Recensioni per
To make a prairie
di Clockwise

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
18/10/17, ore 21:45

Premio IC nel contest: Mr. Holmes, I suppose
Cara, eccomi.
Questa storia è davvero incredibile, giuro di non aver mai avuto la gioia di trovare niente del genere nel mondo delle fanfiction, ho anche dovuto leggere due volte... per non rischiare di non capire qualche passaggio!
Tutto si svolge lungo un arco temporale così ampio e attraversa strati di coscienza ed evoluzione di pensieri tali da aver bisogno di una lunga rilfessione.
Il primo sogno è il più chiaro, diretto: infatti si parte da John che scopre di avere una innegabile attrazione per Sherlock. Il mare rappresenta proprio l'inconscio, per cui non poteva essere più giusto. "Non sono gay". E già...^-^
Quello di Sherlock che segue è abbastanza in linea come contenuti, però si avverte la differenza della sottigliezza e contorsione mentale dell'investigatore, che ha bisogno, persino per sognare, di sdoppiarsi tra corpo e mente. Questo è in assoluto il mio preferito.
Il terzo è tristissimo, e torna verso la rielaborazione della realtà. In effetti non ci sono speranze o desideri ma i ricordi a fare da ossessioni per John, che pensa di aver perso tutto.
Il quarto mi ha spezzato il cuore, e lasciata con un dubbio: forse è quello che non ho capito bene. Sherlock è dai torturatori e sogna John, o si è liberato e sogna il periodo della prigionia? Sono troppo curiosa e devo approfittare per chiederlo!
Il quinto regala un balzo tra due emozioni differenti.
La prima parte è anche un po' divertente, sapevo che dietro il velo c'era Sherlock, e volendo è una scena buffa. Volendo. Quando però John svegliandosi ha addirittura il vomito, perché qualcosa vuole fuoriuscire ma non può, si è trasformata in qualcosa di terribilmente doloroso.
Mary mi è odiosa, ma certo avere il proprio marito che sogna un uomo nel tuo letto è orribile... mi hai lasciata con un grande dilemma morale.
E' per questo che alcune fiction vanno ben oltre questa definizione che le vorrebbe "storielle". Siamo proprio su un altro livello, qui.
Il sesto ci fa incontrare il peggior "incubo vivente" di Sherlock, cioè Moriarty, che ha ufficialmente questo ruolo, anche nel canone. C'è lui in fondo al Mind Palace, come il nucleo scuro di quello che porta disturbo alla mente. Indovinatissimo.
Nel settimo John unisce tutte le perdite: Sherlock che si butta, la paura della fine della sua famiglia. Perché solo da sveglio sa che è Mary ad essere morta; simbolicamente solo la fine della sua bambina conterebbe. Ancora una volta, sei stata sottilissima.
Nell'ottavo il povero Sherlock deve smaltire psicologicamente quello che sarebbe il rifiuto peggiore possibile, dato con lucidità e quasi crudeltà da John, dopo una dichiarazione aperta. Ma sarà vero?
p.s.= domani vado a veder It. Non ho paura di nulla nell'horror, di nulla... tranne i pagliacci!
Il nono è la vera svolta. John ha ricreato una guerra intorno a sè, e lo è davvero. Ha l'aspetto di quella autentica che ha combattuto, perché è più semplice ricoonscerla così, credo, ma si parla dello stato in cui ha ridotto la sua vita.
E la dolcezza di Sherlock che è li, lo culla, a scolta la confessione del dramma che è la sua esistenza è infinita. Mi hai fatto venire le lacrime agli occhi. Il mattino dopo c'è un bacio che vale come mille gesti forti. Una meraviglia.
E il finale? quel bacio doloroso, come una prova definitiva?
la sua stessa natura vorrebbe che finisse male per tutti i due: morte e avvelenamento. Ma non è così. c'è accettazione e tutto il mondo gira sul suo asse. Il prato è stato arato, seminato, annaffiato, protetto, amato.
E ora è perfetto. Non so dirti come sono stata contenta e onorata di averti nel contest, cara
ti aspetto ancora!
baci dorati
Setsy

Recensore Master
01/01/16, ore 23:24

Una lettura che mi ha lasciato un prezioso sapore di sentimenti unici ed irripetibili così rari nella vita, di tante cose non dette, di “noi due contro il resto del mondo”…
Non occorrono certamente momenti narrativi di raccordo per legare i vari sogni: ognuno di essi è, allo stesso tempo, intrecciato agli altri ma dotato di vita propria in quanto potrebbe costituire efficacemente già un racconto autonomo. Concludi proprio con quella parola, pace, che Sh e John cercano da sempre per suggellare la loro continua corsa a raggiungere la piena comprensione di ciò che sono l’uno per l’altro e la dipingi bene con i colori ed i profumi di quel prato così bello che si confonde con il cielo. Non avrei altre cose da aggiungere, se non che hai scritto qualcosa che è molto vicino alla poesia. Complimenti.

Nuovo recensore
29/12/15, ore 21:13

Che meraviglia. Una storia piccola e perfetta come una perla, e di una dolcezza disarmante...sono rimasta con il fiato sospeso fino alla fine, cullata da una sensazione quasi fiabesca. Hai reso perfettamente le impressioni del sogno, il senso di incertezza e leggerezza che li caratterizza e soprattutto hai raccontato due personaggi perfettamente IC. Insomma, una storia davvero molto bella! Grazie di averla condivisa con noi :3 Alla prossima!

Recensore Veterano
28/12/15, ore 16:03

Tu non hai proprio nient'altro da fare che scrivere storie strappalacrime ti fanno venire voglia di nasconderti in un buco e aspettare l'eterno, vero?
E niente, complimenti per l'idea e viva Emily. Sì, sto facendo una pausa.
Buon Natale.
-H