Inizio subito col dirti ...
Si, santi numi, non si inizia così una recensione 😏
Allora! Stavo giungendo subito al punto perché questa storia stile videogioco mi aveva conquistata tra le altre di impatto già dal titolo e dall'introduzione, insomma a chi non piacciono i thriller e l'ansia in generale 🤪😂.
Bella metafora just a toy, un giocattolo, magari anche un soprammobile? Una oggetificazione di una famiglia che non merita tanto di essere chiamata tale nei confronti di Sharleen, con la quale ti potrei confessare di non avere solo il colore degli occhi e dei capelli in comune.
Potrà esserci Slenderman o solo un caso archiviato della polizia canadese, mi è piaciuta e mi hai preso, continuerò a leggerla, mi ha sorpreso come tu abbia spostato l'attenzione dai pensieri adolescenziali più tipici a una situazione veramente da assistenza sociale, un problema che la povera protagonist forse troppo buona non ha i mezzi, né il coragio per affrontare. Decide di fuggire, di affrontare un viaggio che dovrebbe condurla a un porto sicuro, sua zia, ma chi nella vita e nelle storie ha mai un porto sicuro?
Videogioco o meno, sei stata brava a incastrare il tutto, sei originale, cosa non da poco, il ritmo non è lento e si addice alla tipologia degli avvenimenti, le descrizioni sono corpose e critiche (in senso positivo), forse l'unica nota che mi sentirei di farti riguarderebbe veramente qualche chicca sulle concordanze temporali, ma siccome è veramente un'idea carina e non ci sono veri errori di grammatica, fa finta che non abbia detto nulla ;)
Spero che chiunque incontri lungo la sua strada le faccia ritrovare il sorriso, oltre che qualcuno che davvero la meriti |