Recensioni per
L'imperfetto
di Angelika_Morgenstern

Questa storia ha ottenuto 23 recensioni.
Positive : 23
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
28/12/15, ore 14:27
Cap. 1:

Ehilà! :'3
Sono qui per recensire le storie che partecipano alla sfida del gruppo “EFP: Recensioni, consigli, discussioni.” Ho deciso di leggere la tua storia perché il titolo mi è piaciuto un sacco, tanto che non mi sono neanche gettata sulla descrizione (o introduzione, chiamala come vuoi!), sono passata direttamente a leggere la storia! Giudicherò la tua storia in base a questi criteri (che, alla fine, sono quelli dettati dal regolamento del contest, più un altro che io scrivo sempre): rispetto del tema e suo sviluppo, grammatica / punteggiatura / ortografia, apprezzamento personale e grafica (sì, anche l'"impaginazione", poiché è spesso questa che spinge le persone a leggere una storia, quindi è importante).
Iniziamo? Iniziaaamo!
Tema: che dire? Hai rispettato la consegna che ti è stata assegnata ed hai mandato avanti una trama davvero originale! Insomma, dovevi parlare di una cena di Natale andata male ed io direi che questa cena è stata proprio pessima, quindi niente, molto bene, hai centrato il punto! Credo che ci siano dei particolari futili, che forse avresti potuto non inserire, che sembrano messi lì soltanto per allungare la storia, ma, dopotutto, chi se ne frega? Io stessa scrivo, nelle mie fan fiction, cose che non interessano a nessuno! Quindi batti il cinque, sorella!
Un bel 10 per questo punto! 
Grammatica, punteggiatura e ortografia: mi piace un sacco il tuo modo di scrivere, sebbene io non lo trovi particolarmente scorrevole. Ho trovato qualche errore di distrazione, ma non è importante! Anche i migliori scrittori fanno qualche sbaglio piccolo! Il senso di ogni cosa si capiva, alla fine, questo è l'importante! Certo, qualche volta mi sono persa, ma darò la colpa al fatto che è mattina e di mattina sono uno zombie vivente! Eppure... non so... scrivi bene, anzi benissimo!, ma ti dirò che è proprio per come è scritta la storia che non ho intenzione di darti, come voto finale, un 10. Forse perché, come ho detto prima, non mi è sembrata la più scorrevole delle storie che ho letto. Oh, ma a chi importa? Sei una eccellente scrittrice, comunque!
Ti do 7 per questo punto!
Apprezzamento personale: non avevo mai letto nessuna storia che avesse come protagonista una persona che soffre della sindrome di Asperger, prima! Per fortuna, ho appena finito di leggere la tua storia! Apprezzo il fatto che Jordan sia autistico e Dio, Dio, Dio, quanto mi infastidisce il comportamento dei genitori! Tu non puoi capire quanta rabbia mi è salita leggendo la storia (ma... non è una cosa negativa, eh! Se non mi fosse salita, questa rabbia, avrebbe voluto dire che la storia non mi fose piaciuta, hahahahaha!) ed anche un po' di tristezza. Non è giusto, non è giusto che la colpa vada a lui, mentre i cugini stron** la passano liscia così. E che i genitori non lascino dare ai figli alcuna spiegazione. E che loro lo vogliano morto. Sono dei *!*!*!*!*!*!***!*! (immagina tante parolacce rivolte ai genitori, lol). Li odio. Okay, forse in quegli anni non si sapeva molto della sindrome, ma restano lo stesso delle persone orribili. Caspita, lui è pur sempre loro figlio! Ed un essere umano!
Non sono una persona autistica, io, né conosco persone che lo sono; però ho un fratello ***** (altra parolaccia a caso) e dei genitori che credono solo a lui, quando commette degli errori, perché è il più piccolo. Odio il fatto che loro diano sempre ragione a lui e... non so, un po' mi sono sentita male leggendo che nessuno abbia pensato che non fosse colpa di Jordan. Odio le ingiustizie, di ogni genere. Le detesto. Poi, soprattutto se in mezzo ci sono persone deboli. Persone che sì, sono più deboli, ma alla fine non sono troppo diverse, sono sempre ESSERI UMANI. Una delle mie modelle preferite (di America's Next Top Model) soffre di questa sindrome, eppure cosa? È arrivata tra le cinque o sei (o non ricordo quante) finaliste, nonostante tutte le altre la prendessero in giro e le dessero della stupida! Okay, forse mi sto dilungando troppo, ma... tutto questo per dire che la tua storia mi ha fatto pensare. E tutte le emozioni che provo si possono riassumere così: KJLKASJDLASKJDASKLDJASDLKSJDAKLSJDSKDSD. Grazie per la bella storia! Sul serio!
Ho anche una critica, certo: la storia mi è piaciuta molto, ma soltanto dopo il flashback, quando è stato detto che lui fosse autistico. Prima, ho letto un po' forzatamente e pensavo che la storia fosse brutta, noiosa. Be', mi sono dovuta ricredere! Complimenti!

