Recensioni per
Jigai (自害)
di innominetuo

Questa storia ha ottenuto 18 recensioni.
Positive : 18
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
08/02/16, ore 12:18

Questa tua bella storia mi ha colto estremamente di sorpresa. Nonostante abbia campato (e un poco ancora campi) di manga (anche storici) non avevo idea che fossero effettivamente esistite delle samurai donne. Sapevo delle ninja (kunoichi), ma quando in qualche opera mi sono imbattuto in samurai di sesso femminile ho sempre pensato a delle licenze letterarie.
Scopro che così non è, e ne sono piacevolmente sorpreso.
Hai reso davvero bene gli ultimi attimi di questa guerriera, il coraggio, il senso dell'onore e del dovere, il rimpianto per la terra natale intrisa di sangue.
Il Bushido era forte in lei.

Ho anche molto apprezzato la tua dedica finale. In questo assurdo periodo in cui uccidere una donna in questo nostro paese (in)civile è diventato quasi una moda, le tue parole pesano come macigni.

Recensore Master
08/02/16, ore 11:54

Wow, Lou.
E' davvero bellissimo ed intenso.
Ho visto la scena davanti ai miei occhi, per tutto il tempo: il dolore, la vergogna e, più di ogni altra cosa, la paura; paura di dimenticare ciò che è stato, la paura di andarsene senza essersi rivestita dell'onore che dovrebbe spettare ad ogni caduto in battaglia.... L'onore, sentimento del quale è pregna l'intera società giapponese. Non oso immaginare quanto questo sentimento dovesse essere ancor più sentito, all'epoca dei samurai! Ti confesso che non sapevo praticamente niente delle donne samurai, dunque tu mi hai praticamente aperto un mondo! Vero che non sono una grande amante della letteratura di guerra, ma tu hai scritto così bene e hai mostrato così tanta passione in ciò che hai scritto, che ti seguirò certamente se mai dovessi scrivere una long sull'argomento.
Bravissima come sempre, mi hai emozionato tantissimo!

Un bacione <3

Recensore Veterano
08/02/16, ore 01:00

Ciao Lou,
hai scelto un magnifico ed originale leit motiv per questo tuo nuovo componimento: le donne samurai. Donne che lottavano contro il nemico, ma anche contro il pregiudizio che certamente avrà pesato su di loro, proprio per il loro essere dei guerrieri diversi. Nakano ha combattuto contro un gigante, non pare temere di perdere la propria vita, il suo più grande terrore e' perdere il suo onore. Ciò la rende un vero samurai. Non vuole andarsene subito... Non ancora. Vuole che le sue memorie l'accompagnino durante il suo ultimo viaggio. Nonostante il dolore della ferita, nonostante il sangue che ha giunto la terra del suo paese di rosso.
Poche parole che fanno venire i brividi sulla la pelle per quanto affiliate sono le frasi, brevi ed incisive, e per la toccante lucidità e dignità di questa donna samurai che parla della sua terra, della guerra, della sua prossima morte.
Un componimento non solo storico ed introspettivo, ma anche molto attuale: tante donne lottano al giorno d'oggi, troppe. Infatti, il parallelo con l'odierno mondo, da' i brividi. Alcune, lottano per affermare il proprio status culturale e professionale, alcune lottano semplicemente affinché i diritti di ogni essere umano, di genere maschile o femminile, vengano rispettato. Il pensiero vola sia a tutte le donne senza nome che combattono contro i maltrattamenti in casa, come anche alla famosa Malala Yousafzai, premio nobel per la pace 2014.
Complimenti vivissimi per quest'opera che lascia un'impronta, visiva, emotiva e metaforica sul lettore.
gratia

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