Ci sono, finalmente! E temo che dimenticherò la metà di quello che voglio dirti, ti avviso in anticipo. Nel caso vorrà dire che ti molesterò volentieri altrove, muahahahaah!
Allora, comincio capovolgendo le note finali: per me il combattimento non ha nulla di spinoso, proprio perché c'è il rénshen di mezzo (un accento sì, un accento no, vado a sentimento :P). Comunque, a parte il fatto che muoio dalla voglia di capire esattamente cosa sia (a parte associarlo a certe droghe non saprei) visto l'effetto che ha sui Quendi e sui Maiar incarnati direi che l'escamotage ha perfettamente senso, almeno dal mio punto di vista, e su questo torno dopo.
Le domande sorgono con il Balrog: che cos'è esattamente quel corno? Da dove viene? Voglio dire, risale ai tempi di Angamando o prima ancora di Utumno? E... Perché corno di Gothmog? Non sembra avere solo l'effetto di richiamare Gothmog, ma anche di far ritrarre gli spiriti dalle vesti... O questo serve affinché Gothmog, in forma di spirito, arrivi, si ritrovi una veste da prendere e la incarni? O ancora è un effetto secondario del corno per via della sua malvagità ecc?
Ma soprattutto, come si può evocare uno spirito che, mi verrebbe da pensare vista la sua corruzione, dovrebbe essersi dissolto nel vuoto? So che tu sai tutto questo e anche di più, e che forse io avrei anche dovuto trovare da sola le risposte a certe domande... E anzi, ho idea che a molte non mi risponderai a fine storia, se intuisco bene i tuoi piani. Ma comunque, chiedere è metà dell'avere, no? :P
Ah, e per concludere con le domande (prima sessione XD) Gothmog è corporeo... Perché? Perché al contatto con le vesti può teoricamente incarnarsi o qualche principio simile? La lancia del resto gli è passata attraverso... Ok, ok, basta domande. Iniziamo con il commento vero e proprio, va'.
Tu non hai idea della paura che ho avuto leggendo le prime righe, con lo spirito di Niel che si ritrae sempre più dalla veste. Niel, continuavo a ripetermi, sei già morta una volta. Non farmi questo scherzo adesso, non a due capitoli dalla fine. Non puoi. Non con quella spada di Damocle che ti sei allegramente appesa sulla testa. E non me ne frega niente se non sai che cos'è una spada di Damocle, non puoi e basta.
E al mio terrore pieno di vaneggiamenti si aggiungevano le parole degli accoliti, ad aggiungere carne al fuoco: quindi, loro sapevano. Quanto? In che misura? Cosa conoscevano della vera natura di alatar e Pallando? E cos'ha svelato loro Alatar a proposito di Niel? Da un lato penso: "oh, tenero Alatar che parla con i suoi accoliti e non nasconde loro nulla, finalmente un Maia sincero (sì, ok, c'era anche Gandalf, e pure Radagast non doveva essere male)" ma dall'altra... No, questi sanno troppo. Non mi piace. Ok che per come si sono evolute le cose sapere o non sapere cambia poco, e chi non sapeva ci è arrivato da solo, ma tant'è.
Invece mi sono stupita che Corweth non fosse certa della natura di Maia di Niel. Da lei sì, mi aspettavo che sapesse tutto e anche di più. Ora, aveva intuito e tanto anche, ma sicurissima non era, non finché non l'ha vista priva di sensi. E a proposito... Corweth, cos'hai fatto a quegli accoliti? La cosa non mi piace, ma per niente proprio.
