Valutazione del contest "Award for best Drabble&Flashfic"
3° Posto
Oltre la tua assenza
di Setsy
Grammatica: 10/10
Non ho riscontrato errori grammaticali o di sintassi. Complimenti!
Stile: 9/10
L’idea di dividere in due parti il testo mi è piaciuta: dà l’impressione che uno completa le frasi dell’altro. Questo esalta il legame fraterno e indissolubile che c’è tra Damon e Stefan Salvatore. Credo, però, che in alcuni passaggi il testo risulti confuso, e quindi poteva essere gestito meglio.
Voglio segnalarti una frase che non ho compreso fino in fondo.
“saresti una domanda —
— non sei la sua risposta.”
Immagino che il corsivo indichi che siano i pensieri dei due riferiti a sé medesimi, un po’ in antitesi e un po’ concordi con lo stesso punto. Non ne ho la certezza, e comunque è un’ipotesi che ho messo su alla terza lettura. Ora, sì che io sono idiota quando mi prende, ma il pensiero poteva essere strutturato diversamente, per renderlo più chiaro. E sicuramente, se quelli sono i loro pensieri, li isolerei dalla principale, quindi togliendo il punto-virgola.
Originalità e trama: 10/10
Devo riconoscere che hai fatto un bel lavoro introspettivo: hai preso i due Salvatore e hai fatto cadere quelle “mezze maschere” che ogni tanto – ogni volta che una qualsiasi questione li metteva uno contro l’altro – si attaccavano ai loro bei visi. Mi è piaciuta la caratterizzazione differente che, in uno strano modo, li accomuna. Entrambi pensano bene dell’altro – quanto meno a livello fraterno – ed entrambi credono di essere visti in modo distorto e malevolo dai pensieri dell’altro. Un ragionamento contorto, tipico di persone complesse che non hanno mai trovato il modo di fare una bella chiacchierata, se non in punto di morte e in casi estremi, e solo per stipulare una tregua malsana e debole.
Titolo e impaginazione: 5/5
Per questo contest ho preferito non esaminare tutti gli aspetti dell’impaginazione a cui io tengo. Ho limitato la critica sul testo giustificato, il minimo per una pagina ordinata ed esteticamente pulita. Nel tuo caso, però, il gioco tra destra e sinistra del testo ha reso superfluo il suo utilizzo e l’impaginazione risulta serva della trama, nonché perfetta.
Il titolo richiama alle fasi alternate che hanno passato separati nel corso della loro esistenza. Per un fan della serie, la dice lunga sul significato profondo della loro storia e dei loro trascorsi. In questo caso, però, mi è parso di capire che potesse essere anche un altro il suo significato: assenza di conoscenza. I due fratelli liberano i loro pensieri, rincorrendo l’uno le idee dell’altro, quasi a voler carpire cosa passi nella mente altrui, ma senza riuscirci, perché il loro distacco e i loro dubbi impediscono a entrambi di “azzeccare” ciò che l’altro pensa veramente del fratello. Nulla da ridire!
Caratterizzazione dei personaggi: 10/10
Hai colto l’essenza dei fratelli Salvatore e, a mio modesto parere, il fulcro dell’intera storia di The Vampire Diaries. Non è Elena o il triangolo amoroso tra i due, come non lo era Katherine all’inizio; ma è l’incomprensione di fondo, incrementata dalle colpe di ognuno commesse nei secoli, che fanno la storia di questo telefilm.
Damon è quello che si sente cattivo, e per questo si sente in dovere di comportarsi da tale. Di conseguenza, crede che il fratello non ha bisogno di lui; eppure lui c’è sempre nel momento di necessità. Egli riconosce la sua incapacità di esternare le sue emozioni, attribuisce al fratellino la sua determinazione di chi non si è arreso neanche dinanzi all’evidenza, ricordando tutti i momenti in cui quando uno si avvicina, lui meccanicamente si allontana o chiude in se stesso.
E Stefan, i suoi pensieri sono più complessi, direi: si sente in colpa, sente di meritarlo. Quasi arrabbiato nei confronti di chi sa esserci quando chiede aiuto, ma non condivide con lui le gioie. E, cosa più importante, sa che il suo dolore è il fuoco che arde e alimenta Damon Salvatore: qualunque cosa accada, egli vendicherà i torto che egli subisce, aumentando, in un eterno circolo vizioso, i suoi sensi di colpa.
Gradimento personale: 4.5/5
Hai messo a confronto due menti e – entrambi inconsapevoli di ciò – le hai fatte collimare in un gioco d’incastro, dove l’uno storpiava e completava i pensieri dell’altro. Mi è piaciuto molto, ma ho fatto fatica a coglierne il senso all’inizio, perdendo più volte il filo del discorso e ciò che i personaggi – e quindi tu – volevi trasmettere; alla fine non so neanche se ho detto qualcosa di giusto in tutte queste parole (ma credo di sì, giusto?). In ogni caso, quello che ho colto mi piace.
Punteggio: 48.5/50 |