Ciao david e si definire la magia di MAHOUKA "Scientifica" , e un termine piu che adatto per essa ^_^ .
Vaaa bene allora ti copio/incollo una rece su sword art online e una su zero no tsukaima .
SWORD sono 2 serie da 25 ep ognuna e un film che e uscito pochi mesi fa , e quest'anno a fine anno esce la terza serie da forse altri 25 ep , o forse 12 .
Questo e un amv del film .
https://youtu.be/dJ_r_GhKExA
Quando si gioca a un videogame, se esso ti appassiona, come non si può desiderare di essere lì a vivere fantastiche avventure? Ma, se il sogno alla fine diventasse un incubo e ti ritrovassi imprigionato all'interno di un videogioco in cui se muori non puoi più tornare a casa, che faresti?
All'inizio ero scettico se vedere questa opera, in quanto sono amante sì dei videogame, ma non di quelli online; dopo che molte persone di mia conoscenza ne hanno parlato in maniera entusiasta, alla fine ho deciso di buttarmici, e il risultato era che volevo giocare a questa avventura. Un'avventura affascinante e spettacolare ma anche drammatica e spietata quando serve, ma dove alla fine prevale il sentimento più umano del mondo: l'amore.
La serie è ambientata nel 2022 e tutto il mondo è in attesa di entrare nel nuovo e attesissimo videogioco a realtà virtuale online Sword Art Online (che abbrevierò da ora in poi SAO); tra i partecipanti troveremo il protagonista Kazuto Kirigaya, nickname Kirito, che nonostante la giovane età è un esperto d'informatica e che ha avuto modo di partecipare al gioco come beta-tester, rendendolo di fatto un esperto del gioco. Lì farà la conoscenza del nuovo arrivato Klein e gli insegnerà le basi del gioco. L'incubo comincia quando il creatore nonché game master di SAO Akihiko Kayaba disabilita il sistema di uscita dal gioco e provvede al fatto che, se un personaggio muore, anche il giocatore di esso morirà nel mondo reale per mano del dispositivo del gioco Nervegear. Quindi, l'unico modo per uscire è compiere la titanica impresa di scalare i cento piani della torre che compone il mondo di SAO, Aincrad, che è anche il nome dell'arco narrativo, e, una volta arrivati all'ultimo piano e sconfitto il boss finale, si potrà uscire dal gioco.
La storia ha così inizio.
SAO tratta quindi tematiche molto particolari, come la vita all'interno di un videogame e di persone che combattono da sole o in gruppo, formando quindi delle gilde, ma anche di persone che riescono bene o male a integrarsi nel mondo facendo mestieri come venditori o forgiatori di armi. Ci saranno, purtroppo, anche giocatori assetati di morte e sangue, che non si faranno scrupoli a uccidere giocatori per terribili deliri di onnipotenza.
In questo panorama Kirito affronterà molte esperienze, ma nelle vesti di un giocatore solitario, e conoscerà molte persone come un esperto Klein, ora diventato capo di una gilda, l'armaiolo Agil, ma anche molti personaggi femminili con i quali vivrà grandi avventure, come la piccola Silica, giovane ma esperta domatrice di creature come il piccolo draghetto Pina, la esuberante Lisbeth, bravissima nel mestiere di fabbro, che accompagnerà Kirito alla ricerca del materiale per una nuova spada. Ma nella sua esperienza vi sono pure pagine drammatiche, come la sua prima ma disastrosa esperienza in gilda, conclusasi nel più tragico dei modi.
Se già vi immaginate la parola harem, niente panico, perché nel corso della vicenda Kirito conoscerà la ragazza che diventerà l'amore della sua vita: Asuna. Anche Asuna è un personaggio molto approfondito, una ragazza affascinante ma dal carattere duro che sa mostrare una dolcezza molto forte, la quale ha conosciuto Kirito e ha fatto party con lui nella battaglia contro il primo boss, e in seguito è diventata vicecomandante di una gilda molto potente ed è conosciuta come "il fulmine". Dopo aver risolto un caso in-game e dopo alcuni momenti di antipatia, diventeranno buoni amici. Amicizia che nel corso del tempo diventerà qualcosa di più profondo, che culminerà infine in amore con tanto di matrimonio in-game. Conosceranno un personaggio molto importante della loro vita, la piccola Yui, che diventerà in qualche modo la loro figlia. Il tutto culminerà nella sorprendente conclusione del viaggio di SAO, quando si saprà la verità su quello che verrà ricordato come l' "incidente di SAO".
