Recensioni per
Summer Tales
di __aris__

Questa storia ha ottenuto 13 recensioni.
Positive : 13
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore

Ciao! Sono qui per lo scambio di recensioni di facebook! Me n'ero completamente scordata (e pensare che finisce domani!), ecco perché sono corsa dalla prima storia che mi è capitata. Quando ho visto quanto fosse corta ho pensato due cose: 1) grazie a Dio & 2) farà schifo. Perché sai che le storie così corte non sono sempre meravigliose! Invece, ho letto il  precedente capitolo e sono rimasta sconvolta (in senso positivo). Di solito una storia di 177 parole non mi resta tanto impressa. Nonostante non mi sia emozionata chissà quanto, ci sono rimasta di sasso per il marito che spara alla moglie e boh, quando una storia ti dà una strana sensazione con sole 177 parole, allora è una buona storia. Fra l'altro, è pure ben scritta. GRANDIOSO! Quindi posso solo farti i complimenti: ottimo lavoro, sul serio! Ora so che non sposerò nessun ragazzo con cui potrei trovarmi a giocare anche per sbaglio ai videogiochi, ahhahhaha! La seconda storia è migliore per il modo in cui è scritta (ma tanto non ho trovato nessun errore in nessuno dei due capitoli), anche se mi ha lasciato molto di più la prima, che preferisco. La seconda... non so, nelle prime righe mi ha annoiata? Per questo l'ho dovuta leggere due volte? Però sarà solo la mia stanchezza, perché credo tu abbia fatto un ottimo lavoro, di nuovo. Continua così! Spero di leggere altre tue storie! Alla prossima, bellezza!
─ SaintPotter. ♥

Recensore Veterano

Ciao!
Che bello questo scorcio, e che peccato sia stato così breve!
Sono da sempre affascinata dalla figura dei vampiri, ma raramente leggo materiale a riguardo che mi soddisfi: il tuo mi ha incantata!
Credo che la figura del vampiro sia un po' diversa da quelle che popolano l'immaginario horror: non si tratta di mostri che spaventano per il loro aspetto, ma di esseri che turbano proprio perché affascinano; insomma, dovrebbero rappresentare un po' il tabù, ciò di cui non si parla in pubblico ma che, segretamente, incuriosisce parecchio. Non so se mi sono spiegata XD Il tuo vampiro, comunque, corrisponde alla mia idea :P altro che quelle luccioline sbrilluccianti v.v

Complimenti, e a presto ;D

Recensore Junior
03/09/16, ore 21:23

Ciao!
Comincio con il dire che non leggo quasi mai originali, con il dire che sono restia a leggere romantiche/drammatiche semplicemente perché non le ritengo il mio genere. È stano che io sia passata qui. Credo fossi curiosa. Ho i brividi. Brividi di paura, sarà che l'argomento è delicato, sarà che tu lo hai scritto molto bene. La grammatica. La sintassi. I termini. Hai fatto tutto davvero bene. Le frasi brevi danno tanta enfasi, sarà quel 'bang bang' che suona come una triste onomatopea. Sarà che mi ha fatto venire in mente una frase che fa più o meno ''così fu quell' amore dal mancato finale, così splendido e vero da potervi ingannare". Niente, volevo citartela. Ho apprezzato molto. Leggo anche la seconda. A presto, Sil. :3

Recensore Master

Ancora una volta, ti ho trovata essenziale in 157 parole. Il modo in cui esprimi i dettagli di un'azione così semplice è sublime, credimi. Ti esprimi chiaramente e la disinvolura delle tue parole riesce a scatenare nella mente di chi ti legge delle immagini nitide come se ti stessero osservando compiere ciò che scrivi, e non leggend ciò che scrivi.
Ancora una volta, i miei più sinceri complimenti.
VenerediRimmel

