Recensioni per
Sguardi che dicono tutto
di piccola_Calliope

Questa storia ha ottenuto 78 recensioni.
Positive : 77
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Recensore Junior
26/08/16, ore 22:42
Cap. 1:

Ma guarda un po', qualcuno ha scritto una storia su di me!
*faccina da micio*
A parte gli scherzi, piacere.
Il titolo mi ha colpita molto, devo dire che è una storia piuttosto carina, inizio subito a leggerla.
La aggiungo subito tra le ricordate.
Mi sentirai spesso, mia cara *risata malefica*
Ciao ciao!
- Gloria

Recensore Master
30/07/16, ore 13:56
Cap. 1:

Ciao. Avrai già notato la bandierina arancione, ma voglio spiegarti il motivo che mi spinge a scriverti. Sono entrata a leggere la tua storia perché la relazione tra professore e studentessa è uno dei miei cliché preferiti. Quindi mi ha piacevolmente sorpreso scoprire la tua storia.
Entrando, tuttavia, la mia piacevole sorpresa si è tramutata in angosciante delusione. I motivi sono principalmente due: il primo, vede protagonisti i gravissimi errori grammaticali intercettati in questo primo capitolo (non ho controllato gli altri), che partono da una scarsissima conoscenza di sintassi a una chiara ignoranza dell’uso della punteggiatura. Il secondo motivo è la caratterizzazione dei personaggi. Ma andiamo per gradi. Di seguito, infatti, ti elencherò i diversi errori rintracciati e ti mostrerò il modo più semplice per correggerli.
• Per l'ennesima volta ero lì di fronte allo specchio a ripetere, le possibili domande e le mie risposte, era l'ultimo esame prima della laurea magistrale in lettere, si quegli orrendi cinque anni passati sui libri, piangendo, disperandomi e quant'altro si sarebbero conclusi presto. La mia tesi era quasi a metà, mancava il voto in quel esame e poi avrei consegnato il libretto.

Uso scorretto della punteggiatura: Per l’ennesima volta, ero lì di fronte allo specchio a ripetere le possibili domande e le mie risposte. Non si divide mai il verbo né dal soggetto della frase né dai suoi complementi diretti.
Coniugazione dei verbi: Per l’ennesima volta ero lì di fronte allo specchio a ripetere le possibili domande e le mie risposte. Sarebbe stato l’ultimo esame prima della laurea magistrale…
Errori grammaticali vari: - sì (l’avverbio di affermazione vuole l’accento altrimenti “si” diventa pronome riflessivo).
-“laurea magistrale in lettere”: Lettere vuole la maiuscola perché stai parlando della facoltà e non piuttosto della parola “lettere” quelle che formano una parola.
- Mancava il voto in quel esame: quell’esame.
In generale, tutta la frase lascia un po’ a desiderare. Anche perché ho letto il resto del testo e dall’utilizzo di un passato (ero lì di fronte, era l’ultimo esame, la mia tesi era quasi a metà ecc.), sei poi passata al presente (mi richiama lei, lei sorrido ecc.).
Ipotizzando che la tua intenzione fosse scrivere la storia al presente (in seguito è quello che usi più spesso), ne deduco che la revisione ultimata di questo primo paragrafo sia: Per l’ennesima volta sono di fronte allo specchio a ripetere le mie risposte alle possibili domande dell’esame che oggi dovrò sostenere. È l’ultimo, prima della laurea magistrale in Lettere. Sì, i terribili anni spesi sui libri a piangere, disperarmi (e quant’altro) si sarebbero conclusi presto. La tesi è quasi a metà, ma manca soltanto il voto di questo esame e poi potrò consegnare il libretto.

• Io e lei ci eravamo conosciute cinque anni fa in quel appartamentino, che ci aveva visto condividere gioie e dolori, io inizialmente ero chiusa, restia, avevo avuto una migliore amica che mi aveva letteralmente spezzato il cuore e non mi fidavo più di nessuno... Ma Greta è stata la mia eccezione, era facile fidarsi di quel visino tenero e di quelle guanciotte da strapazzare di baci.

