Recensioni per
La Maledizione Di Aktanasìl
di Lilith in Capricorn

Questa storia ha ottenuto 6 recensioni.
Positive : 6
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
31/10/16, ore 15:41

Bellissimo capitolo!
Felice di rivedere l'attenzione tornare su Mereis e le cave di Kendart. Per un lungo momento, durato un capitolo, ho temuto per il vecchio Dinke; ma sono felice di scoprirlo in salute e ancora utile per la nostra schiava. M'incuriosisce scoprire cos'è l'oggetto che tanto sta a cuore a Mereis; sembra essere importante, per scopi ancora ignoti.
Mi chiedo anche come sarà la sua vita affianco del gioielliere: non pare un uomo crudele, ma sicuramente cercherà di ricavare un profitto dalla donna.
Infine ho molto apprezzato il paragrafo in cui ella si specchia dopo tanti anni: vede una vecchiaia dovuta al tempo e alle sofferenze, una forza indurita che si ripercuote sulla sua espressione e sul suo essere; sa che non potrà tornare più quella di un tempo, ma non credo abbandonerà i sogni che l'hanno spinta a rimanere integra. Un bellissimo pezzo, toccante e ben scritto!
Ci risentiamo al prossimo capitolo.
A presto!

Recensore Master
18/10/16, ore 19:58

Gomen nasai!
Sono terribilmente indietro con le recensioni, un po' di tutte le poche storie che seguo, causa i troppi impegni presi.
Allora, a quanto ho capito, questo è un altro scorcio di un'altra parte ancora sconosciuta di questa scacchiera:D
E' interessante questa diversificazione tra i popoli, i regni e le diatribe tra essi, ma comincio seriamente a perdere il filo: urge una mappaXD
Partiamo dallo stile: impeccabile come sempre. La tua narrazione mi piace, è fluida e coinvolgente, unisce molto bene ogni parte - descrizione, narrazione, dialoghi - non è affatto pesante o noiosa (non potrebbe mai esserlo, ogni capitolo ha un piccolo nuovo mondo che si disegna davanti al lettore). Complimenti!
I nuovi personaggi: mi incuriosisce sapere cosa nasconde il passato di Sobech e Hanun, hanno un rapporto particolare, affiatato, che si contraddistingue con il clima all'interno della tenda. Un punto che vorrei sottolineare è la debolezza del ruolo di Hanun: sembra incerto, dubbioso e, nonostante il suo carisma, necessita del sostegno di chi lo circonda. Sente molto la pressione e poco il suo essere "principe". Inoltre la sua figura è modesta, umile, disponibile, nulla a che vedere con la rigidità e autorità del ruolo a cui viene chiamato a svolgere.
Una cosa che vorrei suggerire, sempre in modo molto personale è la punteggiatura in alcune frasi, alla fine del testo. Le ho trovate molto articolate e lunghe, spezzettate solo dalle virgole. Forse l'uso del punto-virgola aiuterebbe...
Spero di tornare il più in fretta possibile.
A presto!

Recensore Master
19/09/16, ore 15:25
Cap. 1:

Eccomi a commentare il prologo, durante una delle mie molte pause di riflessione tra un paragrafo e l'altro.
Mi è piaciuto molto questo velo arcano con cui hai avvolto questa "effimera" figura (permettimi il gioco di parole). Sa di mistico e divino, uno strato che si allunga in mezzo ai due mondi e che vola da uno all'altro, nel tempo e spazio infiniti.
La figura del ruh mi ha ricordato un po' le vecchie leggende arabe, gli uccelli mitologici della Fenicia e della Persia; non posso che esserne felice, perché sono tra le creature fantastiche che più adoro.
Ho alcune sviste che vorrei farti notare. Ho notato alcuni termini ridondanti: "Egli era parte integrante di quella storia"...avevi usato il termine "storia" nella riga precedente, quindi potresti usare la particella pronominale "ne".
"che il cielo stesso"...stesso discorso di prima.
"sfiorava all'orizzonte"...qui non ho ben capito. Forse volevi dire sfioriva? Oppure togli la preposizione articolata.
Grazie per il momento di pausa. Ora torno alla mia storia e appena finisco riprendo questa bellissima lettura.
A presto!