Recensore Master
02/09/16, ore 16:42

Non mi era mai capito di leggere qualcosa sul femminicidio, tant'è che avevo quasi preso con troppa leggerezza la lettura di questa drabble. Ho inizialmente avuto pensieri come "ma che carini, questi due bambini e il loro modo di giocare. Bang, bang e a terra". Concludendo la lettura, sempre più amara, con un senso di vuoto che mi ha fatto guardare lo schermo senza dire o fare nulla per una dozzina di secondi.
All'apparenza queste 177 parole sembrano acerbe, spezzate e sbrigative. Aiutate da una canzone impossibile da non conoscere. Nella verità cruda della realtà, però, queste 177 parole sono tutto il contrario di ciò che sembrano. Amare, profonde ed essenziali nell'illustrare un problema della società che smuove parecchie discussioni. La storia di questa donna che finisce con l'essere sparata veramente dal marito può essere la storia di più donne eppure nella sua autenticità manda un messaggio che non ha esclusioni di colpi. Una persona crudele può nascondersi anche nell'amico di infanzia più fidato e non bisogna mai colpevolizzarci per qualcosa di cui noi non abbiamo colpe. Perchè se una persona arriva al bang bang , quello vero, che ti priva della possibilità di vivere la propria vita, la colpa non è mai nostra. Questo discorso è più generico, rispetto all'argomento del femminicidio, e non voglio generalizzare. Solo che, quanto ho letto, mi ha suscitato diversi pensieri, che vorrei sbrodolare qui. Ma l'unica cosa in cui sto riuscendo è soltanto creare una matassa incomprensibile di pensieri.
Ti faccio i miei più sinceri complimenti perché non è facile scrivere di un argomento così delicato ed esprimerlo al meglio in poco meno di 200 parole. Hai fatto un ottimo lavoro, davvero.
Vado a elaborare tutti i pensieri che mi hai scatenato da un'altra parte. Ma grazie per avermi concesso un punto di partenza per questa riflessione.
Un abbraccio,
VenerediRimmel

Recensore Veterano

Sì, sono di nuovo qui. Ho pensato "sarà sicuramente un altro capitolo di 157 parole, ho un po' di tempo... ma sì!"
Anche in questo caso, come in quello precedente, la sintesi che hai fatto è... piena. Non so utilizzare un altro aggettivo, non ne trovo per spiegare quello che mi è arrivato.
In fondo, hai scritto quello che sanno tutti, no? Io l'ho letta con un tono diverso rispetto a quello che faccio di solito. Ad esempio, sai quando arrivi al clou di una vicenda? Quando ti concentri, usi un'enfasi diversa... insomma, questo per dirti che è come se ciò che hai scritto fosse stato estrapolato da una storia più ampia! Il che è meraviglioso!
Dracula descritto alla perfezione, così come deve essere, non c'è nulla da dire.
Quindi... complimenti!
A presto,
Wellsie <3

Recensore Veterano
01/09/16, ore 20:27

Ciao _aris_! Come va?
Mi sono trovata spiazzata di fronte a questo primo capitolo, perché in poche parole sei riuscita a sintetizzare quello che, purtroppo, avviene quotidianamente nella società.
Il tono drammatico mi ha lasciata con una stretta nel cuore, perché ti assicuro che sono molto sensibile alle violenze- di qualsiasi genere-, alle catastrofi e, in generale, alla sofferenza.
Nell'ultima frase ho immaginato l'anima di questa donna dire addio al mondo e credo che sia stato proprio l'organo a farmi creare questa immagine mentale. Il mio cervello ha fatto l'associazione organo- chiesa- funerale.
A presto,
Wellsie

