Recensioni per
Sentimenti
di Lumos and Nox

Questa storia ha ottenuto 9 recensioni.
Positive : 9
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
03/03/17, ore 12:09
Cap. 1:

Ciao,
devo dire che avevo optato inizialmente per una storia disney, ma appena ho letto che si trattava di lati negativi nell'Isola che non c'è e della figlia di Uncino mi ci sono fiondata.
Devo dire che non me l'aspettavo.
Una storia praticamente del tutto introspettiva. Vista con altri occhi e devo dire che questa ragazza ha ragione, vista dal suo punto di vista, l'isola è molto triste, quasi una prigione in cui tutto ha un suo preciso ruolo e nessuno può sfuggirgli. Nemmeno lei, alla fine, vi è riuscita. Ha provato a scappare ed è stata uccisa. Tuttavia la sua morte ha avuto il potere di darle quella libertà che lei ha tanto cercato.
Non nego che mi si è stretto il cuore quando ho capito che sarebbe morta, che lei non voleva morire e che il suo sogno non si sarebbe mai realizzato. Eppure è stato un vero colpo di classe quando lei è diventata Ipa, lei è diventata libera e ha fatto capire ad Uncino più di quello che lui abbia appreso in tutta la sua vita. A testimoniarlo, i suoi pensieri mentre passeggia sul ponte, rivelando un lato umano di lui che lui stesso continua a rifiutare.
Leggere questo 'prologo' del film mi ha fatto riflettere e devo dire che una trasposizione cinematografica di questo renderebbe maggior valore al film, al fatto che i figli di Peter vengano rapiti e al suo ritorno all'isola. Uncino non potrà mai amare nessuno, mentre Pan avrà un amore incondizionato. Tu hai saputo renderla nel migliore dei modi questa frase, questo concetto.
Non posso fare altro che togliermi il cappello e farti un inchino, perchè è stato un vero colpo da maestro. La metterò tra le preferite non vi è dubbio.
Spero di recensirti ancora
A presto

CK

Recensore Master
28/06/16, ore 11:58
Cap. 1:

Ciao!
Ho letto molto, molto volentieri questa fanfiction, perché Hook è e rimarrà sempre uno dei miei film preferiti, un pezzo importante della mia infanzia.
Mi ha lacerato il cuore, è vero, ma non per questo mi ha fatto meno piacere scorrere fra queste parole, fra i sentimenti di Ipa - tanto violenti e distruttivi da essere quasi intollerabili - e nella confusione di Uncino.
Lui, proprio lui, che ha passato la vita a cercare un modo di distanziarsi il più possibile dall'odiato Peter Pan, si ritrova a sfuggire per un pelo ad un sentimento che si rifiuta di provare.
La sua riflessione è la parte che più mi è piaciuta, credo che tu abbia colto in pieno la sfaccettatura "esagerata", la posa che Uncino crea su se stesso, la maschera.
Ti faccio tanti tanti complimenti e ti ringrazio, perché ritornare per un istante sull'Isola che Non C'è è stato bellissimo.
Un abbraccio,
B

Recensore Veterano
17/02/16, ore 18:28
Cap. 1:

Wow, ho trovato questa storia veramente particolarissima.
Confesso che Hook è un film che ho visto molti anni fa e non lo ricordo molto, ma conosco abbastanza la storia dell'isola che non c'è, quindi mi sono orientata discretamente bene ^^
Allora, il modo in cui hai descritto Uncino mi ha sorpresa moltissimo. L'hai reso un personaggio in 3D, se riesco a spiegarmi, non la solita quasi macchietta che siamo abituati a immaginare, ma una persona vera, anche se immersa in un mondo e in un contesto fantastico. Le sue emozioni e la sua crudele rassegnazione, per così dire, il suo modo di vedere 'a senso unico', l'hanno reso veramente molto credibile e comprensibile, direi.
La scena che mi ha colpita di più è quella in cui Uncino esplode il secondo colpo, su un corpo già morto... brr.... da brividi, davvero.
Mi è piaciuta molto, è scritta con uno stile coinvolgente e incalzante, e il finale è lapidario, perfetto per il genere del racconto...!
Ottimo lavoro!
Alla prossima!!!