Un grosso 9 per l'apprezzamento personale!
Grafica: diciamo che l'HTML va bene, anche se il titolo è un po' bruttino a vedersi.
Per la grafica ti do 7!
Quindi... umh, la storia mi è piaciuta un sacco e mi ha fatto emozionare, quindi... che posso dire? Brava, davvero brava! Per il contest direi che ti meriti un bell'8+! E, sempre per il contest, buona fortuna!
Alla prossima, bellezza!
─ SaintPotter. ♥ 
(Recensione modificata il 28/12/2015 - 02:32 pm)
(Recensione modificata il 28/12/2015 - 02:34 pm)

Recensore Junior
27/12/15, ore 14:59
Cap. 1:

Salve, sono qui per la sfida del gruppo “EFP Famiglia: recensioni, consigli e discussioni”.
Ho gradito molto la tua one-shot, ma devo dire di essere in fermo disaccordo con te. Le reazioni dei genitori, così come tutte le altre componenti, sono totalmente verosimili e per niente esagerate. Per quel tempo e per quella classe sociale, credo siano anche piuttosto blande. Non comprendo molto il paragone con Fred e Rose West. Questi sfoggiarono perversità e malignità, mentre i Baker sono semplicemente l’esempio dell’ipocrisia dell’uomo.
E anche se dietro ci fosse un desiderio di sbarazzarsi dell’imperfetto – cosa che non ho colto sinceramente –, non si arriverebbe comunque a tanta aberrazione (?).
Ma vabbè, who cares.  
Ho trovato tutto il racconto piuttosto giusto, equilibrato e molto gradevole. Niente stereotipi pompati, niente colpi ridimensionati per fare scalpore e attirare l’attenzione.
Sono contenta tu non abbia usato come modello la famiglia del mulino bianco; non so come avrei reagito leggendo delle avventure amorose di una gallina, segretamente desiderata da un attore “decaduto”.
Perdonami: postumi della febbre.
Ho apprezzato molto la scelta di incorporare nella storia le novità del tempo. Onestamente ho un debole per chi lo fa, quindi vinci immediatamente un bel po’ di punti con me.
Chi fa ricerche e si impegna per scrivere qualcosa di completo, vince sempre lol.
Hai uno stile genuino, molto semplice e allo stesso completo. È davvero gradevole leggere quello che scrivi.
Inoltre penso tu abbia rispettato il tema, nonostante non si senta affatto il “Natale”.  Intendo dire che pare una cena qualsiasi, un momento qualsiasi. Il pandoro, le decorazioni, la visita dei parenti… Non credo bastino.
Ma oddio, forse era intenzionale, e in quel caso alzo le mani. Potrebbe anche funzionare (?).
Adoro la figura della suocera rompi-sfere.
I genitori invece sembrano poco studiati. Due personaggi anonimi senza tratti distintivi.
Ho notato delle difficoltà in alcuni punti del racconto che, effettivamente, stonano un po’. È come se non fossi riuscita a continuare il racconto in modo naturale. Mi riferisco a quei punti senza reale importanza che portavano da una conversazione all’altra. Oddio, non so spiegarmi.
Vabbè, volevo solo dire che non penso fosse necessario fare una storia completamente uniforme. Se ci sono dei pezzi inutili, toglili.
Penalizzano solo te.
Sono come montagne russe; per quanto divertenti, fanno venire la nausea.
L’ultima pecca che voglio segnalarti – poi me ne vado, giuro – è un problema di grammatica. Ho notato sostanziosi errori di punteggiatura e periodi lunghissimi. Rovinano un bel po’ il ritmo della storia.
Poi niente, ho finito.
Mi è davvero piaciuta come storia.
Sul voto sono molto indecisa, sinceramente. Varia di poco, ma per me è importante lol.
Vabbè, 8.75.
Poi forse me ne pento, ma shh.
Au revoir.