Recensore Master

Buon pomeriggio!
Continuo questa raccolta perché c'è una forte aura misteriosa che mi attira particolarmente e devo dire che questo secondo capitolo è un succoso antipasto di quello che mi porta a leggere e recensire più che volentieri.
La schiettezza e lo stile spedito (ma non troppo) di questa raccolta sono caratteristiche che mi colpiscono ed è sempre bello vedere qualcosa di creativo e per niente scontato.
Quello che hai rappresentato è la fame languida di un vampiro imparentato (fortunatamente, direi) con quelli di Bram Stoker, è veramente oscuro, cupo, passionale e voglioso di un sangue che riesce sempre a procurarsi, portando la sua natura disumana a suo vantaggio per vincere su ogni vergine indifesa ed ingenua.
Non importa il tempo e i suoi cambiamenti, in fondo il vampiro sa per certo che riuscirà sempre a trovare sangue buono del quale vivere e poter andare avanti e grazie al suo carisma e alla sua aura invitante sa sempre come portarsi a casa un modo per continuare a vivere.
Ho come avvertito anche un tono dannatamente romantico verso la fine, nel senso che il vampiro per forza di cose difficilmente si innamora però comunque quel bacio finale testimonia il suo attaccamento verso la natura virginea, come a dare alle sue vittime un'identità, un ricordo ben preciso di quanto ci sono persone così piccole che desidera un qualcuno che le attiri e le faccia sentire una proprietà.
Una cosa malata e perversa che alcune persone al giorno d'oggi non saprebbero accettare ma fortemente IC considerando le due figure, il predatore e le prede.
Il linguaggio è fedele e testimoniante dell'identità generale dei protagonisti, scritto e steso bene, con buoni spunti di immaginario ed ambientazioni cupe, gotiche, che preannunciano quasi un vicolo cieco dal quale non si può proprio uscire.
Rinnovo i complimenti e alla prossima!

Un abbraccio,

Watashiwa

Nuovo recensore
01/08/16, ore 19:23

Ciao!
A essere sincero, sono stato positivamente colpito da questa storia. In primis, perchè il femminicidio è un tema che mi sta caro e sentirne parlare in un sito dove di solito si scrivono storie più ""leggere"" mi ha fatto davvero piacere.
Inoltre, trovo che la canzone da te scelta ci stia a pennello (lasciamo stare il fatto che la adori *-* xD); citare i versi del brano, alla fine della storia, ha aumentato a creare una certa atmosfera ed è stato un momento molto evocativo. Davvero complimenti: sei riuscita a rendere un tema di cui si parla di continuo sui social, alla televisione, ecc. in maniera tutt'altro che banale.
A presto,
BakaInu

Recensore Veterano
28/07/16, ore 16:37

Ciao!
Ti dico la verità: è stato un po' triste leggere una storia così drammatica ispirata a una canzone che tanto mi piace! Tuttavia mi è sembrata indicata, in realtà,e i frammenti di testo che hai citato si prestavano molto alla tua storia.
Da come dipingi l'uomo all'inizio, non avrei immaginato un epilogo tragico, ma immagino tu abbia voluto puntare - giustamente - sull'effetto sorpresa Oddio, ora che ci rifletto, in effetti non ha fatto che ripetere, da adulto, i gesti che faceva da bambino; però anch'io, come la protagonista, credevo si trattasse semplicemente di un gioco.
Mi è piaciuta molto l'immagine dei suoni: quello dell'organo che sostituisce il martellante bang bang v.v

Complimenti dunque, e alla prossima!

Recensore Junior
28/07/16, ore 14:12

Ciao! Ho scoperto questa flashfic grazie allo scambio del gruppo su Facebook.
Che dire? Sono scioccata, completamente e totalmente senza parole. Bang bang. Mentre leggevo nella mia testa continuava a risuonare la voce di Nancy Sinatra: "Bang bang / He shot me down bang bang / I hit the ground bang bang / That awful sound bang bang / My baby shot me down".
Ti giuro, ho i brividi. Il femminicidio è un tema talmente attuale e talmente a me caro che non ho potuto non leggere questa fic e credo che con parole molto semplici e dirette tu abbia saputo rendere la situazione drammatica e terribile così com'è, senza girarci troppo intorno. E credo sia questo quello che mi ha colpita più di tutto.
Ho riscontrato solo una piccola imperfezione: quando scrivi "Quel suono mi ha perseguitato fino oggi", hai scordato di mettere un "ad" dopo "fino", quindi: "quel suono mi ha perseguitato fino ad oggi", per il resto è perfetta. Brava!
Alla prossima, un abbraccio.
Starsfallinglikerain.

