Ti dirò, non mi sentivo così poco all'altezza del compito di commentare una storia dai tempi di "I'll be here to hold your hand" – che era tua anche quella, il che già ci dice qualcosa, ma ci arrivo. Una cosa alla volta *prova inutilmente a riordinare le idee*
Inizio col dire che l'intro mi ha portato tantissimo fuori strada perché sono stupida e non leggo mai i generi mi aspettavo qualcosa tipo commedia romantica "si incontrano in ospedale e si innamorano", e mi sono trovata... questo – e non ero minimamente preparata! La cosa divertente è che è davvero una storia "si incontrano in ospedale e si innamorano", ma non c'entra una bega con quello che uno si aspetta da questo tipo di storie.
Per esempio, mi è piaciuto tantissimo il livello di credibilità della storia e dell'evolversi del loro rapporto. Perché di storie/film/libri in cui i personaggi si innamorano a prima vista ce ne sono anche troppi, ma sono così pochi quelli a cui credi per davvero. E sembra stupido dirlo, ma io qui ci ho creduto per davvero? Ed è merito tuo, ovviamente.
Poi, va be', che mi piace come scrivi lo sai, l'ho detto in tutte le salse, ma la prima parte della storia – quella in cui Arthur non vede nulla e capisce cosa succede solo attraverso gli altri sensi – è veramente un'altra cosa. È un'esplosione sinestetica incredibile, è veramente scritta (e pensata) benissimo, e leggendo si percepisce tutto quello che succede con quasi zero descrizioni di immagini, e niente, è stupendo. Ecco.
Un'altra cosa che apprezzo tantissimo (del modo in cui scrivi in generale) è il fatto che, pur scrivendo di una coppia inflazionatissima (nel senso migliore possibile, ovviamente. Intendo una coppia che piace tanto e su cui si è scritto davvero di tutto) lo fai in maniera sempre nuova. E parlo dell'age difference al contrario, in questo caso particolare, anche se questa cosa di innovare sempre è un po' una caratteristica di come scrivi tu. Le AU più impensate, i crossover, il genderbend a cui mi hai iniziato (XD). E sono sempre inconfondibilmente loro. Anche qui. Sono credibilissimi, sono indiscutibilmente Arthur e Merlin, anche se abitano a Manhattan, fanno l'infermiere e lo studente universitario e hanno età diverse a quelle a cui siamo abituati. Il senso di questo sproloquio è "grazie", credo. Non sono certa che si sia capito quindi lo esplicito.
Per non parlare del fatto che l'Arthur di questa storia è da stringere il cuore. Quel suo "Non va bene?" dopo che rivela la sua età, quel suo coraggio quieto, discreto, non esibito, che è così IC che fa male. Le sue paure, i suoi dubbi, e l'ombra sempre presente della figura di Uther alle sue spalle. Mi è piaciuta l'immagine di lui che "tira il filo" - dopo di che diventa impossibile trattenere la piena di confessioni che Arthur non può far altro che condividere con Merlin. E quando Merlin lo rassicura dicendogli che non c'è bisogno di dire nulla, se Arthur non vuole, che va bene così... era esattamente la cosa da dire in quel momento ed è forse la scelta che ha fatto in modo che le cose andassero diversamente.
E comunque ancora non ci credo che mi hai fatto piangere con una storia ambientata a San Valentino sul tema della persona giusta tra milioni e milioni di possibilità. Ma la storia è così oggettivamente bella che sei riuscita a ridare a San Valentino un po' di quel fascino da "festa degli innamorati" che magari con un po' di cinismo pensavo ormai morto e sepolto.
Ah, giusto, come non menzionare Gwaine che fa strage di cuore tra le signore in corsia? I'm so here for this.
Ecco. Credo di aver detto tutto quello che volevo. Comunque la storia mi è piaciuta, eh. Nel caso ti fossero rimasti dubbi in merito XDD
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