Recensore Master
15/09/16, ore 15:30

Le miniere di Kendart sono affascinanti e hanno arricchito di un altro tassello il tuo mondo.
Il personaggio di Mereis mi ha affascinato: è una tosta, che è riuscita a conservare la sua anima in quel luogo di dannati. Non è facile rimanere presenti a se stessi quando tutto ciò che hai intorno è dolore.
La figura di Dinke è stata essenziale in tal senso. Il suo supporto e affetto hanno rappresentato un punto solido su cui la giovane potesse attaccarsi per restare in piedi.
La storia continua a piacermi e la mia curiosità cresce. La narrazione fila piacevolmente e non ho riscontrato ridondanze o refusi che ne intaccassero il ritmo. Il tuo stile è fluido, ricco di introspezione e illuminanti spiegazioni, che dipingono passo dopo passo la storia e la cultura di un mondo che si prospetta complesso e pieno di sfaccettature.
A presto!

Recensore Master
06/09/16, ore 19:04

Ok, ci provo, o la va o la spacca!
Bellissimo capitolo. Ci hai portato sull'altro fronte e questo nostro incontro con i nuovi personaggi avviene in campo neutro, più o meno. Hai saputo intingere la storia dentro una tinozza di colori tenui che riescono a colorare lo sfondo della guerra che sussiste sulla pagina.
Gli accenni descrittivi alle creature del tuo mondo sono mirabili, fatte con maestria: non dai le notizie tutte e subito, ma le getti lì, quasi casualmente, e così facendo permetti al lettore di entrare pian piano nel tuo mondo, facendo apparire ogni cosa naturale e quotidiana ma allo stesso tempo straordinaria. Complimenti!
Leggerò presto il seguito. Ciao.

Recensore Master
04/09/16, ore 15:10

Ciao, vedo che la mia è la prima recensione e questo mi dispiace, perché la tua storia si prospetta interessante e originale con la "o" maiuscola.
Leggendo il capitolo non mi è pesata la sua lunghezza, forse perché anche io scrivo capitoli più o meno così lunghi; quindi volevo rassicurarti su questo punto.
Allora, premettendo che devo ancora focalizzare nella mia testa il tuo mondo, la collocazione dei regni e il resto (una mappa indicativa sarebbe utile), ho solo complimenti da farti su questo inizio, partendo da Serementìs: dai primi accenni che ne fai, si mostra una persona forte, carismatica, anche un po' ambiziosa. Sono felice di notare che l'intero capitolo segue il suo punto di vista, senza mai sgarrare verso strane vie (mi capita spesso di leggere storie con POV salterini); questo fa sì che l'atmosfera del suddetto sia invasa dalla sua mente acuta, dal suo scetticismo verso i poteri dell'oracolo e dalla sua malinconia verso la scomparsa di Mahana.
Un altro aspetto su cui vorrei soffermarmi è l'accenno di descrizione indiretta della protagonista: dammi dell'idiota, ma ha le ali? L'intera vicenda mi sembra ammantata da un certo alone sudamericano, mentre l'oracolo...beh, ovviamente mi ha riportato alla mente le storie sull'Oracolo di Adelfi; un bel mix che mi incuriosisce.
Il ritmo della narrazione è coinvolgente, placido e riflessivo; adatto alla situazione. I dialoghi sono ben strutturati e un'altra cosa che voglio lodarti è la punteggiatura, usata al meglio.
Leggerò al più presto il seguito. Ciao.

P.S. Ho letto la tua raccolta "recensori per caso" e volevo chiederti: secondo te, in quale categoria rientro?