Ora, sarò io che sono sentimentale, magari, e che voglio vedere gesti disinteressati là dove non ce n'è neanche l'ombra, ma ho idea che Corweth non abbia salvato Niel esclusivamente per il corno. Voglio dire, aveva tanti di quegli uomini a disposizione, se avesse voluto un aiuto avrebbe potuto agire in altro modo. Con meno garanzie di riuscita, magari. Ma avrebbe potuto farlo. Così come avrebbe potuto salvare Eonwe (dai, che gran perdita lasciarlo morire così, no?) e servirsi esclusivamente di lui. Il fatto che abbia salvato Niel, Niel che ha violato la sua mente... Beh, mi fa pesare a una Corweth più magnanima e meno cinica di quanto lei non voglia far trapelare. Ma ovviamente non diciamoglielo, primo perché potrei sbagliare clamorosamente, secondo perché immagino che, anche qualora fosse vero, negherebbe con tutta se stessa anche davanti all'evidenza, quindi a che pro? XD
Il salvataggio di Eonwe invece è... Beh, ho riso tantissimo. Corweth che riesce a essere provocante anche in momenti di estremo pericolo, e poi il volo... Sì insomma, lo svolazzo... L'ho proprio vista, la sua faccia terrorizzata. E se non fosse per Niel vorrei proprio shipparli... Beh dai, insomma, per par condicio: una Niel/Arunnil e una Eonwe/Corweth ci starebbe, neh? :P
E comunque, ora sorgono altre domande. Che vuol fare Corweth con quel corno. Venderlo, grazie tante. Ma a chi? Chi potrebbe volerlo, a parte Alatar e Khamul che comunque sono alleati?
E a proposito, adoro Corweth quando chiama Alatar "vecchiaccio", mi fa morire dalle risate!
Non so se riuscirò a dirti quanto ho amato l'uscita di scena di Corweth, ma ci proverò. Innanzitutto, per tornare al discorso ship, ho amato che, per quanto non abbia avuto il corno, e per fortuna, Corweth abbia almeno avuto un qualche contatto con Eonwe... E diamogliela questa soddisfazione, la desiderava troppo!
Poi... Beh, adoro come Eonwe le dica di andare, mentre fronteggia da solo tutti quegli accoliti. Ho amato come le salvi a sua volta la vita. E come lei scompaia nella folla, una delle cose che sembra saper fare meglio. E al di là del fatto che so qualcosina dei tuoi futuri piani, ti conosco troppo bene per capire che questo è un segnale per qualcosa di futuro. Corweth non ci ha lasciati così, e io sono felicissima di questo.
Così come adoro il fatto che il corno sia sfuggito di mano ai contendenti, nel corso dei combattimenti... Quello non è un dettaglio casuale e anche se mi fa tremare la sola idea di in che mani sia finito e dei danni che potrebbe causare, sto fangirlando al pensiero di saperne di più e sono troppo, troppo curiosa di sapere.
Ora, Eonwe non sembrava particolarmente interessato alla divisa del cavaliere che ha preso il corno, preso com'era dal combattimento, e lo capisco. La mia teoria però è che quello non fosse un cavaliere al soldo di Corweth, ma un uomo di Khamul e la cosa si fa moooolto interessante.
Per il resto, mi piace tantissimo la sintonia tra Niel ed Eonwe anche durante il combattimento, la forza del legame che si sente costantemente e che quando sembra essersi spezzato, di nuovo, mi ha terrorizzata. Niel, sei riuscita due volte in un solo capitolo a farmi credere di essere morta, questa me la paghi.
Ma comunque, dieci punti a Eonwe che anche nel pieno di una battaglia tanto sfrenata sta attento a non uccidere altri accoliti, o così mi pare... E questo non è da poco. Tra l'altro, e qui parlo veramente da ignorante e tu mi correggerai, questi accoliti guerrieri mi fanno pensare a certi monaci orientali, giapponesi magari... Ma parlo di culture che conosco pochissimo, il mio oriente è un altro XD.
