Recensioni per
Il gioco della vita
di alessandroago_94

Questa storia ha ottenuto 437 recensioni.
Positive : 434
Neutre o critiche: 3 (guarda)


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Recensore Master
05/06/19, ore 14:02
Cap. 39:

Mi sono portata questo libro in vacanza e sono sbalordita da quanto mi abbia lasciato. E' una storia veramente speciale, con un cuore enorme, un affascinante (nella sua natura terra-terra) protagonista, ma soprattutto un'abilità di fondo di far intrecciare le diverse storylines in maniera così impeccabile da sembrare il risultato di un lungo lavoro di squadra fra un talentuoso scrittore e un eccellente editore. Davvero: lo scheletro della storia è praticamente perfetto. Hai saputo far sbocciare e sviluppare la tensione, hai saputo guidare lo sguardo dei tuoi lettori e sorprenderli ad ogni curva della trama. Senza contare che scrivere una storia sulle “piccole cose della vita” è un'arte in sé e per sé, bisogna avere l'occhio allenato e credo anche una certa filosofia personale di vita che si adatta al riconoscere il valore intrinseco in ciò che il 99% delle persone dà per scontato. FYI: La Coscienza di Zeno ha continuato a venirmi in testa tutte le volte che aprivo un nuovo capitolo, il che spero venga preso come complimento perché è inteso come tale ;D Per essere un personaggio principale in cui non mi rispecchio particolarmente, Antonio si è fatto rispettare e amare sempre di più, con ogni scelta giusta/sbagliata, con ogni sforzo di farsi riconoscere il diritto ad amore, pace e felicità. E' un inno alla vita smorzato ma per questo mille volte più potente. Sono senza parole (al di là delle 600 che ho appena inutilmente scritto), hai fatto un incredibile lavoro. Complimenti davvero :D cheers

Recensore Veterano
02/02/19, ore 17:57
Cap. 39:

Mi dispiace che inizialmente intendessi mettere un giudizio critico per il finale, che è anche il motivo per cui ho letto solo l'inizio a novembre e concludo oggi.
Questo epilogo è pieno di sensazioni spiacevoli e rovina l'atmosfera dell'ultimo capitolo. Inizio dicendoti che in neurologia si è provato, almeno dalle mie ricerche, che le negazioni non vengono riconosciute dall'inconscio, quindi dalla gran parte del cervello. Per questo, frasi con negazioni di parole spiacevoli non alzano l'umore dei lettori. Ho anche saputo il significato vero di "eternità", che non è un periodo di tempo, ma la sua assenza. Antonio dice che mancano due minuti e poco dopo 180 secondi, aggiungendone uno. In "che tra l’altro la trovo" non dovrebbe comparire "la". La virgola in "il coraggio dentro di sé, che fifone" andrebbe posticipata di una parola e "un po’ di coraggio ne ho mai avuto" vuole "l'" anziché "ne".
Ho invece trovato la locuzione "braccio metafisico" molto azzeccata e particolare.
La relazione tra Roberto e Maria, il divorzio tra i genitori di Antonio, i suoi fratellastri, il trasferimento e tutto il resto sono positivi, ma sono annunciati tutti assieme, contrastando con una narrazione lentissima distribuita in quasi 40 capitoli.
Mi ha sorpreso particolarmente la relazione tra Giacomo e Alice, trovandola ottima non solo per la guarigione della ragazza, ma anche per la verosimiglianza del loro incontro. Anche la rievocazione dei ricordi prima del concerto è stata una buona idea e vera la riflessione sull'assenza di vinti o vincitori. La forza di volontà nel suonare nonostante la presenza di Sergio è ovviamente il simbolo della maturazione di Antonio e la trovo un'ottima scelta.
A convincermi che questa recensione debba essere positiva è stato il discorso sul valore dell'amore, molto completo e intenso.
Per finire ti dico che dopodomani voglio suonare fuori casa e superare lo stesso ostacolo presentato qui. Non avevo ancora letto del concerto e avevo programmato da molto quest'occasione. Spero che questa lettura mi faciliti l'esibizione e se sarà così, come per tutti gli altri aiuti che mi ha dato "Il gioco della vita", grazie.

