Recensioni per
Ice and Fire
di queenjane
Non so come esprimere quanto mi piaccia il fatto che qui sia la voce di Kiki a narrare e non di Mu né di Shion. Davvero: non lo so! Ché il vecchio e l'Aries ormai adulto mi sembrano entrambi gravati dai loro rispettivi errori di valutazione: uno avrebbe dovuto amministrare e scegliere meglio, l'altro aveva già un'armatura sua e oltre al suo ruolo di riparatore avrebbe dovuto farla un po' di più la guerra, invece che giocare ad aggiustare gli altri nelle retrovie, per poi seppellire i propri colleghi. Invece Kiki ha il lusso dell'infanzia, dell'innocenza, è l'apprendista che non può ancora condividere il biasimo per le colpe dei maestri. Una delle cose che a me intrigano della folle cronologia Kurumadiana è che, al momento in cui lo incontriamo, Kiki ha già diversi anni di più di quanti ne avesse Mu al momento dell'investitura; ed è lontano anni luce dal livello di un Bronzetto - figuriamoci da quello di un Cavaliere d'Oro! E allora che gli ha insegnato Mu, che non è che avesse tanto da fare, in isolamento in mezzo ai monti, al massimo con le caprette di Heidi? Che fosse nei programmi del nostro glorificato arrotino di non fare del discepolo il successore alla custodia di Aries, ma solo come riparatore di armature? Chissà. |
Le guerre fuori e dentro... Saint Seiya, in fondo, è pieno di guerre fuori che sono innanzitutto guerre dentro: sia nel senso di guerre intestine all'interno dei Santi d'Atena, sia innanzitutto come conflitti interiori, la lotta e lo sforzo dell'automiglioramento - quello sforzo in cui, per qualcuno come Kant, risiede l'autentica dimensione etica. |
Oh, oh, ed eccolo qua, il nostro Gemello che è del mare. Potrei scriverti poemi ed enciclopedie su Kanon - ho un debolissimo debole per quest'uomo, "uno e doppio" come dici tu. Kanon ci è sempre presentato come il doppio di Saga, Kanon sembra essersi sempre pensato come il doppio di Saga; ma Kanon è il vero agente di tutta la faccenda. Che allora non sia Saga, in fin dei conti, ad essere il doppio di Kanon? |
Nomen omen. Vale sempre, ma soprattutto per i nomi che ci scegliamo; e se c'è qualcuno in mezzo ai nostri più o meno - qualche volta un po' tanto meno - eroi che si è scelto un nome al di là di ogni ragionevole dubbio, quello è Death Mask - ché è troppo vecchio per essere venuto al mondo a Woodstock da una madre nel mezzo di un brutto trip con l' LSD ed altre ragioni per chiamare un pargoletto così io proprio non riesco a vederne. |
E non poteva mancare Camus, anche lui un uomo di contrasti, un po' come Aphrodite, ma con un po' meno melodramma: sono contraddizioni più sopite, più discrete, le sue, come i bucaneve, pieni di meraviglia. C'è tanta delicatezza in questa lirica di Camus, una poesia dei contrasti che ha una luce un po' da fiaba, o il tono di qualche cosa di antico: l'essere senza filtri d'un uomo trinceato nei propri silenzi; la sua neve e il campi di grano pieni di sole che sono di Milo, l'altra metà immancabile - in un modo o nell'altro - di questo cielo. Sai qual è il mio verso preferito, qui? Quel "come spesso accade nella vita": semplice, in apparenza prosaico, ma dice tutto; nella sua apparente semplicità ha una forza immensa, è tanto vero - come i bucaneve, a modo loro. |
Ma c'è anche il dilettissimo Aphrodite! Ok, mi hai resa seriamente felice questa sera! |
Ooooooh! Ma ci sono anche Milozzo bello e Camus! Che bellissima sorpresa! |
Credo che "intatti splendori rovesciati" potrebbe essere usato per sintetizzare un po' tutto quello che è forza, fascino, epica ed umanità in Saint Seiya: lo farebbe benissimo ed in modo lapidario, purissimo. |
Mi prendo di nuovo un momento quotidiano di poesia, di nuovo lo faccio insieme a te. |
Niente, assecondo il mio bisogno di poesia, dunque torno a te, ché ultimamente, di poesia, ne sto leggendo troppo poca. |
Versi potenti e assolutamente centrati con il personaggio. "Petali contro l'infinito" una visione perfetta. Bravissima, sai incantarmi e ti ringrazio per questo. Bastano poche parole e divampa l'immaginazione. |
Ciao cara Queen. |
Altro personaggio che mi piace moltissimo come interagisce con Ikki: suo fratello Shun. Questi due si completano, quando uno è in difficoltà, sopraggiunge l'altro (e non intendo solo che Ikki arriva quando Shun sta per essere sconfitto ^_^): Shun, da bimbetto piagnucoloso e pauroso, ha saputo diventare un cavaliere in piena regola (e, quindi, è stato sottoposto anche lui a un addestramento non proprio per nobildonne, con in omaggio un incatenamento in fondo al mare). Shun deve essersi sentito schiacciato da un'enorme colpa, quando suo fratello ha deciso di andare alla Death Queen Island al suo posto, pensa spesso a lui durante l'addestramento, chiedendosi come stia, cosa stia facendo, sapendo benissimo che Ikki è andato lì per salvare lui (e meno male che non ci è andato Shun...). E' quanto mai convinto che suo fratello sia fortissimo, pressoché "immortale" (ne avrà le prove più in là ^_^) e che nessuno riuscirà mai a sconfiggerlo, ma sa anche quello che ha detto il pelatone: chi è uscito vivo da lì non era più se stesso! |
Ikki ed Esmeralda: un'altra coppia che descrivere come "fissa" è toglierle valore: Ikki è sempre rimasto, e sempre rimarrà fedelissimo a Esmeralda, ben oltre la vita, o forse è proprio quando la vita di quest'ultima è recisa che Ikki la sente quanto mai vicina a sé. Ogni volta che la Fenice sente che sta per cedere, gli basta una piccolissima cosa che gli ricordi la sua Esmeralda, che subito torna ad ardere, con rinnovato vigore e potenza. Di tutti i bronze (e oserei dire di tutti i personaggi di Saint Seiya), Phoenix è senz'altro il personaggio più maturo, quindi vive questo rapporto di vicinanza con Esmeralda anche più "naturalmente", lei in quell'inferno è l'unico essere umano capace di fargli alzare la testa dall'abisso, per dargli un attimo di respiro, per non farlo sprofondare nell'odio più assoluto che, invece, il suo maestro lo costringe a provare. Esmeralda, anche dopo la morte, è più che mai "viva" nei ricordi di Ikki, nel suo cuore. L'addestramento, il clima, il modo di essere di Guilty, per non parlare dell'atteggiamento di Tatsumi prima che Ikki arrivasse in quel posto maledetto, avrebbero fatto esplodere tutta la rabbia, tutto il rancore, tutta la negatività prigioniera nel cuore e nell'anima di Ikki, conducendolo per una strada senza possibilità di ritorno, se non fosse stato per la presenza provvidenziale (per vari versi) di Esmeralda. Lei è l'unica che abbia creduto in lui, che l'abbia trattato come un essere umano che ha valore, che ha un cuore. |
Bella... Allenamenti e tenerezza. Una poesia che racconta di un sentimento e un legame sublime. Bravissima un bacio |