Follia?
Naaa, sono le tue idee a creare questo mondo, sicché se loro presumono qualcosa, allora questo qualcosa è esistito, si è verificato. Con buona pace di tutto e tutti. Non si dice forse, la fantasia al potere? Ecco.
Io oggi sto crepando di freddo, coi brividi e tutto, ma nemmeno il gatto sulle ginocchia che ronfa a tutta potenza è riuscito ad alleviare il freddo assurdo che sei riuscita a trasmettermi dalle prime righe, con quella tavoletta di cioccolato durissimo e quelle mandorle simili a sassi.
Mi piace la famiglia cosmopolita che hai creato per Aphrodite/Christopher. Dove si nasce è poco più che un accidente aristotelico, e mi piace vedere radici differenti mischiate tra loro. Un innesto, una talea, parlando di fiori, cosa che vien da sé, se si tira in ballo Aphrodite dei Pesci.
Ho apprezzato moltissimo la fatalità della scelta di Christopher. Ché è vero: possiamo dire tranquillamente di no, ma è una pietosa bugia, perché dentro di noi sappiamo che no, non si può dire di no. Si deve dire di sì. Ce lo sussurra il sangue. O il sesto senso, fai tu.
E adesso mi siedo qui, ad aspettare che il maestro di Aphrodite faccia la sua entrata in scena. Oddio, per essere entrato è già entrato, a bordo della slitta, coi capelli rossi e i baffi a manubrio. Una versione irlandese di Lemmy buonanima. Ma voglio vederlo in azione, per quanto i maestri da te descritti non gonfiano di calci e pugni i propri allievi; sono più pericolosi, ché li spingono a vedere ciò che è realmente importante, quello che, altrimenti, passerebbe in secondo piano.
E poi voglio vedere dove caspita le trova le rose in quello sputazzo di cittadina immersa nei ghiacci, ecco!
P.S. avrei detto, dopo Petre e Leoš, che anche Christopher avrebbe avuto un maestro proveniente dal cuore dell'Europa Orientale. Tuttavia, i capelli rossi e gli occhi verdissimi mi spiazzano e mi fanno pensare ad un iralndese (sono prevedibile, lo so). Vedremo... |