E siamo solo a metà serie.
L'amore che lega Asuna e Kirito porterà quest'ultimo, nella seconda parte della serie, l'arco di "Fairy Dance", ad affrontare un nuovo viaggio in un nuovo mondo virtuale, ALfheim Online (ALO), per poter salvare Asuna rimasta imprigionata, in tutti i sensi, all'interno del gioco, dove a farla da padrone sono il volo e la magia. Ad accompagnarlo vi saranno sua figlia Yui e la giocatrice Leafa, in realtà sua sorella minore Suguha Kirigaya, soprannominata Sugu , Insieme combatteranno la più difficile sfida di ALO per permettere a Kirito di salvare l'amata Asuna dalle sudicie grinfie del game master di ALO. E l'ultima sfida si terrà nel mondo reale.
Da una parte la serie mostra ciò che un videogioco può offrire, ovvero panorami e mondi fantastici con il proprio regolamento che si apprende nel corso della storia, la loro geografia e i loro abitanti, e ovviamente frenetici scontri sia con le spade sia con le magie in terra e in aria, mentre l'altro elemento di questa serie è il rapporto dei personaggi che, pur essendo in un mondo virtuale, mostrano una forte sincerità sia in ambito di amicizia sia in ambito di amore.
E ovviamente i personaggi godono di una buona caratterizzazione, in particolare il protagonista Kirito, tenace e abilissimo nello stringere amicizie e legami, mostrando una gentilezza e una disponibilità nei confronti delle persone di buon cuore, in grado di aiutarle ad andare avanti nelle loro vite; se qualcuno di natura malevola osa sfiorare ai suoi cari anche un solo capello, dovrà fare i conti con la sua furia. Mostrerà un animo sconfortato nei suoi momenti di tristezza e un animo determinato a difendere i suoi cari, ma, se è veramente arrabbiato, la sua caparbietà è pari a una encomiabile furia omicida.
Graficamente è molto bello e in ambito sonoro siamo ai massimi storici, con bellissime musiche sia struggenti e tranquille ma anche epiche e coinvolgenti.
Ho visto la serie sia in italiano che in giapponese. Il doppiaggio italiano è niente male, ma quello giapponese va oltre l'eccellenza, in particolare per la voce di Kirito, il cui doppiatore è bravissimo nel giocarsi continuamente le corde vocali in performance a dir poco riuscitissime, in particolare nelle urla.
Non sarà una serie per tutti, dati i contenuti a volte controversi, ma, se si riesce a passare oltre essi, "Sword Art Online" è una serie che merita di essere vista, sia dagli appassionati dei mondi fantasy sia da quelli delle tematiche virtuali alla "Tron" e in generale dagli appassionati di videogame, tra cui il sottoscritto che ora scrive, dimostrando che, anche in un mondo virtuale, i legami e le emozioni che si provano sono autentici.
Poooiii per zero no tsukaima , sono 4 serie , per circa 60 ep totali , iniziato nel 2006 e terminato nel 2012 .
Fantasy, harem, avventura... solo con queste tre parole potrei riassumere "Zero no Tsukaima", un'opera molto interessante che, poco alla volta, riesce a conquistare lo spettatore. È uscita nel lontano 2006 ed è costituita da tredici episodi. Un numero ristretto, vero, che però è in grado di narrare una storia ben organizzata e, soprattutto, originale.
