Recensioni per
National Anthem
di Selene K

Questa storia ha ottenuto 14 recensioni.
Positive : 14
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
01/03/17, ore 16:45
Cap. 5:

Il "nostro" presidente si impegna con tutto se stesso per essere detestabile! Lo stesso utilizzo anacronistico della parola "invertito" ha amplificato notevolmente la sensazione trasmessa da questo personaggio di essere "fuori luogo" in ogni ambito possibile, dalla mentalità al linguaggio. Ma chissà chi sarà questa donna che ha messo il paparazzo dietro al povero Paul, io punto sulla sorella stronza XD
La coppia protagonista ha tutto il mio appoggio, hai dipinto due persone "belle" in senso ampio e, a mio dire, molto coraggiose.
Alla prossima!

Recensore Master
20/02/17, ore 14:07
Cap. 5:

Che bello, hai aggiornato finalmente!
Comincio dalla fine: c'è già un'oscura minaccia che grava sui nostri eroi, una misteriosa donna di nome Mary che ha ingaggiato un paparazzo.
Mi piace come chiusura di capitolo, ed è perfetta dopo l'intermezzo sentimentale, che rischiava di rendere la storia troppo romantica. Così invece l'equilibrio è perfetto, e cominciamo a sentire anche un certo brivido di avventura. Cosa succederà? Dove andranno?

Il padre di Paul, il Presidente degli Stai Uniti, lo affronta dopo essersi finalmente accorto della sua omosessualità. Già ci eravamo fatti l'idea che fosse un uomo sanguigno e collerico, ma qui ne abbiamo una dimostrazione diretta.
Paul riesce a scappare, va da Brian con sentimenti contrastanti: da una parte sente di amarlo, ma dall'altra ha paura, sia di conivolgerlo nella sua vita, sia di rimanere troppo coinvolto da lui e di ritrovarsi un secondo David da gestire.
Molto bello, sono curiosissimo di sapere come evolverà la faccenda.

A presto!

Old Fashioned

Recensore Master
18/11/16, ore 20:41

Mary ci prova, ma la battaglia è persa in partenza con uno come Paul.
Costretto a vivere in quel mondo surreale fatto di moralismo e insensibilità mischiati, il nostro è diventato più scaltro e cinico di un narcotrafficante colombiano.
È molto bella, e sempre più contrastante con la vita "ufficiale" di Paul, l'intimità che si va costruendo con Brian, l'esigenza di stare insieme a parlare di cose futili, il fare colazione insieme, e insomma tutte quelle piccole cose che costituiscono una relazione ben più intensamente e profondamente degli episodi di sesso.
E alla fine Paul quasi si scusa per la presenza costante e non poi così discreta delle guardie del corpo. Lui non ci fa più caso, ma giustamente immagina che mettano a disagio il suo compagno.
Una storia molto bella, l'ho letta con grande piacere. La continuerai?

Recensore Master
18/11/16, ore 20:21

Brian e Paul sono due persone che, chi in un modo e chi nell'altro, vivono in due mondi orribili, assurdi, surreali. Uno come meccanico in un'officina gestita da una specie di suino ottuso e l'altro in una famiglia che sembra aver fatto dell'ipocrisia la propria bandiera: tette rifatte, moralismo da quattro soldi e frasi inopportune rivolte con serena noncuranza a perfetti estranei.
Due mondi folli, in cui paradossalmente le uniche persone che hanno una parvenza di normalità sono proprio le più "anormali".
E in tutto questo i due che si amano sempre di più, raggiungendo un'intimità fisica che sa più di consuetudine consolidata che di passione sfrenata.
Un altro bellissimo capitolo, compilmenti.