Recensore Master
18/12/15, ore 15:14
Cap. 1:

Ciao!
Sono qui per l'evento ( ma tanto giá lo sai e ti ringrazio per aver scelto di recensire la storia. Appena trovo un po' di voglia prometto di rispondere)
Siamo negli anni '80. Anni in cui si iniziava a raccapezzarsi su questo genere di malattie e, soprattutto, si cercava di mobilitare l'opinione pubblica sul fatto che malattie come l'autismo non volesse assolutamente dire che la vita era finita.
Mi piace come hai descritto le reazioni dei vari personaggi. I genitori, che, senza volerlo, senza rendersene conto si sono raggelati nei confronti del loro bambino, il piccolo che non capisce cosa succede e si sente rifiutato e la piccola Cassandra che è una specie di vulcano iperattivo che adora suo fratello perché è così intelligente e sa un sacco di cose, ma neanche lei è una stupida. Infatti, sa che qualcosa non va, ma non capisce cosa, perchè è ancora piccola e certe cose ancora non le vengono spiegate.
Ammetto di aver covato un po' di rabbia nei confronti dei suoi genitori. Forse, non so, come hai detto nelle note, per me un po' di "Mulino bianco" nelle famiglie deve esserci.
Non so, anche se ci sono problemi, anche se i genitori non vanno d'accordo o si litiga sempre, sono dell'idea che quando succeda qualcosa di brutto bisogni avvicinarsi e non allontanarsi perché, non so, per quanto una famiglia sia scombinata in questi casi bisogna aiutarsi, invece i genitori non hanno fatto altro che isolare Jordan, quando invece avrebbero dovuto aiutarlo.
Forse, e parlo perché non mi ci ritrovo io, ma parlo sempre da esterna... avrei fatto in modo di usare le passioni di Jordan per cercare di farlo uscire dal suo guscio. Non so, gli piaceva l'astronomia? Allora ad un planetario. Amava la musica? Allora avviciniamolo ad uno strumento. Ma in fondo gli individui sono tali poiché hanno reazioni diverse.
Per la nonna, poi, vorrei usare una parola che inizia con la s, ma preferisco tenermela con me anche se ci siamo capite. no? E quella parola può anche essere usata per descrivere i due cugini.
Immagino un finale diverso, dove Cassandra si risveglia e dice a tutti che non è vero che è stato suo fratello, ma che sono stati i cugini, giusto per il gusto di immaginarmi la faccia di quei genitori così ipocriti da rinnegare il sangue del loro sangue.
Comunque... la storia, come noti dalla recensione, mi è piaciuta e ti do un 9,50 perché, mannaggia a me, ho un vizio: guardare la grafica usata in una storia.
E non mi è piaciuta molto. Il font in grassetto mi da problemi di lettura ( infatti ho dovuto copiare e incollare la storia su OpenOffice, per dirti ) e ti ha fatto perdere quei centesimi ;;
Mi dispiace ancora.
Alla prossima
Balder Moon

Recensore Master
17/12/15, ore 11:38
Cap. 1:

Eccomi, come promesso.
Non ho parole, Angelika; o meglio, ne ho troppe.
Ho un groppo in gola di rabbia e tristezza che continua ad andare su e giù.
Allora, iniziamo con calma: ogni cosa di questa storia è stata tratteggiata con una cura e un rigore che ammiro tantissimo: la figura dei genitori - chiamiamoli così, ma solo di nome: non solo per come trattato Jordan - lo so bene, molte famiglie non sono pronte ad accettare un figlio diverso; ma chiamarlo mostro, desiderare la sua morte? -, ma per il sistema di valori che hanno: il padre si dispiace che il suo unico figlio MASCHIO sia uno stupido, un diverso, un decelebrato, e insieme alla madre è un insieme di pregiudizi e ostentazione; per non parlare poi degli zii, dei cugini, e di quel mostro di nonna, che mi hanno fatto ancora più orrore dei genitori.
Mi ricordo una frase presente in un libro bellissimo della Stockett, "The Help", dove una delle cameriere nere dice più o meno così: "non è tanto allevare e crescere bambine; il problema è quando le bambine fanno a loro volta bambini", ovvero, quando le donne (e gli uomini), diventate adulte ma solo di fisico, diventano madri, ma solo in apparenza, perché di mentalità non sono e non saranno mai pronte: questo contesto - che non è poi tanto diverso dal nostro - è molto simile a quello tratteggiato nel libro, dove conta l'apparire e non la sostanza.
Di questa famiglia solo di nome salvo solo Cassandra: lei è la vera Madre il vero Padre per Jordan, la figura amorevole che riesce a far uscire Jordan dal suo guscio, che tira fuori il lato nascosto e palpitante di vita: lo si vede nei minimi particolari, dalla devozione che ha verso di lui al fatto che quando si risveglia dal brutto colpo ricevuto chiama il suo nome, e non quello di mamma o papà.
Lei è l'ancora di salvezza di Jordan, la mano che si tenderà per aiutarlo, la voce che gli dirà che non è sbagliato: perché non c'è sbaglio nella diversità, c'è bellezza. Tanta bellezza.
Ma solo in pochi la vedono veramente, perché essa non è per tutti.
Avrei molte cose da dire, e forse ne aggiungerò in privato: comunque sia, brava brava brava.
Questa è una di quelle storie che non si dimenticano, che rimangono nel cuore e portiamo con noi ovunque. E deve essere così.
Complimenti.

