1 - “Figli artificiali” di Lalani.
Totale: 38/40.
1) Grammatica e ortografia: 5/5.
Perfetta.
2) Stile (lessico, figure retoriche, uso di aggettivi e avverbi): 5/5.
Devo dire che il tuo stile mi piace in maniera particolare! Lo trovo semplice, ma mai banale né scontato: utilizzi sempre delle immagini molto forti ed intense, che colpiscono l’immaginazione del lettore, e anche il lessico ricercato contribuisce a rendere la storia curata e interessante.
Inoltre, trovo il tuo stile molto emotivo. I sentimenti dei personaggi traspaiono chiaramente, arrivano dritti al cuore del lettore, ed è impossibile non esserne colpiti. È esattamente il genere di stile che preferisco: nonostante manchi un po’ di quella sfarzosità barocca che a me non dispiace mai, il fatto che sia così incisivo e intenso al tempo stesso me l’ha reso molto caro.
Ho solo un appunto da farti.
“Il paese che costruiremo avrà il tuo nome”.
L’Amortentia non aveva completamente reciso i ricordi di Tom, non aveva sradicato la sua natura.
Progettava di tagliare le colline con strade asfaltate e trasformare i prati in campi, come suo padre, il signorotto del villaggio, aveva fatto a Little Hangleton.”: trovo che la parte iniziale della storia, queste poche righe, non siano all’altezza della narrazione che segue. Il resto della drabble è poetico, intenso, direi quasi struggente, mentre le prime frasi risultano più descrittive, più “fredde”, meno emotive.
Trovo che lo stacco si noti un po’ – perlomeno, io ci ho fatto caso -, però tutto sommato “non stona” né infastidisce la lettura, perciò non ho voluto penalizzarti. Penso comunque che faccia perdere alla narrazione un po’ di poesia.
3) Titolo: 4/5.
Mentre nell’altra edizione ti dicevo che il titolo era addirittura troppo bello per la storia che rappresentava, qua penso sia il contrario! La drabble è sublime e anche l’immagine di questi “figli artificiali” è incredibilmente forte, ma l’espressione in sé usata come titolo non mi fa impazzire, secondo me estrapolata dal contesto in questa maniera ne perde molto, e non porta più con sé la carica emotiva del suo stesso senso. Non so se mi sono spiegata: penso che l’immagine associata all’espressione sia molto forte, ma che usata in questo modo, come titolo, “perda” la carica emotiva che in realtà possiede.
4) Caratterizzazione dei personaggi, sviluppo della coppia e attinenza ai contenuti del bando: 10/10.
Non c’è che dire, questa storia mi è piaciuta davvero tanto.
Trovo che rispetti il Canon alla perfezione.
Merope è di un’infelicità che spezza il cuore: dalle tue righe traspare tutto il dolore che l’ha portata a compiere un gesto del genere, a costringere l’uomo che ama a desiderarla e a stare con lei, a darle dei figli addirittura.
Mi è sempre piaciuta come figura, la trovo tragica alla maniera delle eroine greche, e la tua idea di lei è davvero bella. Il fatto che si renda conto di quanto stia profondamente, totalmente sbagliando attraverso quel figlio che le si “costruisce” nel ventre le dà un tocco di profondità che ho particolarmente apprezzato. È come se la maternità affievolisse l’amore folle, lo rendesse più lucido e consapevole.
Ho trovato particolarmente originale la caratterizzazione di Tom. Non so, di solito lo descrivono tutti come una vittima, come un fantoccio completamente privo di personalità, mentre qui, pur essendo stregato dall’Amortentia, mantiene il suo carattere, i suoi tratti distintivi. Sembra comunque “guidare” la coppia, in un certo senso: fa progetti, pensa al loro futuro, anche nella descrizione dell’amplesso traspare che è lui quello che “comanda”, almeno in apparenza. Penso sia particolarmente originale come idea, mi è piaciuta proprio!
5) Attinenza ai contenuti del pacchetto: 4/5.
Per quanto riguarda il pacchetto, che era: “Coppia: Merope Gaunt/Tom Riddle Senior.
Indicazione: Possibilmente introspettiva dal punto di vista di lei, divisa tra la soddisfazione dell'essere riuscita a ottenere quello che voleva (fare l'amore con lui) e l'amara consapevolezza che lui non la vuole davvero.”, penso che tu te la sia cavata abbastanza bene, ma che avresti potuto fare di meglio.
Hai sicuramente preso ispirazione dal pacchetto, alcuni elementi si riscontrano facilmente nella tua storia: la descrizione del modo in cui Tom la tocca, il pensiero del loro futuro insieme, e poi la consapevolezza che lui è intrappolato in una “illusione infinita” da cui non può fuggire.
Ho apprezzato particolarmente che tu abbia voluto sottolineare che Tom non la ama davvero attraverso l’immagine di questo figlio che le si insidia nel ventre come un ingranaggio, che si fabbrica dentro di lei, qualcosa di meccanico e costruito, non naturale, come l’amore di Tom per lei. Davvero uno spunto originale e molto intenso!
Trovo che in linea di massima sia abbastanza evocativa, ispirata, ma complessivamente direi anche riuscita.
6) Gradimento personale: 10/10.
Io amo la tua storia. Non a caso sei l’unica a cui ho assegnato il punteggio pieno. Nonostante tutte le storie in gara fossero piacevoli da leggere, la tua mi ha sedotta.
Mi ha commossa. Non riesco a leggerla senza che qualcosa si incrini dentro di me, anche adesso che sto scrivendo ho le lacrime agli occhi. Smuove delle sensazioni dentro di me che sono troppo forti, troppo intense.
“Morse la mia verginità e io sentii crescere case, strade, la vita dentro di me”: ho un crollo tutte le volte che leggo questa frase. È poetica e, allo stesso tempo, così triste. L’intera storia è pervasa da un senso di infelicità palpabile: si avverte l’amore disperato di questa donna, un amore che comunque non basta, e la terribile consapevolezza che questo, tutto questo – l’amore, i figli, un futuro insieme – non è abbastanza.
“Quella notte sognai i miei figli annidarmisi nel ventre come ingranaggi.
Costruiti, fabbricati e non generati.”: ho amato l’immagine degli ingranaggi, questi “figli artificiali” (sebbene non mi piaccia particolarmente come titolo, è un’immagine molto forte, d’impatto) che non crescono dentro di lei, vengono costruiti, e la differenza è fondamentale.
Davvero ti faccio i complimenti, sapevo già che eri un’autrice degna di nota (a proposito, ho letto “Gli anni degli alberi” e l’ho amata tormentosamente), ma con questa storia mi hai letteralmente conquistata. Grazie di averla scritta.
Giudizio dell’Autrice del pacchetto, Libby Ponickname Smith: 29/30.
Mi è piaciuta l'idea che hai avuto, il modo in cui caratterizzi Tom Sr. e che la storia rispetti il prompt completamente, ma in modo non letterale. Stilisticamente perfetta, secondo me, tranne che essendo nel POV di Merope è un po' strano che lei senta il bisogno di specificare a se stessa chi è il padre di Tom (e odio la parola “signorotto”, ma è un problema mio), capisco però perché avevi bisogno di mettere l'inciso. |