Recensioni per
Caccia Grossa nell'Est
di Kanako91

Questa storia ha ottenuto 83 recensioni.
Positive : 83
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
06/09/19, ore 10:32

Cara Kanako, credo che fra tutte le tue storie questa sia una delle più belle. Per complessità, trama, sviluppo dei personaggi... complimenti.
Mi piacerebbe molto leggere il seguito Merci sospette dall'est. Lo hai pubblicato da un'altra parte?

Hel

Recensore Junior
15/05/17, ore 10:18

Eccomi finalmente a commentare questo strepitoso capitolo conclusivo. Già il titolo mi piace: Dubbi e cure.

E proprio coi dubbi si comincia nelle prima parte, tenerissima, ricca di sentimenti. Questa missione è stata completamente diversa da come Niel ed Eönwë si aspettavano che dovesse andare, per il bene e per il male. Entrambi pensano di aver fallito ed entrambi sanno che questo “fallimento” era essenziale per la loro crescita personale.
Niel si è sganciata dal senso di inadeguatezza (nei confronti della sorella) e dal bisogno di avere sempre accanto i suoi compagni, Eönwë è venuto a patti con i suoi antichi errori (o quelli che lui riteneva essere tali). Non solo, hanno trovato l’una nell’altro la persona che ha reso possibile questo cambiamento. Entrambi temono il giudizio, ma sono pronti ad accettarlo.

Eönwë davanti al Máhanaxar mi ha colpito molto. Come devo averti già detto un milione di volte, mi affascina tantissimo la tua visione dei Valar, è veramente splendida.
Esseri superiori che, in quanto tali, sono capaci di comprensione assoluta, nel senso più vero del termine, quella che si ha quando uno ti conosce così bene che non può fare a meno di amarti… sì proprio quella che a fine capitolo sperimentano Niel ed Eönwë l’uno per l’altra.
Ecco, i tuoi Valar sono così di natura, e Eönwë nel suo egocentrismo (“ti dai troppa importanza”, parole sante Yavanna!) l’aveva dimenticato o non l’aveva capito fino in fondo.

Piccolo inciso: l’accenno all’ultimo emissario, che se non ho capito male è Glorfindel, e alle storie che verranno… mmmmh… non sto nella pelle!

Ma torniamo a noi.
Così come Eönwë deve accettare l’”assoluzione” nel Máhanaxar, anche Niel deve accettare quella dei suoi Signori. A volte, il perdono è più difficile da “subire” della condanna, ma non in questo caso! Ecco di nuovo l’accettazione totale, a prescindere, che è bellissima. Commovente l’abbraccio di Vána e di Oromë! Tutto è perfetto: prima le parole di Oromë, che sembrano quasi sfuggirgli contro la sua volontà («Non ti avrei mai perdonata se fossi finita nel Vuoto»), poi la frase che spacca il cuore, il centro di tutto, il succo del tuo intero lavoro, Vána che dice: «E sono FELICE di aver visto che cosa è successo ad Alatar e Pallando».
Qui siamo persino oltre il perdono, qui a Niel viene ribadito a chiare lettere ciò che Nienna le aveva fatto capire: che non ha fallito, ma ha onorato il suo vecchio amico, dandogli la morte che voleva.
Mi ci metto anch’io, con Oromë e Vána a dirtelo, Niel: non hai fallito, mia piccola, indomita, cocciuta cacciatrice, ma hai compiuto quello che dovevi, anche a costo di una ferita alla tua anima. Come fanno gli eroi, dopotutto.

In ultimo, il finale molto dolce e in grande stile con l’unione di Niel ed Eönwë. Proprio come doveva essere (o forse come l’avrei voluto io, non so più essere obiettiva ormai, la recensione mi è sfuggita di mano…) Condivisione totale tra i due: “Poteva quasi sentire le voci del vento. Eönwë sentiva quelle della foresta?”. Questo pezzo mi ha commosso.

E poi, al termine di questo capolavoro…l’epilogo! Aaahh… lo sapevo che l’avremmo rivista ancora prima della fine, Corweth!! E dal suo pov, per giunta. Non potevi farmi regalo più grande! E cosa ci hai messo attorno!… Daeron ancora malato d’amore per Luthien, a quanto pare, e una figura sinistra che non ho riconosciuto… e sono contenta di non averlo fatto perché non vedo l’ora di leggere l’intera storia!!! (non che ti voglia mettere fretta, eh?)

Infine, le note, che oltre ad essere davvero interessanti, sono un’ulteriore riprova di quanto a fondo questa storia sia stata “pensata”, di quanto sia approfondita la tua conoscenza del Legendarium e di quanto tu abbia costruito su questa tua conoscenza. Non che ce ne fosse bisogno, di una riprova, è una cosa che si "respira" durante tutto il libro.
Ooops, ho detto libro?

Non l’ho detto a caso, in verità. Dunque, riassumendo: sei capace di creare personaggi incredibili, sei capace di mantenere la tensione per ventitré capitoli, sei capace di architettare trame fantasiose e di creare mondi verosimili… la domanda a questo punto sorge spontanea: perché sei qui a regalarci queste storie meravigliose invece che a fare palate di quattrini al soldo di una casa editrice?? Rassegnati Kan: sei una professionista!

Beh, carissima, non mi resta che ringraziarti, con tutto il cuore, di questa storia stupenda; hai ragione nel dire che non è stato facile approcciarsi ad essa con già diversi capitoli alle spalle, ma è stato uno “sforzo” ampiamente ripagato e non sai nemmeno quanto sia felice di averlo fatto.

Grazie ancora, e alla prossima!

Un abbraccio,
Los

Recensore Veterano
12/05/17, ore 21:44

(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
Vorrei segnalare questa storia per le scelte perché secondo me è una storia meravigliosa, perfetta sotto ogni punto di vista.
Per il tema trattato, la cura con cui è stata scritta e l’attenzione con cui sono stati tratteggiati i personaggi, e per come è stata inserita all’interno dell’universo tolkieniano.

L’argomento è originale e interessante: l’autrice ha ambientato la storia durante il periodo della Quarta Era, e ha svolto la vicenda principalmente nei territori dell’Est: un periodo e dei luoghi che nei libri vengono solo accennati.
Due scelte complesse, che sono state gestite alla perfezione.


Ha saputo dare a ogni dettaglio una sua coerenza con ciò che è stato già narrato nei libri di Tolkien, e allo stesso tempo è riuscita a inserire elementi nuovi e interessanti.
Attraverso le descrizioni sempre accurate, e l’attenzione a usi, tradizioni e tanti altri dettagli l’autrice è riuscita a rendere reale e coerente ogni città, villaggio o paesaggio presente nella storia, ma soprattutto ognuno dei popoli o delle tribù che compaiono, anche per poco, all’interno della long.

I due personaggi protagonisti sono caratterizzati in maniera eccellente: con i loro pregi, i loro difetti e un loro preciso background da cui poi si sviluppa il loro arco di crescita attraverso la storia, che è coerente, interessante e sfaccettato, mai affrettato o eccessivamente enfatizzato, ma è parte e cardine della storia stessa.

Il protagonista maschile, Eonwe, è un personaggio solo accennato nelle storie del Silmarillion, che qui viene approfondito con grande attenzionee, rispettando ogni minimo dettaglio di ciò che Tolkien ha scritto di lui.
La protagonista femminile, Nieliqui, è un personaggio originale perfettamente costruito che si armonizza in maniera naturalissima con i personaggi canonici, senza mai sbavature nella sua caratterizzazione o nella sua storia.

I personaggi secondari hanno tutti un loro posto e una loro ragione di comparire e ricomparire nella storia, e si inseriscono in maniera fluida nel racconto delle vicende dei protagonisti, dando ognuno il suo contributo senza mai offuscare i protagonisti o la trama, e rimanendo comunque impressi per le loro particolarità e per la caratterizzazione ottima che ne da l’autrice, che riesce a renderli vivi anche tramite poche, essenziali frasi.

L’intreccio della trama è complesso, ricco di imprevisti, colpi di scena e misteri che si infittiscono e cambiano mano a mano che i due protagonisti proseguono il loro percorso.
Ogni filo e ogni trama vengono portati fino alla fine e uniti agli altri in maniera impeccabile, senza nulla che sia lasciato al caso, o tralasciato in favore di trame più importanti.
L’autrice riesce a intrecciare, portare avanti e sciogliere una trama veramente complessa nell’arco di una long di più di venti capitoli senza commettere mai un errore, rendendola allo stesso tempo ancora più appassionante per il lettore attraverso espedienti e colpi di scena sempre interessanti e mai esagerati.

La storia inoltre è ricca di dialoghi, riflessioni e flash-back che la rendono ancora più completa e rendono la caratterizzazione dei personaggi ancora più profonda e curata.
Gli argomenti trattati e approfonditi sono innumerevoli, tutti affrontati in maniera interessante e con grandissima attenzione.

Questa è una storia curata nei minimi particolari, ben scritta e gestita in maniera perfetta, con attenzione e con passione.
Penso davvero che meriti di essere inserita tra le scelte, perché secondo me è un vero gioiello tra le fan fiction dedicate al complicato mondo di Tolkien.

Tyelemmaiwe

Recensore Veterano
13/04/17, ore 15:17

Eccomiii!
Anche questa volta per l’ultimo capitolo me la sono presa più como da possibile, così la storia dura di più, ancora di più!
Questa poi l’ho amata tanto, non posso pensare che questa sarà l’ultima recensione che lascerò, l’ultimo capitolo da commentare…. Oddio!

E che ultimo capitolo, poi! Tra la conclusione e l’epilogo c’è stato tutto quello che ho amato in questa storia, ha fatto capolino tutto, dai momenti romantici, a quelli leggeri, fino ai mille misteri irrisolti in cui posso perdermi e speculare per settimane XD.

E così i due colombi ci hanno messo tre mesi per tornare, eh?
Avevano bisogno di un po’ di tempo per godersi questo ritorno, avevano mille motivazioni per metterci tutto quel tempo e anche di più.
Nessuno dei due scalpitava per lasciare l’Est, prima di tutto. E ora che non hanno nessuno da cercare né nessuno che cerca loro, hanno tutto il tempo per vedere quel che c’è da vedere nel caso di Eonwe, e per vedere cosa è cambiato, nel caso di Niel.
E poi, si saranno sicuramente goduti il più possibile l’ultimo periodo in quelle vesti, insieme, con tutti i vantaggi e le possibilità annesse.
Non è la loro vera essenza, quella di primogeniti, ma è così che si sono trovati, che si sono uniti, e per loro ha un significato importante.
Vapisco che lasciare quelle vesti abbia il suo peso e forse la sua difficoltà, e questi tre mesi probabilmente servivano anche per rendere il distacco più facile, per dare a entrambi il tempo di essere pronti.

In nave poi hanno concluso in bellezza con gli ultimi attimi di coccole, giustamente!
Anche se accidenti alla tempesta, a Niel proprio non ci voleva, povera!
Tanto meno se è perseguitata dai ricordi…. Al di là del lungo viaggio di ritorno in compagnia di Eonwe, capisco quanto Niel non riesca a smettere di pensare a cosa ha fatto ad Alatar e a cosa le ha fatto Lemyare. Sono ferite profonde, sono le peggiori paure che aveva alla partenza che hanno finito per diventare realtà, e in parte è stato a causa sua.
E in più, c’è sempre l’ombra del giuramento.

La decisione di Eonwe mi ha colpita moltissimo! Non lascerà che sia solo Niel a dover affrontare tutto, a dover rendere conto di tutto ciò che ha fatto.
Dopo tutto ciò che ha capito di sé stesso, dopo tutto ciò che ha imparato, ora anche lui vuole andare fino in fondo e smetterla di portarsi dietro questo peso.
E il primo passo non poteva che essere la spilla.
Mi ha toccata tantissimo il gesto di Niel di gettarla in mare: doveva perdersi, smettere di essere sempre presente, ricordo o simbolo che fosse. Il suo scopo e il suo peso sono finiti del tutto, in tutti i sensi, tramite ilviaggio e tramite le consapevolezze che ha acquisito Eonwe e che glie l’hanno fatta superare.

Orome e Vana già pronti in prima fila in attesa hanno messo un filino d’ansia pure a me, mamma che genitori che sono XD!
La gente di Irmo li attorno sembrava quasi dire: sì, va bene, alt, prima c’è il passaggio obbligato :P.
Pensavo che avrebbero passato tutti e due un tot di tempo a Lorien: per il tempo che hanno passato nelle vesti, per ciò che hanno visto e fatto… Insomma, hanno ucciso entrambi un loro simile, alla fine, tanto per citare l’azione più grave.

Ma probabilmente Irmo sapeva che Eonwe, avendo seguito un percorso diverso, aveva bisogno di meno tempo per accettare e superare i segni lasciati da quella missione.
Forse anche per il periodo che ha passato riflettendo su ciò che ha fatto…
Mi tornano in mente i pensieri di Eonwe nello scorso capitolo: su di lui la frase di Alatar sull’influenza di Melkor non ha avuto lo stesso peso che ha avuto su Niel. Sa di essere stato per due volte uno strumento nelle mani di servi di Morgoth, e questo lo ha fatto soffrire, ma ricorda il motivo per cui è entrato in Ea, e sente che non è cambiato . Tutto ciò che gli è successo gli è servito per imparare a capirsi meglio, a capire i suoi limiti e le sue debolezze, e ad accettarle per ciò che sono.
A non considerarsi superiore o a portarsele dietro come pesi con cui punirsi.

Niel invece ancora non è venuta a patti del tutto con questi suoi errori. Sono ancora troppo vivi per lei, troppo brucianti, perché riguardano persone che ha amato, verso cui ha fallito, e che non è riuscita a capire o ad aiutare. E ora non sono più solo Alatar, Pallando e Lemyare, ma anche i suoi signori, e tutta la loro gente. E anche se stessa, dato il giuramento.

Speravo tornasse da Nienna, alla fine: è da lì che è partito il giuramento, e poteva trovare un significato solocol suo atiuto.
E… Aveva ragione Eonwe, c’era un motivo per cui Niel non è finita nel vuoto, lo stesso che le aveva consigliato Nienna.
Senza nemmeno rendersene conto, Niel ha imboccato la strada giusta. Ha capito che Alatar non voleva sopravvivere per essere giudicato, e ha avuto pietà di lui. E ancora prima ha avuto pietà per Eonwe, ha capito perché aveva ucciso Pallando, perché era arrivato a un gesto simile.
Questo serviva capire a Niel, che per quanto sembrasse l’esattto contrario, lei in realtà non ha fallito nessuno, ha fatto la cosa giusta per due persone che amava.
E questo lo sanno anche Vana e Orome, che aspettavano solo il suo ritorno per farle capire con il loro affetto che niente di ciò che ha fatto li ha mai delusi, né ha deluso il resto della loro gente.

Vedere Niel di nuovo felice, libera, nelle foreste che ama è stato bellissimo!
Si sente proprio la felicità di Niel, è contagiosa.

E a proposito di gente di Orome e Vana, mi ha fatto un mondo di piacere rivedere Wiline! Pensavo non sarebbe più comparsa, e invece eccola, civettosamente permalosa come sempre!
Le sue proteste contro i Varne mi hanno fatta ridere, ancora di più per la risposta secca di Tatyavarne XDDD.
Loro non hanno intenzione di muoversi da quei boschi, che a Wiline piaccia o no.
Spero che la civettina non sia gelosa anche delle future nozze di Niel!

Ma prima… Eonwe.
Anche lui deve fare l'ultimissimo passo, e anche per lui è un momento durissimo ma importansittimo, il confronto con i suoi signori soprattutto, ma anche con gli altri Valar: con Aule e Yavanna, con Orome che ha sempre dubitato di lui.

Ma davvero pensava che nessuno si fosse accorto della sua amicizia con Mairon?
Ero sicura che Aule lo sapesse, ed ero certissima lo sapessero Manwe e Varda….

Capisco però che per quanto fossero consapevoli di questa amicizia, non sapessero il peso che aveva avuto per Eonwe, né cosa gli era successo davvero ad Almaren, e il segno che gli aveva lasciato dopo.
Il modo un po’ spiccio in cui tutti i Valar consolano Eonwe mi ha fatta commuovere e sorridere.
Commuovere perché ora davvero Eonwe è libero, definitivamente libero, e sono davvero strafelice per lui!
E perché, spiccio o no, era ciò di cui Eonwe aveva bisogno: di rendersi conto che il peso di quella colpa che si è attribuito davvero non esiste più, nessuno glie l’ha mai attribuito e lui per primo deve smettere di pensarlo, e vedere quei ricordi per ciò che sono: ricordi lontani, parte di lui sì, ma non la parte più importante.


E mi ha fatta sorridere perché, se da una parte niel ha bisogno di coccole, a Eonwe arruffano le piume e poi lo mandano via, che è ora XD.
Ci si mette pure Ulmo!

Menzione specialissima poi a Ilmare che per ingannare l’attesa si è portata da sferruzzare: grandissima, la adoro!
Anche di lei mi chiedevo se sarebbe ricomparsa, ed eccola!
Lei che aveva capito parecchie cose sin dall'inizio, secondo me, ma ha lasciato che le cose andassero come dovevan oandare e che Eonwe seguisse il suo percorso.

Parlando del resto del consiglio, del commento dei Valar al resoconto di Eonwe, è una scena magistrale, Kan, l’ho adorata!
Come sei riuscita a mostrare la differenza tra i Valar presenti di persona e quelli presenti solo con la mente,e il fatto che alla fine essendo tutti Ainur una volta partito il concilio la differenza diventa nulla. (mi ha fatto piacere poi sentire un intervento anche di Nessa, la mia valie preferita!)
La preoccupazione e la rabbia per gli artefatti non poteva non esserci, peggio ancora perché di corni ce ne saranno di sicuro in giro due, e non solo quelli, forse. Non ci sono certezze... Però oddio, povero Glorio, toccherà davvero a lui risolvere il tutto?
Non possono mandare altri Maiar, sarebbe sbagliato e controproducente, però accidenti, mi da l’idea che non sarà per niente facile risolvere questa situazione spinosa.

