Ciao ^.^
Ho notato il contest a cui partecipa questa storia e le sue vicissitudini sul forum :-( e poiché la mitologia greca non mi dispiace affatto ho trovato qualche minuto libero in questa mattinata e sono passata a leggere :-)
Il mito a cui fai riferimento credo sia molto interessante e particolare, ma anche molto controverso poiché vi sono diverse versioni. Dal tuo testo mi pare di capire che tu fai riferimento alla versione in cui Arianna si ritrova abbandonata da Teseo su l'isola di Nasso, ma poi arriva Dioniso che, dopo averla vista così disperata, volle sposarla.
Lo stile narrativo che hai adoperato di questo brano l'ho trovato molto pulito, conciso (ovvio, è una drabble ^.^'') senza molto fronzoli e perfettamente adatto a dipingere la situazione che risulta vivida.
Personalmente mi è piaciuto molto come se riuscita a descrivere i sentimenti e le emozioni di Arianna. Si sente l'amaro in bocca mentre si legge, il dolore misto alla sorpresa e alla delusione della ragazza sono chiari e palpabili. Mi sono molto piaciuti i riferimenti diretti al mito, con il filo, e l'ossimoro dell'amore eterno che viene poi reso con l'abbandono. Mi hai sorpresa molto anche nel delineare il carattere forte di Arianna che in una situazione come quella mantiene la calma e il contegno perché "Ad una donna, però, non si addice." ho trovato questa frase molto d'impatto, mi ha dato l'idea come se volessi sottolineare il fatto che nonostante il dolore Arianna si sia ritrovata impigliata in una sorta di "perbenismo"? forzato e amaro.
E poi alla fine con il dito che le sfiora la guancia e lei che "suo malgrado, si ritrova a sorridere." hai fatto sorridere anche me, perché avere un lieto fine, anche se non è quello sperato, è una cosa bella per tutti :-)
E questo è tutto :-D spero di non aver farneticato troppo!
un bacione,
ho sprezzato molto questa tua piccola storia ^.^ |