Louise (mi risparmio la fatica di scrivere il nome intero) è una nobile e, come tale, deve frequentare un'apposita scuola di magia, dove l'intera élite si trova riunita ad apprendere le basi di quest'arte così raffinata ed esclusiva. Un mondo diverso dal nostro, in cui la società risulta divisa tra nobili e semplici cittadini. I primi detengono il potere e anche il sapere magico, mentre i secondi sono costretti a cavarsela con il buon vecchio lavoro manuale.
Ma torniamo a noi, perché bisogna chiarire un piccolo dettaglio: Louise, nonostante appartenga a un'importante famiglia nobile, non è in grado di usare la magia. O meglio, ogni incantesimo si trasforma in una pericolosa esplosione distruttiva. Tutti la prendono in giro, tanto da affibbiarle il nomignolo di "Louise la zero". Eppure, in tutta la sua incapacità, compirà qualcosa di mai visto prima. Durante la cerimonia di evocazione di un famiglio, Louise non richiamerà il classico animaletto, bensì Hiraga Saito, un ragazzo proveniente da un altro mondo, ovvero il Giappone odierno. I due non andranno d'amore e d'accordo, almeno all'inizio, ma le cose cambieranno quando il corso degli eventi si metterà in moto. Pericoli si nascondono dietro l'angolo e questa sgangherata coppia dovrà in qualche modo superarli. Riusciranno ad apprezzarsi vicendevolmente? E, chissà, ad amarsi?
Partiamo dai personaggi, perché nel corso dell'anime ne compariranno in gran numero. Essendo una scuola non si potrà non inserire il fattore scolastico, con ovvi riferimenti harem. Saito è un comune cittadino, eppure ha qualcosa di diverso, una strana abilità che lo rende in grado di maneggiare qualsiasi arma costruita per la guerra. Ciò attirerà subito le attenzioni della formosa e sensuale Kirche, che cercherà di mettere le mani sul famiglio della sua rivale Louise.
Eppure, nonostante un altro paio di ragazze, apparirà subito chiaro che "Zero no Tsukaima" ha solo un contorno da "harem", mentre in realtà racchiude in sé forti elementi sentimentali. Fatta eccezione per la dolce Siesta, nessun'altra potrà rivaleggiare con la piccola e pestifera Louise, che, nonostante il suo atteggiamento da tsundere, mostrerà quasi subito una segreta affezione per Saito. È il suo famiglio, ma, forse, anche qualcosa di più. E allora cosa si può dire di Louise: è la classica nanetta tutta peperina. Il fattore tsundere è rilevante, ma, a differenza di altre opere, in questo caso non verranno risparmiati i baci. È inutile nasconderlo, è lei l'anima gemella di Saito. Di fatto la sua stessa figura ricorda quella di altre ragazze comparse in altre opere: Taiga di "Toradora", Aria di "Hidan no Aria", ma potrei elencarne molte altre. Un comportamento standard, diciamo, che pesca dal grande calderone dei cliché e, allo stesso tempo, gli dona un non so cosa di originale. Per tutta la serie non si potrà che rimanere incantati dai momenti maggiormente romantici e, in parte, delusi per il fatto che non riescano mai a raggiungere l'agognata meta; ovvero la dichiarazione reciproca del proprio amore. Anche l'assenza di una vera e propria rivale aiuta in ciò: Kirche lo fa quasi per gioco, mentre Siesta perde a lungo andare. Insomma, nessuna delle altre sembra veramente tormentata nel perdere il proprio amore, troppo occupate a fare le gatte morte.
La grafica è buona, considerando soprattutto l'anno in cui è uscita l'opera. L'unico punto negativo, a mio avviso, è il continuo cambio di scena fatto da stelline e brillantini. Una volta ogni tanto può anche andare bene, ma sfruttarlo così frequentemente finisce per l'appesantire il tutto (di fatto nelle serie successive verrà tolto).
Ottimo il doppiaggio e, riprendendo un discorso fatto precedentemente, non posso che sottolineare l'ironia della sorte (o forse non si tratta del caso). Innanzitutto la doppiatrice di Louise, Rie Kugimiya, è la stessa di Taiga e Aria. Ma quello che mi ha impressionato maggiormente è la presenza di Yui Horie nel ruolo di Siesta. Insomma, non solo Siesta è costretta a chinare, almeno per il momento, il capo di fronte a Louise, ma lo stesso farà Minori Kushieda (doppiata ancora da Yui Horie) in "Toradora!".
