Recensioni per
Hipnosis
di Dinda91

Questa storia ha ottenuto 18 recensioni.
Positive : 18
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
[Precedente] 1 2 [Prossimo]
Recensore Master
28/02/16, ore 21:11
Cap. 4:

Settima classificata Malia: il canto delle sirene Hipnosis di Linda.91
 
Grammatica 9 /10:
Eccomi arrivata a valutare anche la tua storia xd. Pian pianino riesco a vedere la luce da questo contest. Ok, la smetto di dire scemenze e faccio la persona seria.
A livello grammaticale non ho riscontrato tanti errori e neppure gravi, ho trovato diverse ripetizione e le ho segnate tutte nel documento che mi hai inviato con la storia, poi se vorrai te lo invio via mail o lo condivido su drive, come ti è più comodo.
Un errore ripetuto è come imposti il discorso diretto, il trattino medio spaziato ha delle regole ben precise che devono essere rispettate, ti faccio un esempio:
 
– Ciao, come stai? (in questo caso la frase non è retta esternamente, quindi non deve essere messo il trattino di chiusura.)
 
– Ciao, come stai? – sussurrò il ragazzo, mantenendo lo sguardo basso. (Qui invece, visto che la frase è retta esternamente, il trattino di chiusura lo devi mettere. Se lo ritieni più comodo e ti piace di più chiudere il discorso diretto ti consiglio di usare le caporali, o le virgolette alte.)
 
Ho segnato anche alcune frasi che andrebbero riviste, e alcuni verbi, che non sono errori, però all’interno della frase sono più eleganti, suonano meglio e rendono meno faticosa la lettura messi in altro modo.
Per il resto ho notato che fai un buon uso della punteggiatura, sia davanti al complemento di vocazione che per gli incisi, quindi non posso fare altro che farti i complimenti e dirti di rivedere quelle due o tre imprecisioni che ci sono all’interno della storia.
 
͞Lessico e stile 8/10:
Sono sincera il tuo stile non mi ha entusiasmato tantissimo. L’ho trovato troppo veloce, troppe botta e risposta a livello di dialoghi, con poche descrizioni e quelle che ci sono decisamente macchinose. L’ho scritto anche a un’altra ragazza, conosco diverse autrici che scrivono con frasi brevi e concise, eppure riescono a far trapelare tantissime emozioni con poche parole, è a livello sì, di lessico, ma anche di come strutturano l’intero racconto. Alternando queste frasi brevi a delle descrizioni ben accurate, non dico che devono essere lunghissime, ma accurate tanto da portarti con gli occhi a vedere un luogo, a osservare il mondo attraverso gli occhi dei personaggi, a sentire le loro emozioni e il loro dolore.
Non è brutto, ma ho come l’impressione che tu abbia buttato giù la storia di fretta, perdendoti alcune parti anche a livello descrittivo.
Il mio consiglio e di rileggerla per bene e rivederla, ampliarla un po’, perché in alcuni casi è veramente troppo veloce. Fai salti da un argomento all’altro senza dare le dovuto spiegazioni su quello che avviene e questo confonde il lettore.
A livello di lessico ne fai un buon uso, conosci le parole, anche se di tanto in tanto ti areni su uno stesso termine e lo sui in continuazione, difatti ecco le ripetizioni di cui parlavo sopra. Non solo le stesse parole, ma anche parole con la stessa radice, in quei casi ti consiglio di rivedere per bene la frase e invece di lasciarne tante molto brevi, di unificarle in un discorso intero e un po’ più lungo e articolato.
Tirando le somme la storia si legge anche bene, ho trovato appropriata la parte in cui si parla delle rapine attraverso il tg, invece ho trovati meno appropriati i salti temporali così veloci, dal momento in cui Mark incontra Erik, a quando escono assieme passano a mala pena due mesi e oltre che parlare nello studio non si conoscono, comprendo che un rapporto fra medico e paziente possa legare due persone, soprattutto se una di queste racconta all’altra i suoi problemi, i suoi più intimi segreti. Però non so, è veramente troppo veloce.
 
