Ciao cara! É inutile, ogni volta che scrivi di queste due patate (che poi in questa tua storia non sono delle patate, dai, ma dei personaggi davvero intensi, pieni di sfaccettature) mi rapisci incredibilmente. Mi trascini in questa nicchia di angst e dolore dove sono annidate le sofferenze di Merlin e le speranze di Arthur e mi spezzi ogni volta un po' il cuore.
Le immagini non le commento perché vorrei mantenere giusto quel pizzico di sanità mentale per finire la recensione e se invece mi metto a pensare alla bocca di Merlin e al giubbino in pelle di Arthur qui facciamo notte... ;)
L'inizio della storia é stato così prorompente che mi ha subito catturato. Ci trascini nel bel mezzo di questa scena in cui Arthur é già tornato ed ora sta affrontando il dolore di Merlin, la sua amarezza, gli strascichi della sua solitudine.
"Merlin poteva sentire sulla sua pelle lo sguardo penetrante e severo di Arthur, nascosto anch’egli dalla notte, che cercava di spogliarlo della corazza che con grande fatica si era costruito in quei secoli.
Per questo era grato di trovarsi avvolto dalle ombre, da quelle stesse ombre che per anni non avevano fatto altro che portare illusioni: in questo modo lui non poteva accorgersi che, lentamente, l’armatura della quale si era rivestito si stava spaccando sotto il peso del suo sguardo."
Questo pezzo specialmente mi é piaciuto da impazzire, tutta la storia dell'armatura... Da brividi... Mi sono immedesimata da morire nel nostro Merlin, in un Merlin così amareggiato che io non sarei mai riuscita ad immaginarlo ma che invece, raccontato da te, mi é entrato nel cuore.
Ho adorato il loro scambio di battute, soprattutto quando hai scritto:
"“Sai, Merlin, per qualche strana ragione credevo che saresti stato felice di rivedermi.” sputò Arthur con voce fredda e impassibile mentre i suoi occhi cercavano furiosamente di distruggere quella barriera.
“Cosa vuoi, un abbraccio?” proruppe il mago prendendo un altro sorso, il volto fisso sul pavimento. “Pensavi veramente che avrei sprecato la mia vita ad aspettare il tuo ritorno?”"
Arthur é proprio Arthur, la sua impazienza, la sua sicurezza, la sua irruenza. Merlin invece é tutto sarcasmo e reazioni controllate, quasi cercasse con quella sua durezza di non arrendersi alla valanga di emozioni che stava provando nel rivederlo.
L'ho adorato.
E poi quando lui lo bacia ogni resistenza cade, ogni disillusione si spezza, ci sono solo loro due, di nuovo insieme.
Bella, bella davvero.
Ora mi resta solo una cosa da dirti...
A quando la prossima storia? ;) Baci!
Sofy
P.s. Grazie per le tue parole nelle note, non me le aspettavo, davvero, perché amo davvero le tue storie e quindi ogni parola che ho speso per loro é stata spesa volentieri e con gioia. Sei davvero brava e non vedo l'ora di leggere tanto altro di tuo! |