Tornando ai miei due polli preferiti: sapevo che un periodo separati doveva quasi sicuramente esserci, per quanto minimo, perché ognuno avesse il suo tempo per guarire, per riprendersi e riprendere il suo posto e “rientrare” nel tempo e nella vita di Aman, però ugualmente non vedevo l’ora che si ritrovassero, condividevo la leggera impazienza che sentivano anche loro!
Il momento in cui Eonwe raggiunge Niel nelle foreste è meraviglioso, Kan, è troppo dolce!
Vana che fa preparativi tutta allegra e sparge fiori ovunque mi ha fatta morire, è meravigliosa!
Lei che è la signora della primavera, della gioia e dei fiori, è nel suo elemento, ancora di più perché a fidanzarsi è sua “figlia”!
Quando arriva quasi a coprire di fiori pure Eonwe ho pensato ok, ci siamo, davvero ci siamo.
Orome ha fatto per un momento il papà protettivo, ma poi si è reso conto che Eonwe “è serio e ha intenzioni serie” XD.

Io già li considero sposati, quei due, ma giustamente loro si sono solo uniti fisicamente come eldar, e essendo ainur ora vogliono sposarsi anche alla maniera degli Ainur.
E giustamente hanno avuto bisogno di chiederselo reciprocamente davvero, di parlarne apertamente.
Sentirli riaccettarsi, sentirli rinnovare il legame nelle loro vere forme di Ainur mi ha commossa tantissimo!
Come hai descritto il modo diverso con cui si guardano, si vedono, si percepiscono e si toccano anche: meraviglioso, davvero meraviglioso!

A commuovermi ulteriormente, (in questo capitolo è stato un continuo, non ce la potevo e non ce la posso fare tutt’ora), ci si è messo anche il regalo di Niel: missione terminata, brutti ricordi superati, ma rimane una bellissima esperienza insieme, e il fatto che loro ora ameranno anche i motivi geometrici orientali.
Li adoro!

E a proposito di terra di mezzo e soprattutto di Est… L’epilogo dal punto di vista di Corweth!
Davvero non me lo sarei mai aspettato, è stato una super sorpresa!
Ancora di più visto cosa le è successo… L’ho sempre pensata difficilissima da ingannare, ancora di più dopo ciò che le hanno fatto Niel ed Eonwe.
Insomma, se già era furba prima, dopo una cosa come quella pensavo fosse diventata ancora più attenta… E invece anche lei ha i suoi punti deboli, ed è stata catturata da persone che sanno benissimo come sfruttarli, a quanto pare.

Ok, Daeron con gli interrogatori non ci sa propriamente fare, ma è riuscito comunque a far abbassare la guardia a Corweth, all’inizio.


E a proposito di Daeron: ciò che c’è stato tra lui e Corweth pare molto più complicato di quel che mi ero immaginata!
Prima pensavo che fosse stato un breve amore, qualcosa di finito presto, o bruscamente, per decisione di Corweth che cercava altro, o per via degli eventi, che magari Daeron ricordava con più nostalgia perché, come dice anche Corweth, lui è fatto così.

E invece no. Anche Corweth lo ricorda ancora, e lascia intuire che sia stato un rapporto lungo e molto più importante per lei di una semplice cotta. Anche lei è rimasta segnata, ma invece che nostalgia prova amarezza.
Perché? Aveva chiesto a Daeron un impegno più concreto ed è stata respinta?
Sperava di sentirlo smettere di ricordare Luthien e invece si è trovata a convivere, o a condividere il letto, con qualcuno sempre con la testa al trove, che però allo stesso tempo continuava a illuderla che voleva andare oltre quei ricordi?
Qualcosa deve essere successo, e deve essere stato qualcosa di piuttosto importante per Corweth, altrimenti il comportamento di Daeron non l’avrebbe lasciata con questo miscuglio di amarezza, delusione, pena ma anche desiderio.
Avrà anche chiari i suoi obbiettivi e sarà anche disposta a tutto per ottenerli, ma anche Corweth è una persona e queste cose lasciano il loro segno, bene o male che sia.

Tutto questo non è servito a Daeron per il suo interrogatorio, però: Corweth si è ripresa in fretta, e anzi, ha contrattaccato con precisione millimetrica, tanto che alla fine sembrava messo peggio Daeron che lei legata e in balia dei Kinn-lai
Perché sono loro, vero? C’è Daeron, e non dubito che la misteriosa donna che usa la mente per interrogare sia Limya-ri.

Ecco come mai Corweth sa difendersi dagli attacchi mentali: non è istinto, non è esperienza, ma un insegnamento preciso da due persone che hanno ben presente che gli elfi dell’Est non sanno difendersi da questi attacchi come gli Amanyar e sanno come insegnarlo.

Non so cosa pensare della risposta di Corweth: ha finto di lasciarsela sfuggire? O le è sfuggita davvero?
E, da ciò che stava pensando mentre tentava di opporsi, mi viene il dubbio anche sui nomi che ha ceduto quando ad attaccarla sono stati Eonwe e Niel… Morintur e Romestamo erano nomi veri, i nomi che servivano a Niel ed Eonwe. Non erano una bugia. Forse Corweth credeva che non sarebbero stati così utili? Forse credeva che non fosse un’informazione tanto pericolosa e in quanto tale poteva lasciarsela sfuggire?
Però no, erano due nomi in Quenya, e lei di sicuro sapeva quanto potevano essere utili alle persone che aveva difronte.
Aveva ceduto veramente, allora, anche solo in parte?
E ora? È una mezza verità, un minimo cedimento che dia l’illusione che sia disposta a cedere per evitare il peggio? È una bugia per proteggere sé stessa e altri?
Se fosse una bugia però rischierebbe di mettere in pericolo la sua famiglia….

Forse ha tentato e tenterà di sfruttare ciò che si è lasciata sfuggire a suo vantaggio?
Forse ha già un piano?

Di sicuro, mi ha colpita tantissimo come è preoccupata per Mellie! Ha fatto di tutto per tenerla lontana dai rischi e ora è felice che lei non sia prigioniera… Mi ha davvero colpita!
È affetto vero quello che Corweth prova per lei, e ora sono curiosissima di saperne di più!

Una cosa su cui penso, spero di poter essere certa è che, come un po’ sospettavo già dallo scorso capitolo, Corweth quando è stata nel tempio non ha preso solo il renshen, ma ha proprio fatto la spesa.
E con ancora più attenzione, dato che aveva perso il corno…
Ecco, un’altra mia certezza che se ne è andata via nel blu. Ero convinta lo avesse lei e che lo avesse perso ora che è stata catturata, e invece no, non è proprio riuscita a prenderlo!
Ma allora chi ce l’ha? È riuscito a recuperarlo Khamul Quarto? Lo hanno preso i Kinn-lai, per poi acchiappare pure la Fonte?
I Kinn-lai però non vanno a cavallo, quei cavalieri sembravano quelli di Khamul...

Di sicuro, la spada di Eonwe l’ha presa Corweth. Presa e già passata, però…

Non vedo l’ora di avventurarmi nei meandri di Merci Sospette, e ricominciare a farmi altre mille domande, a trovarmi senza capire assolutamente cosa sta succedendo e a conoscere meglio Corweth, soprattutto, perché a quanto pare un po’ sarà lei a raccontare!

Grazie, Kan. Grazie per questa storia eccezionale, incredibile!
Ogni capitolo per me è stato un regalo, una sorpresa continua, e l’intera long è stata un viaggio meraviglioso.
Ho amato il modo in cui hai raccontato questa Quarta era, e soprattutto come hai raccontato l’Est, che ho sempre fatto fatica a immaginare e di cui ho adorato ogni dettaglio. Non hai tralasciato nulla e ne hai dato un quadro affascinante e interessantissimo!

Un’altra cosa che ho adorato sono state le riflessioni, tutte: intensissime, che toccavano sempre temi particolari, sempre trattati con delicatezza e con grandissima attenzione.

E poi loro, i miei due polli preferiti!
Mi mancheranno tantissimo Niel ed Eonwe: mi sono affezionata tantissimo a loro, e conoscerli è stato stupendo!

Grazie per tutto, Kan, è stato un piacere leggere e commentare questa meraviglia!

A prestissimo, un abbraccione!

Tyel

P. S. Meravigliose anche tutte le FAQ! Le ho lette con tantissima curiosità, e... a, quindi il Renshen è un tipo di Zenzero, allora!
Per noi dicono alza le difese immunitarie… Si accorderebbe bene, ìin proporzione: agli elfi invece da più controllo dello spirito sul corpo, e ai Maiar… Restituisce tutto il loro potere. Un altro dei tuoi dettagli geniali!
Per quanto su di noi Uomini non abbia effetti particolari o particolarmente visibili, ora mangiare zenzero sarà tutta un’altra cosa XD.

Recensore Master
05/04/17, ore 12:11

Va bene, va bene, mi arrendo all'evidenza. Caccia Grossa è finita, e il mio temporeggiare nel recensire l'ultimo capitolo non farà comparire magicamente il seguito.
Seriamente, Kan, credo di averci messo un po' a metabolizzare la fine di questa storia, e forse ancora non l'ho fatto a dovere. E mi sento anche un po' ridicola... Voglio dire, è una fanfiction, no? È qui, non scappa, e poi la vita va avanti e ci sono tante belle cose... Ma lo stesso, per me questa storia ha significato, e significa, tantissimo.
È stato forse il nostro primo argomento di conversazione una vita fa, tanto per cominciare. Ci ho fantasticato su per anni, per anni ho desiderato leggerla, mi sono fatta idee assurde che non corrispondevano minimamente a quello che poi mi sono trovata davanti e che è stato infinitamente al di là e meglio delle mie più rosee aspettative. E poi beh, la storia in sé mi ha accompagnata in momenti importanti... Si può dire che in quest'anno io abbia finito per rivedere tante cose, un po' come Eonwe e Niel. Insomma, sto buttando la cosa pateticamente sul personale e un po' mi sento ridicola, ma davvero: questa storia per me significa tantissimo e non so dirti quanto.
Ah, e non ho toccato gli aspetti meramente tecnici o di speculazione... Questa storia mi ha aperto tanti di quei mondi! E come tutte le tue storie, la adoro perché riesce a farmi riflettere, a farlo sul serio e a farmi modificare radicalmente prospettiva. Ed è questo, secondo me, che deve saper fare una buona storia. Insomma, se con il Portale ero partita arricciando il naso perché: bah, Thranduil nel nostro mondo che si innamora di una mortale e ne sono invece uscita sciolta in lacrime, qui sono partita sputando veleno contro Valar e Maiar al gran completo e ora... Beh, ora non posso più. Perché tutti hanno ragione. E tutti hanno torto. E tutti sono meravigliosi, indistintamente. Valar, Maiar, Eldar, Esterling... Ecco, soprattutto loro... Khamul del mio cuorrrrrrrrrr! Ok, non avevo detto che non facevo preferenze? XD
Ok, ho fatto il mio bel panegirico all'inizio, così piangi subito e anche io magari finisco tutte le mie lacrime e riesco a commentare come si deve il resto XD ok, non so più bene cosa sto dicendo, ma tu voglimi bene comunque!
Allora, allora, allora *si ricompone* veniamo al capitolo, va'.
Lascia pure che a me fanno piangere le cose più stupide, ma già alla prima riga io ero in lacrime. Niel che patisce la nave nella veste, così come nel viaggio di andata... No, no, è troppo. Ma a differenza dell'andata, ora non è sola a soffrire le pene della traversata, ora c'è Eonwe con lei.
E oddio, quanto sono belli insieme loro due sull'amaca, mentre si coccolano per l'ultima volta nella veste e si interrogano su ciò che avverrà. E no, Niel, non ti biasimo: io me la terrei la veste di primogenita, eccome! Che gli spiriti che si comprendono e compenetrano ecc ecc sono cose tanto belle, ma certe cose sono impagabili :P ok, ok, non sono seria. Oppure anche sì, un po'.
Comunque, li amo. Li amo tanto, tantissimo. E appena Niel ha recuperato la spilla ho previsto quello che stava per succedere, ci ho sperato, e non appena è stata gettata in mare ho sentito un peso scivolarmi via dal cuore, letteralmente. Non sto scherzando. Quella spilla ha fatto il suo corso... E i suoi danni, anche. E ora è così che deve finire, ed è la cosa più giusta.
L'arrivo in Aman è splendido, potevo davvero vedere il porto (poi io sono suscettibile alle descrizioni delle coste di Aman, mi commuovono oltre misura XD) e non ho potuto che sentirmi Niel, nel suo terrore di non farcela ad affrontare Orome e Vana. E il conforto che le dà Eonwe, che si danno l'un l'altra, di nuovo è qualcosa di meraviglioso.
Quanto al Mahanaxar, ti rassicuro subito: io non ho percepito nessunissima confusione. Nelle varie riletture fatte ho sempre percepito i Valar sempre tutti presenti, mentalmente intendo, e la cosa si coglie a pieno. Secondo me il Mahanaxar poi non serve a nulla se non a fare presenza scenica perché i Valar sono delle inguaribili drama queen che quando succede qualcosa devono mostrarsi plateali, però la tua idea circa la concentrazione telepatica è molto interessante, oltre ad avere più senso ed essere meno cattiva XD.
E oddio, oddio, quanto capisco Eonwe. Quanto! Quel suo continuare ad arrovellarsi su vecchi dolori e sconfitte, il senso di colpa che cresce fino a diventare un peso insopportabile quando invece... Beh, è tutto passato, e lui non è che un falchetto che si dà troppa importanza (ti adoro, Ulmo) mi sa che devo ricordate anche io questa lezione dei Valar, oltre a Eonwe :P.
Seriamente, non potevo che sperare in qualcosa del genere, ma ho adorato l'aria dolcissima e conciliante di Manwe e Varda, così simili a due genitori, ho amato Aule sbuffoso e, almeno secondo me, ancora un po' paterno nei confronti di Mairon e Curumo, i figli disobbedienti. E poi Yavanna così ironica (il braccialetto è dono di Aule, fammi indovinare) insomma, è tutto così bello, così giusto. E ora vorrei sapere cosa ci si fa con il martello o quel che rimane, perché immagino una zona smaltimento rifiuti tossici in Aman e alla sola idea muoio dalle risate anche se non dovrei XD.
Ah, e in tutto questo ho lasciato indietro Ilmare, come ho potuto? A parte il fatto che mi diverte da matti immaginarla a lavorare ai ferri mentre inganna l'attesa, ma di nuovo adoro il rapporto che c'è tra lei ed Eonwe, come tra un fratello e una sorella. Sono dolcissimi, l'ho già detto e non posso che ripetermi e ripetermi.
Tra l'altro Eonwe che mostra i suoi ricordi ormai senza più reticenze, scegliendo di tenere per sé, giustamente, solo i momenti intimi con Niel (cosa non scontata, che i Maiar sono ingenui e polli :P) mi ha fatto davvero tenerezza.
Ah, e ho riso tantissimo all'idea che distraesse gli altri che si trovano nei giardini di Lorien... Non è sicuramente così che Irmo lo intende, ma io immagino Eonwe tutto arzillo a importunare gente che riposa quietamente e rido tantissimo XDD.
E dopo Eonwe, che anche nei miei commenti si è sempre dato troppa importanza, veniamo a Niel.
Povera, non posso biasimarla per aver patito tanto i giardini di Lorien. Dopotutto lei è un animale serlvatico e alla lunga tutta quella calma... Beh, rischia di essere soffocante. Tra l'altro, a furia di nominarlo mi sorgono curiosità a proposito di Olorin nei giardini... Ok, lui tra gli Istari è il più noto, ma credo che in quella condizione avrebbe cose interessanti da dire. Tengo a mente XD.
Niel decisamente aveva più bisogno di Eonwe dei giardini, le piacia o meno. E non poteva non recarsi alle Aule di Nienna, di questo ero sicurissima. Le parole di Nienna, però, sono andate oltre le mie più rosee aspettative: o meglio, avevo sperato in qualcosa del genere, ma non osavo formulare una speranza simile nemmeno con me stessa.
Ma è vero, verissimo: Niel ha infranto da sé il proprio giuramento. E le ultime parole di Nienna, quell'accorato: "pietà, pietà" lo vive costantemente. Anche nella scelta di dare una morte onorevole ad Alatar... Questa, sì, questa è la pietà nel senso più alto e onorevole del termine. La pietà di Nienna. E io... Io amo tutto questo e non credo di riuscire a dire appieno quanto lo senta giusto e completo, degna conclusione di questo difficilissimo cammino.
E così, altro tuffo al cuore: le Aule di Orome. Mi hai riportata al primo capitolo, e le storie che si concludono là dove sono iniziate, che hanno un andamento circolare mi distruggono i feels, li riducono letteralmente in polvere. Ovviamente se ben gestite, come questa. Insomma, l'atnosfera è la stessa: le grida di gioia, gli ululati dei cani, Wiline (confermo, voglio adottarla, è così adorabile e brontolona e io voglio affondare la faccia nelle sue piume e strapazzzarla di coccole! Ehm no, la faccia nelle piume no, che quella mi porta via un occhio XD) comunque, l'atmosfera attorno a Niel è la stessa, dicevo. Ma se all'inizio Niel era impaziente e sterminava selvaggina, cervi tricorni compresi, nell'attesa di Orome e della missione tanto ambita, ora è vuota e sconfitta e il contrasto tra la gioia frenetica attorno a lei e il suo stato d'animo è incredibilmente stridente e spezza il cuore.
E Orome e Vana mi hanno sciolta, davvero. Poche parole, da bravi spiriti della foresta quali sono, ma le più giuste. E gli abbracci, i fiori, i profumi che si mescolano... Sono così carichi di affetto per lei, privi di qualsiasi biasimo... Orome poi ha quell'aria preoccupata che si portava dietro dall'Anello della Sorte... Loro, ancora più che Manwe e Varda, hanno l'aspetto di due genitori, i genitori che sarebbero stati nella versione di Lost Tales. Ecco, vedi cosa fai? Mi fai rivalutare i Lost Tales, io odio i Lost Tales con tutti quei maledetti nomi destabilizzanti, Tevildo e gli gnomi che continuavo a immaginare minuscoli mio malgrado... Lasciamo perdere, va' xD.
Comunque, Orome e Vana sembrano ancora più due genitori all'arrivo di Eonwe, con tutti quei fiori e sguardi sornioni... Ci credi che sto scrivendo con il sorriso idiota sulle labbra? Sono troppo, troppo belli.
Ma prima di arrivare a Eonwe, due parole ancora su Wiline: ha un modo di fare veramente troppo divertente. Potrei leggerla per ore senza stancarmi, credo. Voglio una storia dal suo pov! E dre che ero convinta che l'epilogo fosse proprio dal suo pov, nella mia ingenua idea che avessimo un epilogo amanyar... C'è da dire che avevo tutt'altre idee rispetto alla fine di questa storia, quando lo pensavo.
E quanto a Nahar... Ceeeerto, lui le cavalle le mette incinta col pensiero, a distanza pure. E se i Varne sono suoi discendenti sappi che non gli voglio più bene... Ai Varne, intendo. Piuttosto, spero che non lo sia il cavallo di Khamul! XD
Ora, sì, veniamo a Eonwe, o meglio, all'incontro fatidico. Mi ripeto per l'ennesima volta, ma sono tenerissimi. Lui che si preoccupa che sia stata punita, il legame che finalmente si rinsalda (un po' mi ero preoccupata, in effetti) e poi l'arco... Alla fine l'est allora ha i suoi pregi, neh?
E infine la fatidica domanda... Non ci speravo. Pensavo che ormai dessero la cosa per scontata (perché era ovvio che il loro fosse un matrimonio in tutto e per tutto, vista la comunione di spiriti) e quindi avrei voluto squittire come non ci fosse un domani. E va bene, mi rimangio quello che ho detto all'inizio di questo commento chilometrico: in veste da primogeniti certe cose le avrebbero perse.
Quel che dice Vana a proposito dell'amore all'inizio di questa storia è qualcosa che non faccio che ripetermi da almeno 5 capitoli a questa parte, ma vederla citare sul finale è stata davvero la ciliegina sulla torta. E sarei scoppiata a piangere a dirotto non fosse stato per l'epilogo.
Ecco, tutto mi sarei aspettata, ma non questo. Mai. E ho riso tantissimo.
Immagino che Corweth da scrivere sia il delirio più totale, ma ti assicuro che leggerla è uno spasso. Anche se, decisamente, qui si coglie tutta la fragilità dietro la maschera, nonostante lei cerchi di fare la baldanzosa anche con se stessa. E del resto come biasilarla? In una situazione del genere anche io tenterei di darmi coraggio mostrandomi più grossa di quello che sono... Se non fossi morta prima di paura XD.
E poi arriva lui, l'unico e solo: Daeron. A parte il fatto che ora vorrei spin of tra questi due, ma Corweth che tergiversa, seduce e butta lì battute cattivissime è semplicemente adorabile. Peccato che Daeron agisca per conto di Lemyare, e Lemyare si faccia giusto qualche scrupolo in meno di Niel. E io sono stata malissimo a vedere la mente di Corweth violata un'altra volta anche se... La Colomba? E la Fonte quindi... È il padre? Non fosse che Lemyare le stava forzando la mente direi che è l'ennesima bugia. Ma adesso... Kan, mi spieghi come faccio io a resistere fino al postaggio di Merci Sospette? Comeeeeeee?
Ci proverò, ci proverò... Già se penso a cosa ci riserverai la settimana prossima faccio capriole in aria.
E prima di chiudere questo commento mostruoso, grazie anche per le faq: a parte il fatto che mi sento colto confortata a saere che i treni al tempo di Khamul arrivavano in orario, la cosa mi preoccupava immensamente, sai com'è XD ma... Il rènshen è lo zenzero? E io che pensavo all'ashish! Oddio se penso che io vivrei di zenzero, riesco pure a mangiare quei cubetti di zenzero candito che fanno schifo a tutti ma io li adoro... Beh, semplicemente muoio dalle risate.
E decisamente la questione delle trecce dei Kinn ha una sua semplice e ottima logica.
E potrei parlare per ore dell'efficienza degli accoliti e delle loro politiche assistenziali, venite tutti all'est e gloria al Signore di Tutto, io parto ora con il treno di Khamul! XD ma ok, decisamente è il caso di chiudere.
Ti sono infinitamente grata, Kan, per questa storia e per tutto il resto.
Ti abbraccio fortissimo e, ancora, grazie

