Recensioni per
Ricordi di un grande futuro
di MaxT

Questa storia ha ottenuto 25 recensioni.
Positive : 25
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
04/08/10, ore 18:11

Ho letto questa storia e ne sono rimasta profondamente ammaliata.
Mi piace il tuo stile, diretto, ironico e ricco di dettagli ma, al di là dell'indubbia qualità del testo, è straordinario l'approfondimento che hai fatto per scriverlo; dai dettagli tecnici della missione, ai momenti di vita quotidiana. Tanto di cappello, quindi, per l'impegno che ci hai dedicato. Sarebbe riduttivo, però, apprezzare il racconto soltanto per questo motivo. Ritengo, infatti, che la sua bellezza stia anche nel modo in cui le parole di Valentina unite ai ricordi di Lev, riescano a trascinare nel passato (e quindi nel sognato futuro!) il lettore. Mi è piaciuta la scelta di intervallare il racconto presente con le immagini evocate da Lev. Secondo me hai affrontato con successo una dura prova: raccontare saltando avanti ed indietro nel tempo è difficile e, se i passaggi non sono ben definiti, la lettura risulta molto pesante; tu sei riuscito a creare una serie di "flashback" talmente fluidi che non ci s'accorge nemmeno della loro presenza. E non pesano nemmeno le dettagliate spiegazioni "animate" da Valentina, forse perchè dirette ad Anatoli e vivacizzate dal sarcasmo di Marija, sono risultate sempre molto simpatiche; anche in questo caso hai fatto un lavoro descrittivo incredibile, dato che, a differenza di Valentina, avevi a disposizione soltanto le parole (nè disegni o ...bicchieri!^^). Curatissima la caratterizzazione dei personaggi (la mia preferita è Marija) e ottima la scelta della differenza d'età fra i tre fratelli, così da farli apparire come anelli di congiunzione fra il passato evocato dagli zii ed il presente. Infine, i miei complimenti per la cosa che apprezzo di più in ogni racconto: l'originalità. La trama ed il modo in cui l'hai raccontata, sono ammirevoli; una fantascienza mai supericiale, immersa profondamente nella realtà.

Recensore Veterano
06/10/09, ore 11:00

Ciao Max, ho trovato questa tua storia che non avevo ancora letto e mi è molto piaciuta. Sei riuscito a ricreare una situazione molto realistica a partire dall'ambientazione, ai personaggi, alla trama. Io non sono certo un'ingegnere, ma grazie alle spiegazioni semplici e chiare sono riuscita a capire benissimo il funzionamento del LOK. Avrei dato forse maggiore visibilità al rapporto fra zii e nipoti e alla descrizione dell'evento tramite i flashbacj a discapito dei tecnicismi, che sono importanti, ma non così essenziali, credo che sarebbe risultato ugualmente aderente alla realtà, ma più appassionante. La passione di Valentina traspare fortemente dalle righe, in bizzarro contrappunto alla spavalderia della nipotina: entrambi i personaggi sono credibili e forti, con lati accattivanti. I lettore ha molta facilità a sentirsi empatico con entrambi. Complimenti davvero per questo bel lavoro!

Recensore Junior
19/04/09, ore 10:38

Ho scoperto questa storia mentre ancora veniva scritta, nella sezione "Domande che ti Bloccano" del forum e mi aveva incuriosito la precisione tecnica della ricerca che c'è dietro a ogni minimo dettaglio del racconto. Finalmente ho avuto modo di leggerla e la trovo davvero stupenda. Complimenti :)

Recensore Junior
18/04/09, ore 22:41

WAH non so che dire, se non che è una storia stupenda, che va ad aggiungersi ai miei preferiti. Elencare ciò che mi è piaciuto di più sminuirebbe inutilmente tutto il resto che comunque mi ha soddisfatto, quindi dico soltanto che se tutto profuma magnificamente di CCCP il merito è soltanto tuo, io ti ho fornito il materiale grezzo, ma tu sei stato capace di eleborarlo efficacemente. Ho trovato adorabile Marija, con la sua fresca giovinezza moderna contrapposta ai pallosi e antichi zii, ma comunque tutta la famiglia è... semplicemente russa in tutte le sue sfaccettature! Un plauso per le descrizioni delle missioni e dei vari missili, moduli lunari e compagnia bella, io, anche se sono una totale ignorante in materia, ho seguito ugualmente senza problemi, senza annoiarmi un solo istante, anzi, nel mio caso le spiegazioni hanno avuto anche un effetto tipo RaiEducational: ho imparato qualcosa! E caspita se si vede anche qui il lavoro immenso di ricerca che hai fatto... Grazie della tua bellissima storia, caro Max, spero di poterti restituire almeno in parte qualcosa con un po' di pubblicità sul forum. ^_^ E come regalo, ho voluto farti una valutazione.