Errori grammaticali: quel appartamentino -> quell’appartamentino
Punteggiatura sbagliata: ci eravamo conosciute cinque anni fa in quell’appartamentino (non ci va la virgola perché non è un inciso da dividere, soprattutto se usi la formulazione “quell’appartamentino”) che ci aveva visto condividere gioie e dolori. Io, inizialmente, ero chiusa, restia. Avevo avuto una migliore amica[…] e non mi fidavo più di nessuno, ma Greta è stata la mia eccezione […]. I puntini di sospensione sono scorretti in questo punto perché lasci in sospeso una frase che da sola non significa niente, mentre trova il suo senso se unita con la frase che viene subito dopo (ovvero «ma Greta è stata la mia eccezione»).
Anche qui, dovresti rivedere la formulazione dell’intero paragrafo, a causa dell’erronea concordanza dei verbi. Ricorda: se la tua intenzione è di trattare la storia al presente, devi continuare col presente.
Quindi: Io e lei ci siamo conosciute cinque anni fa in quell’appartamentino che ci ha visto condividere gioie e dolori. Sebbene inizialmente sia stata chiusa e restia, a causa di una migliore amica che mi ha letteralmente spezzato il cuore, e non mi fidassi più di nessuno, Greta è stata la mia eccezione. È facile fidarsi di quel visino tenero e di quelle guanciotte da strapazzare di baci.
•A quanto sei un'amica fantastica-le sorrido. – Congiuntivo mancato: A quanto tu sia un’amica fantastica.
• Cosi e così hanno due significati diversi. Pertanto se vuoi scrivere “così” devi usare l’accento, altrimenti il senso della frase si perde completamente.

•Lei si era laureata lo scorso anno e aveva da poco iniziato a lavorare come infermiera.
Io anche avevo fatto qualche lavoretto come supplente alle superiori, ma nulla di troppo serio.

Revisionata: Lei si è laureata lo scorso anno e da poco ha iniziato a lavorare come infermiera. Anche io ho fatto qualche lavoretto come supplente alle superiori (e chiamalo lavoretto!), ma nulla di troppo serio. (Non ho capito il senso, ma ti lascio il beneficio del dubbio).
•No se ingerisco qualcosa vomito-esclamo, ero davvero troppo in ansia.

Assenza di punteggiatura, periodo ipotetico molestato e, ancora, errata concordanza dei verbi.
Versione corretta: -No, se ingerissi qualcosa vomiterei- esclamo. Sono davvero troppo in ansia.
• Dopo di che mi dirigo in camera mia e apro il mio armadio, scelta ardua, l'outfit per il ultimo esame, ricordo ancora il primo esame universitario della mia vita, indossavo un'adorabile camicetta turchese e dai pantaloni aderenti neri con delle deliziosissime ballerine di pelle nera.

Revisione: Dopodiché mi dirigo in camera mia e apro l’armadio (ripetizione inutile, se la camera è TUA, lo sarà anche l’armadio). Scelta ardua, l’outfit per l’ultimo esame! Ricordo ancora quello che optai per il primo esame universitario della mia vita: un’adorabile camicetta turchese, con dei pantaloni aderenti e neri e un paio di deliziose ballerine di pelle nera.
•Lo tiro fuori e lo osservo era un semplicissimo vestito a maniche corte, stretto nel petto e leggermente a palloncino giù.

Corretta: Lo tiro fuori e lo osservo (perché passi al passato? Ti fanno tanto schifo i due punti?) : un semplicissimo vestito a maniche corte, stretto all’altezza del petto e a scendere leggermente rigonfiato come un palloncino.
• Si quella parure sarebbe stata magnificamente su quest'abito. -> Sì, quella parure sarebbe magnifica su quest’abito.

•Mi ripeto come un mantra, ho affrontato vari esami universitari, si qualche volta ho ottenuto dei pessimi risultati, ma poi mi sono sempre rialzata e sono migliorata, andrà bene oggi, ne sono certa.

La punteggiatura, dannazione! Corretta: Mi ripeto come un mantra: ho affrontato vari esami universitari e, sì, qualche volta ho ottenuto pessimi risultati, ma mi sono sempre rialzata, migliorandomi. Andrà bene, oggi. Ne sono certa.

• Buon giorno professor Vinci-entro sorridendo nel ufficio del mio ''collega'' nonché superiore, ero il suo assistente e quando sarebbe andato in pensione io sarei diventato professore, erano anni che lo seguivo e lo ammiravo quel posto era mio di diritto.

Correzioni: nel ufficio – nell’ufficio.
“Quando sarebbe andato in pensione io sarei diventato professore”. Corretta sarebbe così: quando fosse andato in pensione, io sarei diventato professore”, ma dato che è al passato capisci da te che sarebbe potuto essere tutto più semplice. E invece ti sei andata a complicare la vita!
Revisionata: Entro sorridendo nell’ufficio del mio “collega”, nonché superiore. Sono il suo assistente, ma nel momento in cui egli andrà in pensione, io prenderò il suo posto. Sono anni che lo seguo e lo ammiro, perciò quel posto è mio di diritto.
•E' da parecchio…

Apostrofare in questo modo il verbo essere, soltanto per renderlo al maiuscolo è scorretto. Ci sono tanti modi per rendere «È» in modo corretto.

