Recensioni per
Particolari da cui si riconosce un universo parallelo
di Itsamess

Questa storia ha ottenuto 1 recensioni.
Positive : 1
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master

4^ classificata al contest "La rivincita dei piccoli fandom"

Titolo 3/5 → il titolo è carino, ma poco incisivo a causa dell’eccessiva lunghezza. “Particolari di/da un universo parallelo” sarebbe stato, a mio avviso, più immediato.
Sinossi in 200 parole 3/5 → buona la prima parte, ma avresti dovuto scrivere qualcosa di più. Meno buona la seconda parte, dove informi il lettore di come tu abbia immaginato i fatti: è una sinossi, dovrebbe riassumere semplicemente la vicenda, stuzzicando il lettore a proseguire nella lettura, non altro.
Formattazione 5/10 → ci sono varie cose da segnalare:
– il testo non è giustificato;
– manca il rientro sul margine sinistro
– usi la lineetta per le parole tronche anziché i tre punti;
– l’interlinea tra i paragrafi non è uguale a quella all’interno del paragrafo;
– ci sono diversi doppi spazi;
– usi il grassetto al posto del corsivo o delle virgolette.
Grammatica ed ortografia: 6/10 → non ci sono errori di grammatica o di ortografia, solo un paio di parole saltate, ma ci sono tantissimi errori di punteggiatura: mancanza di punto fermo, mancanza di due punti, a-capo non giustificati. Faccio presente che calcolo ogni errore ripetuto come unico.
Stile/lessico: 7/10 → non amo i racconti al tempo presente, ma lo stile è semplice e chiaro, favorisce una lettura scorrevole che permette di passare sopra al dettaglio del tempo verbale. Anche il lessico è molto semplice e le parole “bizzarre” usate dal personaggio spiccano proprio per il contrasto con il resto del testo.
Originalità: 3/5 → leggendo la tua storia ho avuto quasi un déjà vu di “Happy days”: le feste della scuola, le macchine lunghe e “scassone” (non perché lo siano, ma mi hanno sempre dato quest’idea), i balli… un clima molto “americano”, insomma. Ciò nonostante, i dettagli rendono la tua storia diversa da quello che si potrebbe credere con queste premesse: la fidanzata addormentata sul sedile posteriore, che interrompe “quello che avrebbe potuto succedere” e che getta le basi per quello che sappiamo succederà poi. Inoltre devo dire che trovo questo contesto molto particolare rispetto alla storia del Mago di Oz, che ho visto da bambina, ma che mi hai fatto venire voglia di rivedere.
Caratterizzazione dei personaggi: 7/10 → sebbene non ci sia una vera e propria caratterizzazione dei personaggi, rendi uno spaccato molto intenso e interessante di Elphaba e di Fiyero. La loro personalità emerge non solo dalla narrazione e dai loro atteggiamenti, ma dal loro battibeccare, attraverso le differenze che li rendono complementari.
Contestualizzazione: 9/10 → non sono del tutto convinta del genere “Romantico”: c’è un pizzico di romanticismo, è innegabile, ma non così tanto.
* Attenzione! Di seguito tutte le frasi in cui è necessario un intervento. Dove la frase è riportata senza commento è perché l’errore è lo stesso già commesso in precedenza.
43/65
 
