Storia impressionante e meravilgiosa, complimenti!
Mentre la leggevo, nella descrizione dello scavarsi dentro cercando che cosa non è a posto, mi sono proprio immaginata "Il labirinto" di Dalì, e dato che è un dipinto che semplicemente adoro, non posso fare a meno di adorare ciò che hai scritto.
Ma non è stata tanto la prima parte ad impressionarmi, quanto le ultime due righe.
Io non riesco a non innamorarmi perdutamente di frasi che ti immobilizzano, che ti fanno quasi 'male' fisicamente e all'anima perché per pochi istanti credi veramente in ciò che c'è scritto: quelle frasi mi hanno fatto questo effetto. Ho avuto questa reazione perché il fatto che la collana, fatta per ornare, debba venire ornata di morte, dà un senso di vuoto colmo di qualcosa di denso e pesante, forse il dolore che è dolore, ma anche una coscienza che è vero.
Ma tralasciando ora le mie interpretazioni.. Ho davvero, davvero molto apprezzato la disposizione del testo in modo quasi poetico: mi sembra assomigli al verso esametro, quello più adatto alla narrazione.
Inoltre mi è piaciuto il "Ho paura, e tutto questo non ha il minimo senso"; ho notato che si potrebbe interpretare in modo che l'avere paura non abbia senso, o tutto, tutto quello che sta accadendo non ne abbia. Personalmente, io lo interpreto come nel primo caso, perché l'avere paura mentre volontariamente ci si sta uccidendo può effettivamente non avere senso, dato che, comunque, è la nostra volontà quella che sta agendo.
Detto questo e data una valutazione più che ottima, saluto con tanto affetto chi ha scritto!
-hoseki_san
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