Recensioni per
10 Songs Challenge / Anna-Antonio
di Ishouldgoaway

Questa storia ha ottenuto 15 recensioni.
Positive : 15
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
11/02/17, ore 22:39

Poche frasi, ma bastano per inquadrare la scena e pure i retroscena. Loro sono sì simili, anche se sembrano così diversi per idee e modi di vivere. Alla fine prevale ciò che unisce su ciò che li ha divisi per lungo tempo (vedasi chiave e vecchie lettere simbolo del tempo che è passato?

Nuovo recensore
11/02/17, ore 22:11

Grande canzone! E grande brano! Vedo che prediligi l'ambientazione moderna, che peraltro sai adattare bene ai personaggi (intravvedo la vicenda di prima del duello o sbaglio?)

Recensore Veterano
17/08/16, ore 17:49

Ciao cara,
Questa si merita di sicuro la medaglia d'argento(quella d'oro è per quella di prima).
Non posso credere che con la musica possa uscire un testo così perfetto e coinvolgente sia a livello emotivo che fisico. Questo testo è molto originale e ben scritto. Hai rispecchiato alla perfezione i sentimenti di Anna.
La donna di questa storia è molto simile alla nostra Marchesa della prima parte della prima stagione, così fredda e severa con tutti e perfino con sé stessa.

questa frase mi ha particolarmente toccata. Non significa solamente che non vorrà più amare, ma anche che non vorrà più ripetere lo stesso errore ancora con Lui; perciò spera che lui possa tornare nuovamente da lei. Infatti si è tenuta il biglietto, nonostante le arrecasse dolore, ogni qualvolta lo leggeva.
La relazione Anna/Antonio mi ha sempre incuriosita e affascinata. Tu sei riuscita a farmelo amare ancora di più.
Baci.

Recensore Veterano
17/08/16, ore 17:38

Ciao glory,
Questa è in assoluto la mia preferita: come fai interagire i personaggi, il coinvolgimento emotivo, i discorsi, i pensieri, ma soprattutto il finale! È a dir poco stupendo e da togliere il fiato.
Complimenti, e spero di leggerne presto delle altre.

Nuovo recensore
25/06/16, ore 12:11

Ciao Glorypong14,
Ho appena finito di leggere questa song challenge e mi è piaciuta veramente tanto. Non solo le canzoni molte delle quali, ascolto anche io e quindi diciamo che sono un po' di parte :) ma proprio le emozioni, le sensazioni che questi due personaggi hanno lasciato. Nella fiction, come tutte sappiamo, hanno lasciato dei buchi che fortunatamente o sfortunatamente ci fanno fantasticare per poi scriverci su. Mi sono piaciute veramente tanto. Mi piace il tuo stile. Devo ringraziarti perché mi è capitato quello che non mi succedeva da un bel po' leggendo fanfiction ovvero, che mi immedesimassi così tanto da sentirmi io stessa Anna o Antonio.Ti ringrazio, ti ringrazio tanto. Questa è la prima che leggo scritta da te, spero che ne scriverai altre. In bocca al lupo per tutto. Buona giornata.

Recensore Veterano
21/05/16, ore 15:43

Ah, beccata! Ancora lettere! :)
Noooooooo abbiamo finito.
ABBIAMO FINITO!? No aspetta io ne ho ancora un paio mi sembra, meno male… fiuuu… No però questo vuol dire che devi trovare un modo di inventarti qualcos’altro, perché mi hai abituato troppo bene, a leggere storie di Anna e Antonio (per una volta non scritte da me ‘^.^) a giorni alterni.
Bene, ehm, dove eravamo?
Hai concluso con un lieto fine meritato a questa coppia, che siamo stanchi di vedere soffrire, ma è anche uno dei cavalli di battaglia su cui impostare le nostre storie (sì, siamo leggermente masochiste, ma, giuro, solo per poi concludere pieni di gioia e cuoricini).
Partiamo dall’inizio e alla storia della pazza che non lo farebbe. Beh, secondo me c’è da distinguere pazza e innamorata, anche se talvolta potrebbero anche associarsi nell’essere “innamorata pazza”. Ecco, allora, in tal caso, ma anche solo nel caso di innamorata, do comunque ragione ad Anna. Perché l’amore ti fa andare in pappa il cervello, e quelle volte in cui si è lucidi non si sa se sia perché il tuo cervello chiede una tregua o se è solo per sfinimento, ma… d’altronde chi è che vuole essere lucidi? È tanto bello galleggiare sul mondo dei sogni, specie se si è felici…
Ma poi ecco la corrispondenza tra ciò che sta facendo Anna e ciò che sta facendo Antonio. Da una parte un oggetto che non sappiamo cosa sia, e dall’altra parte una chiave. Mi è venuta in mente una mia vecchissima fanfiction che adesso mannaggia a me devo andare a rileggere. Hold on a minute.
Eccomi… e infatti! Era “Polvere”, nella raccolta dalla A alla Z, in cui Antonio trovava un cofanetto senza la chiave, ma era Anna ad avercela, che ovviamente alla fine del raccolto piombava in casa sua. Ecco perché mi è venuto in mente che questo oggetto potesse essere un cofanetto… dimmi se sbaglio!
Beh insomma, mi piace un sacco, e non potevi scrivere storia migliore per dare conclusione a questa raccolta.