Recensore Veterano
07/11/18, ore 22:47
Cap. 38:

Va be', quando gli capitano guai si lamenta, quando non ce li ha li rivuole. Finita la storia, devo dirti che il protagonista è la caratteristica che ho apprezzato meno. So che è una tua proiezione, ma tutti i personaggi lo sono e sarebbe vantaggioso per te se ti identificassi anche con Roberto o Jasmine, ad esempio.
Ogni volta che dici che una persona "si stoppa" non posso fare a meno di immaginare le sue dita nel naso.
L'incontro con Stefania, pur non eccezionale, è stato inatteso e piacevole.
"ancora più un altro" sarebbe "in alto". Idem per "verso l’altro".
L'analisi dell'attività di scrittore nell'ultimo capitolo è stata una scelta acuta. Quello che hai scritto è un'intuizione purissima: per me la fantasia è il percepire mondi paralleli che vengono vissuti quanto quello in cui si crede di essere. L'unica cosa che non condivido è che solo gli scrittori siano liberi.
La frase "Il nostro contatto era splendido, perché a sfiorarsi non era solo qualche dito o due mani, ma la diversità e la voglia estrema di conoscersi meglio." è la più bella della storia, per me. Grazie per averla scritta con tanta cura e maestria spontanea.
Sono però in totale disaccordo con una cosa: che il gioco della vita costringa a restare pedine! Ti assicuro che se ne può uscire, e non morendo, perché anche fuori dal corpo il gioco continua in modo diverso. Se sviluppi abbastanza l'intuito, sei tu a decidere le regole. E per sviluppare l'intuito basta amare. Non una persona, o tutte le persone, o tutti gli esseri biologici, o tutto l'universo. Amare tutto. Comprese correnti di pensiero che escludono l'amore come razzismo, violenza, pedofilia e simili. In questo modo si immette amore anche in esse e le si trasforma. Le coscienze che sanno farlo sono davvero libere.
La tua intenzione di dare speranza per me è riuscita completamente. Ti ringrazio e sempre ti sarò grato per aver migliorato il mio umore con questo racconto. Ti dico che sarebbe bello per me conoscerti di persona. Non so come, ma voglio dirtelo.

Recensore Veterano
18/09/18, ore 21:10
Cap. 37:

Mi è piaciuta la personalità della zia, vorrei che comparisse per più tempo. Lo stato d'animo di Antonio durante il pranzo mi copia in tutto e per tutto.
"Nonostante che tra loro" qui non ci va il "che". "più chiusa dalla figlia" sarebbe "della figlia".
La scena del ricongiungimento è davvero meravigliosa e riempie di felicità. Non capivo perché lasciassi questi ultimi capitoli per un sacco di tempo, ma ora so che questo era il momento giusto per leggerlo. Ancora una volta hai risollevato il mio umore e dato positività alla mia vita.
Grazie.

Recensore Veterano
15/08/18, ore 20:00
Cap. 36:

Va bene che ne ha passate, ma prendersela con Melissa per averlo invitato a Natale mi sembra troppo negativo.
"che non si è mai importata" è una forma scorretta. Bisogna dire "a cui non è mai importato".
"con sincerità e dicendo la verità" è una ripetizione troppo evidente per essere tralasciata, ma in molti punti, e per tutta la storia, dici cose ovvie o quasi per quello che hai scritto in precedenza. Toglie scorrevolezza alla storia e credo che sia il difetto principale del tuo stile. Correggendolo lo miglioreresti immensamente.
Mi è piaciuto il riferimento a dimensioni parallele e ho trovato un colpo di genio la gelosia per il segnalibro.
"a mio fianco" sarebbe "al mio fianco"
L'altruismo di Maria mi ha fatto sorridere.