Mel

Recensore Veterano
01/04/17, ore 04:08

Eccomi, ce l’ho fatta!

Oddio quanto mi ha commossa questo capitolo!
Dopo il capitolo pieno di azione e di colpi di scena, è arrivato questo capitolo che è incentrato tantissimo sui dialoghi, e questo mi ha dato una sensazione di... Completezza, è perfetto come è andato a completare il capitolo precedente, e anche tutta la storia, con tutte le trame che si mostrano e mostrano la loro importanza.
E soprattutto tutti i personaggi che si parlano e si confrontano! Questo l’ho davvero adorato!

Ma partendo dall’inizio, ecco, qua ancora un po’ di legnate sono partite, direi….
Non è stata Lemyare. Non avevo capito assolutamente nulla.
È stata Niel, esasperata da tutto, dai discorsi, dalle decisioni, e soprattutto dalla vista del suo amico di un tempo che minacciava il suo compagno con quel martello. Non poteva permettere a qualcuno che l’aveva ingannata e tradita di toglierle Eonwe.
È stato il suo ultimo momento di furia, un ultimo momento di Caccia Selvaggia, diciamo così.

Il momento di smarrimento che Niel ha subito dopo mi ha commossa: il dolore della scoperta della morte di Pallando è bastato a farle desiderare la morte, la fuga da un corpo che le faceva sentire il dolore senza darle lo spazio di esprimerlo tutto, e ci sta che ora, dopo un atto di furia e di dolore così, con ancora il giuramento e tutto in atto, di nuovo rischi di cedere. Poteva aiutarla solo Eonwe, e il modo in cui lo fa, abbracciandola e coccolandola sia fisicamente sia con la mente e lo spirito mi ha commossa, sul serio. Solo aggrappandosi a lui Niel riesce a ritrovare il contatto con la realtà… Mamma mia quanto sono belli!

E come temevo, ad aspettarli tutto intorno c’è una folla decisamente furiosa e vendicativa. Quando Khamul ha ordinato che li portassero nel tempio ho subito pensato al peggio. A nuovi tentativi di ucciderli, di sacrificarli, di distruggerli col martello… Le ho pensate tutte in quei pochi secondi!
Per fortuna però i piani di Khamul erano altri.

Già da subito il fatto che non si sia opposto alla richiesta di Niel di avere e di poter tenere il Secondo Martello è stata molto significativa.

E una volta nel tempio Khamul li lascia sostanzialmente in pace, sorvegliati da una scorta che a conti fatti è minima, anche considerando la presenza di Lemyare.

E a proposito di Lemyare: ecco cosa non avevo capito… Non avevo voluto credere a ciò che avevo letto. Non avevo voluto vedere veramente Lemyare che attaccava Eonwe per ucciderlo.
Per i Kinn-lai a qualunque costo, a qualunque, anche a costo di tradire sua sorella.

Posso capire che Lemyare stia lottando per la sua gente: lei ormai si sente Limya-ri la kinn, non è più una Maia, né tanto meno l’Araldo di Orome, o l’ex Araldo di Orome. Lei è la sposa di Morakiravi, e basta.
Al contrario di Melian, che ha sempre ricordato chi era ed è stata pronta a tornare ad Aman dopo la morte di Elwe, per Lemyare la questione è diversa.
Elwe è sempre stato in qualche modo legato a Valinor, e questo immagino abbia aiutato Melian a rimanere a sua volta legata al Reame Beato nonostante fosse incarnata in un’elfa, sposata a un elfo e regina di Elfi. Elwe sarebbe andato di sicuro a Mandos, e quindi sarebbe partito anche lui per Valinor, alla fine.

Morwe invece è stato il capo di coloro che hanno rifiutato Aman, ha sempre detestato la proposta di partire per l’Ovest e anche tutti coloro che hanno accettato quella proposta. Col tempo, ci sta che Lemyare, per essergli sempre più vicina, per non lasciarlo né eessere distante da lui in nessun modo, abbia fatto suo questo distacco, in tutte le sue sfaccettature e conseguenze.

Mi è parso di notare anche che il renshen avesse fatto meno effetto su di lei, come se ormai fosse davvero più quende che maia.

Lemyare ha tradito Niel ragionando da elfa, temendo per la perdita del suo compagno, mettendo il piano di Alatar al di sopra di tutto, convinta che fosse la cosa giusta per la sua gente. E anche convinta che niente possa separare due sposi ainur.
E non ha pensato così che invece non c’è razza, né potere superiore, né un piano per un futuro migliore che tenga, quando minacciano il tuo compagno. Anche non ci fosse stato il martello o il giuramento di mezzo, anche se Niel avesse avuto ogni garanzia di rivedere Eonwe nel giro di pochissimo tempo, non avrebbe mai accettato che gli facessero del male, e viceversa Eonwe.
Quanto li capisco!

Avevo detto prima che Niel aveva esaurito la sua ferocia… Ehm, quasi.
Gli ultimi strascichi li ha usati per picchiare Lemyare, cosa che penso avesse bisogno di fare in parte anche da prima di questo tradimento. Da quando sua sorella ha dimostrato di non volersi confidare veramente con lei, di non volerle parlare. Ecco perché Eonwe non era sorpreso né preoccupato.

Khamul che senza nessun problema interrompe le botte tra sorelle: bè, è stato un buon inizio per avere la dimensione delle cose. (i suoi cavalieri invece poveracci sono rimasti un po’ scioccati XD)
Kan, questo dialogo pacifico tra mortali, elfi e maiar è stato meraviglioso!
Me-ra-vi-glio-so!
Mi ha dato un senso di: finalmente, ora i confronti, finalmente ora si viene a patti davvero, senza maschere, senza ho ragione io no io.
Ognuno fermo sulle sue posizioni, ovviamente, ma si parla, si dialoga, che il tempo degli scontri è in parte finito e in parte forse ancora dovrà arrivare.

I progetti di Khamul per il suo regno mi hanno colpita parecchio, a cominciare dalla sua volontà di coinvolgere veramente anche gli elfi, e non solo perché lo ha convinto Alatar o per tenerli d’occhio, ma perché Khamul non ha aspirazioni all’immortalità, e ha perfettamente presente che invecchierà e morirà e questo rischierà di distruggere ciò che sta creando. Questa consapevolezza si che introduce qualcosa di nuovo! Rispetto al primo Khamul, rispetto a Numenor… Mi da un indizio del perché Né Morwe né Lemyare rifiutino questa alleanza per paura di una seconda Nomeraxe. non è per menefreghismo verso le altre tribù di Avari, o superbia, ma è perché sono consapevoli di questa differenza, e anche del fatto che sarà utile alla loro gente.
Ineffetti, con gli uomini loro alleati e con meno superstizioni e “sette anti elfi” in potenza, forse veramente le tribù degli Avari avranno la possibilità di riprendersi un momento.

Ma tornando a Khamul: sa qualcosa di Numenor, sa il i nomi in Quenya di Alatar e Pallando: indubbiamente tutta opera dei due ex Stregoni Blu, che forse così tentavano di dargli la direzione giusta. Loro conoscevano i rischi, e volevano evitare per l’Est che si ripetessero, credo.
Già il fatto che Khamul, (e pare non solo lui), sappia in qualche modo di Numenor, vederlo arrivare quasi a parlarne con Eonwe è stato… Oddio, veramente bello, e strano, mamma mia quanto mi ha colpita questa cosa!
Anche se mi ha intristita vedere Eonwe ricordare Numenor… Ancora gli fa male, ancora i ricordi di quell’isola e dei suoi abitanti lo fanno soffrire e questo mi ha colpita e intenerita tantissimo!

Eppure Khamul pare stia tenendo conto di tutto. Dei rischi di una seconda Nomeraxe, del rischio di una caduta simile a quella di Numenor. Sa che non sono falsità che vengono dall’Ovest, né ha l’arroganza di dire che lui a questo non ci pensa, perché a lui non può succedere.
Penso fosse questo ciò che stava cercando di dire a Eonwe spiegandogli i suoi piani e quanto sa di ciò che è successo ad altri re di Uomini.

Questo non lo mette del tutto al sicuro però, perché comunque sia è pronto a usare le reliquie pur di avere soldi per l’esercito, e anche a sfruttare eventuali mali portati dalle suddette reliquie.
Forse perché i tempi sono cambiati e lui pensa che ora siano questi i gli unici mezzi… In ogni caso, su questo non farà passi indietro, pare.

Halzalam… Ecco, mi chiedevo se si sarebbe visto il sostituto di Alatar. Non dubitavo ce ne sarebbe stato uno, e che sarebbe arrivato presto, ma mi chiedevo che parte avrebbe avuto in tutto questo: a quanto pare è legato a Khamul, principalmente. A Khamul e all’Est, soprattutto. Non mi dispiace ciò che dice Lemyare a proposito di lui, il fatto che sia un uomo di cultura, che ha guadagnato la fiducia della gente anche con la sua abilità nella medicina. Ma resta il fatto che è legato al culto della tenebra… Non mi resta che sperare che ciò che afferma Khamul basti.
Se Halzalam vuole il bene dell’Est e si fida di Khamul, non perseguiterà gli elfi, purché siano alleati di Khamul o comunque non ostacolino l’unione dell’Est.
Tra questo e il fatto che si è occupato di medicina, forse non è così assetato di sacrifici e punizioni divine... È già qualcosa.
Resta il fatto che l’accordo con gli elfi ora è e dovrà restare segreto. La gente ha visto Niel, con l’aspetto di una Sempregiovane, uccidere brutalmente il Conquistatore dell’Oscurità, e questo sarebbe bastato a distruggere qualsiasi alleanza ai loro occhi, anche senza la distruzione del Valarauko.
Forse col tempo potrebbe cambiare qualcosa, dato che Khamul sembra tenere particolarmente a questa alleanza e con lui Morwe e Lemyare, ma è difficile da dire.
Di sicuro non dubito che ci sia voluta tutta la capacità oratoria e il carisma di Khamul e anche di Halzalam, per placare la gente in piazza e rimediare in qualche modo al tutto. Far sparire dalla vista Eonwe, Niel e anche Lemyare e di sicuro tutti i Primogeniti in giro, e continuare la cerimonia come previsto sarà stato un buon modo per cominciare.

Ora c’è però la questione martello… Sarebbe servita la spada, ma la spada, tanto per aggiungere un nuovo problema ora che iniziavano a risolversene un paio, è misteriosamente sparita.
Mi preoccupa che quella spada sia in giro quanto mi preoccupa che sia in giro il corno. La spada di Eonwe non è malvagia, anzi tutt’altro, ma è comunque un oggetto potente che è in giro nelle mani di chi non si sa.
E anche le reliquie… Lemyare potrà anche dire che ora non ci sono più Alatar e Pallando a riempirle di male, ma resta il fatto che alcune di quelle perse sono e restano fin troppo piene.

Il martello almeno Niel ed Eonwe riusciranno a di struggerlo, magari una volta arrivati in Aman… Almeno spero.
Un saluto senza cazzotti di mezzo tra Niel e Lemyare doveva esserci, e lo sapevano entrambe, per quanto Niel abbia fatto finta fino all’ultimo di non voler più sapere nulla di Lemyare. Capisco che per Niel, davanti a un tradimento e a una ferita simile, tutti i discorsi su Alatar malato e i lati positivi di Halzalam a capo del culto abbiano poca importanza: ormai Niel sente troppo forte la distanza tra lei e sua sorella, e non le interessano i dettagli che hanno fatto scegliere a Lemyare di voltare le spalle a lei, al passato e all’Ovest.
Lemyare aveva bisogno di spiegarsi, però, perché sentiva che era il momento giusto anche per questa spiegazione, e Niel doveva ascoltarla, fino in fondo.
Lo ha intuito anche Eonwe, e penso anche Morwe.

Per ora, non ci può essere altro tra Niel e Lemyare… Per ora e forse per sempre, dato che lei non vuole sentire nominare l’Occidente nemmeno per sbaglio.
È Lemyare ora quella che si oppone con tutte le sue forze… Forse anche perché lei per prima sta voltando le spalle con tutto il suo essere alla proposta, a ogni scintilla di desiderio di tornare. E questo purtroppo ha finito per colpire gravemente anche il suo legame con Niel, e questo mi lascia unsenso di amarezza… Non avrei voluto che tra loro finisse così.


Intanto però Niel ed Eonwe sono giunti alla fine della loro missione. Mi fa così strano dirlo, anche solo pensarlo!
Al contrario di Niel però, non credo abbiano fallito così totalmente. È vero, lo scopo primario della missione è fallito, ma il dialogo che hanno avuto con Khamul e Halzalam, e anche con Lemyare e Morwe è significativo, è veramente una stretta di mano in tutti i sensi tra Elfi, Uomini e Maiar. Che duri o no, è qualcosa di buono, è una piccola cosa.

Il nuovo sacerdote della tenebra della principale città dell’Est ha parlato con Niel ed Eonwe, e ha dimostrato di aver davvero sentito l’importanza di questo incontro. Cosa ne farà non saprei, ma già il fatto che ne sia consapevole mi ha colpita.

Niel ed Eonwe hanno stretto la mano a Khamul Quarto, colui che vuole dare unità e un futuro all’Est,e lo vuole fare senza aspirare all’immortalità e con delle conoscenze inaspettate che danno qualche speranza.