Recensore Veterano
19/05/16, ore 15:03

Bigliettini e lettere ricorrono molto nelle tue storie, e devo dire che in questa in particolare diventano il simbolo perfetto della malinconia e della nostalgia. Tra l’altro questa ff ha la peculiarità di poter essere ambientata in qualsiasi epoca, vista la mancanza di un riferimento temporale, quindi anche nel presente. Magari il fatto che si parli di rileggere le lettere… però ohi, basta tornare indietro di qualche anno, e whatsapp mica esisteva. E poi diciamo la verità, le lettere hanno ancora il fascino del romanticismo.
Comunque, è proprio vero che entrambi hanno fatto degli sbagli ‘sciocchi’ se analizzati col senno di poi. Ma chi può biasimarli? Anna ha un carattere che, piuttosto che esprimere sentimenti ed emozioni e affari personali, si farebbe sparare a un piede. Mentre Antonio… perdonami se sul punto del “capriccio” dissento un po’, nel senso che secondo me Antonio era davvero innamoratissimo di Lucia, altrimenti non avrebbe scatenato questo finimondo. Poi ci è andata bene per noi che innamorate eravamo invece della coppia A/A, e un po’ meno bene è andata a Lucia.
E si vede che entrambi sono molto sensibili da questo punto di vista, basti pensare alla decisione di tornare alla casa al lago, all’ambiente pieno di ricordi… sono cose che non si possono cancellare, ma solo lasciarsi alle spalle come elementi formativi per entrambi.
Ed ecco che qui si conclude il commento e la storia: “il loro amore era sopravvissuto a tutto”.
È così, si è parzialmente obnubilato, ma, una volta eliminati punti di domanda e paure, è pronto a riemergere.

Recensore Veterano
17/05/16, ore 15:45

Bella, bella, BELLA!
Mi ha ricordato tanto la mia storia delle chiavi, un abbandono e poi un ritorno a casa di sera o notte che sia… Si dà il meglio quando c’è di mezzo il buio e la malinconia, che poi sono i princìpi entro cui la storia si sviluppa. Il buio di due cuori che si cercano e nascondono e quindi alla luce non si trovano mai, e la malinconia perché appunto in tutto questo cercarsi non si incontrano mai (ditelo che lo fate apposta, a percorrere strade diverse!).
Comunque, anche questa canzone è qualcosa di meraviglioso, e non c’è dubbio che ti sia venuta una storia altrettanto bella, triste all’inizio e sin fino all’ultima parola, per via di questo litigio di cui non sappiamo (ma non ci importa, le drabble e flashfic sono le mie preferite perché possiamo scrivere di tutto senza chiederci il perché). Caro Antonio, non hai perso il vizio di lasciarla sola… Non c’è bisogno di chiedere ad uno psicologo perché ci venga più facile immedesimarci in un personaggio femminile che soffre, piuttosto che in uno maschile che fa lo stesso. Beh, in questo caso sono tanto, troppo di parte, perché per me Antonio ne ha combinate già abbastanza, e allora siamo giustificate dal potergliene imputare anche un’altra. E chiaramente è Anna la vittima, sempre e comunque (l’oggettività la lasciamo in mezzo alle pagine del vocabolario).
Meno male che la serratura è scattata, il che ci riporta al concetto da cui siamo partiti, cioè le chiavi… che Antonio a quanto pare ha sempre conservato, pronte a potere riaprire la porta di casa e del cuore di Anna!