Insomma, per concludere, non si può che affermare la bellezza di una serie che, almeno all'apparenza, si presenta come uno dei tanti fantasy harem. In verità tocca alcuni punti veramente interessanti e, a differenza di altri esemplari, il tutto viene affrontato con maggior sentimentalismo, lasciando comunque largo spazio all'avventura e alla magia.
Il finale è carino, ma non preoccupatevi, perché sono state mandate in onda altre tre stagioni oltre a questa. E dunque perché non abbandonarsi a "Zero no Tsukaima", lasciandosi cullare dal piacere di un fantasy vecchio stile che riesce a divertire, commuovere e appassionare, tutto allo stesso tempo?
Voto finale 8 .
E questo e zero no tsukaima , e di molto inferiore a SAO ma comunque abbastanza godibile .
Pooii , gintama puo essere paragonato a dragonball , e lo shonen/comico piu famoso del giappone i primi 50 ep li hanno pure doppiati ita , e in corso fin dal 2003-2004 , e oramai stiamo a ben oltre i 500 ep , ne ho visto solo l'inizio , non so quanto sono in totale .
Questo e un amv serio
https://youtu.be/E3VfW-PhDOs
Questo e un amv comico
https://youtu.be/AwARtHoaTBY
Gintama" e un anime tratto dall'omonimo manga di Hideaki Sorachi pubblicato su Weekly Shonen Jump. Shonen dai connotati fortemente parodico-demenziali, consta di una trasmissione che va dal 2006 ad oggi - e che io mi auguro perduri -, di uno special (2008) e di ben due film. In Italia sono stati acquisiti i diritti da Dynit per un totale di soli quarantanove episodi. Dico "soli" perché la cosa mi rammarica un po', da un lato. Dall'altro, io sono perfettamente consapevole del motivo per cui non si estendono i diritti, quantomeno, all'interezza della prima serie. "Gintama" è un prodotto molto particolare. I primi episodi sono introduttivi, e facilmente adattabili a un pubblico - oserei dire - interplanetario. Gli altri richiedono un'approfondita conoscenza della cultura giapponese, specialmente quella attuale, un elevato "livello nerd" e, soprattutto, una decisa apertura mentale. Quindi, mi sembra logico che si abbia paura di fronte a un'acquisizione che richiederebbe un lavoro doppio e doppiamente faticoso - sarebbero necessari una nota ogni tre battute e un doppiaggio dall'adattamento record. Non che io non abbia apprezzato quello dei quarantanove episodi Dynit, anzi. Mai voci furono più azzeccate, di un estro ugualmente divertente e trascinante - anche se incomparabile con quello originale.
La trama si concentra su Gintoki Sakata, sulle avventure del suo Yorozuya - in Italia, Agenzia Tuttofare - e si ambienta in una Tokyo ancora Edo e popolata da alieni.
Ogni volta che recensisco un anime/manga di mio gradimento si presenta in me la paura di eccedere con i complimenti e di scadere nell'elogio. Faccio, di conseguenza, un grande sforzo di moderazione per rientrare nei limiti della "decenza" e addurre a metro di valutazione oggettivo delle motivazioni, per l'appunto, oggettive, che legittimino il dare al prodotto il voto elevato che gli spetta e il suo giusto peso in una scala di valori che vada da 1 a 10. E, lungi da me scrivere un Rotolone Regina, ho deciso di esporre oggi quelle preponderanti, quelle che mi hanno indotta a dare a quest'anime un bel 10 in pagella.