A presto,
Manto

Recensore Master
16/12/15, ore 22:21
Cap. 1:

D'accordo, ho appena finito di asciugare una lacrimuccia. E non perché mi sono trasformata improvvisamente in una dama dal cuore tenero. Il fatto è che leggere questa storia mi ha lasciato una sensazione di amaro profondo e viscerale che per poco non esco in strada a prendermela con il primo che abbia tanta sfortuna da capitarmi tra i piedi, al pari di mio marito dopo aver letto i miei ultimi capitoli. Forse perché questa storia mi ha toccata molto più da vicino di quanto credi...e sì, siamo o non siamo sorelle? ;)
Anzitutto, ammiro il modo in cui ha dipinto il dramma che può vivere un bambino autistico, specie in un momento di relativa ignoranza su questo tipo di sindrome. Niente descrizioni stucchevoli e benpensanti, niente drammi da film di Natale. Solo il crudo realismo di una persona prigioniera di se stessa, ma anche e soprattutto di un mondo che non capisce né vuole capire il suo linguaggio, il suo isolamento, creando una barriera ancora più terribili attorno a lei fino a schiacciarla. Realismo e anche un pizzico di crudeltà, senza puntare il dito contro nessuno: ciascuno, in questa storia, è allo stesso tempo vittima e carnefice a causa di una lingua sconosciuta, che non riesce ad afferrare.
Gli stessi adulti, che si lamentano della mancanza di affetto da parte del figlio, sono tutt'altro che vittime incomprese, bensì i primi a chiudersi, a non voler capire, ad additarlo come stupido. E il piccolo Jordan, nonostante sia un "diverso", riesce perfettamente a cogliere ogni singola sensazione di freddezza e di rifiuto che proviene dal resto della sua famiglia, tenendo a isolarsi sempre di più da un contatto che gli procura inevitabilmente dolore. E, nel fatale momento in cui cerca di tessere una relazione proteggendo la sorellina, ecco la tragedia: qualunque cosa fa, non sarà mai amato, anzi, lo renderà ancora più mostruoso agli occhi di chi lo ha generato e adesso non lo vuole più.
Ho percepito in ogni parola il dolore e la rabbia di questo bambino che, se solo fosse stato guardato con occhi diversi e consapevoli, sarebbe stato considerato unico e straordinario. Una mente meravigliosa, come quella di ogni genio.
Coraggio, piccolo Jordan: posso capirti in ogni istante della tua sofferenza, che sia indotta da adulti o bambini che, come ben sappiamo, sono tutto meno che innocenti e puri come ce li vogliono far apparire nei libri di catechismo, ma al contrario spesso sanno comportarsi in maniera ben peggiore degli adulti che li circondano, essendone lo specchio inconsapevole.
Storia magnifica, sorellicchi, una delle migliori che tu abbia mai scritto.
Sono fiera di te e non vergognarti di quello che sei! <3 * altrimenti, sai che barba, se fossi "normale"? ;) *
A proposito...non è che potresti passarmi il link per il test?
Un abbraccio forte e a presto <3

F.