E Morwe ha accettato quanto meno di proporre alla sua gente l’invito a partire per l’Ovest, proprio lui che è stato tra i principali oppositori ai tempi di Cuivienen. È consapevole forse che non tutti i Kinn-lai, e non tutti gli Avari di altre tribù anche, potrebbero voler reggere fino alla fine il peso di queste fatiche all’Est, e forse potrebbero arrivare a considerare l’alternativa di partire, e Morwe non vuole negare loro questa possibilità.

Queste tre immagini mi sono davvero rimaste impresse, in maniera significativa e anche positiva.
Queste, e l’immagine di Niel ed Eonwe che lasciano veramente l’Est nelle mani degli Uomini, senza più maiar di troppo, entrambi consapevoli che non possono e non devono fare altro. Ed è significativo che ha frenare Niel dall’agire ora sia Eonwe.

Ho sorriso anche io poi nel sentire Eonwe dispiaciuto di lasciare l’Est: ha vissuto tanti momenti importantissimi per lui in questa terra, e soprattutto ha imparato a conoscerla veramente, come non aveva mai fatto, né si sarebbe mai aspettato di fare.
Un’altra cosa molto positiva data da questo viaggio!

E… Oddio, i Varne! Sono tornati i Varne!
Mi sento felice proprio come Niel ed Eonwe!
Quando Niel ed Eonwe hanno rifiutato l’offerta di cavalli in prestito dai Kinn-lai mi si è stretto il cuore, non volevo vederli comprare altri cavalli, andarsene via a cavallo di animali che non fossero i Varne, e poi sono comparsi proprio loro! E accompagnati dalla Colomba, niente meno.
Quante consegne e messaggi ha portato Mellie, durante questa lunga giornata?
Ha proprio l’aria di una persona che ha avuto parecchio da fare.
E penso, spero porterà il messaggio di Niel a Corweth. Un’altra cosa che andava fatta, e che è stata fatta nel modo giusto.
Niel aveva bisogno di chiedere scusa a Corweth da quando lei ed Eonwe sono fuggiti dal Dorwinion, e ancora di più dopo ciò che è successo durante la festa.

Vedere Niel ed Eonwe che lasciano Doragzul così, in silenzio, di sera, mi ha messo una malinconia infinita!
E sono così belli,mentre si assicurano di essere pronti a partire, (anche di aver preso tutto XD), e mentre iniziano a tirare le fila di quel viaggio: quanto mi piacciono insieme, non smetterò mai di dirlo!

Un capitolo meraviglioso, Kan, veramente, è un capolavoro!
Sei riuscita a sciogliere tutti gli intrecci e a rispondere a tutti i misteri e agli interrogativi, pur lasciando sempre quel senso di storia che va a vanti, di mistero, di eventi che continuano, come non può non essere.
Hai portato la storia alla fine con l’azione e col dialogo, dando a ogni personaggio il giusto posto e il giusto spazio, cosa non facile visto quanti personaggi diversi e complessi erano implicati!
Eppure ogni tassello ha il suo posto, anche quelli ancora da risolvere.
Complimenti, un’infinità di complimenti, Kan, per ciò che sei riuscita a fare in questo capitolo!
Tanti personaggi, tanti argomenti e situazioni complesse e delicate che tu hai saputo trattare con grandissima cura e attenzione e che hai saputo armonizzare in questo finale. Complimenti complimenti complimenti!


Un abbraccio fortissimo, Kan!
Tyel

P. S. è stato interessante sentire Morwe che parla in maniera così positiva dei Noldor: pare che vederli tornare glie li abbia fatti rivalutare non poco. Avrà anche scelto di vedere la sfaccettatura più semplice, ma in qualche modo capisco entrambi. Sia Morwe che vede il ritorno dei Noldor in Endore in maniera così semplice, sia Niel che, dati tutti i retroscena avvenuti in Aman, la considera una questione decisamente più complessa.

Recensore Junior
31/03/17, ore 11:40

Arrivo fuori tempo massimo a commentare questo capitolo in cui tutte le cose, poco a poco, cominciano a “sistemarsi”.

Tanto per cominciare, Khamul deve tenere la piazza sotto controllo! Mi sono messa nei suoi panni, poveraccio, ad affrontare una situazione che forse non aveva previsto, o forse, visto che mi dà l’idea di essere piuttosto intelligente, l’aveva sì prevista, ma sperava di non dovercisi trovare. Chiude tutti dentro il tempio e... cercate di non fare più danno di quello che già avete fatto, mentre io risolvo i casini che mi avete creato!

E così Niel, da impulsiva qual è, risolve le cose nel modo che le è più congeniale… a pugni! Scherzi a parte, hai comunicato molto bene la sua profonda delusione per essere stata tradita dalla sorella e, ti dico la verità, probabilmente anch'io avrei reagito allo stesso modo.
Inutile dire però che, come concetto, io sono tutta per Limya-ri e per Morakiravi. (E come potrei non esserlo? Sono feanoriana, prima di tutto!)
«Perché dobbiamo correre a nasconderci tra le vostre gonne per ogni problema? Credi davvero che non abbiamo più nessun orgoglio?», parole sacrosante!!
E: «La pace non ha nessun sapore quando non hai lottato per ottenerla», potrebbe essere scritto sulla pietra, per quanto mi riguarda. Non c’è niente di più vero. (La pace, come qualsiasi altra cosa…).

Capisco anche Niel, però. Capisco che vorrebbe vedere le persone che ama felici e al sicuro, lontane dalla Tenebra. Un atteggiamento molto “da genitore”, mi viene da dire. Non inteso in senso paternalistico, ma in senso più profondo, di chi ama gratis e ha a cuore il bene degli altri più di sé stesso.
(Purtroppo non è così che funziona, carissima Niel, splendido personaggio che mi ha tenuto compagnia in tutto questo tempo e che mi dispiacerà tantissimo abbandonare tra poco: il dono più grande resta sempre la libertà.)

Ho trovato molto interessante il dialogo con Khamul, in cui ogni parte espone in modo più o meno acceso le proprie opinioni su ciò che è accaduto e su ciò che potrà accadere. Rendi in modo molto veritiero queste contrattazioni, che portano all’accordo segreto. Accordo che sembra essere un buon compromesso per tutti, anche se racchiude di certo i rischi che Niel ed Eonwe non esitano a sottolineare.
Inoltre introduci elementi che possono aprire altri scenari, non ultimo quell’accenno al Sud dal quale non giungono più notizie.
Sempre restando a questa scena, oltre che per il contenuto, devo farti i complimenti anche per la forma: i dialoghi calibrati alla perfezione e assolutamente realistici riescono a mantenere dinamico un momento in cui l'azione vera e propria deve farsi da parte.

Il momento in cui Eonwe e Niel sono nello stanzino, quando lei gli confessa che non l’avrebbe mai ucciso, all'inizio mi ha spiazzato. Sulle prime ho pensato: crolla così, in un attimo, un elemento di grande tensione? Ma subito dopo mi sono resa conto che era proprio così che doveva essere, che non poteva essere diversamente per questa nuova Niel, che ha imparato moltissimo su sé stessa, durante questo viaggio, ed è cambiata. Mi ha dato l'impressione di una cosa che a me succede spesso: ad un certo punto i personaggi diventano così veri, così reali, che non puoi più fargli fare quello che vuoi, e non ti resta che restare a guardare quello che scelgono di fare (non so se è stato questo il caso, ma ha me ha fatto questo effetto).

Mi sembra molto appropriato che per l'ultimo chiarimento, quando viene ribadito lo scopo di Alatar e di Pallando senza più menzogne o verità negate, siamo nel punto di vista di Eonwe. In questo modo vediamo come anche lui arriva ad accettare (volente o nolente) la scelta di Lemyare e tutto ciò che essa comporta.
(Per inciso, non credere che non abbia notato che quando siamo nel pov di Eonwe, Niel diventa Nielikki… eh, eh… a proposito di quei dettagli che la dicono lunga sulla cura dei particolari di chi scrive).

Molto bella infine la parte degli addii. Mi vien già la nostalgia, tutto sta per finire… sigh!
Eonwe, il mio mito, non si smentisce mai: «Se vuole una trattativa, deve dimostrare di avere le forze per ottenere col sangue quel che chiederà attraverso la diplomazia», eh, già, non c’è altro modo, purtroppo.
E ha ragione anche Niel: a parte il fatto che non devono intervenire nelle faccende dell'Est (!), liberarsi di questo sacerdote significherebbe avere la quasi certezza che verrebbe sostituito da uno peggiore.

E che dire di Mellie che gli riporta i Varne?… Siiii… il cerchio si chiude (quasi)! E sono certa che Corweth avremo modo di rivederla nel capitolo finale.
Oddìo, il capitolo finale, che tristezza. Ma anche che trepidazione!! Ho fatto talmente tardi con questa recensione, che non mi resta che correre subito a leggerlo.

Come sempre un ottimo lavoro, anche in questo capitolo meno movimentato, in cui tiri le fila. Lo fai senza rischiare di rallentare il ritmo della storia, ma anzi arricchendola con l'apertura di nuove prospettive.

Complimenti ancora e a prestissimo!
Los

Recensore Master
30/03/17, ore 11:55

Arrivooooooo!
Sì, beh, insomma, ci provo. Perché lo ammetto, al di là di tutte le vicende che si sono intrecciate questa settimana e che tu conosci fin troppo bene, ho temporeggiato tantissimo. E il motivo è molto semplice: non voglio, non voglio che finisca! E questo capitolo ormai sa inequivocabilmente di finale. Kan, ma se io piango così adesso, cosa farò stasera con l'ultimo? Manda Khamul a raccogliermi con un cucchiaino, per favore XD.
Ok, ok, basta sproloqui, tanto ne avrò da vendere per il prossimo, e preparati a cose svenevoli. Procediamo con il capitolo, che c'è tanta di quella carne al fuoco!
Innanzitutto, Alatar. Decisamente, nello scorso capitolo avevo letto quel che volevo leggere XD ok, poi mi ero fatta qualche domanda e, piano piano, la conclusione che fosse stata Niel e non Lemyare si era fatta strada, anche se mi ostinavo a non voler vedere. Quindi alla fine non è stata una vera sorpresa, quanto più una conferma. E mi sono anche presa a manate sulla fronte perché, diamine, avrei dovuto arrivarci molto tempo fa. Perché, per quanto sia tremendo, per quanto sia sbagliato, è la cosa più giusta che potesse succedere. Perché ora Eonwe e Niel condividono davvero tutto, nel bene e nel male. Anche se, lo ammetto, vedere il martello in mano a Niel mi ha dato i brividi... O meglio, mi ha dato i brividi la perfetta lucidità con cui ne ha fatto uso e ha constatato di non avere nemmeno una traccia di sangue sulle mani. E qui, per la prima volta, e non l'unica, ho sentito riecheggiare le parole di Alatar: perché l'influenza di Melkor è sì in ogni cosa, e in ognuno di loro. E chi lo vuole combattere non ne è immune, tutt'altro...
Ma comunque, ero talmente sconvolta a pensare: "oddio, Niel, il martello" e altri pensieri sconnessi del genere che il fatto che Niel restasse lì nonostante il giuramento mi pareva perfettamente normale e ci ho messo un attimo a metabolizzare la preoccupazione di Eonwe. Dopodiché anche io mi sono chiesta: bene, e perché non succede niente? Sempre che non succeda qualcosa ad Aman, dato che comunque abbiamo ancora un capitolo e io non è che sia proprio tranquilla, la risposta che mi dò è che ci sono molti modi per sentire le conseguenze di un giuramento. E Niel il vuoto lo sta avvertendo tutto, nella perdita di ogni singola persona che ama (eccetto Eonwe) e forse questo è ancora peggio del vuoto sul piano fisico, diciamo. Ma aspetto, aspetto... Che per l'ultimo capitolo ho tante idee e sono sicura che, al solito, sbaglierò tutti i miei pronostici, e ora mentre commento mi sto rendendo conto di non desiderare altro che di leggerlo... È l'ultimo? Pazienza, io devo sapere! Ok, ok, contegno, procediamo.
Lemyare. No, prima ancora di Lemyare: devo fangirlare per Khamul. A parte il fatto che ero sicura che l'uomo in nero fosse un sacerdote (voglio tanto bene ad Halzalam, sappilo) ma la sicurezza, autentica, che Khamul ostenta sempre nel relazionarsi con quelli che per lui sono tutti Sempregiovani, emissari dell'ovest o no cambia poco, mi riempie di ammirazione. E insomma, lo adoro. Ma ci tornerò, ci tornerò a dovere a tempo debito... Come dicevo, veniamo a Lemyare.
Ecco, io non avevo minimamente capito che nel combattimento del capitolo scorso lei fosse schierata contro Niel, prova ne sono state le mie deduzioni finali XD. Anche se, a ripensarci, due domande me le ero poste... E questo mi fa dire che non solo Lemyare è stata meravigliosamente ambigua, ma che tu hai gestito da Dio la faccenda e ti adoro per questo.
E qui, di nuovo, le parole di Alatar che si fanno strada... Perché la maniera in cui Niel si accanisce sulla sorella non ha niente da invidiare ai seguaci della Tenebra, mi spiace, cara Niel. Specie perché il potere di Lemyare è diminuito e, comunque, non è che lei faccia grandi sforzi per difenderlo. Ho avuto veramente paura che la uccidesse e che, in sostanza, finisse per crearsi fisicamente il vuoto con le sue mani. Attorno a sé, e a ttorno a Eonwe. Fortuna che non è andata così, va'... Ora ammetto di comprendere la rabbia di Niel. Si è fidata totalmente di Lemyare in nome del loro rapporto di sorellanza ed è stata tradita. Ma nonostante questo, non posso non comprendere le ragioni di Lemyare.
Lemyare che, Niel deve farsene una ragione, ormai è la signora dei Kinn-Lai e con le faccende dell'Ovest ha poco a che fare. Avrebbe poco a che spartire anche con le questioni legate alla Tenebra, non fosse che le servono per proteggere il suo popolo. È questo che sfugge a Niel: Lemyare farebbe qualsiasi cosa per proteggere il suo popolo. E l'ho adorata, Dio, se l'ho adorata per questo. Così legata a Morwe e al popolo dei Kinn-Lai... Lemyare è meravigliosa, sicura e forte del fatto suo, e io l'ho capito solo ora. E... Corvo? Io le avrei attribuito un altro uccello, però? Non le si addice, secondo me XD vedi poi perché non ci azzeccavo nulla con quella storia degli uccelli? Cercavo di associarli alle persone in maniera logica, me pirla!
Ma comunque, ho adorato, e non poteva non esserci, la contrapposizione tra Niel e Lemyare a proposito dell'ovest... Le ragioni di Lemyare sono esattamente quelle che mi sarei aspettata e che avrei voluto sentire da un Avar... Ehm, Umanyar... Ehm... Insomma, non mi viene niente di politicamente corretto al momento, scusate Moriquendi XD ma comunque dicevo, non mi sarei aspettata niente di diverso. E ho amato la fierezza e la forza con cui espone le sue ragioni, e Morwe con lei. È lì che il loro popolo si è svegliato ed è sempre vissuto, perché lasciare quelle terre? In nome di cosa? Anche no, grazie, cari Valar caritatevoli!
Allo stesso tempo non posso biasimare Niel, che si chiede se a questo punto il gioco valga la candela, visti tutti i compromessi (almeno, così a lei sembrano) che i Kinn-lai sono costretti a sopportare in nome della pace.
Tra l'altro, adoro il rapporto che c'è tra Morwe e Lemyare, l'amore fortissimo che si coglie da ogni logo gesto, Morwe protettivo con lei ferita è di una tenerezza infinita... Ed è bellissimo come siano speculari a Niel ed Eonwe. Come sia così ben delineato l'equilibrio e l'affiatamento e il potere di queste coppie... Non riesco a dirlo meglio, temo, ma è stupendo. E tra l'altro, è proprio nel momento in cui Lemyare si rende conto di cosa significa Eonwe per Niel (o meglio, in cui Niel le sbatte in facia la cosa) che sembra intravedersi la possibilità, se non di un dialogo, di una qualche forma di comprensione. Almeno, io ci ho letto questo. Perché Lemyare non può non mettersi nei panni di Niel, con tutto ciò che ne consegue.
E in tutto questo veniamo a lui, Khamul, l'unico e solo. Sappi che potrei parlarne tipo per ore, e in parte l'ho già fatto ammorbandoti di qua e di là (no, dai, mi son trattenuta :P) ma comunque, è semplicemente splendido: carismatico senza essere eccessivo, sa il fatto suo e lo sa davvero. E con Halzalam sembrano essere in perfetto equilibrio, nonostante i timori di Niel: tanto per cominciare, Halzalam non è un Maia caduto, giusto per fare un esempio XD ma a parte questo, è evidente, secondo me, come gli obiettivi dei due siano comuni e come sappiano portarli avanti magistralmente.
Ho amato alla follia il dialogo all'interno del tempio... La diplomazia dietro le quinte, mentre fuori le cerimonie continuano... Dire che è gestito benissimo è poco. Davvero, è forse una delle scene che ho amato di più in tutta la storia, non fosse che per il realismo. E anche qui, per le ragioni contrapposte. Perché insomma, non è difficile biasimare Niel che teme una nuova Nomeraxe. Ma Khamul e Lemyare dalla storia avranno tratto gli insegnamenti necessari a procedere per il meglio. Senza contare che, un accordo segreto non può che essere la cosa migliore: non dà nell'occhio, non causa scompiglio. Forse, in fondo, il fatto che i piani di Alatar siano andati in fumo non ha poi fatto troppi danni.
Ok, ok, lo so che continuo a ripeterlo, ma facciamo che repetita iuvant XD Khamul è meraviglioso. Mi piace la sua franchezza, il modo in cui, una volta usciti tutti dal tempio, li saluta con autentico rispetto, e le parole che rivolge a Eonwe... Non so, ma ho idea che tra loro due ci sia stata autentica comprensione, molta più che con Niel. Niel che, decisamente, era troppo intenta a guardare tutto con i paraocchi dell'Ovest, stavolta. E questo non può che farmi pensare a quanto siano cresciuti, lei ed Eonwe: Eonwe ha imparato ad ascoltare le ragioni dei popoli orientali tanto da essere lui a dire a Niel che no, ora basta, hanno messo fin troppo becco nelle loro faccende ed è il caso di asciarli a loro stessi. Mentre Niel... Beh, anche per lei questo è stato un viaggio di crescita e di profondi cambianemti. Anche se ho l'impressione che l'ultimo capitolo abbia qualcosa in serbo per lei, e non so se nel bene o nel male.
Per il resto, mi fanno una tenerezza assurda i cavalieri di Khamul che chiedono "non picchiatevi più, per favore"... Avete tuta la mia comprensione! E nonostante questo non riesco a smettere di ridere immaginando le loro facce, poveri XD.
E così, la spada di Eonwe è persa, e al suo posto hanno guadagnato il martello... Ora, a parte il fatto che sto amando il modo in cui lasci qua e là gi agganci alle storie future (e io le voglio, le storie future, ma tantissimo) ma l'idea che tornino ad Aman senza la spada Amanyar di Eonwe dai fenomenali poteri cosmici, ma portando con sé il martello... Beh, di nuovo mi fa pensare alle parole di Alatar, che di nuovo mi sembrano terribilmente vere.
Del finale ho già in parte parlato parlando di Khamul, ma ora ci torno per bene per piangere un po' come si deve: perché questo è un addio, un addio all'est in piena regola. A parte il saluto a Khamul e ad Halzalam, assolutamente rispettoso e per questo bellissimo, ma ho amato anche il saluto a Morwe e Lemyare... Non che si possa parlare di riconciliazione, amicizia e cose simili, questo no. Ma c'è rispetto, autentico rispetto, secondo me. E si coglie, almeno, io l'ho colto a pieno, il legame di sorellanza tra Niel e Lemyare. Sorellanza, appunto. Non amicizia. Non credo di saper spiegare la cosa in maniera migliore, ma credo tu capisca cosa intendo, sempre se ho colto quel che c'era da cogliere XD.
E poi... Méllie, la sorpresa più grande di tutte, e che mi ha fatta seriamente rischiare di scoppiare a piangere. Ecco, lei non me l'aspettavo proprio. Così come non mi aspettavo i Varne. E invece eccoli... E di nuovo, adoro la gioia di Eonwe e di Niel che si fondono, e vedere Eonwe così felice per i cavalli scalda il cuore. Ma a parte questo... Tutto ritorna, ed è meraviglioso e tristissimo e io non ce la faccio.
Méllie poi è fantastica: "cose da fare, gente da vedere"... La amo, sempre di più. E mi sa che avevo ragione: Corweth è più magnanima di quanto voglia far credere, bella lei. E vorrei vedere la sua faccia nel momento in cui Méllie le riporterà le scuse di Niel... Oh sì, la vorrei vedere proprio! In ogni caso, sono davvero contenta che Niel abbia potuto scusarsi, per quanto con un'emissaria (termine non usato a caso, eh :P).
Provo a chiudere qui questo commento, anche se avrei qualcosa come altre millle cose da dire... Basti solo pensare a Eonwe che sembra riluttante a lasciare l'est e al sorriso segreto di Niel sotto il velo, o a Alatar e Pallando malati, cosa che già sospettavo di entrambi ma di cui ho avuto conferma... Insomma, davvero... Mi sembra di dire solo un cumulo di sciocchezze per una storia che, invece, merita tanto di meglio. Perché se leggendo il primo capitolo ero partita risentititissima verso i Valar ora posso guardarli con occhi diversi, così come posso guardare Melkor e i suoi seguaci con altri occhi. E questo significa che hai fatto un lavoro meraviglioso, davvero.
Attendo stasera la fine, e intanto ti abbraccio forte.

