Cara Blue Eich,
sono giunta qui grazie allo scambio indetto dalla pagina "EFP Famiglia". Non potrò mai fare abbastanza ringraziamenti alla suddetta per avermi fatto leggere una poesia del genere (perché non è definibile semplicemente come "Flashfic", troppo commerciale).
Onestamente, non saprei nemmeno come recensire questo quadro che sei riuscita a creare, sarebbe come dare un'opinione sulla mia vita e su una delle mie più grandi passioni.
Non a caso si dice che "uno scrittore parla sempre di sé, ma se è un bravo scrittore, ti illude che stia parlando di te".
Perché sì, noi scrittrici (al momento mi permetto di parlare al femminile) trattiamo tematiche tutte nuove, ma spesso ispirate ad un'esperienza che abbiamo vissuto o a delle persone che abbiamo conosciuto. Qui, infatti, mi ricollego ai versi in cui hai intimato di non sottovalutare un autore, perché potrebbe parlare di te, rendendoti un protagonista come l'ultimo degli schiavi (e non sai a quanta gente ho rovinato la vita...)
Inoltre, hai evidenziato la differenza sostanziale che ci separa dalle altre persone: non si tratta di un fatto estetico, ma di ciò che racchiudiamo, della nostra mente in perenne movimento. Siamo persone che non si accontentano di vivere soltanto la nostra vita e quella narrata nei libri altrui, ma che necessitano di creare un mondo proprio, di essere gli artefici della propria situazione... e di poter "distruggere tutto in una sola riga", se vogliamo.
In poche parole sei riuscita a contenere il sentimento dello scrittore, che non è un'occasionale voglia di evadere, anzi, è il dover restare, ma alle proprie condizioni. Ed ecco qual è la sostanziale differenza fra lettori e scrittori: i primi vogliono semplicemente immergersi in un universo alternativo, i secondi vogliono esserne gli artefici, ma non per venderti il libro, ma per propria necessità.
Qui mi sento di aprire una parentesi riguardante il mercato editoriale, che sta paradossalmente rovinando il vero autore:
Chi scrive deve farlo per passione e non per necessità pecuniaria (vedi: libri di Youtubers, "After", "Before", "Cinquanta sfumature" e altre palesi commercialate); se si continua in questo modo, la gente perderà il concetto vero e proprio della lettura, di quell'Universo alternativo che a volte viene creato e altre semplicemente vissuto. Si rischia di non poter più stabilire un legame fra scrittore e lettore come quello che si ha sempre avuto, quella condivisione della propria vita per essere messa a disposizione degli altri. Tutto ciò è davvero molto triste.
Ringrazio ancora che esista gente come te, in grado di apprezzare i buoni valori della scrittura e del versamento di "sangue, sudore e fatica" su una mera passione.
Ti volgo ancora i miei complimenti: in trentasette righe (spero di aver contato bene) sei riuscita a racchiudere una vita intera, con l'ausilio di un lessico semplice, fluido, comprensibile a tutti.
Un abbraccio,
Daphne (Recensione modificata il 05/05/2016 - 05:55 pm) |