Trama 7/10:
Siamo arrivati alla trama, qui ho molto da dire. Alcune cose le ho accennate anche nei punti precedenti, ma credo che mi ritroverò a ripeterle.
Innanzitutto devo dire che come storia è decisamente originale. Originale perché, in primis hai centrato il tema del contest, volevo un protagonista cattivo, in questo caso è il coprotagonista, ma sono più o meno sullo stesso livello di importanza all’interno della storia. Il medico, Erik è cattivo, è manipolatore, usa il suo lavoro per derubare banche, per arricchirsi senza farsi troppi problemi nel far arrestare i suoi pazienti, e in seguito nel far uccidere Mark.
Come ho detto la storia sarebbe anche molto originale, il tema del contest è stato raggiunto, ma a livello di trama la trovo veloce e confusa.
Ora userò un termine che odio, mi fa tornare tanto a scuola quando i miei parlavano con i professori, ci sono delle lacune, ma parecchie a livello di trama.
Cosa intendo per lacune, intendo dei vuoti che rendono la lettura confusa, ma soprattutto ti fanno fissare lo schermo chiedendoti ma come è successo questo? Come siamo arrivati a questo punto?
Dunque, Mark incontra o meglio viene indirizzato da un barista verso uno psicologo, verso qualcuno che possa aiutarlo a superare le sue insicurezza, il dolori che gli hanno segnato l’animo e fin qui ci posso stare: se questo barista conosce i suoi clienti, sa bene o male, le loro professioni, soprattutto se sono clienti abituali. Più che altro mi chiedo come il barista si renda conto che questo perfetto sconosciuto abbia bisogno di aiuto, ho sorriso all’affermazione che i baristi devono conoscere le persone, i loro clienti, però da preparare un cocktail a capire che deve finire in analisi è parecchia conoscenza. Poi non so, ho come l’impressione che i depressi, le persone segnate dentro siano molto schive, difficilmente parlano a estranei dei loro problemi. Possono essere giù di morale, ma quello accade a chiunque, non è detto che per un giorno di malumore si ha bisogno di uno psicologo.
Dal momento che si conoscono a quando iniziano le sedute è un attimo, sembrano essere diventati vecchi amici, tanto che molto poco professionale, Erik invita fuori Mark. Fino qui, anche se zoppicante, la storia fila: capisco Mark che si invaghisce del suo medico, di quest’uomo affascinante e all’apparenza gentile pronto ad ascoltarlo, ma quello che mi ha lasciato veramente perplessa è come fa a ipnotizzarlo.
Ora, ribadisco per l’ennesima volta, non sono un’esperta di psicologia, tanto meno di ipnosi, per me l’ipnosi potrebbe essere come la stregoneria, ne so allo stesso modo, eppure non credo che si possa ipnotizzare una persona così all’improvviso. Questa deve essere predisposta, nel senso che non è che dici una parola, una sorta di incantesimo e ecco che l’altro perde conoscenza e fa tutto quello che vuole l’ipnotizzatore. Deve esserci stata una sorta di preparazione, deve averlo provato altre volte, e non su altre persone, ma anche sullo stesso soggetto. Comprendo che tu abbia voluto lasciare tutto sul vago per arrivare al finale a sorpresa, ma in questo modo uno si chiede, quando ha potuto prepararlo per l’ipnosi, o Erik è uno stregone e tu non lo hai scritto da nessuna parte.
Passiamo poi al momento in banca, quando inizia la rapina: nessuno si accorge che Erik e Mark sono arrivati assieme, nemmeno per sbaglio? Nessuno all’esterno li ha notati nella stessa automobile? Ma se anche possono passare inosservati all’arrivo, la parte del bagno potrebbe essere raccontata da qualcuno degli altri ostaggi. Non dico che sanno cosa è accaduto di preciso, però qualcuno avrà intravisto il rapinatore portare Erik nei bagni, si saranno resi conto che non ne è uscito subito e vale lo stesso per il momento in cui lo stesso Mark è tornato nei bagni portando con sé i soldi e poi tornando indietro senza di questi.
Immagino che in una baca sotto rapina, dopo che il suddetto rapinatore è entrato e ha sparato a diverse persone tutti siano impauriti, che tutti sperano di uscire vivi da quella situazione, e soprattutto, che la paura annebbia la mente quindi potrebbero aver rimosso quanto accaduto o anche solo hanno preferito non vedere nulla, ma dopo, quando tutto è passato qualche dubbio, qualche immagine non è rimasta? Qualche domanda non se la pone nessuno, meno che mai coloro che lavorano lì.
Erik è stato un ostaggio, era all’interno della banca ed è quello che ha interagito di più con Mark mentre rapinava, come mai non lo hanno interrogato, come mai a nessuno è venuto in mente di chiedergli qualcosa? Cosa ancora più importante, Erik è uno psicologo, il suo amante, amico, compagno gli mandava le persone più adatte da sfruttare, quelle più facilmente manipolabili e lui le ipnotizzava, poi loro dimenticavano tutto quanto, ma alla fine un legame con questo medico deve pur esserci? Insomma avranno fatto delle indagini, nessuno si è accorto che tutti andavano da uno psicologo, o non è interessato a nessuno questo dettaglio? Probabilmente no, perché il perché si commette un crimine non interessa mai, non a chi svolge le indagini.
Tutti queste cose, per me sono dei vuoti all’interno della trama. Vuoti che poi fanno sorgere delle domande al lettore. Le cose non accadono così tanto per, capisco che per alcune ci si possa arrivare con l’intuizione, comprendo anche che non si può descrivere tutto passo passo, però bisogna dare degli indizi che poi portano il lettore a completare da solo quei vuoti a livello di trama se proprio non ne vuoi parlare.
Mi spiace un sacco essere severa, perché la storia non è brutta, ha delle ottime basi per essere ampliata, per essere più completa.
Ho apprezzato tantissimo il finale, ma perché? Perché hai centrato il tema del contest, e perché hai reso uno dei tuoi protagonisti il cattivo, colui che sfrutta le persone per il proprio tornaconto senza preoccuparsi minimamente degli effetti che avrà sugli altri il suo comportamento, senza essere un minimo dispiaciuto per la morte di Mark.
L’epilogo poi mi ha lasciato a bocca aperta, mi ha sorpreso molto trovare un collegamento con quel barista che in tutta la storia è stato nominato solo una volta. Ovviamente Erik non poteva agire da solo, anche se in qualche modo un aiuto doveva averlo, sfruttare coloro che erano già suoi pazienti probabilmente sarebbe stato troppo rischioso.
 