"Gintama" è certamente un prodotto dal doppio volto. Il poster del film attualmente nelle sale giapponesi - "Gekijouban Gintama Kanketsuhen: Yorozuya yo Eien Nare" - rende molto bene il concetto. Alla sola apparenza, a un'occhiata disinvolta - più che lecita, sia chiaro -, sembra un anime demenziale, divertente, trascinante, assuefante, capace di portare a risa senza controllo in ogni singolo episodio, nessuno escluso. Ovviamente, ci si diverte solo se ci si abitua al suo tipo di comicità, prettamente orientale e lontana anni luce dalla comicità all'italiana o all'americana a cui siamo abituati.
Ma la medaglia di "Gintama" ha un rovescio di cui nessuno sembra essersi accorto, un lato quanto mai profondo e, letteralmente, spesso. Mi meraviglio che in patria abbia riscosso così tanto successo e consensi, avendo io imparato a conoscere la mentalità e la psicologia di questi Giapponesi. Capisco che non l'abbiano fatto i fan italiani, ma non è possibile che proprio loro non se ne siano accorti. Se l'hanno fatto, tanto meglio.
Prima si parlava di rovescio? Adesso parlo di rovesciamento: "Gintama" altro non è che il rovesciamento, puro e semplice, della forma mentis nipponica, di quella logica del samurai per cui "Naruto" è così triste e per cui, il 25 Novembre 1970, quel grande idealista di Kimitake Hiraoka - per ulteriori informazioni, è consultabilissima Wikipedia - fece seppuku alla faccia dei suoi compatrioti. La morale al contrario è semplice e semplicemente devastante. Devi proteggere ciò che ti è caro, ciò che ti appartiene ed è tuo, il tuo mondo, fin dove arriva la punta della tua spada. E non importa se per farlo ti tocca gettare Onore e Orgoglio alle ortiche. Perché non esiste la Grande causa, esiste soltanto la Tua Causa. Perché una singola persona è più importante dell'intero Paese. E chiunque può farlo, perché tutti hanno un bazooka nel cuore.
Gintoki Sakata è l'incarnazione di questa morale. Protagonista insolito, di età decisamente più avanzata rispetto ai suoi colleghi - fa l'occhiolino a Ryo Saeba -, è un personaggio fuori dal comune, di un'eccentricità e di un egocentrismo sconfinati. Il suo vero potere non è il solito attribuito agli eroi di Jump. Anche lui è iperdotato, è vero, ma le sue vere qualità solo esclusivamente emotive e morali. L'unica occasione che gli si presenta di effettuare uno di quei power-up tanto comuni ai suoi predecessori e contemporanei shonen, lui la manda letteralmente 'affanbagno' - povera Zangetsu, rifiutata così! - per rimanere legato alla sua quotidianità.
Tutti, come lui, dovremmo aprire occhi, bocca, orecchie e abbassare la spada quando è giusto farlo. Perché Gintoki sa che le grandi battaglie sono per i burattini, che il passato è passato e che la politica è per burocrati senz'anima - lui, quell'anima che gli attraversa i genitali, vuole proteggerla a tutti i costi e non oserebbe mai rischiare di distruggerla per una battaglia inutile, specialmente se già persa. Persa, perché importante è anche saper perdere. Gintoki perde innumerevoli volte e si rialza ogni volta solo ed esclusivamente per poter vedere, una volta riaperti gli occhi, il mondo che gli è tanto caro.
Ecco. Un'altra - e forse la più importante - delle caratteristiche di "Gintama" è quella di essere ambientato in una società ideale. Fatta di dolore e corruzione, certo, ma anche di persone, multicolori e splendide. Non mi riferisco agli alieni, ma alla popolazione di Kabuki-cho, qui ritratta senza pregiudizi o razzismi di sorta. Barboni, disoccupati, venditori ambulanti, ladri, prostitute, assassini, vecchie "mummie", vedove, travestiti, host e persino donne in senso stretto sono rappresentati come dovrebbero essere visti: come persone comuni, dello stesso livello dello spettatore, ma dotate di un'incredibile dignità, forza di volontà e voglia di vivere.
