatto, non c'è riuscita.
Fino all'ultimo cerca di raggiungerlo - e ci riesce, per quanto possibile, riuscendo a resuscitare quella parte che Commodo cerca di seppellire nel profondo di sé: per non essere debole, come pensa lui stesso nel pezzo precendente.
Anche qui, ho trovato un bellissimo dialogo, un gioco di sguardi, di gesti. Una lotta impari, perché Lucilla ha già vinto. Chi sia vittima e chi sia carnefice è difficile stabilirlo: Lucilla, carnefice col suo affetto ostinatamente platonico, vittima per voler essere una sorella devota, una madre, una donna che ama. Commodo, carnefice rifiutato, che cerca di imporre il proprio amore sbagliato ma non riesce neppure con la forza. Lungi da me giustificare le azioni di lui, ma la sua pazzia, il lento tormento che lo ha portato fino a quel punto, non riesce a farmelo odiare del tutto (probabilmente perché, alla fine, non compie l'atto). Allo stesso tempo, Lucilla è indiscutibilmente sottoposta a una tortura, in questo pezzo: torturata la donna, che viene minacciata di violenza, torturata la sorella per le sue mancanze, per quello che sarebbe potuto essere, per quello che non poteva essere, perché l'acqua e l'olio non possono mescolarsi.
Quanto dolore.
Menzione speciale per le bellissime immagini che ho rintracciato anche qui - quella finale del sacrificio, quella di Lucilla, sorella traditrice e carnefice di una vittima crudele, che è anche la somma di questo rapporto.
Interessantissima anche la ricerca dal punto di vista dell'abbigliamento femminile, e utili le note a piè di pagina.
Dolore.
Anche qui, qualche noticina grammaticale e stilistica:
"sei accorsa subito. Mi piace quando mi obbedisci." --> In questa frase passate dalle caporali alle virgolette alte - per dimenticanza, suppongo.
"non da quando l'Imperatore, suo padre, è stato assassinato dal figlio." --> Ho trovato questa frase un po' incompleta.
"guarda" / "sguardo" / "sguardo" --> Ripetizioni ravvicinate.
"recita quella tragedia" --> Più accurato sarebbe dire "recita in quella tragedia". Senza la preposizione, dà l'idea che Lucilla legga da un copione e reciti a quel modo.
"tono" / "tono" --> Ripetizione. Magari meglio usare "intonazione"?
"propone al suo meglio" --> Altra frase che si può migliorare, secondo me. Metterei: "propone al meglio che le riesce".
"si sente d'improvviso debole, tutt'altro che forte" --> Ridondante menzionare che si sente debole e poi reiterare dicendo che si sente "tutt'altro che forte". XD Terrei "tutt'altro che forte", eliminando il "debole".
"saggia" / "saggia"/ "saggia" --> Altra ripetizione. Magari sostituirne uno con "savia"?
"libro aperto" --> L'espressione si adatta poco al tempo, dato che il libro aveva una forma diversa da quella attuale. Sostituirei con "trasparente come uno specchio d'acqua", o qualcosa del genere.
"occhi" / "occhi" --> Ne cambierei uno con "iridi".
"anelli" / "anello" --> Cambierei il secondo anello con "sigillo" imperiale.
". Alza" --> Doppio spazio dopo il punto.
"coprono" / "scopre" / "coprendo" --> Cambierei il primo "coprono" con "celano", il secondo con "svela" e il terzo con "percorrendo".
"pietra fredda" / "fredda come pietra" --> Cambierei il secondo "pietra" con "ghiaccio".
"letto" / "letto" --> Cambiamo il secondo con "talamo"?
"così e lì" --> "A quel modo, e in quel punto". |