Recensore Junior
27/03/09, ore 22:14

Complimenti vivissimi per aver gestito in modo impeccabile la cronaca di un evento che non è stato, ma avrebbe potuto essere.
E’ una storia splendida, dove non trovo il minimo difetto, sotto nessun punto di vista. A partire dallo stile pulitissimo, all’escamotage della spiegazione ai bambini che bilancia ottimamente tecnicismi e una semplicità che permette di capire anche ai profani. Per la perfetta ricostruzione storica e ideologica di un'epoca. Per la caratterizzazione dei personaggi, vivi e reali. Soprattutto, per la trama. Finalmente, dopo tanto tempo, qualcosa di realmente fresco e originale.
Però, al di là dei complimenti, a cui non posso aggiungere nulla più da quello già detto da altri, mi preme dire una cosa.
Questa storia mi ha commossa come raramente mi è capitato di commuovermi nel leggere qualcosa e mai una sola volta per il racconto di uno scrittore amatoriale (poi, magari, tu sei un professionista della scrittura che pubblica qui per hobby, non so). E’ un po’ il motivo per cui mi ci è voluto tanto a scrivere queste due righe. Non riuscivo a trovare le parole giuste per spiegare l’effetto che mi ha fatto. Io non mi commuovo facilmente. Datemi una storia angst e nel migliore dei casi mi farò un sonno, nel peggiore mi metterò a ghignare come una iena di fronte alle disgrazie e ai lai del protagonista. E invece, stavolta, alla fine avevo quasi le lacrime.
Sì, ok, questo è facile da dire. Ma perché?
Perché è la storia di un sogno, al di là della propaganda nazionalistica con cui i governi hanno ammantato la ‘conquista’ dello spazio, alla fine c’è quello. Il sogno di esplorare e capire, la versione moderna dello scalare una montagna o risalire un fiume sconosciuto per scoprire le sorgenti. Il sogno di un futuro, anche se il futuro è diventato un presente stemperato fra uno zapping e una Barbie, e sognare stelle ed esplorazioni è solo un’eccentricità.
Ma da bambina, sognavo anch’io di fare l’astronauta o costruire missili, quindi che altro dire, se non grazie.

Recensore Veterano
22/03/09, ore 11:03

Ripeto quello che ti ho già detto per mail: questa storia è fantastica. Un'interpretazione dei due temi davvero interessante e particolare, una cura nella ricerca dei particolari storici incredibile, personaggi splendidi. Mi sono piaciuti moltissimo il tuo modo di incastrare i tuoi personaggi con la storia nota a tutti, e il confrontro tra loro e i nipoti, che sono già figli di un altro tempo. E, ancora, mi sono piaciute tantissimo le spiegazioni di Valentina ai nipoti, spiegazioni che hanno reso anche a me capibile tutta la parte tecnica. Mi unisco a Lux e a Reader nel dire che hai scritto un piccolo gioiellino, e sono contenta di esserti stata in qualche modo d'aiuto. Alla prossima!

Rowi

Recensore Veterano
18/03/09, ore 13:33

Grazie a te per avere scritto questa storia e a Lux per averla consigliata sul forum: è un racconto di fantascienza - ma più ancora forse di fantastoria - originale e godibile come di rado se ne trovano, anche tra gli autori che si comprano in libreria (o in edicola). Altri hanno già sottolineato l'ottima resa dei personaggi, la precisa documentazione, la suggestiva ambientazione e le altre belle cose che si possono trovare in questo eccellente racconto, io voglio ricordare l'espediente veramente gradevole di far raccontare le complicate fasi della missione con l'aiuto di bambole, bicchieri e altre suppellettili domestiche. Non posso dire di aver capito tutti i particolari - del resto io sono una di quegli appassionati di fantascienza che trovano la parte scientifica necessaria ma che preferiscono non soffermarcisi troppo causa triste carenza personale di cognizioni tecniche - ma ho capito la passione degli ex-astronauti e la grandezza dell'ingegno umano, che in fondo sono la cosa importante. E sulla frase finale, lo confesso, mi si sono inumiditi gli occhi. Il fallimento del sistema sovietico non dovrebbe farci dimenticare che molti milioni di persone ci hanno vissuto facendo del loro meglio. E se ciò potrebbe istillarci il dubbio che anche i buoni propositi di molti altri potrebbero fare ugualmente una brutta fine, il valore delle persone va ben oltre i tempi e i luoghi in cui accade loro di trascorrere l'esistenza.

