Recensioni per
Meant to be gods
di Nocturnia

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
30/01/17, ore 22:32

Qui ci attacchi tutti con le lame della filosofia e quando ci si trova metaforicamente attaccati da questo punto di vista è molto utile rifarsi alla definizione originale, al cuore della questione, e tentare di riavvolgere il filo per ripercorrere i propri passi e trovare una soluzione al problema, carpire il corretto ragionamento per individuare lo sbaglio e non ripeterlo più. Vediamo allora.

Mostro
“Essere vivente che presenta forti anomalie; creatura leggendaria dalle forme innaturali; persona estremamente crudele, malvagia, in particolare che si è macchiata di crimini efferati; persona che possiede doti eccezionali, prodigio, portento.”
Malvagio
Cattivo, perfido, crudele.”
Cattivo
“Contrario alla legge morale, moralmente riprovevole o pericoloso; di qualità scadente, scarso valore; inefficiente, incapace; negativo, brutto, spiacevole; sgradevole, doloroso.”

Definizioni calzanti, non c’è che dire. Un dizionario è un giudice imparziale, mette in chiaro le cose come stanno: nessun dubbio dunque sul fatto che sia Alex Wesker che Albert Wesker rientrino in tutte queste categorie, mostri, malvagi, cattivi. Touché. Continuiamo su questa riga: fratelli o perlomeno visti come tali che intraprendono la strada del sesso per il gusto dell’amore carnale. Riprovevole, spregevole e mostruoso. Incesto, potrebbe definirlo un giudice altrettanto imparziale. Gente che si guarda e non vede mai abbastanza, che vede nel vicino la storia più felice e la pistola più potente, che vuole strappargli la vita e schiacciare con lo stivale ogni altro fiore che possa anche solo sperare di sbocciare in una palude simile.

Mostro, una continua ricerca del di più, della forza, della possibilità, del potere di essere e di fare: lui, il tuono nel pugno e la spada nell’altro, occhi bendati a simbolo di fortuna che guidi il talento, il prodigio e il portento; lei, altri due occhi ciechi e i piatti sbilanciati di una bilancia che sta pericolosamente superando la propria portata. Bendati entrambi, forza e potenza, voluttuosità e protezione.

Malvagio, spezzare l’indegno con mano di dèi, sfruttare, circuire, abbarbicarsi sui rami di speranza e ingenuità ai quali presto verrà impiccata la vittima. Bellezza esteriore quanto basta a nascondere il putridume, profumo a nascondere il fetore della putrefazione di un cuore perfido e crudele. Un cuore che ha saputo svolgere il suo compito solo a metà, che si è tinto di scuro per ammorbare il nemico e non ha saputo occuparsi prima di se stesso; un cuore che si è circondato di fantasmi e ha perso il contatto con la miserevole realtà del presente.

Cattivo, l’incedere lungo e faticoso di una relazione che fortifica una barriera insormontabile, che gioca con la vicinanza e la lontananza e le fonde nello stesso malore che colpisce gli amanti recalcitranti. Sesso come perdita di ogni inibizione, violazione di corpi fratelli e consanguinei che perpetrano un crimine inenarrabile, eresia di una dottrina contorta e malata. Infame incesto, insulto schifoso alla moralità, figlio della follia e genitore di infiniti altri riti abominevoli nascosti nella torre degli orrori, nelle profondità di menti demoniache e svergognate. Urla bestiali, morsi, baci del signore per la sua schiava, lurido crimine che squarta la serva e macchia il peccatore. Amplesso-complesso tra sangue e interiora, ansiti sudici e gemiti aberranti, risate spezzate e disgustose alla mercé di bestie e non più umani, nessun contegno e nessuna vergogna, onta, rogo per cancellare e purificare questo immondo letamaio. Fratello sgradevole, sorella inefficiente: una relazione negativa, spiacevole; crudeltà, perfidia, Mostri.  

“Esseri viventi che presentano forti anomalie”. Vita anomala come la stessa morte, casa degli orrori su larga scala e fenomeni da baraccone. Guardate la bestia nera e le sue deformità, guardate come si è ridotto l’uomo che voleva conquistare il mondo; fissate con supponenza quello scherzo della natura che è diventato la donna che la bestia faceva sua ogni notte, mostrategliela ora e chiedetegli se avrebbe ancora la voglia e il coraggio. Ridete degli dèi del nuovo mondo, che a quanto pare sarà mille volte più fallito di quello vecchio, schernite e prendetevi gioco di quegli idioti che si sono fatti ammazzare per l’utopia di Bengodi, per la ridicola utopia del nulla! Accorrete e osservate i leggendari catoplebi domati e ingabbiati e il capo chino ad accogliere insulti, sputate su di loro mentre li accompagnate festosi nel loro ultimo viaggio, acclamate ora che uno è stato bruciato e chiedete affamati la testa dell’altro! Morte sia, per chi ha tentato di cancellare le leggi degli uomini!  