Recensore Veterano
03/08/18, ore 21:43
Cap. 35:

Scusa se recensisco solo ora, ma sto tornando molto poco qui.
Visto che hai ammesso anche le eccezioni, mi trovi d'accordo con la categorizzazione degli uomini.
Non ho mai sperimentato gli effetti della neve sulle persone, ma mi è piaciuta la digressione in proposito durante la partenza degli Arriga.
Mi è dispiaciuto per Ottaviano, anche sapendo che non è reale, o almeno non del nostro mondo. La volgarità la evito anch'io, di solito, non per una questione morale ma perché stimola emozioni istintive.
Non mi è piaciuto il pessimismo rassegnato con cui Antonio descrive l'umanità. Rischi di passare al lettore l'idea di irrimediabilità.
Avevo paura che la storia si concludesse senza spiegare l'innamoramento di Roberto per Livia, ma non mi hai deluso. La storia, pur parallela a quella di Maria, oppone sottilmente Roberto a Sergio, e adesso vedo il valore della categorizzazione iniziale degli uomini.
Il valore della famiglia oltre le apparenze sembra il tema principale della storia e deve starti molto a cuore.
"neppure si fece scrupolo di sottolineare la maleducazione" dovrebbe avere "evitare di sottolineare", o vuol dire che non lo ha fatto.
In "avevo alcuna chances" sarebbe "chance" al singolare.
"’Nonostante lei amasse la creatura che aveva in grembo, e fece di tutto per non far trapelare la notizia della sua gravidanza, nella vana speranza che il suo ragazzo avesse potuto trovare un posto per entrambi prima che comparisse il pancione, un luogo dove piantare il seme della loro futura famiglia, ma non fu così." Qui "nonostante" non ha un seguito.

Recensore Veterano
04/07/18, ore 21:01
Cap. 34:

Ed eccoci arrivati al capitolo riassuntivo della storia, con tanto di riferimento al titolo.
Antonio definisce il fuggire dalle scenate da folli o da bambini (premesso che i bambini hanno le reazioni più sane e giuste), ma preservare la salute emotiva mi sembra sensatissimo. Sarebbe dannoso non fuggire per mantenere un apparenza di falso coraggio.
La frase "la tormenta di quel pomeriggio non aveva dato alcun esito in quanto accumulo nevoso" vuol dire che non c'era stato un accumulo di neve, il contrario di quello che dici poi.
C'è una discordanza tra "nessuno" e il plurale del verbo in "non ne eravamo stupefatti nessuno".
In "non appena gli adulti si erano dileguati" dovresti usare "furono" perché "dileguarsi" è un verbo che indica istantaneità.

Recensore Veterano
15/06/18, ore 16:53
Cap. 33:

Qui ci sono momenti intensissimi in cui riesco a percepire bene le emozioni continuamente in trasformazione. L'hai scritto ottimamente. Soprattutto il dolore di Roberto mi ha colpito molto.
"Solo in seguito compresi che forse, in quei giorni, ero stato davvero troppo severo con me stesso." Direi più che solo in quei giorni, ma è bello leggere che è di quell'opinione per una volta.
"Si dice che chi non vuol bene agli animali non è neppure in grado di volerne alle persone" Questo detto non lo conoscevo, ma lo trovo molto saggio. E naturalmente anche la miglior qualità degli animali rispetto alle persone.
Sono completamente in disaccordo con "Di certo, la signora era una donna molto forte": chi se la prende con qualcuno per sfogarsi è molto debole.
Molto atteso era anche il dispiacere di Maria per la situazione creata dagli Arriga e da Sergio.
La minaccia di suicidio di Federico aggiunge ancora di più significato al suo carattere qui presentato in maniera nuova dopo capitoli di assenza.
Il "che" non va inserito in "nonostante che di tanto in tanto" e in "Fu il turno di mia madre ad annuire" al posto di "ad" dovresti mettere "di". "quel momento a cui avete partecipato attivamente per costruirlo" andrebbe cambiato in "che avete partecipato a costruire".
Questo è il capitolo più pieno e avvincente sinora e mi è piaciuto davvero tantissimo. Grazie per averlo scritto.