Recensore Veterano
18/03/09, ore 13:19

Recensione del concorso "Futuro", storia terza classificata con volto complessivo 6/7. Davvero originale –paradossalmente, proprio per la sua aderenza alla realtà!- l’interpretazione dei temi che sta alla base di questa storia: abbiamo qui infatti i “ricordi di un grande futuro” di due astronauti russi che hanno vissuto in prima persona il tentativo della loro patria di arrivare per prima nella “corsa alla Luna” degli anni Sessanta. La Luna, dunque, è proprio il nostro satellite, e il futuro un qualcosa di molto concreto: e questo, senza nulla togliere alle traduzioni più poetiche e figurate che dei prompt si potevano fare (e che nel caso del futuro sono state anche utilizzate da Max), questo è stato un punto che personalmente mi ha colpita molto. Altro aspetto positivo sta nella cornice della storia, narrata da Leonid e Valentina non nelle vesti di eroi del programma spaziale, ma di zii dei nipotini a cui raccontano l’avventura… tacendo di esserne stati i protagonisti. La dimensione familiare, con le tradizioni russe per la vigilia di Natale e la caratterizzazione dei personaggi, è felice, fissa bene l’atmosfera e dà una sensazione piacevole. Doverosi sono poi tanti tanti complimenti per l’enorme lavoro di documentazione e –immagino^^- la cultura personale che stanno dietro a questo pezzo. Stile e ortografia, anche, sono buoni, puntuali e corretti: si avverte l’attenzione nella scelta dei giri di frase e del lessico. La storia putroppo viene affossata da un grosso difetto: l’eccessiva descrittività nel racconto vero e proprio della missione spaziale. Primo, perché sinceramente troppo dettagliata, lunga, tecnica: è bello da una storia poter imparare qualcosa che non si sapeva (e grazie, Max, mi hai insegnato molto!), ma… a mio parere, l’intento divulgativo risulta più efficace se invece di “sciorinare” i dati e le proprie conoscenze in tutti i loro dettagli specifici (in fondo, non siamo in un saggio), si cercano di dare al lettore “assaggi” di questo mondo a lui sconosciuto, accenni significativi che possano incuriosirlo e interessarlo senza appesantire la narrazione. Secondo, mi è sembrato anche un pochino poco realistico che si potesse fare una spiegazione di tale livello a dei ragazzini, per quanto io abbia apprezzato lo sforzo dell’autore per calarla nella realtà dei nipotini con la zia che usa bicchieri e bambole per illustrare i meccanismi della complessa missione. Invece, molto adatte sono le parti di flashback di Leonid: queste riescono davvero a catturare chi legge e a dosare nelle giuste proporzioni la trama, la storia personale, le emozioni, con la descrizione dell’addestramento e del volo nello spazio. Chiudo con un altro punto di forza della storia, ovvero il finale, calzante e particolare nei suoi significati. In conclusione, una storia con delle basi molto buone, un eccellente lavoro alle spalle e anche ben scritta, ma che si poteva risolvere in una lunghezza molto minore, con la quale avrebbe acquistato indubbiamente di più in termini di incisività.

Recensore Veterano
17/03/09, ore 20:01

Dunque, potrei dire che questa storia è BELLISSIMA, e finire così il commento perché veramente quella parola basterebbe per tutto.
Intanto per il tema trattato, sicuramente non facile da affrontare senza una meticolosa opera di ricerca che, si vede, in questa storia non manco. Poi per il linguaggio, sufficientemente tecnico come il suddetto tema richiede, ma non troppo ricercato da rendere la lettura difficile e la storia noiosa. Anzi. La lettura è briosa e divertente, grazie anche al personaggio di Marija che fa da pestifero contraltare ai suoi compassati e solenni zii. La scampata tragedia è ricostruita con efficaci flash back, ma quello che è il valore di questa storia, secondo me, sta nel mettere a confronto, attraverso il racconto del periodo d'oro dell'Unione Sovietica, due generazioni nel momento in cui la vecchia Russia va in frantumi e la nuova non è ancora emersa. E, emblematico, è l'augurio finale di Valentina che riassume un'era e saluta quella che sarebbe venuta.
Bravissimo! (e adesso vado anche a consigliarla sul forum ^^)

Recensore Master
16/03/09, ore 14:11

Una storia molto bella, in cui traspare l'amore e, sopratutto, la profonda conoscenza per il tema trattato. L'unica pignoleria che posso farti è il fatto di aver più volte usato il termine astronauta per i sovietici.

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