Recensore Master
27/07/16, ore 23:20

Buonasera!
Devo dire che questa flash ha il grande pregio di rappresentare benissimo - nella sua accezione tenebrosa - l'apparenza di un qualcosa che sembra perfettamente funzionare ed è allegro, propriamente spensierato mentre in realtà è un incubo vestito elegante, capace di fuorviare ogni sconosciuto completamente.
Non mostrare una natura mostruosa per alcuni è d'obbligo per motivazioni diverse e se scappa una "manifestazione spontanea" si deve essere bravi a ridurre il pericolo per il futuro, essere persuasivi nel rendere la "vittima" sudbolamente sotto la sua ala e mai al suo pari, quello che rende sana una relazione.
Dalle cose apparentemente frivole a quelle più seriose, è un qualcosa che viene fatto con la giustificazione dell'amore, quando in realtà è un'ossessione di comando e supremazia verso l'altra persona, un rispetto e una fiducia lontani dalla loro concezione di dimostrazione e sanità.
È proprio da lettori estranei alla vicenda, solo dopo la tragedia si denota esattamente la follia e la pazzia dell'omicida perché, a meno che non si sapesse qualcosa dalla vittima, non si sarebbe mai immaginato un epilogo del genere.
Quell'onomatopea diventa qualcosa che spezza una vita piuttosto che sensazioni cupe o oscure date alla sconfitta e alla morte di un pezzetto d'anima che comunque fa scattare qualche campanello d'allarme.
Il testo risulta chiaro grammaticalmente, senza dimenticare la scorrevolezza e la bellezza angst-drammatica che ne viene fuori con un finale nero, dal quale non si può veramente uscire perché è un qualcosa che è completamente spezzato dopo le troppe pieghe forse evidenti ma così lontane dall'essere medicate da occhi attenti.
Il prompt è stato profondamente rispettato nelle sue accezioni, anche la canzone (bellissima, nonostante sia meno drammatica nel significato generale) si presta bene perché tende a spezzare le fondamenta di un sentimento e della vita stessa.
Ci sono tante persone che sbagliano una vita a dare la propria anima alla gente ma è una vita che ci deve bastare e rendere conto di alcune cose che non possono continuare così, in nome della purezza e del significato di certi termini e di certe azioni, come vengono dimostrate al momento e a seguire.
Non è facile e se si è soli a volte deve servire una spinta esterna ma è una piaga che deve essere estirpata al più presto: storie del genere fanno solo riflettere e devono ricevere una buona attenzione ed essere d'ispirazione.
Deve vincere il suono gioioso della musica, mai più il suono secco di un'arma.
Complimenti vivissimi per la stesura di questa storia, davvero sofferta e sentimentalmente da giallo, poi sempre più horror nella sua accezione quotidiana.

Un abbraccio,

Watashiwa

Recensore Master
17/06/16, ore 12:47

Questa flashfic mi ha fatto riflettere. Il personaggio maschile rivela una pazzia imprevedibile. Sembra che tutto fili alla perfezione: i bei ricordi, la vita assieme poi quel “bang bang” a spezzare l’armonia delle cose. Il fatto che lei lo abbia voluto come fidanzato e poi come marito, fidandosi della persona sbagliata, fa venire i brividi per il terrore. Infatti, secondo me, hai scritto qualcosa di molto vicino al thriller. L’amore che dovrebbe essere un rifugio in cui trovare protezione diventa una trappola di morte… e allora non è nemmeno più amore questo, ma ossessione, follia pura. Viene da chiedersi se sarebbe potuto trovare un modo per evitarlo.
Per quanto breve sia il testo, ho trovato lo stile semplice e scorrevole. Solo una cosa non ho capito: perché hai lasciato i verbi all’infinito nella frase finale? “Adesso le campane della chiesa suonare solo per me. La musica dell’organo e le persone pregare.” Non capisco se sia un refuso (perché io avrei scritto “suonano” e “pregano”) o se tu abbia voluto indicare qualcosa.
Alla prossima,
Monique