Recensore Veterano
02/06/18, ore 23:02
Cap. 32:

La rivelazione del tradimento è stata più improvvisa di quanto mi aspettassi, ma la rassegnazione di Roberto era prevedibile. Mi ha fatto sorridere l'immaginazione di Antonio sulla feroce Livia.
Io ho sempre preferito la verità, anche se può fare male, ma immagino che in questo caso Antonio abbia svelato l'incontro tra i due amanti solo per ripicca.
Quando Melissa è apparsa mi stavo proprio chiedendo quale sarebbe stato il suo prossimo ruolo. La sua dichiarazione è un ottimo colpo di scena. Dà anche più importanza al segreto sulla loro parentela.
L'unico errore è in "al cui non temevo ormai più neppure di rivolgergli la parola", dove "al" andrebbe cambiato in "a" e "rivolgergli" in "rivolgere".

Recensore Veterano
18/05/18, ore 10:48
Cap. 31:

E qui abbiamo l'attesissimo scontro con Livia. La parte dell'ipocrita perfida sei riuscito a scriverla davvero bene. Per la sua vendetta mi viene in mente l'affitto in nero di Maria.
"a volte peccava un po’ d’ingenuità" detto da Antonio è ironico.
Mi ha fatto ridere che siano meno scrocconi formalmente.
"barista disoccupato" è un controsenso.
Quando hai nominato la signora di spalle ho pensato a Livia, ma ho supposto che fosse ancora presto per rivederla. Sono contento che la prima impressione fosse quella giusta.
Il tradimento non è stata una sorpresa, ma le foto sì. Spero non debba usarle, ma ci credo poco. Sì, questo capitolo mi è piaciuto.
Il soggetto di "te e lui avete avuto" dovrebbe essere "tu e lui", appunto perché è soggetto. Per "Anche i suoi due amici…" erano in quattro.

Recensore Veterano
28/04/18, ore 17:10
Cap. 30:

Concordo appieno con il discorso sui falsi babbi natale e l'egoismo mascherato da disinteresse.
Ma Roberto non era contrario alla religione cattolica? Adesso parla di Gesù come salvatore dai peccati.
Per la questione dei polizieschi mi trovi d'accordo a metà: da una parte trovo che la paura della morte sia qualcosa da superare e che i decessi siano naturali, ma è anche vero che l'abitudine agli omicidi senza trattarli profondamente è una caratteristica di molti telefilm.
I due litigi creano un clima teso che tiene viva la curiosità, anche se li abbiamo già visti.
La frase "Devastato mentalmente e confuso, me ne rimasi quindi già da buona ora in una posizione strana, e seduto nella stanzetta più angusta di casa, fatta sistemare a dovere dai miei nonni un decennio prima, quando avevano deciso di sacrificare parte della cucina, siccome era un’ambiente troppo grande per tutti noi, per creare un piccolo spazio dedicato alla tv, in modo che chi volesse guardarla potesse anche non stare in mezzo agli odori della cucina o al chiasso di casa." è decisamente troppo lunga.
In "nonostante che solitamente", il che è di troppo.

Recensore Veterano
20/04/18, ore 21:59
Cap. 29:

Eccomi qui, dopo un'eternità in cui ho gestito concorsi vari.
Non ho potuto che mettermi a ridere quando Antonio è felice perché non deve fare molta strada per arrivare da Jasmine.
Non si trova spesso un racconto che porti l'Africa in occidente, a meno che non sia per trattare di razzismo, e mi è piaciuta questa variazione.
La storia di Claire mi sembra fuori luogo. Anche se rara mi sembra strano che venga raccontata la prima volta che vede Antonio.
La situazione di Alice è stata improvvisa ma non imprevista.
Anche se sei molto prolisso, non leggere il tuo racconto per un po' di tempo mi ha fatto scrivere troppo sintetico. Mi abitui a scrivere di più quando leggo la tua storia.
Ci sono alcune ripetizioni, come "seguendolo, seguito" e "tentativo di tentare".