Recensore Veterano
15/05/16, ore 11:09

*.* Sono entrata per pubblicare il nuovo capitolo e trovo il tuo pronto da recensire!
Più ne scrivi e più sono belle, e questa davvero mi ha lasciata stupefatta. Perché in poche righe hai saputo inserire un sacco di elementi su cui si può riflettere, a partire dal fatto che Anna sia cambiata dopo essere stata lasciata, indossando una maschera di freddezza per nascondere la “vera Anna”, quella che potrebbe rinascere solo con Antonio. Ma si tratta di un circolo vizioso: potrebbe tornare bella (in senso globale: bella di cuore, di umore, e anche fisicamente, perché quando si sta male dentro lo si vede anche da fuori) solo con lui, lui che però l’ha fatta soffrire così tanto, e ancor di più – nella tua storia – con un misero biglietto, da farle prendere una decisione:
 
Mai più e mai più con lui.
 
E sono due cose diverse e uguali nello stesso tempo.
“Mai più” per dire di non innamorarsi più.
“Mai più con lui” per dire di non ricominciare ad essere innamorata di lui.
 
Eppure quel biglietto l’ha conservato, perché sì, ha giurato di rifare le stesse scelte e conseguentemente di soffrire, ma non sembra volere cancellare il proprio passato, che qualcosa, in fondo, le ha dato.
Antonio le ha insegnato ad amare, quell’amore che adesso però non vuole più condividere con nessuno.
 
Questa è l’Anna dell’inizio della prima serie, così abbiamo imparato a conoscerla e ad amarla.
E in cui è impossibile non immedesimarsi, e a cui è impossibile non dare ragione.
 
Ribadisco: questa storia mi è piaciuta TANTISSIMO.

Recensore Veterano
13/05/16, ore 16:05

Brividi!
Questa è veramente bella, dai il meglio di te nell’introspezione… Anche se quello di Antonio era un intero dialogo, è come se fosse un parlare con se stesso, un’ammissione di quello che prova, ed è meraviglioso per questo. Perché è una confessione, e, anche se una cosa del genere da parte del personaggio originario, così chiuso, così sulle sue, così reticente, sarebbe stata difficile da vedere in tv, è proprio questo aspetto di dialogo interiore che ha assunto la tua storia a rendere ragione della sua efficacia.
Poi, ho creduto anche io che Anna se ne andasse, ma, diciamo la verità, dopo una confessione del genere dove te ne vuoi andare? Molto bella, davvero, e anche la canzone!

Recensore Veterano

Mi è piaciuta, forse un po’ meno delle precedenti, e sì, vorrei essere meno sincera, ma non ci riesco. Quindi, se da una parte elogio ciò che mi piace, dall’altra non riesco a non dire ciò che mi piace meno. Piace meno, s’intende, e non che sia brutta! Il motivo è semplice: riprende troppo i versi della canzone, che sono riportati quasi identici in alcuni punti. Ma non è che ci stiano male, è che sono fatta così, e conoscendo la canzone non posso non pensare a quella. Quindi è bello leggere di questo enorme parallelismo tra “l’amore semplice” nella sua purezza, e l’amore “disastrato” (iperbole per esasperare il concetto) di Anna e Antonio, e allora mi focalizzerò su quello, e dimenticherò tutto ciò che ho scritto fino adesso in questa recensione. Fai anche tu lo stesso ti prego! Perché adesso ti dirò tutto quello che mi è piaciuto, ed è questo su cui è bene riflettere, non tutto il resto.
Il concetto che la tua storia si porta dietro è importante. Se tutto fosse diverso, intorno a loro (e anche dietro di loro, intendendo dunque il loro passato), il loro amore, che di base abbiamo detto sia semplice, non avrebbe alcun tipo di ostacolo ad emergere e orientarsi a raggiungere un lieto fine (sono ancora in fase post-puntata di Once upon a time – non so se lo segui – e ogni due per tre mi viene da fare qualche riferimento… comunque “Elisa smettila di divagare!!!”). Quindi scusami scusami scusami se ti capiterà di leggere cose assurde da qui in avanti.
 