Mel

Recensore Junior
23/03/17, ore 11:22

Toglie il fiato questo capitolo di pura azione!
È di quelli che arrivi in fondo in un baleno e ti dici: ma come, è già finito?

Mi è piaciuta letteralmente ogni cosa.

Prima fra tutte, la costruzione. Questo alternarsi serrato dei due punti di vista conferisce al capitolo una dinamicità speciale, e rende le scene d'azione, per così dire, cinematografiche. Ti scorrono davanti agli occhi senza mai incepparsi.

Altra cosa, forse non mi ero mai soffermata su Corweth, ma qui non posso proprio farne a meno: "Manda giù, idiota"… dio quanto mi piace questa "donna"!
E poi tu le regali delle scene memorabili! Anche senza citare la strepitosa liberazione di Eonwe ("Corweth gli gettò le braccia al collo. «Sbrigati, inizia a fare caldo»."… ecco, non ce l'ho fatta, l'ho citata), mi aveva già conquistata quando Niel la trova "con un sopracciglio inarcato e gli occhi fissi sulle sue mani strette sulla giacca", oppure "tranquilla nonostante a pochi passi ci fosse una bestia leggendaria".

Corweth interagisce con creature di cui conosce (o di certo intuisce) la natura "superiore" con una disinvoltura pazzesca, senza farsi intimidire, non lasciandogli mai l'ultima parola, cercando di piegarli ai propri scopi. È eccezionale.
Minaccia di scalzare Eonwe dalla vetta della mia classifica dei personaggi preferiti!

Ti faccio i miei complimenti: è già difficile creare un buon protagonista, ma i cosiddetti "comprimari", a cui si può dedicare solo un numero limitato di parole, sono una vera sfida. Un'altra che sei riuscita a superare con ottimi risultati. A parte Corweth (che incontra in modo particolare le mie simpatie), la tua storia è piena di personaggi che riesci a rendere unici semplicemente con poche battute.

Prima di proseguire, un inciso un po' fuori contesto, ma che dal punto di vista della successione degli eventi è giusto piazzare qui.
"Scoprì i denti al Valarauko. «Sai chi sono?»"
Una scena molto classica che però mi ha colpito particolarmente. Parole dette per intimorire l'avversario (e come si sente lo scatenarsi imminente della furia della Cacciatrice!), ma, a me è sembrata, non so perché, anche una domanda rivolta a sé stessa: Sai chi sei, Niel? È il momento di scoprirlo.

Ma andiamo avanti.
In realtà ho detto una parziale bugia quando ho parlato di "pura azione", perché l'azione è, sì, spettacolare, ma la parte ancora più grandiosa, il cuore del capitolo, per me è il dialogo tra Niel e Alatar. Un pezzo davvero magnifico.
E qui mi devo ancora ripetere, perché questo aspetto è una delle cose che ammiro di più nei tuoi scritti, ed è una cosa che si trova raramente nelle storie e quasi mai con questo livello di profondità: la capacità di mostrare e di rendere credibili le differenti visioni delle due parti avversarie, di dare a ciascuno dei due personaggi che si fronteggiano ragioni valide per fare quello che fanno.
Alatar e Niel: entrambi sbagliano, entrambi hanno ragione. È così vero tutto questo, così reale.

L'addio di Alatar è potentissimo. Indimenticabile.
"Questo è il mio corpo".
E vi prego di notare, esimie Potenze dell'Ovest, che NON è un corpo giovane e forte, bello e immortale, ma è vecchio, è tenuto insieme con la mera forza di volontà (e qualche aiutino esterno), e nonostante ciò è qualcosa da portare con orgoglio, è il simbolo della propria indipendenza, esagero, del diritto di scegliere per sé il proprio destino… e rinneghiamoli 'sti dei, anche se siamo (stati) parte di loro!
Chiuso lo sfogo, ma ti da l'idea delle emozioni che suscita, in me, la tua storia.

Infine la chiusura degna di un capitolo memorabile: il combattimento finale con Alatar, il Martello che entra in azione e… eeeehhh… cervello spappolato (non mi sento di condannare la nota della tua alfabeta, ma quando ci vuole ci vuole!)

Due capitoli rimanenti (sono andata a sbirciare su ao3)… e quante cose ancora devono succedere!!!
Complimenti Kan, un lavoro superbo.

Los

Recensore Veterano
22/03/17, ore 20:05

Kaaaaan! Oddio… Ok.
Un capitolo talmente pieno, talmente movimentato che mi sento sopraffatta dagli eventi al solo ripensarci, help!
Tutti i nodi che vengono al pettine, tutte le trame che stringono la rete, e io sto ancora cercando di raccapezzarmi con questo capitolo di svolta!

Quel corno non mi piace, per niente. Non solo perché ha fatto spuntare fuori un Valarauko vero, ho meglio, un gothmog vero, ma anche perché è spaventoso l’effetto che ha sui Maiar!
Che cosa sarebbe successo a Niel, se non avesse assunto in tempo il renshen? E mi sto chiedendo che effetto ha avuto su Lemyare…. Non era preparata nemmeno lei a tutto questo, anche se essendo dei Kinn-lai, i primi che hanno dato il renshen a Niel, di sicuro ne aveva con sé,ed è riuscita ad assumerlo in tempo... O la aiutata Morwe, più probabilmente, dato che a quanto pare sugli elfi non fa questo effetto.

Un’altra cosa che mi inquieta è che… Gli accoliti sanno molto di più di quello che pensavo!
Non sanno esattamente cos’è un maia, ma sanno di sicuro che Niel ed Eonwe, e presumo anche Alatar, non sono né elfi né uomini. Hanno dimostrato di avere conoscenze precise e di sapere esattamente come metterle in pratica. Da quanto lo sanno? Da quant’è che Alatar li sta preparando e sta pianificando?
E non hanno nemmeno paura di un Valarauko, anzi…!
Forse sanno anche che il Valarauko è a suo modo simile a Niel ed Eonwe, cosa che, mi pare, Alatar stava lasciando intendere anche alla folla.

E a proposito… Non è un’illusione. Io povera anima ci ho sperato, e invece no.
È un Valarauko vero, e non un Valarauko a caso, ma proprio proprio Gothmog in person… in fumo XD.
Seriamente… mi ha inquietato questo suo essere… In corporeo? O meglio non del tutto corporeo… Visto il piano di Alatar a quanto pare del tutto corporeo non è, di sicuro. Ma lo è per Eonwe e Niel: forse perché sono tornati più maiarin con il renshen? Comunque, possono sentirlo abbastanza da combatterlo, abbastanza perché Eonwe potesse estinguere la sua frusta e usarla contro di lui.


Ma tornando a Niel… Corweth! Corweth l’ha salvata, qualsiasi sorte avesse in serbo per lei Alatar!
Forse la parte più mercantessamente pratica di Corweth cercava di avere più aiuti possibili da sfruttare, ma non mi importa. Ha salvato Niel, ed è stata… è stato un gesto veramente bello da parte sua, sia in sé sia per quella cura che ha usato. Sempre spiccia, ma comunque ha avuto cura di Niel, e non so, ma tra loro è quasi passato qualcosa, prima che la questione corno le separasse ancora.
Questo mi ha reso ancora più chiaro che Corweth dietro la facciata da mercantessa nasconde veramente tanto.

Mi pare anche di intuire che anche lei sapeva ciò che sapevano gli accoliti. Ha finto di essere una buona alleata di Alatar, e intanto si è presa le informazioni che le servivano, e non solo, direi, perché scommetto che il renshen non è l’unica cosa che ha preso dal tempio. Ma come mai è sulle tracce del corno? E… Da così tanto tempo, per di più? Questo mi inquieta non poco, soprattutto perché sono sicura che se lo sia ripreso. Si è infiltrata nella festa con tutti i seguaci possibili e loro si sono ripresi il corno.
Non posso pensare che voglia usare veramente strumenti potenti come questo per continuare a distruggere le foreste, o qualsiasi cosa stia facendo che provoca anche la morte delle foreste.
In tutto questo, capisco che Niel non voglia vedere un oggetto pericoloso in mano a Corweth, anzi, più precisamente non vuole vedere più questo oggetto in particolare, non vuole più che esista.
Il modo in cui si scaglia su Alatar mi ha fatto chiaramente capire quanto la disgusta che sia ricorso a un simile oggetto, che sia ricorso a simili metodi, e di nuovo, capisco la sua visione. Ha visto un’infinità di modi e di situazioni in cui questi oggetti hanno rovinato popolazioni e sterminato figli di Iluvatar,e vedere un suo compagno di caccia che ne usa uno, che lo usa contro di lei, dopo averla ingannata, non può non farla infuriare!

Il problema è che Alatar si è preparato al meglio, in tutti i sensi. Ha preso di sicuro del renshen prima di suonare il corno, che unito al fatto che lo sta prendendo regolarmente da parecchio deve aver fatto un effetto notevole sia sulla sua forza fisica sia sulla sua capacità di recuperare i suoi poteri di maia e controllarli. Che abbia cominciato a prenderlo appena ha iniziato a sentire che pesava troppo la vecchiaia umana della veste? Oppure prima la vecchiaia lo ha quasi consumato e allora si è messo alla ricerca di una soluzione, di qualsiasi soluzione?
Aveva deciso di portare a termine quel compito a modo suo, a qualunque costo, per cui ce lo vedo a essere disposto veramente a tutto. Ancora di più se aveva già recuperato i suoi ricordi. O magari è stato proprio il renshen a farglieli recuperare? Ora mi sto immaginando tutti gli scenari possibili attorno a questa sostanza che alimenta la forza degli spiriti sui corpi.


Più che altro, io associo automaticamente il renshen ai Kinn-lai… Ma non possono essere alleati con lui... O sì? So che non è un elemento sufficiente per collegarli, i Kinn-lai non saranno gli unici depositari del renshen….

In ogni caso, vedere Alatar parlare la lingua nera ed essere disposto a lottare in questo modo con Niel ha reso ancora più evidente quanto ormai abbia voltato totalmente le spalle a ciò che era prima. Non volere che Niel resti coinvolta o uccisa è giusto l’unica cosa che è rimasta dell’Alatar di un tempo.

Passando a Eonwe, l’inizio del suo pezzo mi ha fatta ridere, per il sollievo e per la sua reazione alla comparsa di Corweth!
Ho passato una settimana terrorizzata dal pensiero di lui legato a un rogo, anche all’inizio del capitolo non sapevo che cosa sarebbe successo, tanto più che quel carro aveva già preso fuoco, e invece Corweth ancora una volta ha fatto del suo meglio, ed è riuscita!
Povero Eonwe però, per un attimo ha pensato di essere a casa… Salvo che in Aman simili elementi disturbanti non ci sono XDDD.

E via di nuovo con Corweth che approfitta della situazione per flirtare un po’ col suo bel disertore: le piace proprio :P! anche se questa volta è molto più discreta: approfitta dell’occasione solo in parte. Penso che stare aggrappata a Eonwe non le sia dispiaciuto.
Mi ha colpita la furbizia e l’attenzione con cui è andata a liberarlo, le precauzioni efficaci e rapide da ottenere che ha escogitato per evitare che le prendessero fuoco i vestiti e avere così il tempo di dare il renshen a Eonwe e di aspettare che facesse effetto. Si vede che è abituata veramente a tutto!
A tutto ma non alla sua prima esperienza di volo :P lì mi ha fatto davvero tenerezza!

Non mi sorprende nemmeno che fosse pronta a buttarsi in mezzo alla mischia pur di avere quel corno: ora che so che lo buole, e quanto lo vuole, mi aspetto di vederla fare di tutto. Però mi ha colpita che abbia obbedito a Eonwe… Che si sia resa conto che aveva ragione e che era meglio lasciar fare ai suoi uomini a cavallo?

Niel ed Eonwe che combattono insieme contro Gothmog sono stati incredibili, davvero una battaglia emozionante!
In particolare per il loro essere sempre uniti, anche nelle sensazioni, e il loro essere sempre in contatto. Poi come comunicano col pensiero, ora che sono tutti e due svegli: adesso quando non riescono a sentirsi mi viene l’ansia, tanto sono abituata a vederli comunicare all’istante attraverso il legame! Temo sempre che sia successo qualcosa di così grave da aver spezzato il legame…
Quando Niel è stata lanciata contro il palco con tutte le ossa rotte ho avuto veramente paura! Ma non avevo pensato al Renshen di mezzo, meno male che c’è, meno male!
Anche per mediare e rendere realistici questi combattimenti tra maiar: li ha resi possibili senza esagerare i poteri di questi maiar incarnati né esagerare dall’altra parte con altri espedienti concreti che sopperissero ai poteri dei loro spiriti. Ha dato un equilibrio al tutto seguendo il contesto e la situazione, e in questo modo c’è tutto: sia i poteri e gli spiriti, sia il concreto e le vesti, che comunque sono ancora presenti e vincolanti. . Ottimo espediente, Kan!
Hai davvero reso benissimo questa battaglia e anche quella a fine capitolo, in tutte le sfaccettature della situazione, che non erano affatto semplici! Scene davvero curatissime e avvincenti. Complimenti!