Recensore Veterano
21/03/18, ore 21:42
Cap. 28:

Ed ecco il tanto atteso primo scontro con Livia. Il senso di distanza da Roberto è ben inserito, anche se non immagino perché l'uomo si stia appartando.
In Aldo si riscontra la rigidità che può aver reso Sergio e i suoi fratelli così immorali. La caratterizzazione l'hai proprio azzeccata.
Mi è piaciuto molto l'elenco dei brani e mi hai fatto conoscere "Divenire", molto bella da ascoltare. Magari io riuscissi a sbagliare qualche nota del "Rondò alla turca" di Mozart a due mani.
Ma io mi chiedo: perché Antonio mente e poi si fa venire sensi di colpa? Il protagonista è il personaggio più controverso della storia, anche oltre la mia concezione del possibile.
Hai avuto anche una buona idea ad associare il titolo della canzone alle vicende di Stefania, per quanto quello che fa male non è amore ma attaccamento.
Ho trovato "ricambiai" senza la finale e "a mio fianco" invece di "al mio fianco", oltre a un "attraversò" senza accento. Poi in "Non so se mia nipote ti ha già accennato qualcosa" ci vuole "abbia".

Recensore Veterano
05/03/18, ore 18:32
Cap. 27:

Ma davvero sono sorpresi per quello che ha fatto Sergio? Avrebbero dovuto arrivarci alla prima visita di Stefania. Sarebbe stato un bel colpo di scena se non fosse già successo.
Sono d'accordo che un aborto equivale a un assassinio.
Mi è piaciuto il finale perché Antonio ha finalmente reagito all'atteggiamento paterno e anche l'abbraccio con la madre aveva un significato implicito, che lascia al lettore la possibilità di narrarsi da solo.
"se mia madre non avrebbe avuto il coraggio " necessita del congiuntivo al posto del condizionale. "che gli fu subito concesso." vuole "le" invece che "gli". Ci sono molte ripetizioni e parole superflue per quello che hai detto prima. "perseguitatrice" non esiste. Dovresti sostituirlo con "persecutrice".

Recensore Veterano
04/03/18, ore 15:14
Cap. 26:

Ah, Giacomo ha pure aspettato che iniziassero a picchiarlo per chiamare. Direi che l'ha fatto solo come vendetta personale.
Non conosco il modo di dire "maglietta della salute": è un sinonimo di "canottiera"?
"Questa ipotesi mi spiazzava e se si fosse rivelata vera mi avrebbe di certo fatto sentire in colpa per i secoli a venire, ma la parte più cattiva di me mi spronava a continuare di cercare di andare a fondo nella vicenda, di togliermi di dosso ogni domanda e curiosità."
Questa frase rappresenta bene quanto esageri i sensi di colpa del personaggio; è stato appena pestato a sangue e si preoccupa di non invadere la privacy del suo aguzzino? Lo trovo inverosimile.
Hai descritto piuttosto bene gli aspetti legali della vicenda, dalle deposizioni alla regolamentazione degli affitti.
Finalmente Antonio ha capito che sua madre non è l'unica Maria in casa, ma la sua reazione è anche qui eccessiva, specialmente dato l'episodio di violenza ben più grave appena subìto.
Da quando ha spezzettato la marijuana sono sempre rimasto dispiaciuto per le piante.
Manca l'apostrofo prima di "auto" e "taccerò" con due "c" ha il significato di "zittire", non di tacere. "Veritiera esagerazione" è un ottimo ossimoro che va bene in poesia, ma qui non dice nulla sulla spiegazione data.
Anche qui "Altroché" va staccato e alla fine hai scritto "passare" anziché "passate".

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