Allora, avevamo detto che il loro amore sarebbe potuto essere semplice. Invece abbiamo tutto il resto. All’inizio è Lucia (di cui ci liberiamo presto ma che lascia un segno decisamente indelebile nella vita di Antonio, e non potrebbe essere diversamente, siamo umani!). Dall’altra parte abbiamo Alvise, che quando non c’è stiamo tutti bene, ma quando si ripresenta alla tenuta inizia a tiranneggiare come se non ci fosse un domani. Dunque, per quanto semplice possa essere questo amore, di contorno abbiamo un sacco di personaggi ed eventi che intrappolano Anna da una parte e Antonio dall’altra. E che li rendono anche refrattari all’idea che possano provare ancora qualcosa reciprocamente.
 
Ma la tua storia ha la bellezza del poter essere ambientata ovunque vogliamo nell’arco delle due serie. Perciò, se questa era la situazione all’inizio, potremmo eseguire la stessa analisi un po’ più avanti nel tempo, quando Anna ha capito che essere cattiva non è poi così tanto utile a se stessa e al mondo (vedi Regina! – scusa di nuovo), e quando Antonio ha capito di avere ancora qualcosa che lo attrae verso di lei. È a questo punto che ci sono ancora delle catene che li tengono lontani, ma hanno diversi anelli deboli. Alvise ormai ha poca voce in capitolo, è diventato solo una palla al piede, non ha effettiva forza di combattere contro la felicità di Anna. E Antonio sta pian piano riemergendo dalla nebbia della perdita di Lucia (grazie autori per averla fatta morire subito in prima puntata, così ha avuto tempo per ragionare sul concetto di “rifarsi una vita”). Quindi anche stavolta l’amore è semplice, e ancora più evidente di prima. Ma manca qualcosa.
Manca un bacio, un Fabrizio in galera, il giorno dell’esecuzione (anche lì… cosa vai a portare Emilia ad assistere ad uno spettacolo del genere non lo so!).
 
Ma così come abbiamo trattato la prima serie, ecco che possiamo fare la stessa cosa con la seconda, perché, come ormai sto ripetendo da un sacco di righe, l’amore è lì, ma, se nella prima serie era il mondo a complicarlo per loro, nella seconda sono loro che se lo complicano su se stessi! Antonio che sperimenta su cadaveri, Anna che si dà alla pazza gioia (dico così per esagerare!) nei salotti torinesi, convinta che due belle parole possano davvero promettere soldi e colloqui con il re per poter aggiustare il debito dei Ristori. Debito che risale ad Alvise. Questa cosa troppo poco spesso viene puntualizzata nella serie. Forse è per questo che Anna vorrebbe dare una mano, che vorrebbe essere l’autrice primaria della risoluzione del problema, visto che la causa è più vicina a lei di quanto possa essere ad Elisa.
Dunque anche qui è utile (ma siamo sicuri?) metterci in mezzo un tradimento assolutamente inutile (appunto; Anna, lo sappiamo che non eri tu!) e un duello utile quanto basta (un po’ di sangue non fa mai male).
Tutto è bene quel che finisce bene, anche se per capirlo, figli miei, ci avete messo un po’ di tempo…
 
PS. Ho letto tempo fa una crossover Edr-Once upon a time in cui Regina è Anna (e viceversa ovviamente) e niente, c’ho una fissa con questi due telefilm che la metà basterebbe, e quella storia (purtroppo non completa) è stato il coronamento di ogni mio amore, perché R/R e A/A (che poi… ne vogliamo parlare, pure le iniziali hanno di corrispondente) hanno mille e più parallelismi.

