Recensioni per
La gloria dell'alba
di MaxT
Ciao. Che meraviglia di storia, veramente bravo, non mi stupisco che sia fra le Scelte! Hai descritto in modo allo stesso tempo poetico e tecnico la migrazione degli uccelli: la paura di non essere più nel rassicurante nido, la fame, il temporale, il freddo... questo è ciò che vivono gli uccelli nei loro lunghissimi viaggi e noi ne siamo a malapena consapevoli, troppo affascinati dal loro volo in splendidi stormi. Eppure tutte queste sofferenze sono necessarie affinché possano arrivare nel posto più adatto per svernare o nidificare. |
Davvero una bellissima storia, sono contento di averla letta! Hai proprio ragione, questo è un punto di vista interessante e del tutto inedito per me: non è certamente la prima storia il cui protagonista è un volatile, però non avevo mai letto una storia sulle migrazioni dal punto di vista del volatile. Una bella metafora sul cambiamento e sulle peripezie da affrontare per ottenere pace, serenità e in generale ciò che si desidera—mi ha davvero colpito, mi ha ricordato le emozioni che provavo da piccolo guardando ‘Alla ricerca della Valle Incantata’, ma scritta e raccontata molto meglio! Vedo che deriva da una canzone che non conoscevo (ne conosco davvero poche), ma ciò non toglie che io l'abbia apprezzata comunque tantissimo. |
Ciao carissimo^^ |
Ciao^^ |
Ciao MaxT! |
Quello che un lettore chiede, a volte, quello di cui un lettore ha bisogno, a volte, è un volo che lo porti oltre la sua dimensione, oltre la sua caratteristica umana, intesa come dimensione limitata. |
Trovo questo racconto veramente suggestivo...essendoti calato nell'ottica di questa giovane anatra - Lui, se vogliamo - non avevi a disposizione dialoghi, nè pensieri compiuti, ma sei riuscito a rendere perfettamente bene l'idea di una migrazione. Soprattutto, mi hanno enormemente colpito le descrizioni dei paesaggi e del cielo che da aranciato si fa grigio, poi nero, poi squarciato da lampi di temporale...mi sembrava di avercelo davanti! E sei anche riuscito a farmi "immedesimare" nel volatile, nella sua paura, nelle sue incertezze...sai, al di là del fatto che gli animali non possono servirsi di parole per esprimersi, credo che le loro sensazioni siano più che altro quelle che hai descritto. Paura, avviso, preoccupazione per un membro della famiglia in difficoltà - quando una delle sorelline rimane indietro - il sollievo finale di trovarsi al sicuro. Penso poi che tu ci abbia azzeccato perchè anche se queste emozioni sono intense, non sembrano affatto...esagerate. Tipo quelle umane, ad esempio. Quando la sorella si perde, l'anatroccolo avverte l'apprensione e si ferma ad aspettarla con gli altri, ma non ha reazioni inconsulte, come invece farebbe un umano. Conserva quella calma e quel senso del dovere che immagino sia proprio di uno stormo. |
Ciao, intanto voglio immediatamente dirti che la tua storia è bellissima! Mi ha completamente conquistata con la sua semplicità e le sue magnifiche descrizioni, molto accurate, Non mi sarei mai aspettata che un racconto con un paperotto come protagonista potesse essere così suggestivo, soprattutto per via della mancaza di dialoghi( che in ogni caso non toglie nulla al tuo racconto). |
C'è un delizioso - feroce - raccontino di Italo Svevo che si chiama "La madre" e la cui memoria mi ha accompagnato mentre leggevo la tua storia: spero che il paragone non ti disturbi. |
Per il tempo di dieci minuti sono stata un anatroccolo. E dimmi se questo non è bellissimo. |
Lasciamelo dire come prima cosa in assoluto: ma che bellezza! E, credimi, non sto esagerando nemmeno un po'. |
oddio davvero stupenda!** lo credo bene che abbia vinto il primo premio ad un contest, lo stile è scorrevole senza errori e ripetizioni, inoltre l'introduzione mi ha incuriosito e quindi ho continuato a leggere, quindi credo di aver fatto la scelta giusta, davvero molto bella! :) |
Che impatto! |
Ciao MaxT, come promesso sto tornando a fare tutte le recensioni cancellate. |
(Recensione a cura di cabol, pubblicata su www.criticoni.net) |