•E mi sento crollare il mondo addosso, una ragazzetta presuntuosa che si sta per laureare che mi deve rubare il posto che agogno da anni?

Sebbene mi stia domandando come faccia a sapere che la “ragazzetta” sia una presuntuosa (dato che nemmeno la conosce), non è questo che voglio correggerti. La frase, scritta in questo modo, non ha senso. Ho cercato di trovarglielo formulandola in questo modo: Mi sento crollare il mondo addosso, all’idea che una ragazzetta presuntuosa, che si sta per laureare, possa rubarmi il posto che agogno da anni.

(Arrivata a questo punto, smetto di correggerti la punteggiatura, sperando che tu abbia un’idea di come sistemarla.)
• Un’onore. Errore grammaticale: un onore. Senza apostrofo.

• “nemmeno la conoscevo ma odiavo questa ragazza.” -> nemmeno la conosco, ma odio già questa ragazza.
(Anche con questo tipo di errore, smetto di fartelo notare, confidando che tu abbia capito che è scorretto passare dal presente al passato con tanta leggerezza).
• un altra ragazza -> Un’altra. Qui l’apostrofo ci vuole. Ti spiego la regolina innocua: l’elisione, ovvero la scomparsa della vocale finale di una parola di fronte all'iniziale vocalica della seguente, può essere con o senza l’apostrofo. Con i pronomi indefiniti “uno, una”, l’apostrofo va usato soltanto col genere femminile. Esempio: un altro (senza apostrofo perché al maschile) e un’altra (con l’apostrofo perché al femminile).

•Lui mi scruta, ha uno sguardo penetrante è dir poco, -> Ci vorrebbe il congiuntivo, ma se proprio non ti piace, ti mostro un modo in cui puoi evitarlo. La frase corretta sarebbe così: “Lui mi scruta, ed è dire poco che abbia uno sguardo penetrante.” Ma puoi renderla anche così: “Lui mi scruta. Ha uno sguardo penetrante.”

•è una di una bellezza sovrannaturale, alto, fisico parecchio muscoloso, i bottoncini della sua camicia azzurra fanno tremendamente forza...
Labbra lucide probabilmente molto morbide al tatto, occhi penetranti di un marrone scuro davvero sensuale, anzi se colpiti dal sole gli occhi tendono a cambiare e divenire nocciola, barba incolta di un giorno e capelli tra il castano scuro e il nero, tagliati perfettamente, con un po' di cera o gel che gli dona la giusta lucentezza.

Questa descrizione sarebbe più bella se fosse formulata diversamente. “È di una bellezza sovrannaturale: alto, con un fisico talmente muscoloso che i bottoncini della sua camicia azzurra fanno tremendamente forza. Le labbra sono lucide, probabilmente morbide al tatto; ha occhi penetranti, di un marrone scuro davvero sensuale, che colpiti dal sole tendono a cambiare divenendo nocciola. Ha una barba incolta di qualche giorno e capelli castano scuro, neri, tagliati perfettamente e tenuti con un po’ di cera (o gel), capace di donargli la giusta lucentezza.”
• del argomento – dell’argomento

•Un ultima – Un’ultima per i motivi che ti ho spiegato poco più sopra.

• non penso ti fai dare - Non penso tu ti faccia dare

• almeno che non ti piace giocare al dominatore – A MENO CHE non ti piaccia giocare a fare il dominatore

