Sai, leggendo questi piccoli spazzi di vita ho finito per riflettere su molte cose che, stranamente, non hanno propriamente a che fare con l'amicizia. O almeno, non solo.
Nella prima scena, leggendo ho pensato che, in fin dei conti, anche se si tende a dimenticarlo, anche gli eroi hanno le loro paure e le loro debolezze. Come avevo letto da qualche parte, "anche loro hanno il diritto di sanguinare". O "tremare", direi io in questa situazione. Il nobile guerriero senza macchia e senza paura è, per la maggior parte delle volte, una semplicissima volpe comune (;D), che semplicemente si ostina a non scappare via e a tenere il passo con coloro che vanno ben più veloce di lei ma che sono disposti a rallentare se ce n'è bisogno.
Talvolta, la compagnia è ancora più gradita quando si presenta senza una necessità o una motivazione: quando semplicemente una certa persona decide di voler spendere un po' di tempo con te, così e basta. Ben poche cose sono così piacevoli e appaganti, come un certo riccio ha scoperto nella seconda scena. La sottigliezza con cui hai espresso il mezzo pensiero di Shadow mi è piaciuta particolarmente.
Nel mondo di oggi, tra i mille doveri e i mille impegni, ci si dimentica davvero troppo spesso di fermarsi a respirare, di prendersi un attimo per sè stessi, e anche per le persone che vorrebbero trascorrere il loro tempo in nostra compagnia (ammesso che ci siano). Ed è giusto che qualcuno lo faccia presente, di tanto in tanto, in questa società che corre sempre e non rallenta proprio per nessuno. Lode a Cream!
L'ultima scena mi ha ricordato un po' la prima: di nuovo il piccoletto del gruppo che fa fatica a stare al passo con gli altri, a farsi valere. E la figura di riferimento di quel piccoletto in difficoltà si volta indietro e porge una mano.
Ottimo lavoro, F9v5! È da un po' che non mi capitava sotto agli occhi una fic su cui riflettere così in profondità (con abbondanti divagazioni).
Canzone e citazione finale perfette entrambe!
Come sempre,
la tua Phantom ;) |