Recensioni per
Message (in a bottle)
di Francine

Questa storia ha ottenuto 16 recensioni.
Positive : 16
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
07/02/18, ore 20:14
Cap. 1:

Allora. Innanzitutto buonasera. Ero curioso di vedere una storia completa e mi erano caduti gli occhi su questa. Il fatto che, poi, in realtà siano degli slice of life, mi ha portato su un altra linea di pensiero, ma con curiosità equivalente. Parto subito col dirti che hai già la sufficienza per lo start con le poesie tipo dedica, che a me piacciono molto. L'ho già detto da qualche parte, ma lo ripeto anche qui: danno un senso di riflessione allo scritto, impostando già la lettura come qualcosa su cui pensarci su. Penso sia azzeccato per il tipo di lettura che proponi, non improntato a dare una vera e propria trama, ma piccoli stracci di vita quotidiana rappresentata dai personaggi di Saint Seiya. All'inizio, però, devo dire che mi hai preoccupato per la scelta di rappresentare i pensieri dei protagonisti con la seconda persona singolare. Questa è una scelta pericolosa: utilizzare questa forma per improntare il lettore a provare gli stessi pensieri del protagonista della storia non sempre riesce bene. Questo perchè è necessario che i pensieri siano generali e che siano sempre d'accordo con le scelte che avrebbe potuto fare il lettore. Se, invece, fai come hai fatto nelle tue storie, dove i protagonisti hanno diverse personalità, è difficile per un lettore immedesimarsi in questi piccoli racconti. Ha una grande forza nel trascinare il lettore direttamente nel testo (e in questo sei riuscita), ma avresti dovuto poi interrompere con un "questo è lo stesso che provava tizio caio sempronio". Oppure, se ci tenevi a questo tipo di forma, avresti dovuto rendere le sue conclusioni più elusive, tipo usando spesso delle domande per esprimere i suoi dubbi o "è normale fare questo, no?". Così facendo fai storcere un po' il naso al lettore (in questo caso me), e rende meno scorrevole la lettura. Questa è l'unica nota negativa, che vienne ammollata con lo stile poetico, riflessivo e allo stesso tempo ironico che hai proposto nei racconti, che mi ha ricordato un po' "Controcorrente" di Huysmans (soprattutto il primo capitolo). La mia preferita è stato il capitolo 2, dove ho sentito una delle poche raffinate imprecazioni esistenti, l'Ossantissimapacedellesettedivinitàdellafortuna (ringrazio l'esistenza del ctrl+v). Sembra una cavolata, ma non è facile fare un'imprecazione per sostituire una parolaccia o bestemmia più comune, facendo oltremodo ridere. Di solito è più facile mettere una parolaccia proprio perchè è più difficile creare altro. Credevio di avere più parole per descrivere quello che ho appena letto, ma non mi viene in mente altro. Sarà la stancezza o il fatto che davvero non c'è più nulla d'aggiungere. Buon lavoro, per il resto.

P.S: Se vuoi fare una long con questo stile, stai attenta: la prosa simil-poetica è molto bella, ma è come il cioccolato: piccoli morsi a distanza di giorni. Ho fatto uno sforzo immane per leggerla tutta, nonostante abbia apprezzato molto lo stile. Se mai farai (o hai già fatto) una storia completa di trama, occhio a non mettere troppe metafore o similitudini.  

Recensore Master
27/03/17, ore 17:06
Cap. 1:

Chi meglio di loro due può capirsi? Hanno la stessa indole e tutti due sono stati lanciati in battaglia, e chissene delle conseguenze psicologiche. Certo, se mandi a combattere solo i cattivi non combini nulla, ma ascoltarli qualche volta, i "troppo" buoni, ed evitare il combattimento punto? Siiiigh poveri pastafrollini 
(ma la tengo per stasera, diceva, non la leggo adesso, diceva, devo scrivere ora, diceva ... seeee)

Recensore Junior
12/06/16, ore 18:03
Cap. 1:

Paragone assolutamente azzeccatissimo: Shin e Shun hanno in comune molto più che non la quasi totalità del nome! Entrambi sono calmi, silenziosi, pacati, dolci, amanti della pace, della natura, delle piccole cose. Ed entrambi sono costretti a combattere, malgrado sia la cosa che più odiano, malgrado, o proprio perché possiedono un potere incommensurabile, devastante (la forza dell'acqua, come quella della nebulosa, non perdona: una volta scatenate non c'è più via di ritorno), tutto farebbero pur di non combattere.
Shun è quasi il più giovane dei bronze maggiori (superato solo da Seiya, ma lui è un caso a parte), Shin SEMBRA il più giovane dei Troopers: quando ho letto che era invece il più grande, e che il più giovane era Touma, mi è uscito il famoso:"Maddeché???"
Questi due malcapitati personaggi sono stati accusati dei peggiori difetti: vigliaccheria, egoismo, mancanza di volontà, e chi più ne ha più ne metta ma, se uno prova a pensare: prendi due bambini (perché di questo si tratta) "buoni", dà loro un potere immane, aggiungi un mondo in pericolo. La "logica" direbbe che loro vadano a combattere, ma c'è qualcuno che pensa a loro? La prima volta che hanno usato il loro potere per devastare, che reazione hanno avuto?
Mi piacciono molto questi due personaggi, esattamente per questo: non lo si descrive mai, ma è facile immaginare il loro cuore quando si apprestano a una battaglia, e dopo, quando si sono veramente resi conto delle conseguenze del loro potere!!!
Stupendo one-shot, mi è piaciuto moltissimo, anche perché non avevo ancora letto niente su questi due personaggi.
Geniale il cross-over delle due serie, arrivate in Italia in contemporanea.
Bravissima, al solito!
Alla prossima!
Isabel di Thule

Recensore Veterano
05/06/16, ore 10:01
Cap. 1:

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Ok, sono rimasta di sasso. E poi mi sono emozionata. E poi l'ho riletta e forse adesso riuscirò a fare un commento decente che non sia "Oooooooh, Aaaaaaaaaaaah, Graaaaaaaaaazie!!!" XD
Non sapevo avessi letto "Neve" e questo è decisamente un gran bel modo di scoprirlo. Tra l'altro mi sono anche data una metaforica pacca in fronte, perchè - Quando ho provato ad immaginare i fantomatici altri guerrieri al di fuori del Giappone - mica mi era venuto in mente di dare un'occhiata in Grecia! XD
Mi piace tanto l'immagine del mare al tramonto, per farli incontrare. Sarà anche un archetipo narrativo già visto, ma per loro due mi sembra proprio perfetto. E lo descrivi in modo che davvero sembra che il vento, le onde, la luce calda possano creare una sorta di capsula isolata in cui loro due possano trovare un po' di pace fuori dal resto del mondo, e riconoscersi fratelli. In due parole mi hai resituito Shin, vestito con i colori del mare - che alla fine ognuna di noi finisce per metterglieli sempre addosso - e la malinconia di essere davanti ad un mare nuovo, diverso dal suo, ma di essere soltanto "di passaggio". Perchè a casa ci aspettano nuove battaglie, e non ci si può abbandonare a questa pace troppo a lungo. E Shun lo riconosce subito, vede in lui ciò che conosce bene, lo fiuta da lontano e spera di poterlo condividere con lui.
Il finale, ad una vocale di distanza, è una chiusura perfetta per questo quadretto, e ti lascia lì a sperare che - quando si separeranno - si sentiranno almeno un granello meglio di come stavano prima di incortrarsi...