Questo però mi riporta all'atmosfera generale del capitolo, e a un discorso che mi preme fare: è vero, forse l'atmosfera di questo capitolo può sembrare, a un primo sguardo, lontana da quella che di solito si associa al legendarium. Sarà per la gran quantità di azione e "effetti speciali", sarà per la grandissima presenza di spiriti e di quel che ciò comporta. Ma... Esiste davvero un'"atmosfera da legendarium?" Me lo sono chiesto leggendo e ho pensato che no, esiste il canon. Ed esiste la possibilità di giocarci, di osare, di portarlo al limite, di tendere il filo fin quasi a spezzarlo. Ed è questo che hai fatto, perché hai gli strumenti per giocarci. E la mancanza di quel sacro timore che troppo spesso si ha di fronte alle opere tolkieniane e che non permette di osare quanto si potrebbe. Insomma, scusami il panegirico con cui sono uscita abbondantemente fuori tema, ma sentivo che era giusto farlo. Perché credo che Tolkien ci permetta ogni registo e ci permetta di trattare ogni argomento, se conosciamo il canon. Ed è questo che hai fatto, qui, e per cui amo sempre di più questa storia.
Ok, torno alla storia, scusami la digressione inutile. Niel con la schiena spezzata sui gradini del tempio mi ha stretto il cuore, la gola, tutto. Ma la botta finale me l'ha data Alatar. Alatar che nonostante tutto, nonostante le divergenze d'opinione e d'intenti, nonostante l'abbia ingannata, nonostante mille altre cose, ha sempre voluto proteggerla. E che anche ora le sta accanto, come a un membro ferito del branco, una compagna di caccia ferita che ha bisogno di aiuto e conforto.
E questo spezza il cuore più di qualsiasi altra cosa, più delle ragioni contrapposte di Alatar e di Niel che finalmente si confrontano e si scontrano: fa male vedere Alatar che, in fondo, è rimasto il cacciatore di Orome di un tempo. È cambiato, eppure è sempre lo stesso. E non so perché questa sia la cosa più dolorosa, ma lo è.
Quanto al resto... Beh, ho aspettato questo capitolo dall'inizio della storia, se non forse da prima XD. Era questo, era questo che speravo di trovare. E se non ho pianto ci è mancato poco, pochissimo. Perché Alatar ha ragione... Dio, se ha ragione. È tutto terribilmente vero, giusto. Melkor in fondo si è insinuato in ognuno di loro, Niel ed Eonwe compresi. E soprattutto, i Valar difficilmente si interessano davvero ai popoli che tentano di aiutare prima che alle loro coscienze.
Le parole che dice a Niel sono dure, spietate, eppure vere: e proprio per questo fanno male. Niel, prima di tutto, ha combattuto per se stessa, per appianare i proprii turbamenti, i propri dolori, le proprie vendette. E lo stesso si può dire di Eonwe (ma questo Alatar non lo sa :P).
Il problema, in tutto questo, è che Alatar è un Maia. Della stessa stirpe dei Valar che tanto disprezza, di Nieliqui, di Eonwe. E anche Melkor di cui Alatar sembra servirsi come un mezzo per aiutare l'est non è altro che un Vala. E i Valar finiscono sempre per non capire, per sbagliare. E Alatar non è da meno, utilizzando mezzi più grandi di lui, mezzi sbagliati e malvagi e privilegiando il fine a qualsiasi cosa vi sia sul suo cammino.
E qui sta la cosa meravigliosa: entrambi hanno torto, entrambi hanno ragione. E io sento quel senso di completezza così giusto che è proprio del finale farsi pericolosamente strada... Non voglio, Kan, non voglio. E vorrei, vorrei davvero, che Niel potesse comprendere le idee degli amici di un tempo più di quanto non riesca a fare ora... Ma temo sia impossibile, e questo mi spezza il cuore.
In ogni caso, al di là dei torti e delle ragioni obiettivi, ho fangirlato per Alatar che dice "questo è il mio corpo". Corpo, non veste. Non dovrei, lo so, ma ho adorato l'attaccamento che ha per l'est, per la forma che ha scelto di abbracciare in toto. E la determinazione con cui sceglie di rifiutare il giudizio. Niente, amo Niel ed Eonwe, li comprendo, mo sono legata a entrambi più di quanto non avrei mai creduto, non posso che biasimare il modo di agire di Alatar e in passato di Pallando... Ma alla fine il mio cuore finisce per essere con loro e con il loro amore per l'est.
Oddio, ma si capirà qualcosa di questo commento e di tutto quello che sto dicendo?
