Ciao Lou,
hai scelto un magnifico ed originale leit motiv per questo tuo nuovo componimento: le donne samurai. Donne che lottavano contro il nemico, ma anche contro il pregiudizio che certamente avrà pesato su di loro, proprio per il loro essere dei guerrieri diversi. Nakano ha combattuto contro un gigante, non pare temere di perdere la propria vita, il suo più grande terrore e' perdere il suo onore. Ciò la rende un vero samurai. Non vuole andarsene subito... Non ancora. Vuole che le sue memorie l'accompagnino durante il suo ultimo viaggio. Nonostante il dolore della ferita, nonostante il sangue che ha giunto la terra del suo paese di rosso.
Poche parole che fanno venire i brividi sulla la pelle per quanto affiliate sono le frasi, brevi ed incisive, e per la toccante lucidità e dignità di questa donna samurai che parla della sua terra, della guerra, della sua prossima morte.
Un componimento non solo storico ed introspettivo, ma anche molto attuale: tante donne lottano al giorno d'oggi, troppe. Infatti, il parallelo con l'odierno mondo, da' i brividi. Alcune, lottano per affermare il proprio status culturale e professionale, alcune lottano semplicemente affinché i diritti di ogni essere umano, di genere maschile o femminile, vengano rispettato. Il pensiero vola sia a tutte le donne senza nome che combattono contro i maltrattamenti in casa, come anche alla famosa Malala Yousafzai, premio nobel per la pace 2014.
Complimenti vivissimi per quest'opera che lascia un'impronta, visiva, emotiva e metaforica sul lettore.
gratia |