Hideaki Sorachi è un genio incompreso: è riuscito a realizzare, negli archi narrativi della trama orizzontale, storie di una commozione intensissima - trattando temi importantissimi attraverso simboli e metafore ben costruite - e, in molti episodi autoconclusivi, i migliori racconti familiari e storie d'amore "still better than Twilight". O "Hakuoki". Chi l'ha visto capirà a cosa mi riferisco.
A proposito di Shinsengumi, che mi capita provvidenzialmente in mente, è doveroso parlare della componente storica. Forse la scelta più coraggiosa di Sorachi è stata proprio questa.
Come è ben noto, "Gintama" è ambientato in una Edo molto avanzata dove lo shogunato è ancora in piedi e il periodo Meiji non è mai arrivato. Chi sa qualcosa di storia giapponese potrà capire lo sgomento che ho provato di fronte al primo episodio, quando mi sono vista proiettata in un Giappone che, sì, ha "aperto le gambe", ma i "barbari invasori" sono gli alieni e non quei simpaticoni degli Americani.
Avete la minima idea di cosa abbia significato e significhi, per i Giapponesi, il "trauma Perry" - l'hanno avuto in bocca per tutta la durata della Seconda Guerra Mondiale? Di quanto sia stato sconcertante e devastante vedere il loro imperatore in ginocchio e costretto a tradire firmando dei Trattati, letteralmente, Ineguali? O vedere distrutto il mostro sacro che era lo shogunato, in "Gintama" corrotto fino al midollo - ad eccezione, a quanto pare, dello stesso shogun, più "normale" che mai e soggetto alle migliori "torture quotidiane"? E pensare che l'unico personaggio di "Gintama" che sembra essere calato in questa specifica ottica, Takasugi Shinsuke, è il badass! Così come lo shogunato, inoltre, anche la Shinsengumi - rivediamo persino la famosa "rivolta" - e i movimenti di Katsura e Shinsuke rinascono qui a nuova vita... Per essere presi per i fondelli dall'inizio alla fine. Personaggi realmente esistiti subiscono il suddetto rovesciamento, ed eroi nazionali riescono a diventare maniaci, individui grotteschi che hanno come unico scopo aumentare di grado, ingozzarsi di maionese, curarsi le emorroidi o praticare stalking.
La reale prerogativa di "Gintama" - anime militante oltre ogni limite - non è quella di prendere in giro tutti - o almeno, non solo quella -, ma quella più che coraggiosa di prendere in giro l'identità stessa del Giappone. E il suo vero scopo è quello di insegnare allo spettatore a non prendersi troppo sul serio.
Visto che si parla di un anime, è necessario che io accenni, prima di chiudere, al comparto tecnico. Come in tutte le produzioni longeve tratte da Jump, consta di alti e bassi. Vi sono sia episodi tecnicamente eccellenti che episodi tecnicamente scadenti. Ho già menzionato il doppiaggio, e su questo non mi esprimo più. Rimane la colonna sonora, molto valida e adatta sia all'epica della battaglia che alla vivacità del ritmo comico degli episodi.
E per quanto riguarda JOJO....lui e il piu...."BIZZARRO" battle shonen che ho mai visto ,e degli anni 80 , coetaneo di dragonball , ma gli e superiore sotto tutti i punti di vista...l'anime e iniziato il 2014 e sono 4 serie trasposte ad anime su 8 totali , 70 ep e qualcosa fino ad ora...jojo e una pietra miliare del giappone , tanto quanto dragonball e evangelion.
Un po di mazzate di jojo .
https://youtu.be/df8Kz_qPVhE
https://youtu.be/tlBDr2Dd3hw
https://youtu.be/011qpkJJ6hs
E il titolo originale di jojo e , JOJO KIMYOU NO BOKEN , ma in italia e conosciuto con quello inglese , JOJO BIZZARRE ADVENTURES .
E per il cap...
Ecco devo ammettere che non me lo aspettavo che sanji e zoro avrebbero perso , e in effetti ken e alexander sono davvero forti XD , ed ora tocca a rufy e law i due scontri che aspetto di piu , sono ansioso di vedere che combineranno .
Alla prossima . |