Che una ragazza sogni il Principe Azzurro sembra normale, che non ne senta il bisogno, invece, appare come qualcosa di strano, quasi insidioso per l'immagine di noi che la tradizione vuole. Le sedicenni, tutte, vengono spinte a convincersi nel profondo della NECESSITA' di trovarlo, eppure, regolamente, scoprono che non e' possibile definire con esattezza cio' che chiamano (chiamiamo) "anima gemella". Spesso ci si rende conto di essersi sbagliate, quasi sempre in realta'. E allora perche' raccontarci storie? L'Amore e' l'obiettivo, fa parte della ricerca della felicita', ma non e' l'unico scopo, e soprattutto, e' necessario amare prima di tutto se stesse, e la propria indipendenza. Essere principesse non vuol dire essere bambole inanimate, o soprammobili. Condivido la visione, apprezo la storia e amo moltissimo la leggerezza mai banale e mai superficiale con la quale sei capace di raccontare le emozioni e i viaggi interiori delle persone. Un'altra delle tua storie che finisce fra i miei preferiti. xD A presto, e scusa il delirio di recensione! Sono pure sul pc di mia mamma, americano, e quindi senza accenti... Ti voglio bene.

Ho trovato la tua storia un modo molto bello e molto vero di ragionare sull'amore e su quello che l'amore può pretendere da noi. Sarà che mi sono molto riconosciuta in Helen, e penso che come me moltissime altre ragazze potrebbero ricordare nei suoi gesti un movimento, o una parola, ma è l'insieme delle frasi, così semplici e fresche, la naturalità del ragionamento, che pongono la storia su un piano comprensibile ed immediato, come una fotografia. Infatti l'immagine finale è davvero molto bella. Helen trasmette una dolcezza malinconica che la rende non solo simpatica ma vicina, come se fosse l'amica del cuore che pur delusa dalla vita ha dentro di sè un cuore che le impedisce di abbattersi. Storia davvero molto bella, complimenti!

Mi è piaciuto il modo in cui hai descritto Helen e il doppio volto che una donna può assumere agli occhi di colui che la ama. All'inizio va tutto bene e lui la chiama "la sua bimba", poi ad un certo punto le incomprensioni si infiltrano nella relazione e lei diventa "un'infantile". Una favola con i piedi per terra e soprattutto scritta bene. I miei complimenti.