E sempre a proposito del renshen: la a prima volta che Niel lo ha assunto non aveva mostrato tutte le risorse che può dare ai Maiar… Forse anche perché era in quantità minore? Comunque sia, mi pare che il renshen abbia avuto un supereffetto anche su Eonwe, forse anche di più che su Niel? È stato avvincente vederlo sopraffare il Valarauko, e anche vederlo trovare la soluzione giusta per neutralizzarlo.
Forse non ho capito nulla io, ma ci provo: quel corno controlla gli spiriti, quindi sui Maiar, che non sono legati come gli incarnati al corpo, scatena tutto il suo effetto. Ha in qualche modo imbrigliato lo spirito di Gothmog, che quindi dipende da quel corno e dal fatto che rimanga al sicuro e non toccato da altri poteri. Se il corno viene suonato, chi suona ha il controllo di Gothmog, mentre se il corno è toccato da un potere più forte lo spirito di Gothmog si disperde? Mentre tutti gli altri spiriti che richiama rimarrebbero semplicemente senza veste, suppongo.
Ecco come Alatar intendeva attuare il suo piano: il rogo doveva essere immagino una copertura per onorare la festa e le aspettative della gente che voleva vendetta per Pallando, e nel frattempo Gothmog avrebbe trovato un vero corpo in quello che prima era di Eonwe. Senza un corpo, Eonwe non avrebbe potuto essere di intralcio ad Alatar e anzi, forse Alatar sperava sarebbe tornato dritto in Aman? Oppure intendeva usare comunque contro di lui il secondo martello?
E in tutto questo, lo spirito di Niel che aveva ancora un corpo avrebbe potuto magari rientrarci e così ne sarebbe rimasta fuori.

nessun sacrificio in grande stile e basta, no, aveva piani ancora più grandi. Voleva mandare contro l’ovest un Valarauko con l’aspetto di un primogenito, che avrebbe avuto come suo esercito tutti gli uomini dell’Est e per di più il principe Khamul Quarto. E Alatar? Ha detto a Niel che non le ha mentito, il che fa pensare che si sarebbe dimesso dal suo ruolo, ma alla fine in vece aveva mentito, almeno su quello. Non aveva nessuna intenzione di andarsene, né di rinunciare a nessuno dei suoi piani. Voleva restare dietro a tutto a dirigere il Valarauko e a assicurarsi che tutto funzionasse, a quanto pare.

Alla fine ha totalmente calato la maschera, ed è stato… bè, tutto quello che temevo, e anche di più. Alatar ha abbracciato totalmente i mezzi e il pensiero di Melkor, e ne è fiero.
È convinto che ribellandosi ai dettami dei Valar, accettando la tenebra che è ovunque, si possa davvero fare qualcosa per l’Est, per ridare potere agli uomini che sono stati sempre rifiutati e lasciati indietro.
Peccato che stia facendo tutto questo usando gli stessi metodi dei Valar, seguendo esattamente quello che è il metodo e il tipico modo di pensare degli ainur, buoni o oscuri che siano.
Il metodo del: ora so io cosa fare, so io cosa è meglio per loro, e mi basterà convincerli a seguirmi, o usare i miei poteri superiori ai loro, perché tutto si sistemi, o vada come voglio io. Quindi, alla fine, per quanto creda di essersi liberato dai soliti metodi fallimentari e anzi sia convinto di star facendo qualcosa contro questi soliti metodi, in realtà li sta seguendo anche lui, e non se ne rende conto.

E contemporaneamente a tutto questo, si comporta ancora come un cacciatore che rispetta il branco. Niel è ferita, e lui la assiste. Non la lascia sola finché non si è ripresa. Poi torna a considerarla una nemica, e a ferirla ancora, anche. Ma finché è ferita è quasi dolce con lei, come se fosse un cucciolo da proteggere.
È l’unica caratteristica di Alatar come è sempre stato che è rimasta, qualcosa di cui penso non si libererà mai, un’istinto che è più forte di tutto, di qualsiasi convinzione o ribellione.
E penso che Niel lo senta, ma questo non basta a calmarla, né tanto meno la convince a fidarsi ancora di Alatar. Lui l’ha ferita troppo profondamente e ripetutamente, e con lui anche Pallando. I loro discorsi, le loro azioni, i loro inganni sono troppo per poterli perdonare, per quanto le sia dispiaciuto per la morte di Pallando. Ora vuole solo portare a giudizio Alatar, senza riserve né giustificazioni.
Il fatto che non voglia nemmeno far intuire ad Alatar il fatto che ora Eonwe è il suo compagno è più che significativo. Alatar non merita questa confidenza, non merita di conoscere questa parte così importante di lei. Non più.

E arriviamo alla battaglia finale… Oddio, non so nemmeno se posso chiamarla così, perché non so assolutamente se si possa dire che è finita così…
Alatar che va dritto contro Eonwe e il loro combattimento mi ha tenuta davvero col fiato sospeso, che è diventato angoscia quando è ricomparso ancora quel maledetto martello. A quanto pare Alatar ha fatto della sconfitta di Eonwe una questione fondamentale, come se fosse la sua dimostrazione comcreta ai Valar di quanto li rifiuta. E dato che usarlo come corpo per Gothmog non ha funzionato, ha deciso di usare il suo “martello nella manica”. O almeno, ci ha provato. Sapevo che Niel si sarebbe messa in mezzo, lei ed Eonwe sono pronti a difendersi a vicenda da quel coso senza pensarci sopra nemmeno per sbaglio, ma avevo paura che non sarebbe servito, che finissero colpiti entrambi…
E invece no. È stata Lemyare? È stata lei, appena ha capito che sua sorella correva un pericolo così orribile?

E a proposito di Lemyare… in tutto questo, non ho capito da che parte sta. Pensavo fosse corsa a dare mamn forte a Eonwe e a Niel, ma poi si è dimostrata alleata con il cavaliere che attaccava Eonwe… E questo cavaliere chi è? Lui e Lemyare sono comparsi proprio ora, tutti e due. Perché?
Quel che è certo è che tutti, nessuno escluso, stanno agendo senza esclusione di colpi, a parte giusto Eonwe che vuole solo Far arrendere Alatar, evitando di ucciderlo o ferirlo gravemente. Per il resto…
In ogni caso, c’è qualcosa che non capisco, che davvero non quadra.

Un’altra cosa che mi ha colpita è come, oltre a gestire in maniera magistrale tutti i combattenti, di tutte le razze, sei riuscita a inserire e a dare un suo posto anche a tutta la folla di Doragzul, che ha visto tutto, e che ha inevitabilmente partecipato a tutto.
Deve essere stato molto più inquietante e terrificante della celebrazione che si aspettavano tutti, di sicuro. Anche se è evidente che non hanno mai vacillato nel loro appoggio ad Alatar, cosa che lui aveva previsto, immagino. Sapeva che, con le invocazioni e le istigazioni giuste, qualsiasi gesto di Niel ed Eonwe sarebbe parso un attacco al loro beneamato Conquistatore dell’Oscurità.
Mi chiedo cosa succederà ora... Non sono morti tutti gli accoliti, anzi forse nessuno, anche se tra il Valarauko e tutto è difficile dirlo con certezza. E la folla ha visto morire in maniera brutale il suo protettore….

È ancora tutto in gioco, lo sento, nonostante tutti i colpi di scena.

Magistrale, Kan, semplicemente magistrale, perfetto tutto!
Come hai inserito ogni scena, come hai tenuto il ritmo incalzante in ogni istante, senza che scemasse mai la tensione, l’attesa per ciò che stava per succedere.
Come hai descritto le battaglie, tenendo conto di ogni parte coinvolta e delle caratteristiche e dei metodi di ognuno, uomini, maiar o elfi che fossero.
Come sei riuscita a trovare lo spazio giusto anche per i dialoghi, e per qualche attimo più leggero, veicolato da Corweth. E in mezzo a tutto questo continuavano a fioccare dettagli che andavano e non andavano a posto.
È un capitolo incredibile, davvero!

Complimenti, davvero complimenti, per tutto, per ogni passaggio, personaggio, riflessione: è tutto perfetto!
Non vedo l’ora che sia domani, anche se sarà il penultimo capitolo… Oddio, non ci posso pensare!

Un super abbraccione, Kan!
Tyel

Recensore Master
18/03/17, ore 18:23

Ci sono, finalmente! E temo che dimenticherò la metà di quello che voglio dirti, ti avviso in anticipo. Nel caso vorrà dire che ti molesterò volentieri altrove, muahahahaah!
Allora, comincio capovolgendo le note finali: per me il combattimento non ha nulla di spinoso, proprio perché c'è il rénshen di mezzo (un accento sì, un accento no, vado a sentimento :P). Comunque, a parte il fatto che muoio dalla voglia di capire esattamente cosa sia (a parte associarlo a certe droghe non saprei) visto l'effetto che ha sui Quendi e sui Maiar incarnati direi che l'escamotage ha perfettamente senso, almeno dal mio punto di vista, e su questo torno dopo.
Le domande sorgono con il Balrog: che cos'è esattamente quel corno? Da dove viene? Voglio dire, risale ai tempi di Angamando o prima ancora di Utumno? E... Perché corno di Gothmog? Non sembra avere solo l'effetto di richiamare Gothmog, ma anche di far ritrarre gli spiriti dalle vesti... O questo serve affinché Gothmog, in forma di spirito, arrivi, si ritrovi una veste da prendere e la incarni? O ancora è un effetto secondario del corno per via della sua malvagità ecc?
Ma soprattutto, come si può evocare uno spirito che, mi verrebbe da pensare vista la sua corruzione, dovrebbe essersi dissolto nel vuoto? So che tu sai tutto questo e anche di più, e che forse io avrei anche dovuto trovare da sola le risposte a certe domande... E anzi, ho idea che a molte non mi risponderai a fine storia, se intuisco bene i tuoi piani. Ma comunque, chiedere è metà dell'avere, no? :P
Ah, e per concludere con le domande (prima sessione XD) Gothmog è corporeo... Perché? Perché al contatto con le vesti può teoricamente incarnarsi o qualche principio simile? La lancia del resto gli è passata attraverso... Ok, ok, basta domande. Iniziamo con il commento vero e proprio, va'.
Tu non hai idea della paura che ho avuto leggendo le prime righe, con lo spirito di Niel che si ritrae sempre più dalla veste. Niel, continuavo a ripetermi, sei già morta una volta. Non farmi questo scherzo adesso, non a due capitoli dalla fine. Non puoi. Non con quella spada di Damocle che ti sei allegramente appesa sulla testa. E non me ne frega niente se non sai che cos'è una spada di Damocle, non puoi e basta.
E al mio terrore pieno di vaneggiamenti si aggiungevano le parole degli accoliti, ad aggiungere carne al fuoco: quindi, loro sapevano. Quanto? In che misura? Cosa conoscevano della vera natura di alatar e Pallando? E cos'ha svelato loro Alatar a proposito di Niel? Da un lato penso: "oh, tenero Alatar che parla con i suoi accoliti e non nasconde loro nulla, finalmente un Maia sincero (sì, ok, c'era anche Gandalf, e pure Radagast non doveva essere male)" ma dall'altra... No, questi sanno troppo. Non mi piace. Ok che per come si sono evolute le cose sapere o non sapere cambia poco, e chi non sapeva ci è arrivato da solo, ma tant'è.
Invece mi sono stupita che Corweth non fosse certa della natura di Maia di Niel. Da lei sì, mi aspettavo che sapesse tutto e anche di più. Ora, aveva intuito e tanto anche, ma sicurissima non era, non finché non l'ha vista priva di sensi. E a proposito... Corweth, cos'hai fatto a quegli accoliti? La cosa non mi piace, ma per niente proprio.
Ora, sarò io che sono sentimentale, magari, e che voglio vedere gesti disinteressati là dove non ce n'è neanche l'ombra, ma ho idea che Corweth non abbia salvato Niel esclusivamente per il corno. Voglio dire, aveva tanti di quegli uomini a disposizione, se avesse voluto un aiuto avrebbe potuto agire in altro modo. Con meno garanzie di riuscita, magari. Ma avrebbe potuto farlo. Così come avrebbe potuto salvare Eonwe (dai, che gran perdita lasciarlo morire così, no?) e servirsi esclusivamente di lui. Il fatto che abbia salvato Niel, Niel che ha violato la sua mente... Beh, mi fa pesare a una Corweth più magnanima e meno cinica di quanto lei non voglia far trapelare. Ma ovviamente non diciamoglielo, primo perché potrei sbagliare clamorosamente, secondo perché immagino che, anche qualora fosse vero, negherebbe con tutta se stessa anche davanti all'evidenza, quindi a che pro? XD
Il salvataggio di Eonwe invece è... Beh, ho riso tantissimo. Corweth che riesce a essere provocante anche in momenti di estremo pericolo, e poi il volo... Sì insomma, lo svolazzo... L'ho proprio vista, la sua faccia terrorizzata. E se non fosse per Niel vorrei proprio shipparli... Beh dai, insomma, per par condicio: una Niel/Arunnil e una Eonwe/Corweth ci starebbe, neh? :P
E comunque, ora sorgono altre domande. Che vuol fare Corweth con quel corno. Venderlo, grazie tante. Ma a chi? Chi potrebbe volerlo, a parte Alatar e Khamul che comunque sono alleati?
E a proposito, adoro Corweth quando chiama Alatar "vecchiaccio", mi fa morire dalle risate!
Non so se riuscirò a dirti quanto ho amato l'uscita di scena di Corweth, ma ci proverò. Innanzitutto, per tornare al discorso ship, ho amato che, per quanto non abbia avuto il corno, e per fortuna, Corweth abbia almeno avuto un qualche contatto con Eonwe... E diamogliela questa soddisfazione, la desiderava troppo!
Poi... Beh, adoro come Eonwe le dica di andare, mentre fronteggia da solo tutti quegli accoliti. Ho amato come le salvi a sua volta la vita. E come lei scompaia nella folla, una delle cose che sembra saper fare meglio. E al di là del fatto che so qualcosina dei tuoi futuri piani, ti conosco troppo bene per capire che questo è un segnale per qualcosa di futuro. Corweth non ci ha lasciati così, e io sono felicissima di questo.
Così come adoro il fatto che il corno sia sfuggito di mano ai contendenti, nel corso dei combattimenti... Quello non è un dettaglio casuale e anche se mi fa tremare la sola idea di in che mani sia finito e dei danni che potrebbe causare, sto fangirlando al pensiero di saperne di più e sono troppo, troppo curiosa di sapere.
Ora, Eonwe non sembrava particolarmente interessato alla divisa del cavaliere che ha preso il corno, preso com'era dal combattimento, e lo capisco. La mia teoria però è che quello non fosse un cavaliere al soldo di Corweth, ma un uomo di Khamul e la cosa si fa moooolto interessante.
Per il resto, mi piace tantissimo la sintonia tra Niel ed Eonwe anche durante il combattimento, la forza del legame che si sente costantemente e che quando sembra essersi spezzato, di nuovo, mi ha terrorizzata. Niel, sei riuscita due volte in un solo capitolo a farmi credere di essere morta, questa me la paghi.
Ma comunque, dieci punti a Eonwe che anche nel pieno di una battaglia tanto sfrenata sta attento a non uccidere altri accoliti, o così mi pare... E questo non è da poco. Tra l'altro, e qui parlo veramente da ignorante e tu mi correggerai, questi accoliti guerrieri mi fanno pensare a certi monaci orientali, giapponesi magari... Ma parlo di culture che conosco pochissimo, il mio oriente è un altro XD.
Questo però mi riporta all'atmosfera generale del capitolo, e a un discorso che mi preme fare: è vero, forse l'atmosfera di questo capitolo può sembrare, a un primo sguardo, lontana da quella che di solito si associa al legendarium. Sarà per la gran quantità di azione e "effetti speciali", sarà per la grandissima presenza di spiriti e di quel che ciò comporta. Ma... Esiste davvero un'"atmosfera da legendarium?" Me lo sono chiesto leggendo e ho pensato che no, esiste il canon. Ed esiste la possibilità di giocarci, di osare, di portarlo al limite, di tendere il filo fin quasi a spezzarlo. Ed è questo che hai fatto, perché hai gli strumenti per giocarci. E la mancanza di quel sacro timore che troppo spesso si ha di fronte alle opere tolkieniane e che non permette di osare quanto si potrebbe. Insomma, scusami il panegirico con cui sono uscita abbondantemente fuori tema, ma sentivo che era giusto farlo. Perché credo che Tolkien ci permetta ogni registo e ci permetta di trattare ogni argomento, se conosciamo il canon. Ed è questo che hai fatto, qui, e per cui amo sempre di più questa storia.
Ok, torno alla storia, scusami la digressione inutile. Niel con la schiena spezzata sui gradini del tempio mi ha stretto il cuore, la gola, tutto. Ma la botta finale me l'ha data Alatar. Alatar che nonostante tutto, nonostante le divergenze d'opinione e d'intenti, nonostante l'abbia ingannata, nonostante mille altre cose, ha sempre voluto proteggerla. E che anche ora le sta accanto, come a un membro ferito del branco, una compagna di caccia ferita che ha bisogno di aiuto e conforto.
E questo spezza il cuore più di qualsiasi altra cosa, più delle ragioni contrapposte di Alatar e di Niel che finalmente si confrontano e si scontrano: fa male vedere Alatar che, in fondo, è rimasto il cacciatore di Orome di un tempo. È cambiato, eppure è sempre lo stesso. E non so perché questa sia la cosa più dolorosa, ma lo è.
Quanto al resto... Beh, ho aspettato questo capitolo dall'inizio della storia, se non forse da prima XD. Era questo, era questo che speravo di trovare. E se non ho pianto ci è mancato poco, pochissimo. Perché Alatar ha ragione... Dio, se ha ragione. È tutto terribilmente vero, giusto. Melkor in fondo si è insinuato in ognuno di loro, Niel ed Eonwe compresi. E soprattutto, i Valar difficilmente si interessano davvero ai popoli che tentano di aiutare prima che alle loro coscienze.
Le parole che dice a Niel sono dure, spietate, eppure vere: e proprio per questo fanno male. Niel, prima di tutto, ha combattuto per se stessa, per appianare i proprii turbamenti, i propri dolori, le proprie vendette. E lo stesso si può dire di Eonwe (ma questo Alatar non lo sa :P).
Il problema, in tutto questo, è che Alatar è un Maia. Della stessa stirpe dei Valar che tanto disprezza, di Nieliqui, di Eonwe. E anche Melkor di cui Alatar sembra servirsi come un mezzo per aiutare l'est non è altro che un Vala. E i Valar finiscono sempre per non capire, per sbagliare. E Alatar non è da meno, utilizzando mezzi più grandi di lui, mezzi sbagliati e malvagi e privilegiando il fine a qualsiasi cosa vi sia sul suo cammino.
E qui sta la cosa meravigliosa: entrambi hanno torto, entrambi hanno ragione. E io sento quel senso di completezza così giusto che è proprio del finale farsi pericolosamente strada... Non voglio, Kan, non voglio. E vorrei, vorrei davvero, che Niel potesse comprendere le idee degli amici di un tempo più di quanto non riesca a fare ora... Ma temo sia impossibile, e questo mi spezza il cuore.
In ogni caso, al di là dei torti e delle ragioni obiettivi, ho fangirlato per Alatar che dice "questo è il mio corpo". Corpo, non veste. Non dovrei, lo so, ma ho adorato l'attaccamento che ha per l'est, per la forma che ha scelto di abbracciare in toto. E la determinazione con cui sceglie di rifiutare il giudizio. Niente, amo Niel ed Eonwe, li comprendo, mo sono legata a entrambi più di quanto non avrei mai creduto, non posso che biasimare il modo di agire di Alatar e in passato di Pallando... Ma alla fine il mio cuore finisce per essere con loro e con il loro amore per l'est.
Oddio, ma si capirà qualcosa di questo commento e di tutto quello che sto dicendo?
Comunque, in tutto questo avevo allegramente sottovalutato il martello degli inferi, e non solo... Ero bella tranquilla a pensare che Eonwe, libero dal Balrog, non corresse più pericoli. Perché insomma, che saranno mai per lui un po' di accoliti incarogniti? Illusa, illusa.
E a questo punto mi chiedo: il martello, nei piani originari, a cosa sarebbe servito? A dissolvere lo spirito di Eonwe affinché il Balrog prendesse possesso della sua veste?
Faccio seriamente fatica a parlare della parte finale del capitolo, perché pur avendolo letto le mie solite tre volte, ho ancora voglia di piangere. Perché c'è quell'aria da battaglia finale, da duello risolutore e risolutivo che... No, no, no. Voglio che questa storia duri per sempre, non può finire. Non deve. E invece è così giusto, così giusto il modo in cui si avvia alla conclusione, che davvero, di che mi lamento?
Ho trovato giustissimo che ad affrontare Alatar fosse Eonwe: sia perché Niel non poteva, sarebbe stato terribile, sia perché ora Eonwe può, in qualche modo, riscattarsi da ciò che ha fatto con Pallando. Perché qui, semplicemente, si limita a difendersi, a colpire non per uccidere, e fino all'ultimo tenta di convincere Alatar. È il culmine di tutto il suo percorso di crescita, questo, per me. Almeno finora... Perché poi tremo all'idea di cosa ci aspetterà nei prossimi due capitoli, ugh.
Ho amato Niel che si frappone tra Eonwe e il martello )e per la terza volta ho temuto che morisse XD) così come ho amato Khamul (perché quello è Khamul, no?) accorso a proteggere Alatar.
Basta, è deciso: io Khamul lo shippo con me. Uno che si frappone tra due Maiar che si fronteggiano... Mio! XD
E Lemyare. Quei due accenni che dicono tutto. La preoccupazione di Niel, e il finale... Perché ovviamente è Lemyare a uccidere Alatar, no? Ecco, quello per me vale tantissimo. Non importa più quanta reticenza ci sia stata tra le due e perché. Quello che importa è che il legame di sorellanza sia rimasto forte, invariato. E come sempre, tra Niel e Lemyare, i fatti parlano più delle parole. E potrebbe essere diverso, con due cacciatrici?
Poi magari sbaglio, eh. Magari non è stata Lemyare a uccidere Alatar e io non ho capito niente. Magari è stato Arunnil XD a proposito, dov'è finito Arunnil? E Morwe? E Daeron?
E mi rendo conto di non aver speso mezza parola sull'azione, in un capitolo che, forse, è il più carico d'azione che io abbia mai letto scritto da te... Io non sono una fan delle scene d'azione, )sottoscrivo la nota di Chià, in pieno XD) ma qui è tutto riuscitissimo, mai di troppo, mai stonato. Si sente l'adrenalina sotto pelle, la frenesia, la paura, il dolore... Tutto. Ed è perfetto.
Il bastone spezzato, poi... L'avrò ripetuto mille volte in questo commento, ma è qualcosa di così giusto. Giusto dal punto di vista dello svolgimento della storia, intendo. Ho avuto un brivido. E la morte di Alatar mi ha lasciata, in via definitiva, quel senso di siamo vicini alla fine... Niente, mi arrendo. Mi preparo psicologicamente a salutare questa storia. E nel frattempo, sono terrorizzata da quel che dovrà succedere: perché ora, da portare a giudizio non c'è più nessuno, soltanto idee. E Niel ha il suo giuramento da portare a termine... Odio i giuramenti. Li odio.
Bene, mi sa che è meglio chiuderla qui... Ho scritto questo commento a rate e credo che per questo sia veramente incomprensibile, voglimi bene comunque! XD
Un abbraccio