Recensore Veterano
16/12/15, ore 16:00
Cap. 1:

 Cominciamo dicendo che sono stata attratta da questa storia per via del titolo e, come mio solito, non ho letto l'introduzione se non dopo aver letto la storia XD
 Comunque, comincio subito col dire che hai scritto su un tema sempre molto difficile da trattare, ma l'hai fatto (apparentemente) senza grande sforzo, dando al lettore quindi la possibilità di leggere in modo scorrevole e con attenzione il pezzo.
 La storia di Jordan mi ha messo parecchia tristezza - il che è un bene, visto il genere di racconto - ma ti confesso anche che nel finale mi sono corsi dei brividi lungo la schiena.
 In particolare la frase finale scambiata tra i genitori, in cui in pratica si auspicano la rapida 'soluzione' al loro problema... Mi ha messo inquietudine, veramente, brrr, ma è stato anche il momento in assoluto più realistico.
 Insomma, sono stata contenta di aver trovato questa storia. Anche se non sono un asso nello scrivere recensioni, ho voluto lasciare una traccia del mio passaggio come lettrice...!
 Alla prossima!

Recensore Junior
15/12/15, ore 19:43
Cap. 1:

Ciao, buonasera e buon Natale.
Innanzitutto devo dirti che ho adorato questa storia, mi ha aperto gli occhi ad un mondo che non conoscevo e allo stesso tempo mi ha ricordato di mio fratello: non è autistico, il contrario semmai, è espansivissimo e adora giocare all'aperto e con i suoi compagni di classe; peccato che sia dislessico e che quindi per lui seguire le lezioni e imparare cose sia difficilissimo (roba che si dimentica i nomi anche di oggetti comuni e si fa capire con metafore non sempre azzeccate), anche lui ha nove anni come Jordan, ma ha avuto la fortuna di nascere in una famiglia molto più accogliente che capisce che mio fratello, come il tuo protagonista, è molto intelligente, ma non si può pretendere da lui che ragioni nello stesso modo della maggior parte delle persone.
Sei partita benissimo descrivendo il rapporto di Jordan con sua sorella e Jordan stesso sembra di vederlo, ha lo spessore di un bambino in carne ed ossa. Purtoppo, secondo mio modesto parere, hai esagerato un po' i genitori rendondoli quasi demoniaci in certi punti; che ci starebbe perfettamente se fossero gli occhi del bambino a vederli in quel modo, ma in alcuni punti vi è il flusso di pensieri dei genitori che sembrano quasi infantili nella loro rabbia irrazionale. Ti spiego: anche se fossero i genitori più stronzi del mondo essendo una coppia in vista non si comporterebbero in modo così palesemente sprezzante e sconvolto, probabilmente cercherebbero di passare la cosa sotto silenzio limitandosi a costringere Jordan ad uscire dalla stanza per andare a giocare fuori e insisterebbero a trattarlo come se non avesse nessuna sindrome. Non credo che penserebbero "è un mostro", e soprattutto non può non aver fatto effetto la notizia che ha un quoziente superiore alla media; non dovrebbero considerarlo pazzoide invece che ritardato? Dopotutto Jordan dá sempre prova di una vasta cultura. Ma alla fine non sono certo io l'esperta in questo campo, quindi prendi le mie parole più come spunto di riflessione che come consigli veri e propri, in ogni caso mi è piaciuta veramente tanto e si vede che hai una grande dimestichezza nello scrivere.
Tante care cose e buone feste.
Tai.


EDIT: io voglio un seguito (non ci credo che la sorellina non rivelerá che ha colpirla è stato il cugino).
(Recensione modificata il 15/12/2015 - 07:47 pm)

Recensore Master
15/12/15, ore 19:20
Cap. 1:

Eccomi qui :-) Ho letto questo racconto e l'ho trovato molto bello nella sua complessità e davvero molto triste... Hai tratteggiato il discorso con delicatezza, il piccolo Jordan che si sente estraniato da tutto e da tutti, dalla sua stessa famiglia, da suo padre che lo considera un ritardato, ho amato i discorsi tra lui e la sorellina, specialmente la prima parte in cui loro due parlano della composizione del pianeta Saturno e del legame astrologico, un bambino molto solitario ma con grande potenziale alle spalle, un bambino che vuole essere accettato per come è e che nella sua imperfezione dovrebbe essere amato...e la fine tristissima in cui viene separato dalla famiglia, in quanto è molto meglio allontanare l'imperfetto che mettersi a capirlo e a sopportare... Hai descritto con maestria un argomento difficile e posso farti solo i miei sinceri complimenti.. Bravissima!

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