Definiamo ora ulteriormente il cattivo, richiamiamo altra acqua al mulino: sgradevole, doloroso. Oh sì, è sgradevole ritrovarsi ad essere osservati da occhi come i loro, freddi, bugiardi, e allora perché non toglierglieli? Perché non strappar loro direttamente quelle dannatissime sferette dalle orbite e risparmiarsi la fatica di incontrarli e farsi opprimere da loro? Perché esporsi a quello sguardo truce e perforante, perché offrire loro le proprie insicurezze, dubbi, le contorsioni della mente se come i mostri che sono le sfrutterebbero per i loro scopi, per usarci, ucciderci e buttarci? Sono loro i mostri, bisogna rispondere prima che lo facciano loro, prima che allunghino gli artigli per dilaniarci e cibarsi dei nostri resti! Non sono cose giustificabili comunque per nessuna legge umana: hanno sofferto, hanno avuto dei problemi. E allora? Tutti noi ne abbiamo, tutti noi sopravviviamo alla giornata di lavoro per imbarcarci esausti verso l’odissea domestica, tutti noi abbiamo perso i nostri cari, tutti noi possiamo aver avuto padri o madri degeneri e allora? Nessuno di noi ha mai fatto esperimenti su cavie umane, nessuno di noi ha mai ucciso, soggiogato intere popolazioni, distrutto vite, abitazioni, isole, il mondo intero. Nessuno di noi l’ha mai fatto anche se ne aveva tutto il diritto e per questo a maggior ragione i mostri non sono giustificabili, perché nel loro arrogante dolore si sono posti al centro di una società dove i mostri vivono al buio e chiusi in gabbia, non escono all’aria aperta.


Prima c’era una donna che amava un uomo, che aveva provato a trasmettergli il suo amore, e alla fine si può dire che ci fosse riuscita.
Prima c’era un uomo, che aveva obiettivi confusi e non capiva cosa volesse veramente.
Si vedevano poco, parlavano ancora meno. Di virus, di genomi, mutazioni, mai di quello che provavano davvero. Facevano l’amore ogni quando potevano perché sapevano di poter affidare ai loro corpi l’onere di spiegare e confessare segreti che la bocca per legge umana non avrebbe mai potuto nominare; sussurravano perché i loro cuori erano talmente vicini da non necessitare di più per ascoltarsi. Cuori che si ascoltavano e capivano, cuori sottomessi e sconnessi da menti troppo logiche e razionali per elaborare la potenza di un sentimento che li aveva cambiati senza che nemmeno se ne accorgessero. Alla fine lei aveva capito, ma il suo dono le aveva tolto la forza di reagire; lui voleva perseverare ad ogni costo e nonostante il dubbio si fosse insinuato, aveva spinto il suo dono all’estremo senza ascoltarne la vera dichiarazione.

Prima non c’erano parole ma solo gesti liberi dalla moralità umana, gesti umili e sinceri rimasti sospesi a mezz’aria, bruciati e divorati prima che mani opposte potessero afferrarsi, che corpi attratti potessero abbracciarsi davvero. Poi è rimasto solo spiacevole dolore.

Per tutto questo e altro ancora Alex Wesker e Albert Wesker sono dichiarati colpevoli di essere Mostri, in quanto rappresentano la perfetta incarnazione della definizione di mostro come la lingua a noi nota ce la descrive. Ma non chiedete di parlarne con la lingua del cuore, o tutte queste parole non significherebbero niente.
(Recensione modificata il 30/01/2017 - 10:46 pm)

Recensore Junior
16/01/16, ore 23:43

Ciaoooo!!!! Finalmente un po' di tempo per leggere. Molto bella e toccante! Molto drammatica e triste in alcuni punti, ma del resto come si potrebbe definire l'esistenza di Alex Wesker? Beavissima come sempre!!!

*offre un bel caffè caldo alla nocciola con i pasticcini alla mandorla*

Recensore Veterano
13/01/16, ore 11:13

Hei amica.
Scusa se recensisco in ritardo, però l'opinione non cambia, è una storia bellisima.
Il dramma e l'amore s' intrecciano alla perfezione e...che dire. La scena del "suicidio" di Alex mi è sempre piaciuta/dispiaciuta e la sensibilità di Claire mi ha sempre fatto pensare:"Perché un vetro?!" Nel senso che nel gioco sarebbe stato bello senza la barriera, solo loro una danti all'altra come as un colloquio.
No, ancora non le shippo.
Spero che aggiornerai presto, mi piacciono in modo particolare le tue fic su Alexandra Wesker
Mattalara

Recensore Junior
12/01/16, ore 15:41

Ciao mia Carissima Nocturnia come stai? Come sempre non mi deludi mai, la storia è magnifica, sei sempre la migliore ti adoro *offre una tazza piena di cioccolata calda e biscotti*
(Recensione modificata il 12/01/2016 - 04:05 pm)