Carina!*^*
E quando dico carina, intendo: leggera, romantica senza strani miasmi dolcificanti, allegra, ma allo stesso tempo profonda e con una morale che devo ancora del tutto scoprireXD
Iniziamo con gli unici dubbi, così nel frattempo ne approfitto per chiederti un consiglio.
Si guardò allo specchio indugiando sulla lunga cicatrice che partiva dal naso e scendeva verso l’orecchio sinistro e si chiese perché mai interessasse così tanto gli altri.
Non dovrebbe essere: "... agli altri"? Dovrebbe rispondere alla domanda "a chi"; scusa il vecchio trucco scolastico, a volte mi serve ancora:D
E poi - e qui il consiglio - la punteggiatura di questo paragrafo:
Essere un robot di quinto livello, però, significava avere un ruolo attivo nella società: dopo un periodo di praticantato all’Accademia, i robot di nuova generazione coadiuvavano gli umani nel governare meglio; affiancavano gli insegnanti nell’educazione dei più giovani; sedevano nel Consiglio di Guerra a rappresentare e testimoniare l’accaduto storico, memoria e studio di ogni campagna che la galassia aveva prodotto da tempo immemorabile: solo un robot poteva ricordare la teoria della Testuggine Romana, le Termopili degli Spartani, l’invasione delle Miniere di Azur o la battaglia multitemporale affrontata dai reietti di Bottom.
E grammaticalmente o sintatticamente corretto usare i due punti dopo il punto virgola, mentre questi ultimi seguono già i due punti? Voglio dire, non l'ho mai riscontrato in nessuno libro. I due punti possono essere usati dopo il punto e virgola? O ancora, i due punti possono essere usati direttamente legati ad altri due punti? Non so se si è capito qual è il mio dubbio.
Fine della parte noiosa!
Inizio col dirti che io amo Capitan Harlock, e ammetto di aver lasciato che il suo personaggio mi ispirasse per la creazione di uno dei miei protagonisti: egli è il pirata con una cicatrice, e quella cicatrice è la sua parte più umana e onesta, rappresenta i suoi valori e il prezzo che ha avuto portarli avanti.
Ed è per questo che trovo molto significativo il fatto che un robot ne abbia una. La cicatrice del protagonista non è solo un memento per lui, caratteristica del suo personaggio e motivo di isolamento, ma è anche esplicativa di un personaggio che sta dietro le quindi e che è altrettanto importante per la storia: Henry. Mi incuriosisce molto!
Henry è diverso dagli altri umani che creano e assemblano robot (qui molto significativo, infatti, è che i robot sono in un certo senso il riflesso, seppur parziale, dei loro creatori): me lo immagino pensieroso, attivo nei problemi più complessi del mondo; legato a valori profondi e all'onestà, al sudore e ai sacrifici. La lezione più importante che egli vuole impartire alla sua creazione è che tutto lascia un segno e che prima o tardi anche lui, in quanto robot di quinto livello, dovrà scendere a patti con la Legge Zero, il che significa dover scegliere il male minore, ma pur sempre una scelta che avrà delle conseguenze. La cicatrice è la parte più umana del robot: nel momento del bisogno lo aiuterà a sostenere le conseguenze del male minore.
Altrettanto significativo il concetto di "perfezione"!
I robot sono, concettualmente, la concretizzazione dell'idea di perfezione che ha l'uomo: in quanto macchine, la loro scelta dev'essere logica, supportata da dati e rielaborazione algoritmica di questi ultimi. La creazione di questo sfregio su un essere di tale concezione indica il fatto che la perfezione non esiste, la logica non è inappuntabile e che l'umanità non potrà mai soppiantare l'emozione che sta dietro le sue decisione, buone o cattive che sono state negli anni.
E qui entra in gioco il ruolo di Juke(che sia stato Henry, in qualche modo, ad alimentare i suoi impulsi verso "Andro" - tra l'altro molto significativo questo nome, e si ricollega al commento di prima - ?): ella darà ad Andro e al suo essere di quinto livello un nuovo senso, ampliando e arricchendo le sue idee di "emozione" e "conoscenza", non più fatta da elementi logici, ma emotivi e irrazionali. E come fare a rendere comprensibili e assimilabili concetti simili per delle macchine? Interessante che Juke scherzi sul fatto che Andro sia un robot di quinto livello: questa categoria mi par di capire che, concettualmente, dovrebbe essere la più sviluppata, quella più vicina e attiva nel mondo umano; ma il fatto che Juke la "derida" fa comprendere quanto ancora quest'idea di perfezionismo sia solo un'utopia a cui l'uomo disperatamente si aggrappa. Ironico anche il fatto che ella, che è colei che insegna più di quel che impara, sia un robot di quarto livello.
A costo di ripetermi, ti dico: carina *^*
E' una storia che si comprende un po' alla volta, un livello alla volta, e questo mi piace: è poliedrica e chissà cos'altro ho perso in giro.
A presto!^^ |