Mel
P.S.: fangirling per Eonwe cosparso d'olio, in gonnellino e con gli occhi sbrillucc. Dai, se lo merita tutto. E fangirling per Niel che fronteggia il Balrog. Sì, sì, caccia selvaggiaaaaaa!

Recensore Veterano
14/03/17, ore 18:46

Io… Aiuto, piango!
Piango e sto male, non ce la faccio!
Mi appello all’andare con ordine, altrimenti stavolta mi esce veramente una recensione incomprensibile. Ok…

Finalmente Niel e Lemyare parlano da sole! Speravo ci fosse, questa conversazione tra loro, perché Niel ne aveva bisogno.
Purtroppo però non è stata la conversazione esaustiva che speravo… Però è stata una lunga conversazione tra sorelle, almeno.
La morte delle foreste spiega l’inquietudine dei Kinn-lai, (e anche degli altri Quendi, in parte: Mi ha fatto tornare in mente anche ciò che sta succedendo ai Windan…). Se ne saranno anche andati praticamente tutti da quelle foreste, ma sono comunque importanti per loro, e sono rimasti tutti legati a quei luoghi. Quelle foreste non possono morire!
E qui cominciano le domande. Perché? Chi o che cosa le sta avvelenando? Chi odia così tanto i Quendi da distruggere le loro foreste e perseguitarli così?
Ho la sensazione che Lemyare sia pronta a fare di tutto per scoprire i colpevoli e porre fine a questa cosa, ma seriamente di tutto. Lo farà per il suo Morwe, per i Kinn-lai a cui si è legata, e anche per carattere.
E non avevo dubbi che Niel non avrebbe esitato ad aiutarla!
Lei, come sua sorella, è una cacciatrice e ama i Quendi, queste tribù di Tatyar in particolare, e non li lascerebbe mai soli mentre sono in pericolo.

Ho però la sensazione che Lemyare non le abbia detto tutto ciò che sospetta… non c’è solo Corweth dietro a tutto questo, su questo sono entrambe d’accordo, ma Lemyare non sta aggiungendo altro su questi sospetti se non l’accenno al fatto che si tratta di un maia, o di più di uno. E mi chiedo se Lemyare sospetti di Alatar e Pallando più di quanto lasci trapelare.
Voglio saperne di più, su questa storia! Voglio sapere cosa ha reso Lemyare così chiusa e sospettosa, perché penso che ci sia qualcosa in particolare, dietro.
E anche sui piani dei Kinn-lai per la Festa della Liberazione vorrei saperne di più...
E a proposito…

Alla fine è arrivata. Ho passato metà storia, forse anche di più, ad avere paura di questa Festa della Liberazione, ad averne sempre più terrore, e ora ci siamo, è arrivata.
In pieno giorno e sotto la piena luce del sole, come non poteva non essere una festa che celebra lo sterminio del Popolo delle stelle, e imponente come si addice a una città antica, grande e famosa come è Doragzul.
La descrizione della folla in attesa è veramente suggestiva, Kan, sul serio. Sei riuscita a descriverne in poche frasi sia l’aspetto più imponente, sia l’aspetto più “umano”, con la folla in attesa sotto il sole che ha bisogno d’acqua, la tensione sottile che cresce mano a mano che si avvicina un momento che così tanti aspettano da mesi.
Complimenti davvero!

Niel è esattamente dove mi aspettavo che fosse: in mezzo alla folla, attenta a ogni presenza, odore e dettaglio come solo una cacciatrice sa essere. Nemmeno le chiacchiere di Corweth o le strane manovre di Mellie possono distrarla, per quanto sembri concentrata su di loro.

La chiacchiera da mercantessa indaffarata che ha rimesso su Corweth mi preoccupa. Non so mai cosa pensare quando assume questo atteggiamento: sembra pronta a parlare di tutto, ma ormai so che le sue risposte, pur contenendo non poche informazioni, non dicono mai tutto, non rispondono mai a tutte le domande.

Non mi sorprende che sia informatissima su tutti i vizietti di tutti gli abitanti più in vista di Doragzul, anzi, forse di tutta Doragzul e basta. Lei è la Fonte, ed è… bè, è Corweth.
e ovviamente ha già tutte le sue opinioni in merito, e immagino anche i suoi tornaconti, in ogni caso. E già questo basta a preoccuparmi. Prima pensavo che Corweth lavorasse con Alatar, ma ora non sono più sicura di niente. Per quel che ne so, potrebbe anche essere pronta a fare il doppio gioco anche con lui, a fregarlo per ottenere qualcosa, se le serve. Corweth sembra dare poca importanza a tutto, ma sarà vero? Oppure invece ha messo mano in tutto? Nella vendita di oggetti che diffondono tenebra, nella comparsa di questo Khamul quarto, nei piani contorti di Alatar per il futuro dei culti o i suoi progetti sugli elfi.
Immagino che voglia come minimo assicurarsi quanto meno un posto nel futuro commercio, se veramente Khamul Quarto ha intenzione di gestire anche quello. Il fatto che lui sia un suo rivale nel commercio è stato un dettaglio che mi ha sorpresa, anche se a pensarci non dovrei essere poi così sorpresa. Il commercio è il suo piano per appianare le differenze tra Est e Ovest, una volta che saranno stati ristabiliti i confini come è più giusto per l’Est, quindi ci sta che voglia superare e togliersi dai piedi una mercantessa ingombrante e furba come Corweth.

Ma parlando più nello specifico di Khamul Quarto… Finalmente su questo punto c’è qualche risposta!
Ecco chi è il cavaliere misterioso incontrato da Eonwe: non la Fonte e compagnia, ma il Principe.

Mi chiedevo se questo nome fosse untitolo per ricordare il primo Khamul, o se fosse un guerriero che si spacciava per suo discendente e c’era chi ci credeva e chi no... A quanto pare questa è l’idea giusta, anche se sembrano crederci non sono propriamente in pochi, e Alatar ha tutto l’interesse a confermare queste voci. Mi chiedo anche io se sia un discendente vero oppure no, a questo punto…

Di sicuro, sa come ottenere ciò che vuole e come mandare avanti i suoi progetti. Da l’idea di essere una persona carismatica, è un attento osservatore ed è pronto ad assecondare i desideri di chi lo circonda, se la cosa può essergli utile.
Il modo in cui si tiene vicino il governatore ne è un esempio più che sufficiente.
La figura del governatore è stata la presenza di cui avrei dovuto ricordarmi: non c’è una città senza re o governatore! Ora ci sono tutti quelli che dovrebbero contare qualcosa, veramente o per finta, in questa festa. Almeno credo ci siano tutti…
Questo è il classico governatore che ha paura di perdere la poltrona, che ha visto bene di allearsi con elfi e presunti principi pur di avere favori e sostegno dai più potenti, dal meglio del meglio, che gli garantirà la poltrona, il prestigio, una bella vita e, già che ci siamo, pure l’eterna giovinezza. Sssè.
Intanto pare sia solo una presenza nella sua stessa città, non serve a niente e a nessuno importa che ci sia.

Tutto questo però mi è scivolato via dalla mente, come è successo a Niel, quando ho visto il palo per il sacrificio… Io lo sapevo. Lo sapevo che non avrebbero fatto quella festa senza sacrifici, e il terrore che Eonwe o Niel ci potessero finire sopra, soprattutto Eonwe, mi serpeggiava addosso da un po’…
Ma ho sperato fino all’ultimo che qualcosa, qualcosa smentisse questa mia sensazione…
Non ci posso pensare, non ce la faccio!

Era il piano di Alatar da un bel po’, forse sin da quando è morto Pallando. Il fatto che Niel avesse giurato di uccidere Eonwe è stato solo un di più che è riuscito ad adattare, ma non ha scalfito minimamente i suoi piani.
Alatar mi è sempre sembrato, tra i due Stregoni Blu, quello più d’azione. Già all’epoca di Sulla soglia era quello che sembrava fare più fatica a stare fermo, a restare nei ranghi, diciamo così. Ora che si ètrovato con tutte le possibilità di agire e di rivoluzionare le cose nelle sue mani, non ha esitato a dare sfogo a questa parte di sé!

Ma la cosa che mi fa più infuriare è come ha manipolato Niel! E come cerca ancora di convincerla a parole, per spingerla ad acettare il suo piano come giusto, proprio come stava facendo Pallando. Alatar la a vuole solo usare, approfittare della forma che ha preso, del giuramento che ha fatto, per mandare avanti i suoi piani. Non gli interessa più di lei, dell’amicizia che li univa, né tanto meno di Aman o di qualsiasi altra cosa tenesse in conto prima di partire da Valimar.
Ora tutto ciò che gli interessa è… Che cosa?
Che cosa vuole fare portando gli emblemi distorti di Melkor e Sauron, (oddio il dettaglio dei ssilmarilli su campo nero, Melkor che si appropria dei simboli dei suoi nemici per rivoltargleli contro, brrrrr! Che schifo!).
Che cosa crede di ottenere mostrando alla folla una quende che, sostanzialmente, ne uccide un altro? Vuole far credere che gli unici quendida rispettare siano quelli dell’Est? Ma per cosa? Non ha il loro appoggio… Oppure sì?
Se non lo ha, sta solo fomentando la divisione tra Avari e Eldar, ed è la cosa peggiore che potrebbe fare, dato che già alcune tribù vendono gli Eldar se li catturano!
E per quanto riguarda il fatto che questo dovrebbe riunire gli uomini e i Quendi… Non mi pare assolutamente un’idea che funzionerà. Ci sono sempre la morte e le folle aizzate, dietro, e questo non porta mai alla “pace” che Alatar dice di voler portare.
Quali sono veramente i suoi progetti per gli uomini dell’Est?

A confondermi ulteriormente, a farmi ancora più infuriare e star male poi è arrivato il finale… Il corno, la comparsa del Balrog... Da dove è uscito? Era già lì? È un’illusione?
Che cosa sta succedendo? Che cos’è quel corno? Non mi piace l’effetto che ha avuto su Niel ed Eonwe, non mi piace perniente!
E peggio ancora, Alatar sapeva che su di loro avrebbe fatto questo effetto, sapeva come confondere Niel per non farle scoprire fino all’ultimo chi stava per bruciare sul rogo… Sta usando tutti i metodi che ha e che conosce,Contro tutti!

E Niel ed Eonwe… Oddio!
Mi sembrava strano che Niel non sentisse Eonwe, c’era qualcosa che non andava, Ed ecco spiegato cosa!
E io ho paura che sia stato Arunnil. È stato l’ultimo a vedere Eonwe, e a quanto pare ha spiato senza problemi lui e Niel. Abbastanza da sapere quanto sono legati, cosa hanno appena fatto insieme, anche.
E la cosa non sembra essergli piaciuta… Mi sono chieste se non sia in parte perché prima di capire chi era Niel, e forse anche dopo, era attratto da lei.
Ma anche se fosse, credo che sotto ci sia anche altro, qualcosa che non capisco. Oppure è Corweth che sapeva dove era Nascosto Eonwe, all’insaputa dei Kinn-lai, e lo ha saputo spiando il suo stesso Torchio?
Chiunque sia stato ha reso Eonwe incapace di reagire e liberarsi, e questo mi terrorizza! Deve potersi liberare, deve!

La comunicazione costante tra lui e Niel una volta che Eonwe si riprende mi ha commossa: Sono legatissimi!
Pensano all’unisono, progettano in pochi secondi come non sono mai riusciti a fare prima, nemmeno nei momenti in cui erano più vicini. Sono proprio come Lemyare e Morwe.

E Niel non si arrenderà finché non avrà liberato Eonwe, lo so. È vero che dovrà ucciderlo, ma non così, così mai!

La confusione di Eonwe, stordito da qualsiasi cosa gli abbiano dato, è stata straziante!
Come sente per prima la voce di Niel, per poi capire così lentamente dove si trova, che è legato al palo per un rogo, per poi rendersi conto sempre più chiaramente della presenza della folla inferocita… Oddio!

Appena si riprende poi tra lui e Niel sembrano riuscire a tenere d’occhio quanto meno Corweth e Alatar, ma non sono comunque ancora in grado di uscire da quella situazione… E poi arriva quel corno!

No, ora non so proprio cosa pensare. Non ho proprio idea di cosa succederà ora, di come faranno Niel ed Eonwe ad affrontarlo.
Posso solo aspettare angosciatissima il prossimo capitolo!

Stracomplimenti, Kan, davvero complimenti!
È un capitolo che sconvolge, in tutti i sensi! Si passa da avere qualche certezza, come chi è il famoso principe, a perderle tutte, tutte. Non rimane veramente più niente di certo, nessuna alleanza, nessuno scopo, niente.
Riuscire a ottenere questo con un intreccio così complesso è difficilissimo, e tu ci sei riuscita, ci sei riuscita totalmente, e io ti faccio e ti rifaccio mille complimenti per questo!
Mamma mia quanto amo questa storia!

A giovedì!
Tyel

Recensore Junior
14/03/17, ore 10:34

Oh, bene bene, eccoci qua. Dire che le cose precipitano è un eufemismo come pochi!

Ma cominciamo dall'inizio, con l'interessantissima scena del dialogo tra Niel e sua sorella, dove si ha la chiara impressione che Lemyare nasconda qualcosa, ma questa volta (con mia grande soddisfazione) lo percepisce anche Niel, e invece di riporre ancora una cieca fiducia nel prossimo, anche lei tiene per sé alcune informazioni.
Mi è piaciuto assistere a questo cambiamento nella nostra protagonista.