Recensore Master
18/11/16, ore 14:31

Cominciamo a fare conoscenza con il mondo di Paul. La sorellastra Mary è efficacemente decsritta come "classico esempio di come i soldi possano fottere il cervello di una persona". Molto giusto, molto realistico. Paul ce la presenta come una persona sciatta e ottusa, vittima acritica delle mode del momento.
Poi compare Evelyn, la ragazza di colore con la protesi alla gamba. Anche lei è un personaggio inconsueto, ma di nuovo eviti l'effetto Palahniuk e ci dai l'immagine di una persona sostanzialmente normale, pur nella sua unicità.
Anche la macchina, che a sua volta è un esemplare unico, perdipiù col cambio manuale, diventa un personaggio e contribuisce a creare un'aura di esclusività e snobismo intorno a Paul.
Ricompare a questo punto Brian, e abbiamo uno spaccato del suo mondo: anche lui è costretto alla finzione per essere accettato, un altro punto di contatto con Paul.
Si coglie una realzione che va facendosi più soldida di momento in momento, mentre di pari passo la vita personale di ognuno mostra i suoi aspetti di squallore e miseria.
Sempre molto bella questa storia, complimenti!

Recensore Master
17/11/16, ore 18:07

Ciao selene,
ho scoperto il tuo racconto per caso e mi è subito piaciuto il tuo modo di scrivere.
Hai un bellissimo modo di descrivere senza appesantire, dando dei particolari che comunque riescono a far sì che il lettore si crei un quadro preciso di quello che stai raccontando.
I tuoi personaggi sono inconsueti (alcuni direi MOLTO inconsueti), tuttavia non scadono mai nella macchietta o nello "strano a tutti i costi" alla Palahniuk. Sono persone vere, con dei sentimenti realistici, che esprimono in modo credibile ma allo stesso tempo non scontato.
Molto bello a tale proposito l'irlandese (noi lo chiameremmo tale) che dice che sì, i suoi sono irlandesi, ma lui è americano, visto che è nato negli Stati Uniti.
Brian, visto che stiamo parlando di lui, è un personaggio che mi piace molto. Lo descrivi come dotato di una sorta di dolce rudezza, passami l'espressione, che lo porta a piccoli gesti di tenerezza come portare una birra a Paul dopo averne presa una per sè. Che tu dirai "bella forza, non è mica un baluba", ma è il modo in cui descrivi la scena a renderla molto poetica.
Anche Paul è un bel personaggio, molto ben caratterizzato. Cogliamo che si ribella a qualcosa, che il suo modo di fare ha una componente di rivalsa, ma è solo nell'ultima parte che veniamo a conoscenza della spiazzante e anche vagamente comica (in senso buono) verità.
È ironico, a tratti vagamente cinico, ma si coglie nel suo comportamento una sottile vena autodistruttiva che ogni tanto fa preoccupare (ad esempio è consapevole che dovrebbe avere paura di andare a casa di un completo sconosciuto).
Mi è piaciuta anche la figura dell'autista, Jennifer, che sembra una sorta di rude mamma che si occupa di lui laddove la sua vera madre non può intervenire.
Molto bello, complimenti. Grazie per questa piacevolissima lettura^^

Recensore Junior
02/10/16, ore 09:55

Il titolo del capitolo è quanto di più azzeccato potessi inventarti, la sorellastra di Paul è detestabile, un vero palo in culo se mi perdoni la volgarità XD pure l'omosessualità come malattia mentale, nope XD
Sta cercando di forzare la mano al fratello ma, da brava ragazza moooolto intelligente quale è *sarcasm here* credo che abbia sottovalutato pesantemente i danni che lui potrebbe causarle se/quando la famiglia entrerà in guerra civile.
Intanto i due patatoni ( :3 ) si sono fatti notevole coraggio, mi piace, e sono molto curioso di leggere come gestirai quello che (credo sia ormai abbastanza sicuro) sarà il coming out di Paul e tutte le sue conseguenze.
Storia simpatica e ben scritta, continuerò sicuramente a seguirla, saluti!