Recensore Master
05/02/16, ore 20:16
Cap. 1:

Non so se sia dovuto al freddo o alla lettura di questa shot, ma ho la pelle d'oca. Sul serio.
Quando ho cliccato su questa fanfiction - fiera ignorante in materia, s'intende (ovviamente) -, non sapevo cosa aspettarmi... o meglio, non credevo sarebbe stato "così"... provo a spiegarmi meglio:
Sapevo che avresti inserito Uncino in un qualche modo, che la protagonista femminile avrebbe avuto carattere, che ci sarebbero state tematiche delicate da trattare... ma non immaginavo di leggere la morte della protagonista, con la quale mi ero anche "legata".
Ipa - mi piace affibbiarle questo nome, come tu giustamente hai fatto - è una ragazza spezzata, anche se muore con un sorriso appagato sulle labbra: non si è lasciata comandare da nessuno, non ha mai permesso a nessun uomo (se così si possono chiamare) di toccarla e fingere per loro piacimento per poi farsi uccidere; Ipa ha combattuto.
Ipa si è nascosta dietro un "volto" che non era il suo, un'identità che non le apparteneva (per certi versi mi ha ricordato un po' Mulan e un po' Lady Oscar).
L'ho apprezzata davvero molto.
La storia di Ipa è sì triste, ma anche carica di messaggi: mai abbassarsi al... nemico, alle difficoltà che la vita ci propone. Come direbbe Cristina Yang: "Se la vita ti offre solo limoni, allora ti fai una limonata!"
Forse non era proprio questo il messaggio che volevi mandare con Ipa, ma io ho percepito questo.
Ovviamente è impossibile non intuire il collegamento tra la giovane Ipa e l'avvelenato Uncino, divorato dall'odio.
C'è una linea sottilissima tra ostinazione e follia, ossessione e malattia. Basta sfogliare un libro di Storia per capirlo.
Uncino è umano, come lo sono state moltissime icone del terrore, e come tale, anche se a volte sembra impensabile, possiede sentimenti e forse sono proprio quei sentimenti a spingerlo verso il baratro dell'oblio: Uncino resta lì, vivendo nella realtà che si è creato, respingendo i sentimenti che crede di non provare.
Ed Ipa in fondo non se ne dispiace: lei è LIBERA.
E' stata liberata dal proprio corpo, dalle assurde convinzioni di Uncino e da tutto ciò che era presente nella sua mente. Ipa è libera e si lascia alle spalle un Uncino vacillante nella disperazione e nella frustrazione.
Non c'è nemmeno bisogno che io ti dica che sei stata più che brava.
Sarebbe anche superfluo ripetermi, facendoti mille e più complimenti, rimarcando ancora una volta quanto adori leggerti e quanto spero di leggere qualcosa di "originale" da te. Ma, per il momento, mi vanno bene anche queste piccole perle.

Unico errore di distrazione:
"Avrebbe potuto avere davvero di meglio nella sua infanzia, nella sua intere vita" [...]

Complimenti, Nox!
Alla prossima!

Recensore Master
28/12/15, ore 14:43
Cap. 1:

Ciao!
Raramente mi è capitato di leggere storie così particolari e originali: per questo sono rimasta subito affascinata dalle parole, dai pensieri, dall'angst che impregna ogni singola espressione.
Siamo lontani dal tono più infantile e leggero del film, e lo si comprende dall'eterna presenza del sangue e della guerra, dai termini privi di dolcezza, dallo stile molto deciso e a tratti duro (i pirati sempre eccitati, sua madre che viene definita sgualdrina...), e da tutto l'odio che la protagonista porta dentro il cuore.
La ragazzina è un subbuglio di emozioni, dalla ricerca di un posto che sia suo nel mondo ad una silenziosa curiosità di vedere il proprio padre, dal volersi far riconoscere alla tristezza che accompagna il suo animo quando incontra o ripensa agli Indiani.
Quello che poi mi ha messo k.o. è l'assoluta mancanza di una speranza: in questa vita, in una vita futura, in una redenzione, e l'assenza di amore, comunque esso si declini.
Ed è tutto così tremendamente reale, come lo descrivi... i brividi.
Poi arriva la Morte. E nonostante lei la accetti con gioia, perché diventa libera, a non darsi pace - qualunque cosa dice per convincersi del contrario - rimane Hook: le sue parole sono crude, eppure la scoperta di sua figlia ha davvero rotto il suo equilibrio, interiore ed esteriore.
La sua presenza gli ha fatto comprendere come ancora per una volta sia stato battuto da Pan, ma quanto lui stesso sia fragile.
L'ultima frase mi ha dato invece dei brividi in un altro senso: ho dovuto rileggerla, perché inizialmente ho pensato celasse un accenno di incest... come se lei, con quel suo gesto di ribellione e con quello che aveva scatenato, fosse stata l'unica degna d'amare.
Non ho altro da dire che... bravissima.
Davvero.