Caratterizzazione dei personaggi 17/20:
Siamo arrivati a parlare dei tuoi personaggi. Nella storia ne compaiono tre, uno solo in maniera molto marginale, almeno fino a fine racconto. Credo che inizierò a parlare proprio di questo barista senza nome.
A inizio storia è solo una figura marginale, accennata da Mark nel momento in cui avvicina Erik per la prima volta, ammetto che ci si dimentica in fretta di lui; no, mi sono sbagliata non è che ci si dimentica in fretta di lui, non lo si prende proprio in considerazione. È un barista, sono in un bar è il massimo di associazione che il lettore può fare, forse si immagina che conosca il lavoro dei suoi clienti proprio perché sono clienti abituali, frequentano il locale ogni giorno, parlano fra loro e gli parlano. Nell’epilogo quando appare questa figura che interagisce con Erik, ammetto che ho pensato più al suo amico, a quello che dovrebbe essere un altro medico, non di certo al tipo che serve dietro al bancone, e la cosa mi ha lasciato molto stupita. Piacevolmente stupita.
Ed è proprio nell’epilogo che si notano alcune parti di questa figura senza nome: è privo di ogni tipo di sentimento, per lui quanto hanno fatto con Erik è solamente un gioco, qualcosa di divertente che li ha portati a ottenere quanto desideravano. Eppure l’aver sfruttato delle persone non lo appaga, gli manca l’aver osservato la scena, avrebbe desiderato vedere morire Mark e proprio questa frase mi fa pensare a un uomo privo di ogni sentimento, privo di scrupoli.
Qualcuno che considera gli altri come dei meri oggetti.
 