Nuovo recensore
25/06/16, ore 13:50

Ciao! Eccomi qui, finalmente recensisco anch'io! Seguo la storia dal capitolo scorso, ma in concomitanza all'arrivo dei nuovi capitoli ho deciso di partire da quest'ultimo.
Che dire, questa storia mi sta prendendo tantissimo! Adoro il fatto che abbia una doppia anima, ovvero: da un lato la relazione tra Paul e Brian, dall'altro lo sfondo politico dei segreti della Casa Bianca.
Partiamo dal primo: questi due insieme sono una bomba! Il personaggio di Brian è così tenero, un bravo ragazzo irlandese che tiene alla sua famiglia, nonostante lo stile di vita un po' sregolato. Paul è un po' stronzetto, del resto chi è più figlio di papà di lui? :D Ma a me i personaggi stronzetti piacciono, poi si capisce che, in fondo in fondo, nasconde una grande sensibilità e nobiltà d'animo (ed è anche un po' cagna, ma vabbè, ci piacciono così! :P ) La loro scena d'amore in questo capitolo è stata molto hot, ma al tempo stesso decisamente più romantica rispetto alla chiavata selvaggia del primo capitolo :D È facile percepire una variazione dei loro sentimenti, che via via si stanno approfondendo sempre di più.

Veniamo alla parte politica, ovvero: la cena alla Casa Bianca. L'ho trovata un espediente utile ed originale per poter in primo luogo mostrare la facciata di perbenismo e falsità che permea quegli ambienti, oltre che introdurre in maniera molto interessante il motivo della guerra! Trovo geniale l'inserimento della terza guerra del Golfo, perché 1. è assolutamente credibile dati i presupposti 'mmeregani 2. riesce ad essere attuale senza scadere nella copia, siccome si tratta di un universo alternativo con un presidente alternativo ecc. Il simbolo di tutto ciò è il personaggio di Evelyn, che ho apprezzato tantissimo: mi piace che sia fiera delle sue forme e della sua gamba meccanica (che da come l'hai descritta, mi sembra una figata *.*), che con la sua sola presenza riesce a smascherare l'ipocrisia delle persone ai vertici; da contro, così a pelle mi sta anche un sacco simpatico il padre di Paul (lo so che forse non dovrei ahaha), che da come lo descrivi me lo immagino un tipo alla "Salve, sono Troy McClure" xD (mie follie). Tornando ad Evelyn, ho trovato emblematico il suo discorso sul fatto che, nonostante quello che le è successo in guerra, lei non odia i siriani e gli iracheni, ma odia i terroristi. Sembrerà forse una cosa scontata, ma da quello che vedo e leggo di questi tempi, direi che ci sarebbe bisogno di più persone come lei.

Insomma, ho apprezzato un sacco questa svolta un  po' alla thriller geopolitico che ha introdotto questo capitolo, senza andare a discapito delle pornazzate tra Paul e Brian (che quelle sono sempre importanti ohohoh)! Mi stupisce come tu in poco tempo sia riuscita a plasmare questa storia dalla premessa un po' PWP, in una che sviluppa nvece una trama molto, molto interessante. Non vedo l'ora di saperne di più.

Mi è piaciuto davvero tanto questo capitolo, secondo me sei sulla strada giusta per renderla una signor romanzo politico a sfondo un po' hot... il che non è molto ma molto originale, se ci pensi :D

Continua così <3

Un abbraccio,

S.

Recensore Master
17/06/16, ore 15:26

Ciao ♥
E finalmente sono qui a recensire!
Avrei dovuto farlo prima, ma tra problemini vari & co non mi sono mossa molto. Quindi chiedo scusa e passo subito alla recensione vera e propria!
Brian mi è piaciuto dalla prima riga, mi è sembrato testardo al punto giusto ed è riuscito a ottenere ciò che voleva. Nel caso della sua mano, beh, posso solo dire che sto ancora soffrendo per lui. Ma continua a piacermi, sì, e proprio perché nasconde nei lati così dannatamente dolci – vogliamo fare riferimento alla madre? È un bravo ragazzo, uno per cui perdere la testa, e non mi stupisce affatto che Paul ci pensi anche durante la cena, no.
Tra l’altro, proprio per riferirmi alla cena, posso solo scorgere l’ipocrisia di una famiglia da copertina, l’orrore che c’è dietro l’intolleranza. Hai reso benissimo l’atmosfera tesa, asfissiante, e lo hai fatto con naturalezza. Mi hai resa partecipe, vicina a Paul ed Evelyn. Non vedevo l’ora che quello strazio finisse, giuro! Ottimo lavoro, davvero ottimo.
La scena finale, la passione tra Paul e Brian, è stata stupenda. Non so come commentare se non dicendo che mi sembrano così dannatamente perfetti assieme e così maledettamente lontani a causa delle loro posizioni sociali – nonché dello status cui vive Paul.
La narrazione è scorrevolissima, ho letto il capitolo tutto d’un fiato, perciò ancora complimenti e sappi che attendo il seguito ♥
Alla prossima,
xoxo