Manto

Recensore Master
27/12/15, ore 11:26
Cap. 1:

Buongiorno!
È da tanto che non leggo una tua storia, ma sono stata davvero contenta di ricominciare con il nostro adorato Hook, che come ben sai ha un posto speciale anche nel mio cuore. Così come ce l’ha il film “Hook”, per questo non ho potuto evitare di apprezzare ancora di più la lettura di questa storia.
Mi è piaciuta molto l’idea che hai avuto di creare un prequel per Hook – ho amato il modo in cui hai scelto di giustificare l’azione di rapire i bambini con ciò che accade a questa ragazza. Tra l’altro, la decisione che hai preso mostrando una visione così negativa e triste dell’isola che non c’è, sfruttando il pov di questa giovane, mi è piaciuta. Mi ha sorpreso, ma l’ho trovata originale e in linea con il mondo più “realistico” dell’Isola che non c’è del film, che è appunto collegato all’altro Mondo, quello in cui viviamo noi.
Ho apprezzato il tuo OC, questa ragazza senza padre, che però si sente comunque addosso il peso dell’uomo che le ha dato la vita e che odia, perché non le ha mai nemmeno rivolto un cenno di riconoscimento, un gesto affettuoso. Odia tutto ciò che la circonda, perché non ha mai potuto essere una bambina proprio nel posto in cui i bambini non dovrebbero mai crescere, non dovrebbero avere responsabilità. Dove dovrebbero essere liberi – proprio come alla fine sceglie di essere lei. È così triste che per sopravvivere e conservare un po’ della sua dignità sia costretta a nascondere se stessa, a travestirsi da maschio. Ho trovato davvero realistico il fatto che abbia le sue difficoltà e che non sia un portento con la spada come molte Mary Sue figlie di personaggi importanti che spuntano fuori qua e là. L’hai resa vera e hai reso vere anche le sue riflessioni.
La parte in cui suo padre stesso la uccide è straziante, ma ancor più triste è il pensiero che riconosca di aver appena ucciso sua figlia. La parte finale, con le riflessioni di Uncino sul gesto e su Pan sono di grande impatto emotivo: è tristissimo pensare che a Hook interessi più il ritorno di Pan e la vendetta che non il fatto di aver appena ucciso sua figlia. Eppure, c’è quel piccolo turning point, la frase in corsivo che gli dona umanità e gli conferisce dei sentimenti contrastanti che è poi il motivo per cui lo amiamo così tanto: Il sorriso della ragazza, di sua figlia, avrebbe potuto essere solo e per sempre per lui...
Bellissima anche l’idea che la giovane tragga spunto dalle leggende indiane per trovarsi un nuovo nome e una nuova identità. Una nuova vita, proprio ora che la sua vita è finita.
 
Davvero una bellissima storia, complimenti!

Un abbraccio e a presto!