Recensore Veterano
09/05/16, ore 23:40

È una poesia! Complimenti, mi è piaciuta tantissimo, perché hai colto da una parte la malinconia del momento, la tristezza e anche un po' la rabbia del dovere essere costretta in una situazione familiare disastrosa, e dall'altra la gioia di ritrovarsi tra le sue braccia. E allora ecco che le prime lacrime sono dovute a tutti i sentimenti negativi, uno sfogo per quello che deve accumulare ogni giorno sopportando Alvise. Però ben presto si dimentica di tutto questo, di fronte agli occhi color del mare del suo Antonio. E così il dolore rimane confinato alla tenuta, là dove Anna dovrà comunque tornare. Ma non ci pensiamo, davanti a sé ha l'unica persona con cui sta bene, e con cui vorrebbe passare il resto della vita. E allora si può permettere di scartare ogni altro pensiero che non sia lui, almeno per una notte, almeno per qualche ora, almeno finché sarà possibile sfuggire dalla realtà. Che poi è un controsenso, il fatto di pensare a lui come ad un sogno, a un qualcosa di irraggiungibile, perché è sempre stato nello stesso posto, e, se solo uno dei due o entrambi avesse avuto più coraggio e meno egoismo, forse sarebbero riusciti ad avvicinarsi prima. Questo per dire che i mezzi a disposizione per ricongiungersi non mancavano. Ci voleva solo un po' del loro, quello che tu hai scelto di inserire in questo tuo quadro.

Recensore Veterano
07/05/16, ore 18:19

Bella, bella, bella! Tre storie, tre belle canzoni, e io prediligo quelle italiane (in pratica ascolto solo quelle), quindi sono proprio nella mia indole… Pausini, Ferro, Max!
Comunque, tornando alla storia. La canzone ci sta davvero tanto, e tu l’hai trasformata in un biglietto di Antonio per Anna… e che biglietto! Non solo, hai toccato un tema che quando si parla di coppie da fiction/telefilm/film deve per forza spuntar fuori: la gravidanza! Non c’è niente da fare, abbiamo un debole quando si parla di far procreare le nostre coppie preferite, e ha un grande significato: famiglia, uniti per sempre, coronamento di un amore… in pratica tutto. L’altro esempio classico che spesso ritorna nelle storie A/A è l’idea che Emilia possa essere figlia di Antonio. Chi mai può dirlo! (noi, noi lo diciamo, e ci basta anche solo questo!). Alla prossima storia! E non vedo l’ora.

Recensore Veterano

Eh, ma se mi ci metti questa canzone non partiamo bene: partiamo benissimo!
Ti amo maledizione ti amo e non ho mai smesso di farlo!
Sì! Da confessare a se stessa, da dichiararlo a voce alta, da sussurrarglielo in un orecchio… basta che glielo dici, Anna! Due storie e due esempi diversi di dove la nostalgia possa condurci. Stavolta ovviamente è complice la presenza di Antonio, ma non è detto che una conversazione tra questi due possa portare a qualcosa di “buono”, nel senso di evolutivo per quanto riguarda la loro relazione. Abbiamo imparato ad accettarli per due persone che si amano ma che fanno molta fatica a parlarsi. Tu li hai decisamente aiutati, e, per concludere citando la canzone: non ci sappiamo spiegare perché amiamo Anna e Antonio, lo facciamo e basta. E Anna è così (ovviamente ci viene più semplice immedesimarci in lei perché siamo donne, e anche perché nella fiction questo sentimento non era così ben evidente in Antonio, sebbene ci fosse): lo ama nonostante tutto. Questo “tutto” ha un nome che inizia per L, ma non è nostra intenzione ricordarci di lei!

Recensore Veterano
06/05/16, ore 22:57

Già partiamo alla grande con questa canzone che mia sorella mi ha fatto sentire allo sfinimento. E scusami se non mi sono accorta della tua pubblicazione, ma ci hai pensato tramite messaggio, ed ero certa l’avresti fatto.
Comunque, recuperiamo.
Mi piace immaginare Anna davanti alla finestra. Cioè, semplicemente è l’idea generale della malinconia della sua storia. Il buio, la notte, la pioggia, il cielo scuro… come si chiama il concetto del tempo atmosferico che riflette lo stato d’animo dei personaggi? Non ricordo, o forse non ha proprio un nome, dovremmo chiederlo ad un prof di lettere!
Resta di ispirazione, a noi per scrivere della sua tristezza e nostalgia, e a lei per tornare col pensiero da lui.
Tanto lo sappiamo che ci tornerebbe indipendentemente da ogni cosa: solo ci sono dei momenti in cui sarebbe impossibile non farlo. La verità è che questa storia è così tormentata che fa male anche a noi, pensare alla sofferenza di Anna, al desiderare di avere accanto a sé quella persona che… chissà cosa sta facendo, chissà con chi è, chissà se anche lui pensa a lei.
E adesso corro a leggere la seconda!