Passiamo a Erik, è il personaggio caratterizzato meglio. Perché dico così, alla fine a livello di introspezione e sentimenti appaiono più quelli di Mark; ma penso che il dottore sia migliore perché in tutta la storia riesce a celare il suo vero carattere, le sue vere intenzioni. Dietro la preoccupazione, la gentilezza e la professionalità, nasconde un carattere freddo. È un uomo calcolatore, che non si preoccupa di cosa accadrà alle sue vittime, alle persone che sfrutta. Se il suo compagno, il barista senza nome gode nel pensare nella sofferenza di Mark, gli sarebbe piaciuto vedere l’attimo della sua morte, quando la pallottola lo ha centrato in pieno, al contrario per Erik è indifferente, non prova nulla di tutto questo, ma non provava nemmeno interesse per le sue vittime, meno che mai per Mark che è morto per colpa sua, nel momento in cui stava commettendo una rapina che avrebbe realizzato il desiderio del dottore e del suo compagno.
Per gran parte della storia come ho detto Erik è rimasto gentile, amorevole, interessato a quanto il suo paziente gli raccontava, per poi dare qualche avvisaglia del suo vero carattere solo quando ha ipnotizzato Mark: il distacco, la freddezza, mentre porta avanti il suo piano.
Sono rimasta sorpresa del suo distacco anche all’interno della banca, stava correndo un rischio, non parlo solo della rapina, sicuramente aveva un modo per far riprendere Mark, ma è stato un rischio quando sono rimasti chiusi dentro, quando è arrivata la polizia e anche quando il cecchino ha sparato al rapinatore, eppure è rimasto impassibile, è andato avanti con il suo piano, probabilmente convinto che nulla sarebbe andato storto. È stato tanto calcolatore da aver anche pianificato come far uscire i soldi dalla banca.
 
Infine arriviamo a uno dei due protagonisti, quello sventurato. Devo dire che Mark mi ha fatto decisamente pena come personaggio. È dolce e sensibile, ma anche terribilmente solo. Ha un passato tragico alle spalle, problematico, un padre tiranno e violento, quando ha avuto la forza di scappare le cose sono migliorate, ma le cicatrici della mente sono rimaste.
Lo hai caratterizzato bene, le sue paure, l’agitazione e quei demoni che anche da adulto continuano a seguirlo. È affranto perché si sente solo, perché è alla ricerca di qualcuno da amare che non trova, fino a quando non si lega troppo al suo medico. Cerca affetto Mark e si legge nella tua storia, non solo dai suoi pensieri, ma anche dai gesti. La sua sfortuna peggiora nel momento in cui conosce Erik, forse morire per lui è stata una liberazione, come avrebbe reagito quando si fosse svegliato dall’ipnosi, quando si sarebbe trovato solo, o magari con Erik che affermava che si era sognato o immaginato tutto e che era malato? La sua mente sarebbe crollata. Lui sarebbe crollato.
 
Arrivando alla fine di questo papiro, posso dirti che hai creato dei personaggi complessi e ben caratterizzati. Personaggi atipici, coloro che in un modo o nell’altro sono dall’altra parte della barricata, non i classici buoni. Sì, considero anche Mark atipico, questo perché è malleabile, è depresso, ha mille paura e mille demoni a inseguirlo, e ho come l’impressione che per la persona amata avrebbe fatto qualunque cosa, anche senza ipnosi. Per un po’ di affetto sarebbe stato disposto a commettere di tutto, perché il coraggio lo ha tirato fuori per ribellarsi al padre, ma in seguito quella scintilla si è affievolita, lasciandolo svuotato e in preda alla solitudine, alla disperazione e agli incubi del passato.
 
 
***
 
 
Eccomi alla fine di questa lunga valutazione. Non mi odi vero? Spero proprio di no.
La tua storia ha del grande potenziale, veramente tantissimo, sistemando e approfondendo la trama, colmando quei vuoti di cui ti parlavo sarebbe veramente perfetta. Ha il giusto mistero per renderla un thriller con i controfiocchi.
 