Laura

Nuovo recensore
27/12/15, ore 02:27
Cap. 1:

Ciao eccomi qui!
Parto con il dirti che non ho mai visto il film (ma ora sono veramente curiosa di vederlo!) quindi darò un mio giudizio basandomi principalmente su quello che ho letto come se fosse un'originale.
Mi è piaciuta molto l'introspezione dei personaggi, prima della figlia e poi di Capitan Uncino. Il fatto che la ragazza sia stata uccisa dal padre, il quale lei stessa non riconosceva come tale, è molto forte. Le sue ultime parole prima di morire hanno fatto sì che Uncino cominciasse ad immaginare come fosse veramente una famiglia. Pensare che il suo acerrimo nemico possa provare quelle emozioni che lui non ha mai provato in tutta la sua vita lo hanno reso ancora più furioso, tanto da considerare l'idea di portargliele via per adempiere a quello che è il suo vero intento: farlo soffrire e poi ucciderlo. Credo che quello che Capitan Uncino provi nei confronti di Pan non sia solo odio, ma anche invidia. L'invidia di avere qualcuno che ti ama, che ti sorride e che tiene veramente a te. Lui dice che non si tratta di rimorso. ma i suoi pensieri lo tradiscono. E' così abituato ad essere in balia di sentimenti quali odio, rabbia e rancore che non si rende conto di aver sotterrato i suoi veri desideri: avere qualcuno che lo ama e che lo chiama papà, e finalmente riscoprire l'amore per i bambini... per i suoi figli.
Questa è l'interpretazione che ho dato al testo, mi dispiace se ho travisato qualcosa oppure ho interpretato male qualche passaggio ^^ 
Per lo stile come al solito non posso dirti nulla, impeccabile e con una grande capacità descrittiva. La storia mi è piaciuta veramente tanto, come del resto tutte le altre che ho letto. Spero di poter leggere ancora qualcosa di tuo, a presto ^^

Keepsake
(Recensione modificata il 27/12/2015 - 02:32 am)

Recensore Veterano
27/12/15, ore 00:18
Cap. 1:

Ciao!
Allora, inizio col dire che il film me lo ero completamente dimenticato perche' l'ho visto molto tempo fa ma, nonostante questo, sei stata molto brava nel descrivere la situazione tanto che, leggendo, ho man mano riscovato ricordi lontani con i punti principali. Per questo devo farti i complimenti perche' la maggior parte delle persone da per scontato che scrivendo in un fandom tutti ricordino tutto.
Il fatto che sia un prequel e' una cosa interessante perche' illustra il momento esatto in cui Uncino progetta il piano per portare la situazione li' dove la vuole. L'inserimento della ragazza e' una cosa ben pensata e mi e' piaciuto molto come hai descritto i suoi pensieri cosi' come quelli di Uncino in seguito all'uccisione della figlia. Sono quasi tentata di chiedermi come si sarebbe comportato se avesse scoperto prima di star per uccidere un proprio figlio.

Come stesura e' scorrevole e non ho trovato errori di sintassi o grammaticali. E' un testo molto bello e introspettivo/riflessivo per portare ad un seguito meglio analizzato in una pellicola pero' io avrei aggiunto un punto di vista esterno alle due parti; ad esempio la madre della ragazza. In ogni caso rispetto e apprezzo la tua scelta cosi' come e' stata fatta.
Bella anche l'attenzione per il nome dato alla ragazza una volta morta. E' bello il significato ma anche il simbolo stesso che non e' poi troppo nascosto fra le righe soprattutto perche' spiegato alla fine.
A presto :)

Recensore Master
26/12/15, ore 22:10
Cap. 1:

Eccomi qui :-) Purtroppo non ho visto il film però conosco il personaggio di Capitan Uncino e posso dire che il racconto l'ho trovato molto bello e molto ben strutturato, questo personaggio che è diventato cattivo per le tante cose che li sono capitate, già il titolo sentimenti dice tutto, poiché anche le persone cattive hanno dei sentimenti, un uomo che non ha un vero e proprio passato e che riversa sull'isola che non c'è tutta la sua frustrazione, una donna che gli urla che nessuno lo amerà mai, una donna che è il simbolo e il baluardo di una libertà tanto a lungo agognata, un uomo che farà di tutto per raggiungere i suoi obiettivi, un uomo capace di muovere mari e monti affinché il sorriso di sua figlia possa essere indirizzato solo a lui, scatenando una guerra contro il suo acerrimo nemico, Pan, il quale ha avuto quello che lui non ha mai avuto..ti chiedo scusa per questa recensione un po' bislacca :-) Brava, i miei complimenti :-)