Sinceramente, non so che dire.
Mi hai lasciato a bocca aperta, meravigliata dalle tue meravigliose parole (scusa la ripetizione).
Credo che quindi una recensione su come scrivi, grammatica, lessico ecc non sia necessaria, in quanto, oltre che essere scritta benissimo, non é quello che mi é balzato più all'occhio leggendo la tua riflessione ... Ti parlerò quindi di cosa ho sentito, anche se magari a te non interessa.
Ho sentito un' affinità tale con quanto hai messo su carta che non ti immagini nemmeno, é pura poesia! Il riferimento al trascendentale che si unisce al suo opposto, il contatto con l'uomo, la ricerca di perfezione... Hai scritto qualcosa che per me rimarrà non qualcosa di temporale, ma eterno, perché eterne sono le parole che hai usato per esprimerlo ... Un eterno che diventa perciò universale.
Poi questa prima persona, sembra il dialogo interiore di un anima, come caduta dal cielo e costretta a vivere nella limitatezza corporea dell'uomo, lei, pura essenza e perfezione perché proveniente dal luogo in cui tutto questo scaturisce.
Infine l'ultima riflessione sulla perfezione, tangibile o intangibile? Credo che sia un dilemma dell'uomo, e lo sarà per sempre, eppure per quanto i nostri occhi possano essere in grado di scorgerla nella bellezza della semplicità, non credi che sarebbe forse troppo per questo mondo di noi creature imperfette proprio perché nei limiti del nostro corpo?
Scusa lo sproloquio, comunque davvero un ottimo lavoro!
A presto!
Il filo di Arianna |