Totale: 40/50

Recensore Master
30/01/16, ore 11:07
Cap. 4:

Un finale meraviglioso per i due furbastri, aspettavo con ansia il finale e devo dire che mi hai sorpreso.
Baci

Recensore Master
30/01/16, ore 10:47
Cap. 4:

Nonostante non sia il mio genere,questa storia mi è piaciuta, perchè è scritta bene e ben organizzata e coordinata.
Ho capito anche il messaggio: nella vita non bisogna essere dei deboli, e mai far vedere agli che siamo disperati.
A presto

Recensore Master
30/01/16, ore 10:08
Cap. 4:

Ho letto questa storia solo perchè tua, scritta da te, il genere non mi attrae, con tutto ciò l'ho trovata interessante e mi è piaciuta molto. Mi piace molto come scrivi.
Stefano

Recensore Master
30/01/16, ore 09:29
Cap. 4:

Non leggo mai il genere Noir ma questa storia mi è piaciuta.
Complimenti per la trama e di come l'abbiano organizzata bene i due furbacchioni.
Complimenti ancosa
Ciao

Recensore Master
28/01/16, ore 15:53
Cap. 3:

Il tuo racconto mi piace e mi sta appassionando, e spero veramente che l'epilogo sia come lo desidero io.
Sei forte e scrivi bene.
Ciao Wlady

Recensore Master
28/01/16, ore 15:24
Cap. 3:

Si che lo leggeremo l'epilogo domani. Hai la coscienza sporca? Certo dispiacerebbe leggere che il morto sia Mark, anche perchè mi stava piacendo il ragazzo, purtroppo la vita spesso prende una strada indesiderata.
A domani Manu

Recensore Master
28/01/16, ore 15:10
Cap. 3:

Non so che dirti, non pensavo che Mark facesse quella fine. Vorrei tanto sbagliarmi ma la persona che viene uccisa dalla polizia, sembra proprio lui.
Aspetto con ansia domani.
Ciao Lore
(Recensione modificata il 28/01/2016 - 03:13 pm)

Recensore Master
28/01/16, ore 14:55
Cap. 3:

Che dire, racconto bello, splendido, ma che mi ha sconvolto. Mark penso che sia stato usato, e forse il ladro è lui e peggio forse il ragazzo ucciso è lui.
EriK non è quella persona gentile che sembrava all'inizio.
Sono curioso di conoscere l'epilogo.
Ciao Stefano
(Recensione modificata il 28/01/2016 - 02:56 pm)

Recensore Master
27/01/16, ore 17:06
Cap. 2:

Un capitolo avvincente, un capitolo che mi ha appassionato e mi ha fatto già innamoare del racconto e dei personaggi.
Tra Mark e Erik è nato l'amore. Si tratta di amore sincero? Lo spero per Mark tanto bisognoso di avere una compagnia vera, un amore leale. Ha subito troppo dalla vita.
Ciao Wlady

Recensore Master
27/01/16, ore 16:58
Cap. 2:

Un bel capitolo. >Mark mi è proprio simpatico.
Il racconto ha una trama coinvolgente. Sono curioso di vedere come prosegui il racconto.
A domani

Stefano

Recensore Master
27/01/16, ore 16:53
Cap. 2:

Eh si il racconto si sta facendo più interessante, e siamo solo al primo capitolo.
Mark sembra un bravo ragazzo, con alle spalle una brutta esperienza passata con padre. Ora segue Erik che lo sta seguendo per aiutarlo. Tra i due nasce una forte amicizia e non solo.
Bellissimo Lisy

Recensore Junior
27/01/16, ore 16:31
Cap. 2:

Non sono molto per lo shonen ai xD ma devo dire che, sarà la trama, sarà che mi piace come scrivi, la storia mi sta appassionando molto :) spero tu riesca a continuare il prima possibile.
Ah si: Erik mi puzza. Un sacco. Non so perché xD
Alla prossima.

MikuChan

Recensore Master
26/01/16, ore 21:46
Cap. 1:

E' la prima volta che leggo un racconto tuo, mi ha raccoamandato questo racconto Francesco, ede vo ammettere che ha ragione di avermi suggerito di seguirti, perchè il racconto è scritto bene e tu sei veramente in gamba.
Mi sono subito appassionato al tuo racconto e non vedo l momento di leggermi il seguito.
Ciao Wlady

Recensore Master
26/01/16, ore 21:41
Cap. 1:

Bello davvero e molto carino, ben impostato, e scritto bene.
Non è venuto male come prologo e promette molto bene.
Non vedi il momento di leggermi il seguito.
Ciao Stefano

[Precedente] 1 2 [Prossimo]