Seguendo si ripetono più o meno sempre gli stessi errori, quindi evito di elencarteli. Spero tu li abbia capiti.
Voglio ora discutere con te della psicologia dei personaggi, il secondo motivo per cui ho provato la suddetta “profonda delusione”.
Si dovrebbe ipotizzare che Alessandro sia una persona matura e professionale nel suo lavoro (sebbene faccia il cafone con le proprie studentesse, certo) e quindi vada pure che promuova le ragazze con cui è andato a letto; o meglio, si chiuda pure un occhio sul fatto che faccia passare quelle che lo hanno soddisfatto sotto le coperte, ma la lite con Gloria è di una immaturità tipica dei bambini delle elementari e non posso fare a meno di dirtelo. Gloria, nella sua sicurezza di aver subito un’ingiustizia non può, secondo il mio modesto parere, fare la ripicca di additare una di quelle ragazze finite a letto con l’assistente, perché, fidati, perde di credibilità anche se ha tutte le ragione. Non può provocare l’assistente dandogli del “dominatore”, perché anche questo è un errore che le fa perdere tutte le ragioni che ha.
E non può nemmeno cadere nella banalità di dare ad Alessandro del “tu”. È comunque una persona che non conosce: se perde la pazienza e si altera con lui non è giustificabile il suo comportamento, perché scommetto che se ti arrabbiassi tu con uno sconosciuto e iniziassi con lui una lite, non ti abbasseresti a rivolgergli le tue idee con un tono confidenziale ma, anzi, procederesti nella professionalità del “lei”. Quindi, alla fine, ai miei occhi, Gloria è parsa più una ragazzina offesa di non essere fra quelle cadute tra le grazie di Alessandro, piuttosto che una studentessa umiliata per ingiusta causa.
Alessandro è immaturo e mi sorprende che sia l’unico assistente del professore, perché nonostante le sue inclinazioni da sciupa femmine mi aspettavo una ragionevolezza che non ho trovato fin da subito. Non appena il professore gli rende noto che c’è una studentessa che potrebbe rubargli il posto, lui non si mette in discussione (come una persona matura farebbe), accettando la sfida, ma cerca con la maturità di un bambino di sei anni il modo per umiliare una ragazza “presuntuosa” (tale è quando nemmeno la conosce) senza nemmeno avere la certezza che sia lei, perché “il fatto che sia preparatissima” non mi sembra una giustificazione tale da togliergli del tutto il beneficio del dubbio che sia effettivamente Gloria la ragazza scelta dal professore.
In ogni caso è una storia e questo aspetto è accettabile, ma i comportamenti dei due ragazzi no. So che l’intento era cercare di delineare un conflitto di interessi tra loro, un odio primordiale nonostante l’attrazione fisica di lei nei confronti di Alessandro, ma più che fare questo, hai descritto due persone che bisticciano e si fanno i dispetti. Lo rivedrei, dando una psicologia più matura ai personaggi, perché sono persone che lavorano in un’Università, quindi ci si aspetta un diverso tipo di comportamento.
Che poi, parlo di professionalità. Perché i due possono dimostrarsi anche immaturi ( infatti capisco l’uomo “bad boy” che si scopa tutte perché purtroppo ESISTONO nella società e capisco anche l’ansia di Gloria per il suo ultimo esame e il senso di afflizione che prova quando si rende conto che il comportamento di Alessandro è ingiusto) ma non possono ridursi a essere come due bambini che litigano per lo stesso giocattolo. Non so se mi sono spiegata.
Come ti ho premesso, ero entrata a leggere questa storia perché la relazione tra professore (anche se in questo caso è un assistente) e studentessa è un cliché che amo. Purtroppo, però, per come è scritta e per la banalità della caratterizzazione di questi personaggi, non continuerò nella lettura.
Spero, comunque, che tu possa migliorare nelle tue carenze. E spero, soprattutto, che tu possa prendere questa critica come un monito per migliorarti sempre di più.
Un abbraccio,
VenerediRimmel

Nuovo recensore
18/07/16, ore 20:37
Cap. 1:

Anche questo capitolo è stato fantastico! Che dire, amo Gloria e Alessandro. Sono curiosa anche per quanto riguarda il nuovo personaggio, Cristian... mi ispira! Non vedo l'ora di leggere il seguito. Un abbraccio xx

Nuovo recensore
14/07/16, ore 00:31
Cap. 1:

Ciao :) Ho appena iniziato a leggere il prologo di questa tua nuova storia e già mi piace. Il carattere di Gloria mi piace molto e credo che questi due insieme faranno scintille . Inoltre hai avuto un'idea davvero geniale per l'inizio della storia, cioè un professore che boccia una studentessa solo perchè ha paura di perdere il posto e di vederselo preso da un'altra mi mancava. Ho letto molte storie che parlano del rapporto professore - studente , ma mai nessuna con quest'idea , dopo un po' le storie di questo tipo diventavano monotone e invece tu , come sempre, riesci ad avere idee davvero originali. A proposito complimenti per il tuo stile di scrittura , mi piace molto e quindi ne ho parlato con alcune mie amiche che incuriosite hanno incominciato a leggere le tue storie, diciamo che ho dato avvio al passaparola e nella mia classe ormai sanno chi è Piccola Calliope . Ti adorano letteralmente ;) Ora mi metterò a leggere anche gli altri capitoli . Alla prossima recensione :)

Nuovo recensore
06/07/16, ore 09:25
Cap. 1:

Wow!!! Solo due capitoli e già mi sono innamorata di questa storia. É avvincente fin da subito. Brava!!! Spero che aggiornerai presto!!
(Recensione modificata il 06/07/2016 - 09:27 am)

Recensore Master
04/07/16, ore 00:15
Cap. 1:

Oddio che inizio 😂😍 amo già alessandro ahahahhaah chissà cosa succedera sono proprio curiosa 😍