Recensore Junior
17/06/16, ore 13:58

Giornata recensioni! Oggi cercherò di mettermi in pari che ho accumulato parecchi capitoli di cui discorrere XD

Come accennato sin da subito mi piace la trama che tiene su questa storia, è equilibrata e non banale (cosa di per se curiosa sapendo che National è nata come pornata senza pretese XD ), e aggiungo con soddisfazione che anche i personaggi mi sono piaciuti molto, soprattutto Evelyn: è l'archetipo di persona da cui vorrei *sob* che il mondo fosse popolato. Ha reagito alla sofferenza subita, se ne fotte altamente della sua diversità e ci convive cercando di valorizzarla.
Perdere un arto in un attentato sarebbe stata una buona scusa per fare di tutta l'erba un fascio, ma al contrario di molti non si è lasciata avvelenare dall'odio indiscriminato, probabilmente anche grazie alla sua sensibilità (la menzogna rivolta al padre di Paul sulle reali ragioni della sua menomazione è illuminante da questo punto di vista).

"Mi sono infilato in un bel sacco di merda": mi ha fatto morire dal ridere XD I due amanti che hanno iniziato la storia sono una coppia molto simpatica e curiosa, e credo che si siano innamorati più in fretta di quanto entrambi vorrebbero ammettere. Emergono dal sostrato culturale in cui sono inseriti con forza, la loro presa di distanze dalla realtà in cui sono costretti a vivere non crea un'immagine di vuoto o incompletezza: cercando di farmi capire con una metafora visiva, quei personaggi "ribelli", che si pongono in immediata antinomia con il proprio ambiente senza far capire il perché della loro decisione, li immagino come tessere mancanti di un puzzle, creano incoerenze nella narrazione. Invece i "ruoli" di Paul e Brian mi sono subito apparsi naturali, nati come inevitabile risultato del loro stesso "background", senza spaccature o forzature.
Spero di essere riuscito a far capire queste ultime impressioni un po' cervellotiche XD E intanto ti saluto. Alla prossima!

Recensore Master
02/04/16, ore 00:19

Ciau ~
Eccomi ancora qui, seppur con lieve ritardo. Ebbene: ho adorato questo tuo capitolo, ho adorato Paul, le introspezioni, i riferimenti al mondo vero e la sottile critica che riguarda un po’ tutti i popoli. Omofobia, razzismo, misoginia. Tre delle tante piaghe umane, sì. Quando ho notato l’attenzione di Brian in proposito e il disgusto in merito al proprio datore di lavoro che, tutto sommato, deve sopportare, mi sono trattenuta dall’applaudire al nulla. Ma posso dirtelo qui: tata stima per come hai caratterizzato questo personaggio.
Tra l’altro ho come l’impressione che la trama prenderà non una ma più pieghe interessanti! Il finale del capitolo lascia la giusta dose di suspense, istiga il lettore a continuare, ad andare avanti. E siamo solo al secondo capitolo!
Ma andiamo con ordine: Mary. Oh, il focus di Paul la rende odiosa al punto giusto, tanto che ho approvato il suo cinismo e la sua velata cattiveria. È un personaggio alla moda, se così possiamo definirlo: una tipa che fa di tutto per agglomerarsi nel mondo, per essere come il mondo la vuole. Una copertina, una patinatura. Nient’altro, no.
Al contrario, Paul è molto introspettivo. Mi lascia senza fiato nella sua analisi, nel suo voler eludere tutto. Se potesse, credo, filerebbe dritto da sua madre. Ma questo argomento tabù, questo gioco di perbenismo, glielo impedisce. Non è viziato, non del tutto, e ha un caratterino particolare. Mi piace. Mi affascina, m’intriga. Insomma: un personaggio davvero interessante, ben strutturato.
Il padre, il caro signor Spider, è un soggetto di prima categoria. Credo che ne esistano molti come lui, tutto sommato, e sono la mia preoccupazione più grande. Il cognome, poi, la dice lunga. Credo che – consciamente o inconsciamente – tu abbia voluto associarlo a una figura calcolatrice, meticolosa, forse anche pericolosa (da vedere la Vedova Nera).
E Brian è così stranamente semplice, così complesso, così umano. Mi piace. Mi piace che sbagli, che s’incastri nel mondo dal modo più naturale a quello più abbietto. E l’interazione finale, ripeto, è quella che più salta all’occhio assieme alla tranquillità cui presta attenzione al proprio lavoro. Nondimeno, però, noto come sia sulle spine, come continui a pensare e ripensare. Paul, il mondo che gira dal verso sbagliato. È una lente d’ingrandimento che mostra le macchie, ecco cos’è. O almeno per me, per il momento.
Mi piace anche il riferimento alla ragazza che ha perso la gamba. Ecco, sì: temi difficili, controversi. È proprio da te, un tuo marchio di fabbrica.
Ammetto anche che, nella scena del dito spezzato, mi sia venuto in mente un tuo altro personaggio – la cara Natasha ♥
In conclusione: stile scorrevole, impeccabile, fluido. La narrazione al presente è un pio punto debole e tu sai ben gestirla. Complimenti ♥
Alla prossima,
xoxo