Comunque, dopo questa prima parte, è tutto un precipizio! No, forse farei meglio a dire: un crescendo. Un accumularsi di eventi che tu gestisci alla perfezione (la tensione che serpeggia tra la folla in attesa, l'arrivo del presunto Khamul IV e del governatore…), riuscendo sempre a introdurre qualche elemento che suscita il sospetto (l'uomo in nero, la sparizione di Mellie). Davvero ben scritto!
Mi sono sentita come Niel, che continua ad accumulare dati, troppi dati, e vorrebbe Eonwe al suo fianco perché è l'unico con cui può condividere informazioni e ipotesi.

Quando Niel viene invitata a raggiungere Alatar si arriva all'apice della tensione… da brividi, davvero!
"Non aveva dubbi su cosa si trovava sotto il tendone."
Eh, sì, maledizione! neanch'io ne avevo, purtroppo.
Per carità, non ho ancora un’idea chiarissima di cosa stia succedendo (e questo la dice lunga su quanto sei brava), ma quello che so è che sono in buone mani, quindi volentieri accetto il tuo suggerimento ad aspettare a tirare le conclusioni!

(Per inciso, la frase: "Chiunque fosse, era così coperto di olio che Niel non sentiva il suo odore" è una di quelle frasi che distingue un lavoro buono da uno impeccabile, perché chi legge con attenzione sarebbe arrivato presto a domandarsi come mai Niel non abbia riconosciuto l'odore di Eonwe… e invece, inserendo questo particolare, metti a tacere qualunque obiezione!)

Colpo su colpo Niel deve vedere tutte le sue speranze andare in frantumi (è davvero l'ora del cambiamento!): il carro con il rogo, la veste con ricamati i Silmarilli… non riesce più a riconoscere in chi gli sta davanti il suo antico compagno di caccia. Nonostante Alatar tenti, con le parole, di rassicurala su ogni punto, ormai non si fa più illusioni.
Eppure non ha scelta se non restare al suo fianco, e io credo che pensi ancora di essere comunque più forte di lui, che se le cose si dovessero mettere veramente male sarebbe capace di risolvere la situazione, da brava Araldo di Orome quale vuole dimostrarsi. La sua seconda possibilità sembra essere arrivata, alla fine.

E invece… ecco che si rivela qualcosa che lei non si aspettava, il peggiore degli incubi!

E così, col grido mentale di Niel che riconosce il compagno, si arriva allo stacco sul pov di Eonwe! Molto ben fatto. Eonwe che riprende coscienza poco a poco – giusto, perché se no ci sarebbe stata una connessione di pensieri che che avrebbe rivelato a Niel la sua presenza – e assiste impotente (per ora) al terribile spettacolo che gli si presenta, scambiando con Niel pensieri concitati per cercare di fronteggiare la situazione.

Infine… ecco questo proprio NON me l’aspettavo!!… l'evocazione del Balrog! Mammamia, Kan, e mancano ancora diversi capitoli, se non sbaglio… cosa arriverai a darci ancora!!!??? (Trepida attesa, un altro eufemismo…)

Capitolo bellissimo, davvero. Entusiasmante e sorprendente. Grazie ancora per aver condiviso questa storia!
(E ho già capito che poi me la dovrò rileggere con più calma, perché è piena di particolari che sfuggono, perché il ritmo ti trascina via, non c'è niente da fare!)

Grazie ancora e alla prossima!
Los

Recensore Master
12/03/17, ore 10:42

Olè, ci sonooooo!
Allora, innanzitutto sappi che ti odio (con tanto amore, eh!) per il cliffanger finale e che ora sono in modalità: "non è un vero sacrificio, daaaaai! Non è un vero Valarauko, daaaaaai!" Ma ok, ci arriviamo dopo. Partiamo dall'inizio, intanto.
Finalmente posso shippare Niel e Arunnil come ho sempre voluto, wiiiiii! Mi sono sempre trattenuta perché no, dai, e non si può, Niel ed Eonwe si appartengono e tutte quelle cose lì, e poi Arunnil chissà a che gioco sta giocando... Insomma no, non è cosa. Però qui tu mi hai servito la ship su un piatto d'argento, con Arunnil e la sua aria ferita. E a proposito, che ci faceva Arunnil lì fuori a origliare? Faceva la guardia? Non me la racconta giusta per niente, lui, ma ci arriviamo dopo, con calma.Moooolta calma.
Perché ora c'è Lemyare. Speravo in un dialogo simile tra lei e Niel (ok, io speravo in qualcosa di tanto amichevole con tè e pasticcini, qui il tè c'era ma il resto un po' meno XD) e oddio, quante cose vengono a galla e mi danno da riflettere. Innanzitutto, ho avuto conferma di quello che già sospettavo: Lemyare doveva essere l'araldo di Orome, prima di scegliere di incarnarsi e restare accanto a Morwe. E questo mi fa capire ancora di più perché Niel è così attaccata al suo ruolo. Lei è una "seconda scelta", in un certo senso. E questo, in qualche modo, la rende vicina alle insicurezze di Eonwe, almeno secondo me. Niel vuole essere un buon arando, tiene tantissimo alla riuscita dei suoi compiti. E ci tiene ancora di più di quanto non farebbe se non fosse stata lei la prima a essere designata per questo ruolo... Almeno, è così che interpreto la cosa.
E... Niel, davvero chiacchieravi con Lemyare non troppi secoli fa? Qualcuno spieghi ai Maiar il funzionamento del tempo, per favore. Riescono a far impallidire i Quendi con certe affermazioni... No ok, ci rinuncio. Comunque, mi ha intenerita tantissimo il ricordo di Niel con Lemyare che si preoccupa di aver strappato Morwe al corso già cantato della sua esistenza, e mi ha fatto tantissimo pensare a Melian... Ora la immagino a contemplare il corpo di Elu ucciso dai Naugrim e a sentirsi in colpa... Troppi feels, oddio. Magari provo a scriverci su, sai?
E oddio, sai che vorrei tantissimo uno spin of con i Kin-Lai che si radunano attorno ai Maiar di Orome e li festeggiano dopo le cacce selvagge? Mi piacerebbe tantissimo vedere il rapporto tra Quendi e Maiar più agli albori, in una società più semplice e in qualche modo più primitiva e so che tu questo sapresti renderlo al meglio. Ebbene sì, sto facendo l'ennesima richiesta XD.
Mi fa morire dal ridere Niel sconvolta perché Lemyare sa di Alatar e Pallando... Non so, Niel, siete tutti cacciatori, alla fine ci si arriva eh!
E così, Alatar e Pallando hanno cercato Lemyare. E questo è molto, molto interessante. E continua a farmi arrovellare sullo stesso punto: non può essere quello che sembra. O meglio, i mezzi di Alatar e Pallando sono quelli conosciuti dai popoli con cui hanno a che fare, ma il fine ultimo... Il fine non è quello che sembra, ancora continuo a crederci )Mel, l'illusa).
Continuo a crederci sì, ma le parole di Lemyare a proposito delle antiche ombre sono spaventose, e anche io come Niel avevo finto di non vedere... E forse ancora sono un po' ovest-centrica, perché continuavo a pensare: "beh, chiaro che sparivano le forsete, sotto il dominio di Sauron... Ma adesso pian piano le cose cambieranno!" Ho un bel criticare i Maiar quando poi sono peggio di loro XD.
E finalmente abbiamo la festa... Tu sai da quanto la stavo aspettando, credo di averti torturata a riguardo per... Un anno? No, dai, forse un po' meno... Ma comunque, adesso devo fangirlare perché è tutto troppo, troppo suggestivo. La folla, gli abiti, e la tensione che serpeggia... È tutto meraviglioso, ed è molto più di quel che avrei immaginato di leggere.
E ovviamente abbiamo lei, l'unica e sola: Corweth. Corweth che riesce a essere divertente anche nel minacciare. E te l'ho già detto, ma io shippo Méllie e l'accolito magrolino che mi fa tanta tenerezza XD.
Comunque, non avevo dubbi sul fatto che la Fonte avesse contatti ai piani alti, ma sentirlo dire a Corweth, sentirla parlare con tanta leggerezza e col suo tono spregiudicato dei suoi affari... Beh, so che dovrebbe far salire i brividi, ma a me fa sorridere e vorrei dirle: parla ancora, Corweth, raccontami, beviamoci qualcosa e tu parli tutta la sera, che ascoltarti è un piacere! XD
E... Khamull quello nuovooooo! Una cosa, in questa storia, alla fine l'avevo azzeccata! Beh, ok, è Khamul quarto, non proprio nuovo XD però è Khamul, il principe. E decisamente, come dice Corweth, se la ssa giocare. E no, non è uno zotico, questa non la puoi dire, Corweth del mio cuor!
E oddio Shankar... Lo immagino come l'indiano ciccione del mio sogno e rido tantissimo. Del resto si presta! Tra l'altro, l'idea che abbia paura di invecchiare e si faccia fornire da Corweth reliquie contro l'invecchiamento mi fa pensare tantissimo a Numenor e oddio, gli spunti di riflessione che mi dai!
Tra l'altro, chi è il tizio di fianco a Khamul? Perché sono due gli uomini che si accostano alla portantina. O ho capito male? Aspetta, ora sorgono teorie...
Btw, tutta la faccenda di Khamul concorrente della Fonte ha senso, però ancora mi mancano dei nessi: che interessi avrebbe Khamul a destabilizzare la Fonte? Per unire est e ovest tramite il commercio? Ancora non mi basta. Non so, c'è ancora qualche tassello che manca, qui. E mentre cerco di allineare i tasselli, passiamo ad Alatar.
Ecco, qui la tensione si è fatta veramente palpabile. Mi sono sentita Niel: in trappola. Quando passa davanti al carro... Ok, la mia parte razionale continuava a dirsi che no, non era un vero sacrificio, e lo penso ancora, nonostante dubito Alatar abbia in mente di meglio) quella sensazione di ineluttabilità, di non poter far nulla perché tanto tutto sarebbe stato vano, di tradimento mi ha presa allo stomaco e sono partiti i brividi lungo la schiena. Di nuovo, come mille altre volte in questa storia, mi sono sentita Niel.
E vedere Alatar con i Silmarilli ricamati a quel modo sulle vesti è stato un pugno nello stomaco anche per me, lo puoi ben immaginare. Ho interrotto la lettura per cacciare un bell'urlo, tanto per dirne una.
Ma non avevo per niente immaginato i piani di Alatar: anzi, ero sicura che avrebbe portato Niel sul palco per poi eliminarla, magari aizzando la folla contro di lei. E invece no: Alatar sembra voler davvero portare la pace tra primi e secondogeniti. Così come vuole unificare l'est tramite Khamul. Il problema, al solito, sono i mezzi... Perché ancora non ho capito come intende utilizzare Eonwe come "strumento". E a questo proposito, come ha fatto Eonwe a finire sul carro? Chi sapeva della sua posizione? Qualcuno, una colomba magari, ha seguito Niel e Arunnil? O invece, cosa che sarei più propensa a credere, Arunnil fa il doppio gioco e gioca bene. Arunnil, per piacere, pensa a Niel, gioca con i tuoi cubi e lascia stare cose più grandi di te, vuoi?
Comunque, vedere Eonwe legato e pronto per il sacrificio, messinscena o no che sia, mi ha procurato una fitta al cuore. E temevo che si sarebbe sentito tradito da Niel... Invece no, e lo scambio serrato di Osanwe tra loro è intensissimo.
E... No, no, quello non può essere un vero Valarauko, dai. Cos'è, Alatar ha uno corno da richiamo per Valaraukar? Seriamente, mi sembra una scenetta troppo ben congegnata... E cosa vorrebbe fare Alatar? Un duello tra Eonwe e il Balrog? Ma così Eonwe sarebbe poco utile come strumento per combattere gli oppressori dall'interno... Decisamente, mi mancano tropi tasselli, di nuovo. E il secondo martello... Che fine ha fatto?
Senza contare che non ho capito cosa stia facendo Corweth, ma non mi piace. Per niente.
Ok, devo resistere solo fino a giovedì, dai, sono solo quattro giorni, posso sopravvivere... Credo.
Intanto, di nuovo, sappi che adoro questa storia, e te per portarla avanti.
Ti abbraccio forte

Mel
P.S.: domanda che forse ti ho già fatto ma di cui ho dimenticato la risposta (mea culpa) da cosa si stabilisce il grado di gerarchia attraverso le trecce di un Kin? Mi pare di notare che Niel le porta a crocchia e Arunnil no, ad esempio, ma forse è più una questione legata allo spessore delle trecce?
P.P.S.: E nominiamolo, Pharazon, che c'è tanto bisogno di lui nel mondo... Solo quell'accenno al "re obliato" mi ha fatto salire il magone, lo sai vero?
(Recensione modificata il 12/03/2017 - 10:58 am)

Recensore Junior
07/03/17, ore 12:48

Allora, venerdì, del tutto inaspettatamente, mi sono ritrovata con quasi niente da fare (cioè… con quasi tutto da poter rimandare a un altro momento, che è più aderente al vero), insomma per farla breve ho dedicato praticamente l'intera giornata a portarmi in pari con Caccia Grossa.
Bene, come non ho potuto fare a meno di anticiparti… sono rimasta SBALORDITA!
Dai pochi capitoli che avevo letto, avevo intuito che si trattava di una storia di ottima qualità che meritava la giusta attenzione e il giusto tempo da dedicarle, non avevo però afferrato la portata enorme del tuo lavoro. Non mi ero resa conto della complessità dell'intreccio, della difficoltà (immagino) di gestione di questa mole di dati e dell'indubbia bravura con cui l'hai affrontata.

E così, mi sono sparata una maratona CG allo stesso modo in cui di solito leggo un libro che mi appassiona: letteralmente divorandolo!
E ho percorso tutta la storia con sempre più interesse e sempre più immergendomi nella trama, nell'intreccio delle vicende, nello sviluppo dei personaggi… e meno male che non c'era nessuno a casa perché era tutto un "Nooo!", "Dai?!?", "e adesso?"...

Tipo quando avviene la separazione dei due protagonisti! Che sorpresa!!
Nelle note ti dichiari dubbiosa sui capitoli in cui Niel ed Eonwe sono soli, ma non devi! sono capitoli molto ben scritti e io, che ho letto tutto di seguito, ti posso assicurare che non si nota nulla di diverso dagli altri in termini di (se era questa la tua preoccupazione) calo di ritmo o cose del genere. Anzi, si crea un senso di attesa per la loro ri-unione che è qualcosa di … mmmh… elettrizzante! Per non parlare del fatto che così facendo metti in gioco un nuovo, fondamentale, pesantissimo elemento: il Giuramento!

Altro sobbalzo quando sono cominciate ad apparire le copie delle spille! (Hai presente quei dettagli che ti fanno dire: qui sono nelle mani di uno che è capace? Ecco, appunto).
E il Secondo Martello degli Inferi… no dai, che colpo!!!
Sono rimasta talmente coinvolta che, nella scena in cui Niel ed Eonwe fanno "il punto della situazione" con i dati che sono riusciti a raccogliere, mi son trovata con carta e penna a buttar giù appunti io stessa!

Insomma l'hai davvero ben costruita questa storia, con sempre nuovi elementi che entrano in gioco! Una complessità di intrecci notevole, a me sembra paragonabile, se non addirittura superiore, a molto di quello che si può trovare sugli scaffali di una libreria (ok, questo credo di avertelo già detto, taglio corto).

E c'è un'altra cosa su cui sono sicura di ripetermi, ma qui lo faccio di proposito, perché sto parlando dei personaggi. In tutta questa meraviglia, i tuoi protagonisti sono la cosa che mi piace di più, non dico quella fatta meglio, perché tutto è ad altissimo livello, ma quella che io amo di più.
La loro crescita, le dinamiche tra loro, l'alternanza dei punti di vista, che fai con una tale disinvoltura da renderla assolutamente fluida e naturale… è tutto così perfetto! Un esempio tra i tanti: dopo averci fatto capire che Eonwe si è reso responsabile dell'assassinio di Pallando, riesci comunque ad alimentare il dubbio (la speranza?) che non sia stato proprio lui per diversi capitoli, e mantieni questa ambiguità ANCHE quando vediamo le cose dal suo punto di vista! Se non è bravura questa…

E poi è bellissimo come, rimanendo invischiati in una trama dalla portata molto più grande e complessa di quello che si immaginavano, Niel e Eonwe, pur nelle loro (apparenti) divergenze, non possano fare a meno di contare esclusivamente l'una sull'altro. Io adoro quando accadono queste dinamiche, lo ADORO.

E su questo capitolo specifico cosa posso dire? Un ritorno alla grande! Hai ripreso tutto l'intreccio in modo tale che io, che ho letto tutto di seguito, non ho percepito nessuno stacco. Stesso stile, stesso ritmo, stessa tensione.

La scena d'amore, tanto attesa, è eccitante e dolce e divertente… riesci davvero a comunicare la sorpresa e la gioia dei due Maiar nell'unirsi in un modo tanto fisico, che poi solo fisico – ovviamente – non è. Mi è piaciuto molto come concludi, con Niel che assiste alla raggiunta consapevolezza di Eonwe (e la vorrebbe anche per sé). Sul serio, mi ha colpito.

Insomma, un capitolo all'altezza di un lavoro grandioso!
Adesso quasi mi spiace di dover aspettare i successivi, invece di divorare tutta la storia in un colpo solo… mi tocca esercitare la pazienza… aargh!!

Temo, con questa mia recensione, di non aver fatto altro che rimarcare cose che ti avevo già detto, e di questo mi scuso. Continuo a ripetermi, me ne rendo conto, ma raramente si leggono storie così ben scritte e io, devo ammettere, non so cos'altro fare se non comunicarti tutto il mio entusiasmo e ringraziarti per questo bellissimo regalo che ci fai.

Los

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