“[...] intenta  muoverti [...].” e “[…] lei  può [...]” → doppio spazio
“[...] lui scrolla le spalle e risponde «No problem, ti aspettiamo qui»” → dopo “risponde” servono i due punti; al termine del discorso serve un punto: puoi decidere se mettere il punto fermo dentro o fuori le virgolette, ma non puoi lasciare il dialogo senza punto. L’unica eccezione che conosco è in caso di botta e risposta consecutivi, senza altro in mezzo, con l’uso del trattino e non delle virgolette. In effetti la frequenza della mancanza di punti nella tua storia mi fa pensare che tu abbia applicato questa regola, che però non è applicabile in tutti i casi e, ripeto, non sono sicura che venga usata anche con le virgolette.
 “[...] - come si dice in gergo – [...]” → il trattino che si usa per gli incisi è sempre quello medio (–), che vuole uno spazio prima e uno dopo, e non quello breve (-) che non deve essere preceduto né seguito da spazi.
“E pensare che l’interno è così diverso!” → in linea generale, non si dovrebbe mai cominciare una frase con una congiunzione (“e”, “o”, “ma”): viene ammesso in poesia e nel linguaggio giornalistico, al fine di ottenere determinati effetti metrici o di concatenazione del discorso. Non lo considero propriamente un errore, ma visto che l’hai usato diverse volte te lo segnalo a titolo informativo.
“E ora lei è davanti a lui e tutto quello che gli viene in mente di dirle è
«Sei forte sul dancefloor»”→mancano i due punti dopo “è” e manca il punto fermo alla fine.
 “Vede mani inequivocabilmente verdi attaccate a braccia verdi anch’esse.” → meglio “a loro volta”: “esse” è solo soggetto.
“Ragazza verde”
“«E chiamarmi “ragazza verde” è offensivo e razzista dal momento che mi identifichi con una caratteristica fisica discriminante che-»” →la troncatura di frasi e di parole va segnalata con i tre punti.
 «Non era divertente»
 “Fiyero le indica la sua giacca color smeraldo [...]” → “propria”, non “sua”.
“[...] tanto lucide che  ci si [...]” → doppio spazio tra “che” e “ci”.
“La ragazza avvicina il suo polso alla manica della giacca di lui: il verde menta della sua pelle [...]” → “proprio” polso, “propria” pelle. Eventualmente il primo “proprio” può essere omesso essendo il soggetto chiaro e vicino.
«È vero, facciamo pendant»
 «Io sono Fiyero»
 «Elphaba»
 «Elphaba, ti andrebbe di aspettare in auto? Fa un freddo polaretto»
 “[...] ora penserai che sono un idiota- sempre che tu non lo pensi già»”
“[...] negativi  e [...]” → doppio spazio
“[...] poi riprende con voce entusiasta «Comunque è una Delorean Stratocaster!»” → mancano i due punti.
 «Guarda che è l’ultimo modello»
«Sembra di stare dentro a Fast and Fiyero»
 «Fast and Fiyero. Carina questa»
 «No, veramente, vai un po’ più piano per favore»
«Guarda la strada»
 «Il punto è che- io voglio vivere, vivere davvero»
 «Per questo ti dico di rallentare»
“Alla fine ha vinto lui: è la sua auto, lui sceglie la musica.” → al posto del grassetto avresti dovuto usare il corsivo o le virgolette.
«È la strada perfetta, invece»
 «E il fondo stradale è scivoloso per la pioggia-»
 «Togli le mani dal cruscotto, che tanto resta dov’è… Alzale, così»
 “Elphaba non riesce nemmeno a credere ai suoi occhi: il ragazzo la lasciato il volante e ha sollevato le braccia [...]” → “propri” occhi e “ha” lasciato (errore di digitazione).
 «Ok, fallo tu adesso. Andiamo»
 «È stupido»
 «Fallo per me»
 «Non ancora. Chiudi gli occhi»
 “[...] Fiyero deve quasi urlare per farsi sentire da lei sopra tutto quel rumore
«Io non so volare, ma credo che sia questo che si prova!»” → mancano i due punti e l’a-capo non ha senso. 
«Ecco, dovremmo arrivati!» →manca “essere”
«Ora puoi guardare»
 Elphaba sente la mano di Fiyero scivolare via dal suo viso e posarsi sulla sua gamba. → “proprio” viso e “propria” gamba
“[...] centinaia di stelle risplendono sopra alla loro testa, come diamanti in una bustina di velluto nero.” → “su” una bustina: se fossero all’interno non sarebbe possibile vederli.
«Davvero awesomissimo»
Non è nemmeno sicura di cosa voglia dire, probabilmente qualcosa di bello. O almeno così spera! 
Odia ammetterlo- odia scoprirsi così debole e stupida - ma vorrebbe fare lo stesso.
 «Non ti ho portata fin qui solo per vedere le stelle… Io volevo-»
 C’è la sua fidanzata in auto. E lui stava per baciarne la compagna di stanza. Ma a che cosa stava pensando?!
.Ma è troppo tardi per sognare un passato diverso.
“Tira un sospiro di sollievo nel sentirla domandare «Siamo già arrivati, cuoricino?»” → mancano i due punti.
Sta davvero- piangendo?
E prima di staccarsi da lei – perché deve farlo, prima che il bacio sulle labbra glielo dia davvero - sussurra «Buonanotte ragazza verde»
(Recensione modificata il 27/05/2016 - 11:04 am)