Comunque, in tutto questo avevo allegramente sottovalutato il martello degli inferi, e non solo... Ero bella tranquilla a pensare che Eonwe, libero dal Balrog, non corresse più pericoli. Perché insomma, che saranno mai per lui un po' di accoliti incarogniti? Illusa, illusa.
E a questo punto mi chiedo: il martello, nei piani originari, a cosa sarebbe servito? A dissolvere lo spirito di Eonwe affinché il Balrog prendesse possesso della sua veste?
Faccio seriamente fatica a parlare della parte finale del capitolo, perché pur avendolo letto le mie solite tre volte, ho ancora voglia di piangere. Perché c'è quell'aria da battaglia finale, da duello risolutore e risolutivo che... No, no, no. Voglio che questa storia duri per sempre, non può finire. Non deve. E invece è così giusto, così giusto il modo in cui si avvia alla conclusione, che davvero, di che mi lamento?
Ho trovato giustissimo che ad affrontare Alatar fosse Eonwe: sia perché Niel non poteva, sarebbe stato terribile, sia perché ora Eonwe può, in qualche modo, riscattarsi da ciò che ha fatto con Pallando. Perché qui, semplicemente, si limita a difendersi, a colpire non per uccidere, e fino all'ultimo tenta di convincere Alatar. È il culmine di tutto il suo percorso di crescita, questo, per me. Almeno finora... Perché poi tremo all'idea di cosa ci aspetterà nei prossimi due capitoli, ugh.
Ho amato Niel che si frappone tra Eonwe e il martello )e per la terza volta ho temuto che morisse XD) così come ho amato Khamul (perché quello è Khamul, no?) accorso a proteggere Alatar.
Basta, è deciso: io Khamul lo shippo con me. Uno che si frappone tra due Maiar che si fronteggiano... Mio! XD
E Lemyare. Quei due accenni che dicono tutto. La preoccupazione di Niel, e il finale... Perché ovviamente è Lemyare a uccidere Alatar, no? Ecco, quello per me vale tantissimo. Non importa più quanta reticenza ci sia stata tra le due e perché. Quello che importa è che il legame di sorellanza sia rimasto forte, invariato. E come sempre, tra Niel e Lemyare, i fatti parlano più delle parole. E potrebbe essere diverso, con due cacciatrici?
Poi magari sbaglio, eh. Magari non è stata Lemyare a uccidere Alatar e io non ho capito niente. Magari è stato Arunnil XD a proposito, dov'è finito Arunnil? E Morwe? E Daeron?
E mi rendo conto di non aver speso mezza parola sull'azione, in un capitolo che, forse, è il più carico d'azione che io abbia mai letto scritto da te... Io non sono una fan delle scene d'azione, )sottoscrivo la nota di Chià, in pieno XD) ma qui è tutto riuscitissimo, mai di troppo, mai stonato. Si sente l'adrenalina sotto pelle, la frenesia, la paura, il dolore... Tutto. Ed è perfetto.
Il bastone spezzato, poi... L'avrò ripetuto mille volte in questo commento, ma è qualcosa di così giusto. Giusto dal punto di vista dello svolgimento della storia, intendo. Ho avuto un brivido. E la morte di Alatar mi ha lasciata, in via definitiva, quel senso di siamo vicini alla fine... Niente, mi arrendo. Mi preparo psicologicamente a salutare questa storia. E nel frattempo, sono terrorizzata da quel che dovrà succedere: perché ora, da portare a giudizio non c'è più nessuno, soltanto idee. E Niel ha il suo giuramento da portare a termine... Odio i giuramenti. Li odio.
Bene, mi sa che è meglio chiuderla qui... Ho scritto questo commento a rate e credo che per questo sia veramente incomprensibile, voglimi bene comunque! XD
Un abbraccio
Mel
P.S.: fangirling per Eonwe cosparso d'olio, in gonnellino e con gli occhi sbrillucc. Dai, se lo merita tutto. E fangirling per Niel che fronteggia il Balrog. Sì, sì, caccia selvaggiaaaaaa! |