Recensore Junior
22/03/16, ore 17:43

Massì, ho letto anche questa e dico due parole anche su di lei XD
Ci sono due particolari che mi sono saltati subito all'occhio e che, a mio avviso, fanno parte del tuo marchio di ottima scrittrice: la rapidità con cui riesci a delineare i tratti dei personaggi, facendoli sentire "concreti" e reali dopo appena poche righe di testo, e la rigogliosità del tuo story telling. Seguendo di tanto in tanto la tua bacheca su FB ho letto i post scherzosi in cui parlavi di quella "storiella porno" che ha preso una trama quasi da sola.
In effetti è una tua grande abilità e la si percepisce facilmente dalle letture: riesci a tirare fuori trame ed espedienti da qualsiasi situazione!
Andando al p()rn puramente definito, anche come scena omo mi ha eccitato abbastanza. Non sono il tipo che si imbarazza nello scoprire di essersi eccitato con del porno gay, piuttosto come ho ammesso altre volte mi imbarazza l'amore sfegatato che ogni volta dimostro di provare per i *pompini*
Spero ti possa essere lieto anche questo commento un po' più leggero, intanto ti saluto!
Mirko B

Recensore Master
19/03/16, ore 00:57

Ciao ~
Non vedevo l’ora che postassi questa storia, cara. Sai quanto io sia affezionata alle tue trame, ormai, e questo incipit tanto comune/non comune mi ha affascinata. Ci sono diverse cose che credo siano importanti per uno scrittore: l’immediatezza e l’intrigo – e tante altre, ma di queste ne ho già parlato a sufficienza in altre recensioni. Ebbene: lo stile presente rende un testo immediato, il fatto che i personaggi siano appena accennati detta le basi di un intrigo. La trama, ne sono certa, sorgerà pian piano. Non è tutto oro ciò che luccica, ma non sono neppure tutti sassi quelli che si vedono sul fondo di un torrente. Quando si presente una storia in modo tanto naturale è segno evidente che qualcosa bolle in pentola, che l’istinto prende il sopravvento e che pian piano si dà vita a qualcosa di essenzialmente grandioso. Io ho sempre grandi aspettative nelle tue storie, lo so, e forse a volte risulto perfino pedante con i complimenti, con le supposizioni, ma non posso frenare la mia curiosità almeno quanto non posso trattenermi dall’essere logorroica al punto giusto!
A ogni modo, voglio partire dal principio: bel titolo. Breve, deciso, d’impatto. Amo i titoli corti e questo non fa certamente eccezione.
Devo farti i complimenti anche per l’introduzione, sai? È chiara e lineare, cosa che io non riesco mai a fare con le mie. Cattura il lettore al punto giusto e lo invoglia a scoprire di più. Perfetta anche da un punto di vista sintattico – ma come poteva essere diversamente? Stiamo parlando di te, dopotutto!
E il banner. Oh, il banner è adorabile. Amo quando le immagini sono “spezzettate dal bianco”, quando sono come delle finestre sul mondo. Ecco: il tuo banner è una finestra sul mondo, sulla storia che ci presenta. E ci sta da Dio, giuro ♥ ottima scelta!
