V Classificata (a pari merito) con un totale di 41,5/50.
Stile (grammatica, lessico, impaginazione, titoli, sottotitoli e gradevolezza della lettura): 7,5/10
Non essendo un’esperta di grammatica non entrerò nel merito, ma posso suggerirti di non abusare nell’iniziare le frasi con una congiunzione, di fare attenzione alla punteggiatura dei dialoghi e all’utilizzo delle virgole.
Il tuo lessico è adeguato, quando descrivi Napoleone o lo specchio scegli termini calzanti e in linea con il tono del racconto. Anche il titolo è stato scelto bene.
Lo stile infine. Scrivi bene e il lettore coglie la scena senza sforzo. La storia, malgrado sia breve, non manca di riflessioni e di descrizioni che si alternano bene all’interno del racconto. Piccola nota negativa per questa espressione che rovina un po’ l’eleganza del testo. “Uno specchio che, se un amante dell’arte come lui non l’avesse preso, molto probabilmente sarebbe andato perduto per sempre.” Quel “l” apostrofato è pesante e va a incidere su una frase già di per sé lunga.
Uso dell'immagine: 5/5
L’immagine è utilizzata benissimo. Non solo hai scelto come protagonista proprio Napoleone, ma lo hai descritto molto bene, cogliendo diversi particolari del dipinto. E’ vero che il Napoleone raffigurato non è di certo quello vecchio e appesantito di Sant’Elena, ma ovviamente ti passo la licenza poetica.
Uso della citazione: 5/5
Anche in questo caso hai centrato appieno la citazione, anzi, sul concetto di libertà si impernia l’intera storia. Insomma, un ottimo lavoro.
Uso dell’elemento: 5/5
Di nuovo ottieni il massimo del punteggio. Lo specchio è presente fin dal titolo e dà un senso all’intera scena. Solo attraverso lo specchiarsi Napoleone può riflettere sul suo IO e sulla sua mutata condizione, da signore di mezza Europa e di varie altri parti del mondo a mero prigioniero. Utilizzo perfetto.
Trama (assenza di “buchi”, colpi di scena, particolarità, personaggi/draghi): 11/15
La storia ha una trama lineare e ben chiara. Descrivi una scena semplice, un momento di riflessione. Le descrizioni non mancano e permettono al lettore di calarsi nella stanza e osservare Napoleone che si specchia. I piccoli richiami al passato ci spiegano come lo specchio è stato trovato e l’effetto che ha su Bonaparte. Insomma, nessun buco in quella che è una trama semplice, ma buona.
I personaggi. Hai optato per Napoleone e questa è stata una scelta con possibili insidie visto che non è un personaggio inventato da te, ma storicamente esistente. Bonaparte era già stato in prigionia all’Elba ed era fuggito con gran classe quindi non so se si sentisse così fuori dai giochi a Sant’Elena, ma questo non vuol dire nulla. La tua interpretazione è realistica e dunque non la contesto. Il drago: mi piace molto il concetto di una discussione con il proprio IO, non che sia qualcosa di mai visto, ma rimane comunque affascinante il pensiero di un noi privo di filtri o illusioni che ci riscuote dalle nostre stesse menzogne. L’idea poi che dentro al grande Imperatore ci fosse l’anima di un drago mi sembra calzante. Rimane però un grande ed evidente problema, il tema del contest era: Cavalieri di draghi. Sono rimasta a lungo in dubbio sull’accettare questa storia. Alla fine ho deciso in positivo, e infatti eccoci qui, basandomi sull’idea di un cavaliere, Napoleone, e di un drago, il suo IO. Purtroppo è un po’ tirato come concetto e devo penalizzarti togliendoti una parte di punti.
Gradimento Personale: 8/10
Scegliere Napoleone come personaggio ha colpito la mia natura da storica e quindi il mio gradimento è lievitato già alle prime parole. Mi piace come lo hai descritto, mi piace il suo animo di glorioso drago e mi piace la sua malinconia da prigioniero.
Se posso farti un piccolo appunto, assolutamente personale, la cornice dello specchio non avrebbe dovuto essere di draghi intrecciati. Per due motivi, ovviamente storia tua e regole tue, ti dico solo come vedo la cosa.
Il primo è che, da quello che lasci intendere, ognuno vede il proprio IO in forme diverse dunque non solo draghi. Il secondo è che così si perde l’effetto sorpresa, presentando già i draghi si rimane meno colpiti quando ne appare uno nello specchio. Un dettaglio, nulla di più.
Altro aspetto che mi ha un po’ lasciata dubbiosa è il fatto che lo specchio, che è chiaramente di un valore inestimabile, sia potuto essere dimenticato, riempirsi di crepe e polvere. Dopo tutto basta specchiarsi per capirne il valore, lo stesso principio mi spinge a chiedermi come abbiano potuto lasciarlo a Napoleone, sarebbe stato un bottino di guerra di grande valore.
Insomma, ti faccio le pulci, ma la storia mi è piaciuta, il concetto era interessante e la realizzazione buona. |