Bellissime le note iniziali. Approvo ogni singola parola e soprattutto sul fattore dell’amore. Nessun limite, nessuna restrizione. Certo è che io abbia le mie preferenze da lettrice, ma ciò non toglie che condivido in todo il concetto! Inoltre sappi che hai il mio totale appoggio: esperimentare non fa mai male! E io voglio seguire questo progetto fino alla fine, perciò lo inserirò nelle seguite del mio account – sebbene mi ricorderò comunque dei suoi aggiornamenti *cof* ma dettagli!
Che dire: lo stile è affascinante, inebriante, sconvolgente. Linguaggio degno del contesto, del tema, della situazione. Nessun fronzolo, niente giri di parole: rude quanto l’intonaco che cade in pezzi. Ed è un incipit meraviglioso, incalzante. Vivido, sì. L’idea di presentare questa storia a puntate non mi dispiace affatto, perché già la immagino come una sorta di lungometraggio!
E che dire della fluidità? Perfetta, semplicemente perfetta. Ho letto una scena non erotica, ma sublime. Anche erotica, certo, ma più in là del semplice erotico. E sebbene tu abbia iniziato a scrivere tutto ciò senza alcuna pretesa, cara, devo ammettere che il tuo tocco si nota non poco. La cura dei dettagli, le sensazioni, la rudezza.
Non è una storia slash buttata lì, non è la solita roba melensa condita da qualcosa di strano, è semplicemente realistica per quanto assurda. Uno sconosciuto – due conosciuti – che s’incontrano e si desiderano così a caso, così senza pretese. Il destino, senza dubbio, si farà vivo molto presto. Perché non è mai un caso quando la routine diventa abitudine e quando l’abitudine diventa paradosso.
Insomma: la scena hot è descritta egregiamente. Mi è sembrato di assistervi, sì, e non lo dico né con vergogna né con pudore. Una bella scena da film, da telefilm con i cosiddetti! Recitata, interpretata, sentita. Quando le parole scorrono e hanno logica, quando si fondono e si agglomerano per creare un concetto terreno e al contempo rarefatto, c’è ben poco da dire.
Sappi che ti applaudo a distanza!
E ora voglio marchiarmi a fuoco anche questa tua citazione: Sono nei posti di gente non come me che trovo quelli come te.
Stupenda, letteralmente bellissima. Una risposta intrigante, più che intricata. Ma forse, nel contesto, è anche intricata. Dopo un amplesso del genere, dopo aver parlato poco più del necessario, è logico che la testa sia su di giri. Da lettrice, invece, posso solo dirti che ho trovato la frase affascinante.
Per quanto riguarda il resto, ovviamente, non posso che dirti: Mi hai lasciata sulle spine! E aspetterò l’aggiornamento per avere un altro assaggio della vita clandestina di questo ragazzo tanto sfortunato – perché sì: la ricchezza non è tutto.
Si può essere imprigionati pur senza sbarre attorno. In un modo o nell’altro – e direi che nello specifico è più che palese quanto sia asfissiante la sua prigionia.
Alla prossima,
xoxo

Nuovo recensore
18/03/16, ore 22:41

"Il muro dietro la spalliera del letto è ormai pieno di bozzi" mi ricorda la gioventù! XD
Veramente coinvolgente la descrizione del primo rapporto.
Geniali e ben contestualizzate le conversazioni (es: "Non sono uno di quelli che ha i genitori che vengono da un posto e si sente di appartenere a quel posto, alcuni miei colleghi sì e li trovo patetici" si apre a polemiche che stanno tornando di moda oggi negli USA).
Visto le premesse, la vedo durissima per il proseguimento della loro relazione!